Il mercato è grande e c’è spazio per tutti. Il mercato digitale sta diventando immenso e istantaneo, il rischio di perdersi è elevato. La concorrenza tra Steam e Epic Games sarà spietata?
Farsi vedere è fondamentale. Non bastano più le pubblicità: bisogna diventare evento, fenomeno, culto.
Qui non parliamo di negozi vicini o lontani, piccole botteghe contro centri commerciali.
Escrescenze rizomatiche si sviluppano senza freni. Piattaforme digitali che aggregano e producono stili di vita.
Siamo sicuri che sia solo un acquisto?
La mia libreria è piena di cose. Alcune le leggo, altre le guardo, altre prendono polvere e basta.
Devono stare lì, se non le leggo io si leggeranno da sole. Ho la console spenta. Si giocherà da sola, sarà ancorata alla realtà e così salverà anche me. Io sono vuoto, metropolitano e globale e devo cambiare, in continuazione. Cambiare per cambiare.
Le mie cose mi ricordano cosa posso essere. Finché la fiamma resterà accesa.
E le mie cose digitali? Sono numeri in un server? Nulla di più ingenuo. Credere che esista una realtà e di contro una irrealtà è alienazione, auto inganno.
Le mie cose digitali suppliscono la mia interiorità. Sono il feticcio visivo della mia anima, del mio senso.
La mia libreria?
Lo abbiamo già chiesto a qualcuno, no? A cosa giochi? Quanti giochi hai collezionato? Fammi vedere. Nella mia libreria c’è questo, perché mi diverto così.
Nella mia libreria ci sono Io. Ti ricordi quando ho pianto, sul finale di Red Dead Redemption 2? Quando ho esultato su Mass Effect 1, oppure quando mi sono assicurato l’inferno per colpa di Dark Souls 2?
Da bambino c’era solo Commander Keen e ora, stringendo, sparo ancora ai mostri. Mutanti o nazisti che siano.
Nelle nostre librerie ci siamo noi. La nostra lobby, le nostre strategie, i nostri risparmi per i futuri acquisti. Le recensioni da utente, l’indignazione, la delusione e lo stupore.
Ma quando parliamo di Epic Games?
Quindi stiamo parlando -effettivamente- solo di uno store digitale? Possiamo risolverla senza parlare delle nostre abitudini e senza accennare all’immensa importanza di salvaguardare i nostri salvataggi?
Non sto ancora parlando di Epic Games e Steam. Non sto parlando di sviluppatori e dei loro guadagni, né della concorrenza digitale in essere.
Perché? Non mi può riguardare.
Ma quale videogiocatore sceglie una Ip in base al fatturato dello Store? Dai, non scherziamo. Sapete perché scarichiamo tutto e tutti da Steam? Perché è entrato nella cultura videoludica?
Non ha solo offerto una piattaforma di download. Ha saputo interpretare la necessità dell’ala più fondamentalista dei player (i Pc Gamer appunto) e li ha saputi coccolare e riunire.
Specifico: il pg gamer sa che la piattaforma è “solo una piattaforma” ma si comporta diversamente. Per chiarire ulteriormente: acquisto l’ultimo cellullare, costoso e di tendenza; so trattarsi di robe che non conosco e che è solo un elegante pezzo di metallo MA lo ostento lo stesso.
Badate bene: non è un elogio a Steam. Non è una sponsorship. È prendere atto di un evento antropologico. Entra a pieno titolo in quelle pratiche che non hanno bisogno di essere giustificate. Sono. Semplicemente. È uscito Gta 5? Lo voglio giocare su PC. Dove lo prendo? Serve dirlo?
Spesso poi per criticare Steam si usano istanze fuorvianti.
Ad esempio: su Steam escono troppi giochi al giorno e la qualità è bassa; così non permettiamo alle eccellenze di emergere.
Qui il problema è duplice. Da una parte la critica alla libertà della politica aziendale e dall’altra parte il ridondante espertismo.
Critica la libertà solo chi ne è spaventato, chi non si conosce e non sa scegliere. Chi parla di “troppa libertà” si dimostra insofferente verso il prossimo, alle necessità espressive et esperenziali di altre persone.
Inoltre si entra in una dimensione che non compete l’acquirente. Con buona pace dei molti critici del mercato.
Se acquisto un auto non valuto i dati di vendita della concorrenza. Non chiedo al titolare del concessionario quale sia la sua provvigione sul mezzo venduto.
E tenetevi forte, non acquisto un auto X solo perché lì hanno l’auto Y in esclusiva.
Ma quanta mistificazione e quanto fanatismo ci sono nel nostro mondo?
Siamo perversi nel nostro complicarci la vita. Poi ci lamentiamo di non essere presi sul serio.
Un conto è la Filosofia del videogioco – intento nobile. Quindi pensare il videogioco. Un conto è perdere tempo a cercare il noumeno!
La qualità è un’altra mistificazione.
Tutti pronti a partecipare alla gara del buon gusto. Cari intenditori: anche un gioco brutto può intrattenere. Sempre che giochiate per voi stessi e non per scannarvi sui forum. Anche Fortnite merita più rispetto. Diverte.
Da altre parti ho letto del tasso di fallimento su Steam.
Questo può essere visto come un benchmark, un banco di prova presso un mercato che ha del particolare.
Solo chi viene più apprezzato e “comprato” riesce a rientrare delle spese e proseguire nella passione.
Lo stesso avviene per i fornai o per i negozi di scarpe. Boom!
Il rapporto è impietoso ma è giusto così. Le piattaforme di gaming non servono per la carità e il Mercato ha sempre ragione. Da notare che chi accampa critiche immeritate sulla troppa liberta data agli sviluppatori, su Steam: è lo stesso che è deluso dall’eccessivo fallimento degli stessi sviluppatori.
Tutta la digressione iniziale è stata l’introduzione al mero constatare quanto sia inutile la querelle tra le due piattaforme, almeno vista alla luce di tecnicismi ridondanti.
Steam ha avuto successo perché ha saputo attrarre la fiducia degli utenti e successivamente degli sviluppatori. Non è come le console, dove non può che avvenire il contrario.
Epic games è destinata, quindi, ad essere un fuoco di paglia? È destinata a bruciare i guadagni di Fortnite in una concorrenza impossibile?
No, assolutamente no. Epic ha dimostrato con gli anni di saperci fare, di tirare fuori titoli di tutto rispetto, di entrare nel panorama culturale (Fortnite farà ancora parlare di sé) e di sapersi gestire.
Certamente la sua piattaforma di download avrà altre esclusive, altrimenti non potrebbe differenziarsi.
Se sapranno tirare fuori un altro Fortnite allora tanto di cappello.
Se ci saranno nuove esclusive prepariamoci per una guerra delle piattaforme.
Se la concorrenza, tra Steam e Epic sarà a colpi di sconti ancora meglio!
La concorrenza, leale e regolata tra le due aziende, sarà aria fresca nel mercato. Come videogiocatori non dovremmo temere le esclusive come su Console. dovremmo solo stare attenti alle schede grafiche, ma questo lo sappiamo già.
Le chiacchiere sulla non-concorrenza
Si può concorrere sullo stesso prodotto, mercato, e scegliere di essere differenti.
Produciamo la stessa berlina, con due pianali differenti. Produci la berlina e io l’utilitaria. Produci le auto e io le pasticche dei freni.
Il mercato di riferimento è lo stesso. Le politiche aziendali no.
Per far capire la qualità e superficialità delle critiche: nessuno ha parlato di Origin, del suo Apex Legend e del migliore download dei giochi.
Una delle poche cose che potevano effettivamente riguardare i consumatori non è stata considerata! Se devo/posso scegliere di scaricare un gioco tra la piattaforma Alfa e la piattaforma Beta: sceglierò la piattaforma più veloce.
Questo è un servizio migliore, che potrebbe fidelizzare una futura clientela. Sappiamo che non basta perché le abitudini sono dure da superare. resta però un importante ingrediente da soppesare. Prima iniziano gli avanguardisti e dopo lo strascico diventa massivo.
Tolto quindi il solito fanatismo, le uniche notizie che meritano di far parlare di sé sono: Metro Exodus è un giocone ma non una killer application e Apex Legend sta facendo parlare di sé.
Dopo fortnite aspettiamoci altre infestazioni da battle royal ( e dire che stava ancora imperversando la moda dei GDR) e non ci dovremmo stupire di un Far Cry 6 con questa modalità (ho sparato in alto, eh?).
Gli sviluppatori prenderanno le dovute misure. Se sceglieranno di abbandonare Steam, in massa, sarà certamente un evento da studiare, cose che la creazione del canale di Suez potrà accompagnare solo.
Steam e Epic Games sono immortali? Forse neanche la Coca Cola lo è, neanche dopo aver inventato Babbo Natale e l’orso polare.
#LiveTheRebellion
Privacy & Cookies Policy
Privacy Overview
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these cookies, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may have an effect on your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
#LiveTheRebellion