Guido Avitabile

Speciale One Piece Gold: Il Film

Quest’anno si è celebrato il cinquantesimo anniversario di Lucca Comics and Games, edizione definita dalla stessa organizzazione Lucca Gold, con tanto di biglietti speciali per cinque fortunati vincitori, che varranno come ingressi a vita in stile Fabbrica di Cioccolato di Willy Wonka. Nella cornice lucchese del Cinema Astra, ospiti di Koch Media, abbiamo assistito all’anteprima Italiana di One Piece Gold: Il Film, proiettato in lingua originale coi sottotitoli nell’idioma di Dante. La tredicesima pellicola della serie creata da Eichiiro Oda, approderà nelle sale il prossimo 24 Novembre, completamente in italiano, e per la prima volta manterrà il nome originale del protagonista. A conclusione della fiera lucchese, siamo pronti a deliziarvi con un altro parere di pancia dedicato a Luffy (Rufy) e soci e alla loro avventura a GranTesoro.


Per approfondire:
One Piece: Burning Blood
That’s Real Entertainment
Come Z e Strong World, è un po’ complicato dare una collocazione temporale a One Piece Gold: da quando Oda è passato alla sceneggiatura dei film infatti, molti eventi vengono citati sia nel cartaceo che nella controparte animata, anche quest’ultimo non fa differenza e la pellicola strizza l’occhio con comparse d’eccezione. Per poter apprezzare questo tredicesimo film però,  basta aver concluso la lettura (o la visione) della saga di Dressrosa, chiudendo un occhio sul fatto che la ciurma dei Mugiwara non è divisa in due ma di nuovo al gran completo: non è possibile trovare un punto specifico dove Gold è ambientato, ma si sa che Rufy ha sconfitto Doflamingo quando la Thousand Sunny raggiunge l’enorme isola-nave di Gran Tesoro.

Gran Tesoro è il regno dell’azzardo: una nave di dieci kilometri completamente rivestita d’oro ed immune alle leggi del Governo Mondiale. A Capo della nave Gild Tesoro, ex pirata e ora possessore del 20% dei Berry del mondo e forte del potere del frutto Gold Gold, in grado di comandare a piacimento tutto l’oro presente. Quando la ciurma di Cappello di Paglia arriva al cospetto del folle re dell’intrattenimento, viene accolta con tutti i benefit dei vip, fino a quando scoprono qual è il vero obiettivo dell’esistenza di Gran Tesoro: truffare gli ignari giocatori e costringerli a ripagare  il debito divenendo schiavi di Gild. Luffy si adopererà quindi per fermare il criminale e mettere fine alle nefandezze che avvengono sull’enorme nave cromata.

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Fate il vostro gioco
One Piece Gold riesce ad intrattenere con le gag tipiche della serie e non annoia per le circa due ore di durata complessiva, non mancano momenti di fan service, non solo erotico con le forme sinuose di Nami, ma anche per gli appassionati dell’opera sono presenti diverse guest star dell’universo piratesco (di cui due di alto calibro che però non aggiungono nulla alla trama). La tredicesima pellicola della serie però, non è solo piena di umorismo e facile fan service (come i vestiti delle donzelle),  ma cerca come al solito di portare un messaggio e una critica alla società moderna: nel particolar caso di Gold, si parla ovviamente dell’attaccamento al denaro e di come il gioco d’azzardo possa rovinare la vita.  Ovviamente il tutto è molto velato e costellato di gag e combattimenti, ma il senso delle azioni di Gild viene più e più volte sottolineato nella pellicola. Lo stesso Gild  si dimostra un buon cattivo per un lungometraggio, sebbene non abbia la caratterizzazione dei personaggi cartacei  e non riesca a rivaleggiare con uno Zephir o uno Shiki (rispettivamente i cattivi di Z e Strong World), pur non essendo all’altezza dei predecessori, è funzionale all’economia del film rendendo One Piece Gold piacevole per lo spettatore amante dei pirati di Cappello di Paglia. Ed è proprio con Zephir il paragone più azzeccato, dietro la cattiveria di Gild c’è infatti un passato cupo ed un motivo specifico, che va a rafforzare l’efficacia del cattivo e la rivalità con Luffy. 

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Poppe e prua
Chiuso l’argomento Gild, che tra tutte le new entry di One Piece Gold è sicuramente quello più memorabile, è doveroso spendere due parole sui pirati di Cappello di Paglia: i compagni di viaggio di Luffy cercano di brillare singolarmente, ma purtroppo non a tutti viene dato lo stesso spazio (come spesso accade nei film di One Piece) durante la pellicola viene esplorato un altro aspetto del passato di Nami, probabilmente superfluo ma fine allo sviluppo della trama, rendendo la ragazza dai capelli rossi la piratessa con più risalto rispetto ai compagni, e non solo per l’abbigliamento fin troppo seducente. Fortunatamente lì dove Gold  stupisce è nel mettere  in luce il gioco di squadra, i Mugiwara sono un gruppo di amici e in quanto tali agiscono insieme, e le scene più divertenti di One Piece Gold sono per l’appunto quelle corali. Molto spesso  il manga di Eichiiro Oda viene additato per essere superficiale e privo di rapporti interpersonali, affermazione falsa sia nell’originale cartaceo, sia  in questo lungometraggio.

Le animazioni convincono per tutta la durata del film, che sfrutta ancora una volta una tecnica mista tra 2D e 3D, con i modelli poligonali di Gran Tesoro e della Sunny che si mischiano ai protagonisti, anche se lo stacco tra le due animazioni è impercettibile e per niente fastidioso. Le battaglie avvincenti sono state in grado di scatenare la sala lucchese, soprattutto nelle fasi finali, dando quindi ottimi risultati non solo sulla critica ma anche sul pubblico.
Come detto in apertura,  abbiamo assistito ad una proiezione in lingua originale sottotitolata in italiano ma, dal prossimo 24 Novembre, One Piece Gold sarà trasmesso completamente doppiato dalle voci dell’anime. Ritroveremo quindi  Renato Novara su Luffy e Emanuela Pacotto su Nami, i due doppiatori, presenti nella sala durante la proiezione, hanno poi assicurato che non sono state effettuate censure e che Luffy non verrà chiamato Rubber. Un passo avanti nell’adattamento che speriamo sia all’altezza del l’originale, soprattutto perchè è la prima volta che la ciurma di Cappello di Paglia approda nei cinema italiani e ci auspichiamo non sia l’ultima.

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