Primo posto:  Shin Megami Tensei IV: Apocalypse
A due anni di distanza dall’ottimo Shin Megami Tensei IV, Atlus ci scaraventa nuovamente nella Tokyo postapocalittica conosciuta durante l’avventura di Flynn. In questo nuovo titolo, a metà strada tra un sequel ed un’ espansione, ritroveremo tutte le buone qualità di SMT IV, arricchite da alcuni piccoli ma necessari ritocchi al gameplay e da una nuova trama che porterà il giocatore a confrontarsi nuovamente con dilemmi etici e morali, a negoziare con demoni ed angeli e ad affrontare alcune delle battaglie RPG più intense mai viste. Sicuramente il miglior JRPG disponibile su 3DS ed uno dei migliori degli ultimi anni per qualsiasi piattaforma.

 

Menzione speciale: Ladykiller in a Bind
Ladykiller in a Bind è uno dei titoli più interessanti giocati quest’anno, ma la sua particolare natura lo rende impossibile da inserire in una vera e propria classifica. Più giusto, quindi, menzionato separatamente. Perché particolare? In primis perché si tratta di una Visual Novel con rapporti sessuali lesbici e BDSM espliciti, ma questa non è che la punta dell’iceberg. Come le precedenti opere dell’autrice Christine Love, Ladykiller in a Bind nasconde tematiche molto profonde, trattate in modo non banale e mai in maniera volgare: il consenso nei rapporti sessuali, il sesso come mezzo di manipolazione sociale, perfino una critica alla mercificazione del corpo ed al capitalismo. Un gioco sicuramente NSFW, ma con il cervello.

 

Delusione dell’anno (pari merito): Star Fox Zero
Delusione è l’unica definizione possibile per Star Fox Zero. Da un lato abbiamo un titolo che esteticamente omaggia il più possibile i migliori episodi del franchise, mentre fallisce completamente nel riprodurne il gameplay. È un vero peccato, perché un level design spesso brillante viene frustrato da alcune scelte di game design del tutto assurde. E non parlo solo dei tanto criticati controlli di movimento, che comunque rendono impossibile acquisire quella padronanza necessaria per affrontare il gioco in chiave hardcore, ma anche dell’idea di disaccopiare mira e movimento della navicella. In questo modo non è più necessario esporsi al fuoco nemico per prendere la mira, facendo venir meno quella meccanica basata sul rischio che contribuiva l’adrenalina tipica di Star Fox. Un vero peccato, perché Star Fox Zero è uno Star Fox in tutto e per tutto, tranne in quello che conta davvero.

 

Delusione dell’anno (pari merito): Chase: Cold Case Investigations – Distant Memories
Un titolo lunghissimo per un gioco cortissimo. Più una demo od un prologo che un gioco vero, Chase non fa in tempo ad entrare nel vivo che è già finito. Una grossa delusione per chi aspettava il nuovo lavoro degli autori di titoli eccellenti come Another Code, Hotel Dusk e Last Window. Cold Case Investigations non ha una briciola del carisma e dell’atmosfera dei sui predecessori, racconta una storia banale e presenta protagonisti appena accennati, con cui è impossibile stabilire alcun tipo di connessione emotiva. A questo punto, tanto valeva non rilasciare alcun nuovo gioco.

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