Questa settimana più che col pad in mano affrontiamo la top 10 dei titoli più venduti dietro al volante virtuale di Gran Turismo, capace di spodestare il Re Fifa.
Non ce lo aspettavamo: la scorsa settimana, dovendo dare un pronostico sul posizionamento di Gran Turismo Sport, avevamo azzardato un “sopra la metà della classifica”. La previsione si è avverata, ma sinceramente non avremmo mai detto che la simulazione di guida –
che è diverso dal voler essere una simulazione di corse, come ha già ribadito il nostro Stefano – si sarebbe piazzata in prima posizione, davanti anche ad un Fifa 18 che sembrava destinato a rimanere in cima per almeno altri 7 giorni.
Malissimo invece l’altro esordiente: Fire Emblem Warriors non riesce a piazzarsi tra i magnifici 10 e nemmeno a figurare bene nella classifica dei più venduti su Switch, dove si accontenta di una quarta posizione dietro a Fifa 18, Mario Kart 8 Deluxe e Mario+Rabbids.
Situazione grigia anche in casa Ubisoft, con South Park: Scontri Di-Retti che al lancio si piazza solo ottavo, dietro a Destiny 2 – questa volta riesce a rimanere in classifica per due settimane di fila, miracolo – e alla versione Xbox One di Fifa.
Colpaccio di 2K invece con il suo WWE 2K18, che si accaparra la terza posizione anche senza la spinta che il wrestling riceveva dal passaggio su Italia 1 qualche anno fa.
Per il resto si segnalano i soliti noti in classifica (se GTA V è addirittura quarto, la sensazione è che a parte i primi tre classificati il resto dei software abbiano totalizzato vendite assolute abbastanza basse, questa settimana) e
uno stoico L’Ombra della Guerra in decima posizione, in rapido calo dopo la medaglia d’argento della scorsa settimana ma ancora all’interno dei radar. Ci aspettiamo però che le cose cambino alla prossima classifica, visto il quantitativo di roba uscita il 27 ottobre. A cui tra l’altro ci siamo aggiunti anche noi con un clamoroso episodio di Gameromancer (
si, era da un po’ che non facevamo un po’ di sano product placement selvaggio).
Ecco, veniamo alle previsioni per la classifica della prossima settimana, che chiuderà idealmente ottobre. Esordiscono
Wolfenstein: The New Colossus – di cui vi abbiamo già abbondantemente parlato nella nostra recensione,
Assassin’s Creed: Origins e
Super Mario Odyssey, il nostro gioco copertina. Il primo posto di Super Mario
non è nemmeno quotato alla Snai: tutte le killer application uscite fino a questo momento su Switch si sono sempre piazzate in alto, e stiamo parlando dell’IP più potente ed influente della storia dell’industria. Venderà sfaceli, non c’è molto altro da dire.
Ci si aspetta che Assassin’s Creed riesca a salire sul podio: per quanto decaduta, è una serie che va ancora annoverata tra i nobili del mercato, viene da un anno di fermo ai box e ha abbracciato tutte quelle tendenze che ci hanno fatto ribattezzare questa generazione
la generazione del gamplay (ma anche del
troppo gameplay). Quanto al “nonno” degli sparatutto, beh: è un titolo che per certi versi è fuori dal tempo, single player è tutto narrativa in un mondo che sembra voglia spingere nella direzione opposta. Però fa assolutamente alla grande quello che voleva fare, e siamo contenti che abbia voluto farlo:
azzardiamo un quinto posto, confidando in tutti quelli che quando qualche giorno fa abbiamo parlato della questione “morte del single player” sulla nostra pagina Facebook hanno risposto in accordo alla nostra chiamata.
RASSEGNATEVI, IL SINGLE PLAYER NON MORIRÀ MAI
Dalla chiusura di Visceral Games si è scatenato il panico. La manovra di EA minaccia l’intrattenimento per soli Player One, in un mercato che si sta spostando sempre di più verso il “Game as a Service”.
È assurdo credere che il single player possa sparire del tutto: è assurdo crederlo quando ci sono compagnie paragonabili ad EA che sul single player investono molto (Ubisoft avrebbe molto da ridire, però finché siete occupati a dire che sono il male quando sono stati i primi a togliere il multiplayer da Assassin’s Creed…), è assurdo crederlo in un mercato che ha visto l’esplosione del mondo indie che proprio quest’anno ci ha ricordato che con un team piccolo e “quadrato” si può andare lontanissimo.
Perché il multiplayer è un investimento, e non è automatico che se si va online allora la gente compra. Chiedetelo a Lawbreakers (che era anche un free to play)
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