Guido Avitabile

Speciale Cattivi fantastici e dove trovarli: Pokémon

Ad un mese dall’uscita di Pokémon Sole e Pokémon Luna sul suolo Europeo, in parecchi avrete già concluso l’avventura di Alola, scoprendo la verità sul Team Skull e sulle misteriose Ultracreature. Come per Final Fantasy, anche Pokémon basa gran parte della propria forza nel carisma dei nemici. Che siano mafiosi o intenzionati a inondare tutto il mondo, che vogliano soggiogare ogni Pokémon o semplicemente distruggere tutto, in questi vent’anni Game Freak ci ha proposto uomini (e donne) dagli ideali molto diversi, ma tutti convinti di essere nel giusto. Oggi ci dedicheremo a questi cattivoni, cercando di eleggere i migliori e di infangare ulteriormente l’immagine dei peggiori. L’articolo conterrà ovviamente il nostro giudizio sui personaggi e per forza di cose spoiler sulla trama degli ultimi due capitoli. Come ultima nota prima di iniziare specifichiamo che analizzeremo solo le figure videoludiche e non le controparti animate o cartacee.

La mafia ruba solo d’estate (o a Kanto e Jotho)
Il nostro viaggio parte dai primi storici e colorati capitoli Rosso, Giallo, Blu e Verde, di cui abbiamo parlato in diverse sedi nel corso di questo ventennale della serie Game Freak. Nella regione di Kanto avviene l’incontro con quello che sarà il Team nemico per antonomasia anche grazie alla produzione animata: il Team Rocket è l’avversario più famoso, tanto da tornare per ben due generazioni (il Team Plasma farà lo stesso ma all’interno della stessa generazione) avvolgendo nei propri tentacoli anche la regione di Jotho. Ladri di Pokémon, trafficanti di code di Slowpoke, profanatori di tombe, deejay abusivi e molto altro, le Reclute del Team Rocket si sono macchiate delle peggiori nefandezze nel corso delle avventure dei primi due giochi della serie principale. A tessere tutti i fili c’era Giovanni, capopalestra misterioso di Smeraldopoli, che conduceva in gran segreto piani per diventare sempre più ricco e ottenere sempre più Pokémon. Quando viene sconfitto da un giovanissimo Rosso, Giovanni scioglie la propria organizzazione e si ritira in solitudine in un posto non precisato. In Oro, Argento e Cristallo la figura di Giovanni è ancora presente, seppur non fisicamente, nei pensieri dei rimasugli del Team Rocket sparsi per Jotho. E per tutta la durata del gioco (o almeno per la prima metà), Oro si ritroverà ad affrontare reclute pronte a tutto per riavere il loro capo tra loro. Ci vollero i remake di seconda generazione per far ricomparire Giovanni a Jotho, in un evento speciale a cui il giocatore poteva assistere tramite Celebi, in cui veniva confermata la paternità del capo del Team Rocket con Argento, il ragazzo dai capelli rossi rivale di Oro e Crystal.

Pur non andando a scavare in una personalità ben scritta, Giovanni risultava una figura autoritaria e d’impatto; sebbene il suo tempo su schermo fosse veramente ridotto, era in grado di incutere timore al ragazzino di dieci anni che entrava nella Silph s.p.a. con l’obiettivo ultimo liberare Zafferanopoli. Nel Post Game di Bianco 2 e Nero 2, infine, era possibile ritrovare Giovanni al Torneo Mondiale, ma senza interagirvi particolarmente a livello di storia.

Un capo che deve molto anche al suo design: uomo elegante in giacca e cravatta, dal nome italiano nella versione occidentale, è facilmente associabile al tipico mafioso siculo o italo-americano, simile in gran parte anche a Tony Soprano.

Volenti o nolenti il Team Rocket e Giovanni sono e saranno i nemici più ricordati all’interno dell’universo (o universi Pokémon), tant’è che perfino in Sole e Luna viene riproposto il Ponte Pepita, che a Kanto collegava Celestopoli alla via per la casa di Bill, ed era supervisionato da un membro del Team. Ad Alola ci ritroviamo di fronte ad un veterano ex- recluta Rocket, che dopo essere stato sconfitto ci informerà che Giovanni è ancora disperso.

Dell’Acqua e della Terra
Durante la terza generazione, Game Freak tentò una strada diversa: oltre a dare Pokémon esclusivi a Rubino e Zaffiro, sulle lande per alcuni bagnate da fin troppa acqua, diede ad ogni versione un Team opposto, facendo diventare il secondo l’alleato di Ruby/protagonista. Il Team Idro e il Team Magma avevano, appunto, obiettivi opposti e, a differenza di Giovanni, miravano anche al Leggendario di copertina. Il Team Idro di Ivan aveva come fine ultimo risvegliare Kyogre e allagare l’intera terra con un simil diluvio universale; dalla parte opposta, Max e il Team Magma volevano utilizzare Groudon per far riemergere le terre sommerse e asciugare gli oceani. Entrambi i piani vennero portati avanti contemporaneamente in Smeraldo, portando il giocatore ad affrontare entrambi i boss. Max e Ivan caratterialmente si completano: laddove il leader del Team Magma è calmo e riflessivo, quello del Team Idro è invece impulsivo e irruento, ma, ad ogni modo, non riescono a incidere nella storia dei Pokémon allo stesso modo del loro predecessore, e una volta capito che l’acqua e la terra non possono vivere indistintamente spariranno sconfitti. Nelle nuove versioni uscite due anni fa su 3DS, sia Max che Ivan hanno ottenuto il potere della Mega pietra, ma questo e la possibilità dell’Archeo risveglio per i Leggendari ha reso solamente più pesante e indubbia la bruciante sconfitta impartita dal giocatore.

Ho una particolare teoria sulla scelta di Game Freak di mettere il giocatore contro due Team diversi, ulteriormente rafforzata dagli eventi di Sole e Luna, che hanno confermato la presenza di una dimensione parallela. E se nella dimensione di Luna, ad Hoenn, Ivan avesse cercato di risvegliare Kyogre (Zaffiro Alpha), mentre al contempo in quella di Sole Max avesse ridestato il terribile Groudon per i suoi scopi (Rubino Omega) fallendo entrambi poi miseramente? Questa doppia esistenza darebbe un ulteriore senso alla presenza di due team avversari, che nel gioco prendono posizione contro o a favore del giocatore (oltre a giustificare ulteriormente la presenza di Bellocchio nella Hoenn dei Remake.

Guida Galattica per Team Malvagi
Sebbene con Diamante prima, Perla dopo e infine con Platino, Game Freak abbia cominciato ad esplorare spazio, tempo e dimensioni alternative, Cyrus e il suo Team Galassia sono una pallida copia di quanto visto a Hoenn. Un unico team certo, ma che aveva come obiettivo ultimo l’apertura di un’altra dimensione a Sinnoh (Platino) utilizzando per i propri scopi sia Dialga che Palkia, oltre ad estrarre energia dal trio Azelf, Uxie e Mesprit. Cyrus è il classico capo freddo e distaccato, pronto a sacrificare tutti (anche le sue stesse reclute) per raggiungere il proprio scopo di distruggere l’universo come lo conosciamo e diventare il “Dio del Nuovo”. Un piano nichilistico, che andrà in fumo sempre per colpa del giovane protagonista.

Sebbene il piano sia più maturo di quanto visto in precedenza, Cyrus soffre di una caratterizzazione alquanto banale, anche sotto il punto di vista del character design, in una generazione che diede al giocatore per la prima volta una Campionessa della Lega donna, che entrò fin da subito nei cuori dei fan del brand. Ed è proprio Camilla che ci aiuterà a demolire il Team Galassia, facendo giurare vendetta allo stesso Cyrus dopo averlo sconfitto. Il ruolo del Leader del Team Galassia verrà leggermente espanso in Platino, ove, una volta arrivato nel Mondo Distorto di Giratina, deciderà di non tornare nel suo universo di provenienza, restando in quella terra parallela e priva di vita.

Plasmando una trama degna di questo nome
La quinta generazione (e relativi sequel) portò numerosi cambiamenti sul fronte della trama con quello che è ad oggi il personaggio probabilmente scritto meglio dell’universo Pokémon: N. Senza scomodare il rivale dai capelli verdi, che a tutti gli effetti cattivo non è, questa parte dell’articolo è dedicata a suo padre Ghecis, capace nel corso del gioco di prendere il piano di Cyrus e riderne a gran voce facendolo passare per ritardato. Ghecis arriva a sfruttare le capacità del figlio di sentire la voce dei Pokémon per risvegliare Zekrom (o Reshiram) e controllarlo mentalmente per distruggere il mondo. Purtroppo anche i cattivi più caratterizzati non possono niente di fronte ad un ragazzino e alla sua squadra di Pokémon, e Ghecis subirà una cruenta batosta in quello che dai più è considerato come il capitolo con la trama migliore della serie (almeno fino allo scorso novembre, ma ci arriveremo tra poco).

Per la serie “A volte ritornano, più malvagi e pazzi di prima”, Ghecis tornerà nei seguiti ufficiali di quinta generazione, con un nuovo alleato (Acromio) e col piano di ghiacciare il mondo grazie a Kyurem. Un Ghecis fuori di testa ancora più che in passato, euforico nella sua voglia di conquista e arrabbiato col figlio e con l’intera popolazione mondiale. Sebbene non sia il miglior cattivo della serie, Ghecis viene ricordato per la cattiveria profonda e priva di rimorsi, tanto da rinnegare il figlio (cosa che succederà anche in futuro in maniera diversa ma ci arriveremo) ed utilizzarlo solo come uno strumento per i suoi scopi.

Un passo avanti e poi dieci fiamme indietro
Sesta generazione, esordio su 3DS: dopo Ghecis ed N tutti si aspettavano un cattivo della stessa risma, o quantomeno paragonabile a quelli del passato. Invece apparve Elisio. Il capo del Team Flare inizialmente si presenta dinnanzi al giocatore come un benefattore per Kalos, che grazie ai Laborati Elisio fornisce ai giocatori l’Holovox. L’uomo ha tuttavia un progetto segreto, un’arma di distruzione capace di annichilire ogni essere umano e creare un mondo bellissimo per i Pokémon.

Un’idea che poteva essere sfruttata magnificamente, se Game Freak avesse fatto tesoro della propria esperienza passata, invece di gettare in faccia al giocatore tutta la trama di sesta generazione nel giro di tre palestre, lasciando peraltro irrisolte numerose questioni e confinando Elisio tra i cattivi peggiori e il Team Flare tra gli avversari più inutili di vent’anni di Pokémon. A quattro anni di distanza, brucia ancora il pessimo utilizzo di Elisio, che risulta a posteriori come un cattivo ben poco presente e sicuramente di meno impatto dei suoi successori (e predecessori). Se da un lato Giovanni riusciva a farsi ricordare pur apparendo ben poco, la presenza del capo del Team Flare non cambiava praticamente per nulla l’atmosfera di Kalos. Il tradimento nei confronti del professor Platan e della campionessa Diantha, estremamente prevedibile fin dal primo incontro, non ha a conti fatti nessun impatto sul giocatore, proprio per l’estrema riduzione e concentrazione di eventi tra le ultime tre palestre.


Per approfondire:
Pokémon X & Pokémon Y
Dal Fallimento al Successo
Fortunatamente, per recuperare dagli errori di Elisio, Game Freak con Sole e Luna ha puntato i riflettori nuovamente su una trama ben narrata e con cattivi di spessore molto diversi tra loro. Ma andiamo con ordine.

Partiamo dal Team Skull, a tutti gli effetti una banda di sfigati che viene presa in giro da tutta Alola, tant’è che, quando si mettono in testa di rubare qualcosa, vengono bellamente ignorati dalle vittime e finiscono puntualmente per essere sconfitti. A capo del Team Skull c’è Guzman, un allenatore che ha fallito l’esame per diventare Capitano e che da allora non si è dato tregua, puntando alla forza assoluta. Game Freak è riuscita a narrare un rapporto di fiducia verso il proprio capo da parte delle reclute che è molto simile a quello provato nelle prime due generazioni dal Team Rocket nei confronti di Giovanni. Guzman è un fallito, ma, pur sapendolo, non si dà per vinto e cerca in ogni modo di trionfare e migliorarsi. Urlando contro il cielo, contro il protagonista, e contro se stesso, Guzman si sprona a diventare più forte, incontro dopo incontro, fino a capire di essere stato utilizzato tutto il tempo dal vero e proprio cattivo di Sole e Luna.

 

Samina ama tutti i Pokémon indistintamente, come una mamma ama i propri figli alla follia e non vuole separarsene. O, almeno, Samina era così un tempo, quando passava la notte sotto la pioggia con sua figlia Lylia, prima di entrare in contatto con UC_01 ed impazzire. L’affetto morboso la porterà a rinnegare i suoi veri figli, definendoli spazzatura, compiendo un ulteriore passo verso la cattiveria dei nemici del brand, rispetto quello fatto da Ghecis su DS. Samina ha paura dell’abbandono, e ciò la porta a rinchiudere i suoi Pokémon in blocchi di ghiaccio, e ad unirsi alla stessa UC_01 in un impeto finale che porterà l’allenatore nell’ultramondo. Samina non è cattiva “perché sì”, ma perché ha delle motivazioni che l’hanno portata alla pazzia. Samina è inoltre il mezzo utilizzato da Game Freak per far crescere Lylia facendola maturare, e al contempo funziona maledettamente come boss finale. Quasi da non sembrare partorita dallo stesso team che ha dato luce ai piani frettolosi di Elisio.

Uno sguardo indietro poi sempre avanti (si spera)
Ed ora, cosa riserveranno i cattivi futuri dei Team Pokémon? La speranza, spero da voi condivisa, è che il livello qualitativo si attesti sempre almeno su Ghecis e Lumina, senza tornare alle macchiette iraconde o ai personaggi frettolosi. La speranza è che Game Freak migliori, riesumando i cattivi del passato per dare una sorta di continuità tra vecchio e nuovo, magari riportando sulle scene Giovanni e fornendogli ulteriore motivo di spiccare sugli altri. L’importante è che i progressi fatti non si perdano per strada, andando a rendere vano l’avvicinarsi sempre più della serie a un Jrpg a tutti gli effetti. Nintendo Switch è ormai alle porte e Game Freak potrebbe fare un ulteriore salto qualitativo, sciogliendo tutti i nodi e tappando tutti i buchi creati in questi vent’anni… Oppure potrebbe fregarsene completamente, e ripetere gli stessi errori commessi in passato.

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