In questa puntata di Gameromancer:


gameromancer episodio 16 microtransazioni eaDopo un Novembre così vergognoso che ci vergogniamo noi stessi a parlarne, la crew leggendaria di I Love Videogames si riunisce ancora una volta per il sedicesimo episodio di Gameromancer, il podcast che non ha paura di aprire una puntata con una blasfemia. Sebbene la streak di hashtag “#MadonnaChePuntatone” sia stata temporaneamente sospesa, questo mese c’è ancora spazio per un po’ di cazzeggio nel pieno del nostro stile – il che vuol dire, sostanzialmente, che dovreste stare attenti a non ascoltare questa puntata a volume troppo alto.

Ottobre è stato il mese delle sorprese, con uno sfavillante Alessandro Taini direttamente ai microfoni del vostro nostro podcast preferito. Dopo aver parlato di industria indipendente direttamente con un insider, però, non potevamo non concederci una piccola pausa dalla imbattibile routine qualitativa cui ormai siete abituati: la puntata di questo mese non ha nessun ospite esterno, ma in compenso affronta dei temi molto caldi e attuali direttamente con la straordinaria partecipazione di Stefano Calzati, temuto membro del team dei Leccacullo e presente per la seconda volta di fila. Gli eSport sono davvero degni di partecipare alle Olimpiadi? Cosa ci insegna tutto il casino scoppiato intorno alle microtransazioni? Il multiplayer è veramente sul punto di soppiantare le esperienze in singolo? E, soprattutto, Rogue One è o non è un degno film della saga di Guerre Stellari?

 

 

Con il sempiterno Pietro Iacullo a condurre e un Guido Avitabile tornato dall’oblio, questo episodio di Gameromancer esplorerà le risposte indiscutibili e inattaccabili a queste domande esistenziali, con l’aiuto del raffinato Filippo Veschi e con qualche intervento casuale direttamente dalla regia. Non c’è ancora nessuna traccia del nostro amatissimo Luca Mazzocco all’orizzonte – ma, ehi, noi continueremo a provare. E abbiamo già in programma qualcosa per il suo ritorno.

#LiveTheRebellion