Stefano Calzati

Speciale Gli Incredibili 2 – Beghe tra super-familiari

Il super potere più spettacolare… è tenere unita la famiglia!

Se Pixar negli ultimi 20 anni è diventata il nuovo metro di paragone dell’animazione cinematografica, oscurando spesso e volentieri la casa madre Disney, lo si deve soprattutto alla trasversalità delle loro opere, godibili da tutte le generazioni, “0-99”. Una filosofia che va oltre la meraviglia estetica e uno storytelling mai banale, che riesce a legare insieme personaggi e situazioni fantastiche, visionarie, raccontando una storia che ci è assolutamente familiare, perché già vissuta qua e là durante la nostra vita, trovando ne Gli Incredibili un perfetto alter ego in cui rispecchiarsi tanto da genitori quanto da figli. Un secondo capitolo atteso da 14 anni e in uscita il prossimo 19 settembre, che riesce a raccontarci la quotidianità nell’incredibile, con tutte le sue beghe, paranoie, problemi ma anche soddisfazioni e amore, non perdendo mai la voglia di riderci su, centrando il bersaglio anche come cinecomic altamente adrenalinico, galvanizzante e spettacolare; scusate se è poco.

Togliete gli occhi dallo schermo!
Il vero rovescio della medaglia dell’essere protetti da supereroi di ogni sorta è che questi tenderanno ad usare ogni loro potere per fermare il malvagio di turno, spesso non curanti di opere pubbliche, beni culturali, privati e monumenti. E se già il Minatore, tenendo fede al suo nome, cerca di farsi strada verso la banca di Metroville armato di una gargantuesca trivella, potete immaginare che si parte da una base di danni parecchio salata. I primi distruttivi e tiratissimi minuti, vissuti col fiato sospeso e già soddisfatti di aver pagato il biglietto, mostrano un quadro familiare abbastanza turbolento nel già confuso marasma della metropoli, almeno per quanto riguarda la prole, con Violetta e Flash impegnati a rimbalzarsi la responsabilità di badare al piccolo Jack Jack mentre Bob ed Helen, sotto le mentite spoglie di Mr. Incredible ed Elastigirl, si gettano all’inseguimento dello zoticissimo trivellatore. Tra incomprensioni e un’innata noncuranza nell’utilizzo dei loro poteri tutto è ovviamente destinato ad andare storto, finendo per essere arrestati e messi alla gogna come capri espiatori del pessimo modus operandi supereroistico, fuori legge.

Gli Incredibili 2 è una splendida action-comedy familiare attuale nelle tematiche, esilarante e adrenalinica, graziata da una cura estetica incredibile e una regia da stropicciarsi gli occhi.

L’inizio dell’ennesima parentesi di normalità forzata nella loro vita, provvidenzialmente interrotta da una nuova ondata di crimine e dalla chiamata di un’azienda privata, la DevTech di Winston Deavor, che a metà tra mecenatismo, fanatismo e voglia di farsi pubblicità creerà la sua personale visione degli Avengers. È proprio questa situazione il centro di gravità che attira tutto l’interesse della pellicola, perché per fermare il famigerato Ipnotizzaschermi, cyber-terrorista capace di insinuarsi in ogni monitor e far cadere in trance chi lo osserva, basta solo Elastigirl, almeno per il momento, scelta come testimonial e punta di diamante dell’azienda. Bob si ritrova quindi privato del proprio ruolo di protagonista, relegato in casa a badare ai figli mentre la sua dolce moglie si prende tutta la scena, esaltata dall’idea di tornare in azione, senza alcun ripensamento. È fantastico come Brad Bird, due volte premio Oscar per il primo capitolo e Ratatouille, sia riuscito a caratterizzare splendidamente la frustrazione di Bob, che prende la situazione come uno scippo di virilità, sentendosi ridimensionato non tanto come eroe ma proprio come uomo, come colonna portante della famiglia, scoprendo al contempo tutte le fatiche di un padre in balia dei figli, tanto simpatici quanto teppisti (super-figli oltretutto), tra compiti di matematica, problemi sentimentali, pasti, pulizie e notti insonni a cercare di far addormentare il piccolo di casa. Fatiche sì, ma anche soddisfazioni, come testimonia l’esilarante gag in cui scoprirà tutti i devastanti poteri di Jack Jack.

La famiglia dai ruoli classici, stereotipati, che si scontra con la sua moderna concezione progressista, tanto nei concetti quanto nelle personalità degli interpreti, specchiati perfettamente anche dall’ambientazione retrofuturista che caratterizza la saga, a metà tra anni 50’ e tecnologia sci-fi. Fantastico è soprattutto il modo scanzonato con cui viene raccontata questa parabola familiare, con intere sequenze in cui ridere di gusto e tante piccole chicche, gesti, occhiate ed espressioni davvero meravigliose, che regalano personaggi vivi, interpretati da dio, lasciando però sempre quello spiraglio di riflessione sui temi trattati come si conviene a una sceneggiatura ben scritta; l’essere schiavi della tecnologia, su cui appiccichiamo gli occhi per buona parte della giornata, il concetto di fine che giustifica i mezzi e il giudizio dell’opinione pubblica, affluenti narrativi che si uniscono al tema portante della genitorialità. E poi c’è l’azione, fluida, incandescente, esaltante, un uragano in cui la cinepresa virtuale di Bird vortica e segue elasticamente ogni scontro, potere e dettaglio, tutti al servizio del cliffhanger eroistico. Poi è inutile girarci intorno, la vera star è Jack Jack, e se i trailer hanno già spoilerato abbastanza, guardare le intere scene che lo vedono protagonista è veramente esilarante, andando ben oltre il cliché del “bimbo piccolo che fa cose strane”. Gli Incredibili 2 è una gran pellicola, colorata, esteticamente e tecnicamente opulenta, interessante nelle tematiche, forse con un cattivo un po’ debole (ma con un bel plot twist), forse perché è soprattutto la quotidianità a mettere i bastoni tra le ruote ai nostri eroi, capace di trasformarla in una commedia d’azione meravigliosamente in equilibrio tra reale e surreale, travolgente, semplicemente bellissima.

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