Guido Avitabile

Speciale Kingdom Hearts: Non chiamateli Spin Off

Una delle leggende metropolitane  più diffuse nel panorama videoludico, riguarda tutti i videogiocatori che dal 2006, anno di pubblicazione europeo del secondo capitolo di Kingdom Hearts, aspettano l’uscita del terzo episodio numerato, strappandosi i capelli ogni volta che Testuya Nomura e soci annunciano qualcos’altro legato al brand che non sia relativo a Kingdom Hearts 3. Leggenda metropolitana principalmente perchè il terzo episodio è stato presentato ufficialmente solo nel 2013, riducendo gli anni di “vuoto” da 11 a 5,  e quel simpaticone di Nomura ha confermato nelle scorse settimane che lo sviluppo è ancora in alto mare. Ma oggi non siamo qui per parlare dell’agognato terzo capitolo, bensì per far chiarezza sulla questione capitoli secondari, e sul perchè non andrebbero definiti Spin-off  della saga con protagonista Sora e i personaggi Disney. Quale occasione migliore se non per l’uscita di Kingdom Hearts HD 2.8 Final Chapter Prologue prevista per domani, per avventurarsi in un discorso del genere?

La trama che prosegue
Il primo motivo per cui è sbagliato definire Spin-off i capitoli non numerati di Kingdom Hearts è presto detto: la trama della serie va avanti o viene ampliata da ogni singolo episodio secondario del brand. Certo abbiamo esempi meno calzanti come Kingdom Hearts Re: Coded (DS), dove a fronte di trenta ore di gioco ci troveremo di fronte solo ad un segreto nascosto nel Grillario, ma non dobbiamo dimenticarci che il primo capitolo secondario della serie, Chain of Memories (GBA), introdusse l’Organizzazione XIII, che da lì in poi sarebbe stata tra i protagonisti della trama principale, lasciando un giocatore che dal primo capitolo passava al secondo, spaesato sulla vera identità degli uomini in nero.
E probabilmente sarà una situazione che si ripeterà quando Kingdom Hearts 3 sarà finalmente disponibile,  almeno per coloro che non hanno voluto (o potuto – ci arriveremo) giocare Birth By Sleep o, in parte minore, Dream Drop Distance.

Alcuni degli episodi secondari di Kingdom Hearts andrebbero definiti Tie-in, perchè servono ad allacciare un capitolo principale con il successivo. Come accade nei grossi eventi fumettistici, dove la trama principale viene portata avanti in modo netto e chiaro dai capitoli numerati, mentre tutte le sotto trame e spiegazioni secondarie vengono esposte in uscite a se stanti che andrebbero lette per avere una visione d’insieme dell’universo di gioco. Ed ecco in parte giustificata la scelta di inserire solamente  i filmati di alcuni episodi come 358/2 Days nelle collection uscite su PlayStation 3. Scelta che avrebbe invece cozzato con quei tre capitoli (Birth By Sleep, Chain of Memories e da domani Dream Drop Distance) che sono a tutti gli effetti alla pari per contenuti con Kingdom Hearts e Kingdom Hearts 2.

Il tempo che passa su più console
C’è stato un errore fondamentale che ha minato la serie di Nomura e Square Enix, e che ha portato molti giocatori a non curarsi dei capitoli secondari del brand: la distribuzione su fin troppe piattaforme diverse. Considerato che perfino in un titolo mobile come Unchained X vengono svelati alcuni dettagli relativi al mondo di Kingdom Hearts, il suddividere la trama su PlayStation 2, Game Boy Advance, Nintendo DS e Nintendo 3DS, ha allontanato gran parte del pubblico, convincendoli, data l’assenza del numero al fianco del titolo, che quell’episodio non servisse all’universo di gioco, che fosse un’inutile allungamento di brodo e che poteva essere non affrontato, continuando nel mentre a lamentarsi per l’assenza di notizie su quel terzo episodio bramato da tutti. Ma senza affrontare la storia di Aqua, Ventus e Terra, una volta che Kingdom Hearts 3 sarà finalmente nei negozi, si scateneranno le inevitabili domande “E questi chi sono?” o dopo il finale di Dream Drop Distance un “E lui che ci fa qui?” andando ad alimentare critiche relative alla trama che potrebbero essere evitate.

Questo errore pare l’abbia capito anche Square Enix, che vuoi per guadagnare tempo sul rilascio del terzo episodio, vuoi per mettere una  pezza sulle future critiche, il prossimo 31 Marzo rilascerà su PlayStation 4  Kingdom Hearts  HD 1.5 + 2.5 ReMix una collection di tutti i capitoli pubblicati (anche se in alcuni come 358/2 Days e Re:Coded saranno presenti solo i filmati) che insieme a quel 2.8 in uscita domani darà uno sguardo totalitario sull’universo concepito da Testuya Nomura.

La definizione più corretta
Si può definirli capitoli secondari, si può definirli tie-in, ma non è corretto chiamare spin-off episodi come Birth By Sleep o Chain of Memories. Perfino 358/2 Days, che su PlayStation 3  è stato proposto solamente in filmati di gioco, va a riempire l’anno che intercorre dalla perdita di memoria di Sora fino all’inizio di Kingdom Hearts 2, raccontando di Roxas e dell’Organizzazione XIII prima e dopo la sconfitta di Marluxia (intrecciandosi quindi anche con Chain of Memories), non è giustamente definibile col termine spin-off. Se nel corso di questi quindici anni fosse uscito un gioco di kart dedicato al brand ideato da Nomura, o un musou in cui devastare orde di Heartless, allora la definizione sarebbe stata giusta, perchè non avrebbe aggiunto (si spera) particolari alla trama e all’universo di gioco.

Non fatevi sconvolgere dunque dall’assenza di un numero al fianco di un capitolo, non giudicatelo solo per il nome che porta, anche perchè la serie grazie a questi episodi secondari è riuscita a ritagliarsi una propria identità e continuità narrativa. Tutto il cast del brand ha giovato della presenza di questi Tie-in, vedendo aumentata la propria caratterizzazione e le proprie motivazioni. Certo, fossero usciti tutti sulla stessa piattaforma probabilmente il problema di far chiarezza sull’identità di ogni episodio non si sarebbe verificato e, come già specificato, la suddivisione si è rivelata più controproducente del previsto. È anche vero che Chain of Memories (o uno qualsiasi degli episodi secondari) potrebbe aver convinto qualche giocatore ad avvicinarsi alla serie e a recuperare i due capitoli principali, con tanto di console che in caso contrario non avrebbe mai acquistato. Come è altrettanto vero che potreste benissimo fregarvene della trama secondaria e comprare direttamente il terzo capitolo, rischiando però poi di lamentarvi di eventi spiegati in precedenza nei suddetti Tie-in. In conclusione, se si trattasse di meri spin-off, non avremo bisogno di un ripasso costante tra collection e filmati, atti a spiegare i punti salienti delle puntate precedenti dell’epopea di Nomura, che si spera prima o poi, vedrà finalmente quel tanto agognato numero tre.

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