L’ultimo Nintendo Direct mostra ancora una volta i muscoli di Switch, con tanto di supporto delle terze parti. Peccato che ci siano ancora troppi copia e incolla, specie dalle parti di HAL Laboratory

Chi di voi si definisce “fan di Nintendo”? Mi rivolgo soprattutto a coloro che hanno alzato virutalmente la mano: credo che nessuno di voi la abbasserebbe se mutassi la domanda in: “A chi è piaciuto questo Nintendo Direct?”. Otterrei lo stesso risultato chiedendo: “Chi di voi si è sentito dire che le console Nintendo servono solo per i soliti Mario e Zelda?”. Ebbene signori miei, siamo in un momento storico, perché il 2017 è l’anno in cui questa affermazione è infine giunta alla diametrale opposizione con la realtà.

Da lungo tempo i giocatori chiedevano all’azienda di sfoderare l’artiglieria pesante, ma nessuno si aspettava quelle testate termonucleari che sono Odyssey e Breath of The Wild per reinventare le loro serie di punta. Tanto meno chi poteva prevedere che, nei meandri del quartier generale, fosse segretamente in costruzione il primo vero Transformer (codename: NX), armato di micidiali siluri quali ARMS, Splatoon 2 e Kingdom Battle. Ma, per quanto mi riguarda, l’ultima cosa che mi aspettavo (ancora meno dei capezzoli di Mario) era di vedere il ritorno delle terze parti a bordo del Nintendo Express. Rockstar (la software house ospite fissa nella classifiche di vendita con il mastodontico GTA V) ha tenuto un meeting e ha deciso che un investimento su Switch potrebbe rivelarsi una fonte di guadagno. Di sicuro non si può ancora parlare di nozze fra le due compagnie, siccome L.A. Noire serve per saggiare il terreno, ma forse è meglio che tutto prosegua un passo alla volta. Bethesda non è tanto d’accordo con questa frase, siccome è entrata alla festa spalancando la porta con un calcione, reggendo in mano tre titoloni del calibro di Skyrim, DOOM e Wolfenstein II: The New Colossus (questi ultimi due annunciati nel corso del Nintendo Direct).


Per approfondire:
Doom
Esperienza portatile o esperienza turbo-grafica, questo è lo Switchlemma.
Qui però devo fare il party pooper e confessarvi una cosa: vi sto scrivendo da un PC, lo stesso su cui ho giocato a DOOM e su cui acquisterò Wolfenstein II. L’alta risoluzione, i 60fps marmorei e il mouse sono una trinità a cui non so rinunciare in uno sparatutto; il ché è un peccato, siccome Nintendo+Terze Parti è di un progetto in cui credo. D’altra parte sono convinto che i vantaggi di una console ibrida “punk” (o per citare il nostro Stefano, post-sociale) saranno cruciali per la decisione di molti, e frutteranno vendite (almeno) discrete per questa versione dei titoli. La situazione è diversa per i giochi indipendenti. Switch è fantastica per progetti dalle dimensioni contenute, che talvolta sono meravigliosi connubi leonardeschi fra eleganza e semplicità. SteamWorld Dig 2, in uscita fra qualche giorno, potrebbe rivelarsi una piccola gemma. Per chi non lo conoscesse, si tratta di un platformer il cui obiettivo è scavare una profondissima galleria in un sottosuolo di diamanti, zombie e tanto, tanto carbone.

Ma, parlando di carbone, questo tocca anche ai bimbi buoni… e Nintendo se n’è trovata un bel pezzettone nella calza.

Sembra, infatti, che continui a mettersi le dita nel naso e simultaneamente a rilasciare capitoli di Mario Party. Girano voci che, per “sviluppare” The Best 100, terzo capitolo sul solo 3DS, Nintendo abbia assunto Paolo Ruffini: i giapponesi devono essere rimasti colpiti da Super Vacanze di Natale, il meta-cinepanettone che il comico ha la faccia tosta di portare nei nostri cinema. Il film è una collage di scene di vecchi cinepanettoni (giuro), esattamente come The Best 100 è una compilation di vecchi mini-giochi (di cui apparentemente qualcuno sentiva il bisogno). Non mi sorprenderei se un cheat code abilitasse rutti, scoregge e accento romano.

Kirby delude: ad HAL manca il coraggio da fin troppe uscite, e questo NIntendo Direct lo conferma
Altra parziale delusione proviene da Kirby con il nuovo capitolo per Switch, Star Allies, che sa tanto di già visto. Di questi ultimi tempi, sembra che ad HAL Laboratories basti introdurre un qualche ritocco alla formula per giustificare un nuovo capitolo, trascurando inoltre un aspetto grafico ha bisogno di cambiare. Partendo da Kirby’s Adventure Wii (2011, ragazzi!), abbiamo visto i medesimi gameplay e art direction popolare Triple Deluxe, la cui caratteristica identificativa dovrebbero essere le (non poi così originali) Warp Stars 3D. È stato poi il turno di Planet Robobot, che ha aggiunto i mech, e ora tocca a questo nuovo Star Allies che permette di assoldare qualche Waddle Doo nei propri ranghi. E non dimentichiamoci della caterva di uscite minori impaninate ai capitoli principali: anche queste, pur offrendo diversi stili di gioco, sono uno spudorato Ctrl+C+V artistico. Il ché è un peccato: Kirby ha avuto momenti di discreto splendore visivo: The Crystal Shards (2000) è ancora piacevole da guardare, e, giusto per curiosità, chi si ricorda del Butter Building “3D” nel capostipite per NES? Personalmente credo che questa nuova direzione artistica, puerile e blocchettosa, si addica maggiormente ad un free-to-play da giocare a tempo perso, con un banco che ostruisce la linea visiva professore-smartphone. Insomma, in generale sono stufo di scorrazzare per praticelli e di combattere Whispy Woods ogni santo anno:

vorrei tornare ad un Kirby meno kawaii, come quello dell’era Super Nintendo

In epoca SNES ogni sua uscita era veramente inconfondibile, e brani favolosi come Gourmet Race erano la norma e non l’eccezione. Con ciò non tolgo che i giochi citati sopra siano tutti di buon livello, però ogni tanto ho questo sogno bagnato di Kyoto che affida il suo bel marshmallow rosa ai pazzoidi di Ubisoft, che lo frullino per bene con l’UbiArt (l’incredibile engine di Rayman Origins e Legends) e gli infondano un po’ di sano umorismo europeo. Sarebbe una bomba!

 

 

nintendo direct kirby

Altra nota stonata del Nintendo Direct? Project Octopath
Tralascio i numerosi jRPG mostrati, genere la cui trattazione non è di mia competenza, e di cui al limite posso giudicare l’aspetto grafico. Notevole in Xenoblade 2, molto meno in Project Octopath. Dite quello che volete, ma questo “HD-2D” non mi convince, è proprio un mistone di Sprites 8-bit, UI in alta definizione, Computer Grafica non sempre all’altezza, ed illustrazioni acquarellate nelle cutscene. Brrr. Concludo con Super Mario Odyssey, di cui ho già scritto un ampio panegirico a giugno: ai tempi feci un’analisi del trailer E3. I nuovi mondi mostrati durante il Direct mi hanno dato l’ultima conferma di cui avevo bisogno: Odyssey è quel bombolone da un milione di calorie che ci si può permettere una volta ogni cinque anni, e per quanto mi riguarda mi atterrò ad una rigidissima dieta spoiler-free, per gustarmelo di persona ad Ottobre. Qui vorrei azzardare una cosa, ed erigere il nuovo capitolo ad erede di Super Mario Bros.: un nuovo simbolo, un punto di ripartenza per una Nintendo che, solo un anno fa, si trovava con la reputazione al minimo storico e la shiit U fino al collo.

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