Giuseppe Vecchio

Speciale Cattivi fantastici e dove trovarli: Final Fantasy

Final Fantasy è una delle serie che, al giorno d’oggi, vanta un maggior seguito tra i fan di vecchia e, soprattutto, nuova data. Il brand deve la sua fortuna a una formula rodata, quella dei giochi di ruolo giapponesi, e la capacità di saper coinvolgere i giocatori con un mondo fantastico. In occasione dell’uscita di Final Fantasy XV vogliamo analizzare uno degli elementi che negli anni ha fatto più discutere gli utenti: gli antagonisti. Un cattivo è fondamentale per la realizzazione di un buon gioco? E, soprattutto, qual’è il migliore? Scopritelo nel nostro speciale sui migliori cattivi della saga di Final Fantasy.

 

Questa è la mia Fantasia Finale
Final Fantasy è una saga nata nel 1987 dalla mente di Hironobu Sakaguchi che ha sperato nella sua “fantasia finale” per salvare Squaresoft dall’orlo del fallimento. La serie è stata per anni relegata al solo Giappone ed è nel 1997 che fa il suo debutto in Europa con uno dei capitoli più amati dai fan: Final Fantasy VII. Questo ha aiutato l’espansione della saga e di un genere, quello dei giochi di ruolo giapponesi, che negli anni successivi son stati nei cuori di milioni di videogiocatori. Molte sono, infatti, le persone che sono cresciute con i personaggi di serie importantissime come quella di Dragon Quest, di Grandia, di Suikoden che hanno fatto da apripista a titoli del calibro di Xenoblade Chronicles X o la serie Persona.

 

 

 

Paese che vai, cattivi che trovi

A far la fortuna di Final Fantasy non sono stati solo i vari protagonisti ma, anche gli antagonisti che hanno, nel bene o nel male, contribuito a costruire la reputazione odierna del brand. Di solito un buon cattivo è quello che riesce, nonostante le sue azioni, a essere sempre coerente con sé stesso ma, allo stesso tempo, cerca di conseguire il suo scopo, sia esso quello di distruggere il mondo, di diventare sovrano di un regno o essere messo a pari di una divinità. Qui andremo ad analizzare alcuni degli antagonisti dei capitoli più famosi della serie partendo da quello che è considerato, a parere quasi unanime, il migliore: Kefka.

 

Kefka Palazzo è il folle e spietato mago di corte che, in Final Fantasy VI, si contrappone a Terra ed al gruppo della Resistenza. La sua insanità mentale nasce dagli esperimenti che gli son stati fatti durante il Progetto Magitek e lo portano a cercare il potere degli Esper per migliorare le sue capacità e, nel frattempo, garantire all’Imperatore Gestahl di diventare l’unico sovrano del mondo. Durante il gioco, però, la sua malattia mentale continua a crescere fino a raggiungere l’apice durante lo scontro con i protagonisti nel mondo fluttuante dove, grazie all’involontario aiuto di Shadow, assorbe il potere della Triade della discordia e diventa una divinità. Kefka è uno dei cattivi per eccellenza non perchè innovativo, tant’è che molti cercano di ergersi e diventare esseri divini, ma grazie alla sua coerenza; risulta così essere uno dei personaggi più veri che è possibile trovare nel mondo dei videogiochi. Uno dei punti chiave del gioco è durante lo scontro finale; arrivati all’ultima fase il Dio chiederà a Terra e ai suoi compagni come mai avessero ancora la forza di lottare visto che la vita è destinata a finire per tutti disinteressandosi poi della risposta visto che niente, e nessuno, riuscirà mai a fargli cambiare idea. La sua follia ricorda molto quella del Joker, antagonista di Batman, così come anche molti elementi visivi e caratteriali. Non si fermano qui i simbolismi di Kefka; durante la boss fight finale è possibile notare come la sua apparenza è largamente ispirata dalla Divina Commedia visto che la prima fase è un gigantesco demone  intrappolato nel terreno come il Diavolo nell’Inferno, la seconda è piena di bestie, esseri umani e macchine e simboleggia il Purgatorio mentre l’ultima vede presenti la raffigurazione della Madonna e di Gesù Cristo (Madama e Pacifico) mentre Kefka rappresenta, per l’appunto, Dio.

 

Kefka è una vera e propria divinità nello scontro finale del sesto capitolo

Kefka è una vera e propria divinità nello scontro finale del sesto capitolo

 

Uno degli antagonisti più controversi della saga è Sephiroth:  fa il suo debutto con Final Fantasy VII nel 1997; molti lo reputano il cattivo per eccellenza, sotto al solo Kefka, mentre altri lo incensano come esempio di pura malvagità, sopratutto dopo quello che accade alla fine del primo CD. Qui il “buon” Sephiroth controlla mentalmente Cloud per far si che questi uccida Aeris – andata in un tempio antico per salvare il pianeta dal figlio di Jenova – ma, scoperto che il giovane stava facendo resistenza, compie lui in prima persona il gesto e trafigge dall’alto la fioraia. Questa è una delle scene iconiche del mondo videoludico e in seguito altri JRPG, come The Legend of Dragoon, hanno citato questo avvenimento, anche se con molto meno pathos rispetto all’originale. Anche Sephiroth, come Kefka, si muove sotto l’influsso della sua pazzia ma, al contrario del pagliaccio, questa si manifesta in modo diverso. Sephiroth ha sempre saputo di essere speciale e, dopo l’assalto a Nibelheim, ha preso coscienza dell’essere il “Prescelto” e di poter addirittura superare gli Antichi, scacciati dal pianeta millenni prima, e di diventare un Dio. Questo lo ha portato a voler cercare di distruggere il mondo cercando l’immenso potere grazie al flusso vitale ma è solo l’intervento di Cloud, con cui ha uno scontro in una dimensione metafisica, e dei suoi amici ad impedire, anche se solo parzialmente, la vittoria a Sephiroth.

 

Sephiroth contro Cloud nello scontro finale

Sephiroth contro Cloud nello scontro finale

 

Sotto a questi due capisaldi si trovano Kuja e Caius Ballad; il primo proveniente da Final Fantasy IX mentre il secondo da uno dei capitoli meno apprezzati dai fan: Final Fantasy XIII-2. Il primo è un uomo a cui piace l’arte , molto elegante e poetico. Ama molto le commedie teatrali ma, allo stesso tempo, nasconde un animo insicuro e distruttivo. Kuja è un uomo che porta la guerra ovunque vada ma, allo stesso tempo, non sopporta che il mondo possa andare avanti senza la sua presenza. Questo lo porta a utilizzare tutti i modi possibili per ottenere le cose senza che possa mettere in pericolo la propria vita in prima persona, ad esempio utilizzando Gidan e il suo gruppo per recuperare la pietra Gulgu a Oeilvert. Kuja impazzisce definitivamente dopo aver scoperto il suo fine: Garland, suo padre, gli rivela che la sua funzione è quella di “Angelo della morte” fino alla crescita di Gidan e il jenoma impazzisce usando tutto il potere della Trance, appena raggiunta, per distruggere il suo pianeta natale e cercare di fare lo stesso pure con l’intera esistenza. Kuja, però, è anche uno dei pochi cattivi a redimersi; dopo che Gidan e compagni hanno sconfitto Trivia, che incarna la sua paura della morte, riesce a teletrasportarli con le sue ultime forza mettendoli in salvo.
Caius è uno dei pochi cattivi del mondo Final Fantasy che non è intenzionato a diventare una divinità ma, al contrario, si prodiga per salvare una vita a lui cara: quella di Paddra Nsu-Yeul. Lei ha ricevuto in dono gli Occhi di Etro che le permettono di vedere i cambiamenti nelle timeline e, quindi, di poter prevedere il futuro. Questo potere, però, consuma la forza vitale di Yeul fino a portarla alla morte; la dea Etro, però, rispedisce la sua anima indietro ogni volta condannandola a morire per l’eternità. Sacrificandosi per Yeul, durante un combattimento, Caius ottiene da Etro il Cuore del Caos che lo rende immortale e gli permette di proteggere tutte le incarnazioni della ragazza fino alla fine del tempo. L’uomo, stufo di questa situazione, cerca una soluzione e la trova combattendo Serah e Noel: l’uccisione di Etro. Caius si batterà con la protettrice della Dea, Lightning, più volte sia durante il DLC di Final Fantasy XIII-2 che durante l’ultimo capitolo della serie, Lightning Returns, dove subisce la sua disfatta e nel finale passa a Noel il ruolo di protettore di Yeul mentre lui si occuperà di indirizzare le anime dei morti. Ballad si rivela così essere uno dei pochi antagonisti nel mondo dei videogiochi il cui scopo non è quello di distruggere il mondo alla ricerca del potere ma per salvare un’altra persona a lui cara; questo aumenta l’empatia dei giocatori verso di lui e aiuta l’immedesimazione degli stessi portandolo a essere uno dei cattivi più apprezzati sia dalla stampa che dal pubblico.

 

Caius e la sua vittoria sulla Dea Etro

Caius e la sua vittoria sulla Dea Etro

 

Per finire non possiamo non citare il vero cattivo di Final Fantasy X. Non Sin, neanche Yevon, bensì Seymour Guado. Ma cosa fa di Seymour un buon cattivo? Innanzitutto il suo tramare dietro le quinte. Fin da quando viene presentato il personaggio risulta essere sempre ambiguo ed e difficile dire cosa gli passi per la testa, prima si spaccia da eroe salvando la gente allo stadio di Luka, poi lo vedremo permettere l’uso di macchine, cosa proibita dal culto di Yevon, per combattere Sin insieme agli Albhed. La sua natura malvagia pero viene fuori solo nelle battute finali. Un uomo senza scrupoli, capace anche di uccidere il padre pur di raggiungere il suo scopo ultimo: diventare il nuovo Sin e provocare sofferenza eterna al popolo di Spira. Ulteriore fattore che certamente contribuisce alla sua nomea di cattivo e certamente il voler sfruttare Yuna sposandola, impedendo di conseguenza una relazione della ragazza col protagonista Tidus, sebbene questo possa sembrare un motivo di minore importanza per ritenere il personaggio un buon cattivo, va detto che essere definito tale bisogna saper farsi odiare, e in questo caso Seymour ci riesce benissimo, anche tenendo conto che nel gioco lo affronteremo in momenti decisamente inopportuni.

Lo scontro con Seymour all’interno di Sin. L’ultima volta in cui ce lo troveremo davanti

Non tutte le ciambelle riescono col buco
Finora abbiamo parlato di quelli che riteniamo fra i migliori antagonisti della serie. Bisogna però dire che in alcuni casi il grande nemico che il giocatore è stato chiamato ad affrontare non è stato poi così indimenticabile, sia in termini di storia che personalità. In particolare teniamo a citare due casi: Orphan da Final Fantasy XIII e Artemisia dall’ottavo capitolo della saga.

Orphan è il “cattivo chiave” di FFXIII. In molti sono a disprezzarlo, un po’ come tutto il gioco in se che ha diviso fan e critica, ma si tratta davvero di un nemico riuscito male? A conti fatti la risposta e “Ni”. Orphan infatti potrebbe anche essere un buon cattivo, in fondo lui non fa altro che sfruttare Lightning e gli altri in modo da causare la fine di Cocoon e dar vita ad un nuovo mondo, ma purtroppo si limita a fare solo questo, non lo si vede praticamente mai per tutto il gioco e sia lui che il suo scopo sono rivelati solo alle battute finali, cosa che fa si che, una volta arrivati all’ultimo scontro, il giocatore non lo percepisca come il vero cattivo del gioco, bensì solo un altro boss da abbattere. L’idea alla base del personaggio era senza alcun dubbio ottima, ma è stata sfruttata decisamente male e di conseguenza Orphan rientra nella categoria dei cattivi meno memorabili della saga. E il suo vero aspetto e quello di un orologio, buffo e forse un po’ banale per un boss finale, figuriamoci in un Final Fantasy.

Caso leggermente diverso è quello di Artemisia. La potentissima strega di Final Fantasy VIII è certamente un personaggio riuscito, purtroppo quello che rende un cattivo poco incisivo è il motivo che spinge le sue azioni: la vendetta. La strega infatti proviene da un futuro nel quale la razza umana ha isolato e perseguitato tutti i suoi simili. Il suo obiettivo ultimo però di ottenere la magia Compressione Temporale per poi ridurre tutto lo scorrere del tempo ad un singolo istante. Il voler controllare il tempo però si rivelerà anche essere la sua condanna. Sconfitta da Squall e soci, la donna è condannata ad essere sconfitta in eterno dal gruppo, questo perché il suo unico modo per morire è quello di passare i poteri ad un altra strega e la donna si ritroverà sempre a passarli ad Edea del passato, facendo così in modo che gli eventi si ripetano all’infinito. Questa sua storia a tratti un po’ tragica di certo non fa di Artemisia un nemico memorabile, non tanto per le doti di cui è possesso, ma per il semplice motivo che a conti fatti viene fuori una natura alquanto debole, inadatta a un antagonista principale.

Aspettando Final Fantasy XV

Durante questo speciale abbiamo analizzato i cattivi principali della saga ma non abbiamo accennato al nuovo capitolo: Final Fantasy XV. Il titolo è uscito da pochi giorni nei negozi e ancora i fan devono spolpare l’ultima avventura di Hajime Tabata ma già da Kingsglaive, film che fa da prefazione al gioco, possiamo avere un’indicazione riguardante il principale antagonista di Noctis e soci: l’Impero di Niflheim. Nel film, infatti, viene fatto esplicito riferimento alla necessità dell’Impero di trovare il principe e impedire il matrimonio con la sacerdotessa Lunafreya. Sarà riuscito Tabata a creare un cattivo degno della fama di Kefka e Sephiroth o sarà una delusione come Artemisia? Questo ce lo dirà il tempo, ma restate connessi perché tra qualche giorno potrete leggere la nostra recensione di Final Fantasy XV in cui potremo iniziare a farci un’idea.

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