Quando il primo trailer di Pure Football fu rilasciato, i fan dei videogiochi calcistici pensarono: “Un nuovo gioco di calcio!?”. Esperimenti nella generazione Xbox 360/PS3 non ce ne erano stati e lanciare un nuovo titolo per le due console migliori nel 2010 meravigliò molti, compreso chi vi scrive. Ma così come il sottoscritto compreso, furono tante le persone che rimasero deluse dal gioco e dalla grafica lontanissima dai migliori giochi di calcio di quegli anni. Pure Football, sviluppato e pubblicato da Ubisoft, fu un fallimento enorme, e probabilmente ad aggravare il tutto fu una pubblicità che lo acclamò come un possibile crack per il futuro. Steven Gerrard, allora capitano del Liverpool, fu il testimonial dello scempio, che presentava, UDITE-UDITE, ben 17 (diciassette) team selezionabili e sole due modalità: Amichevoli e Torneo (nello specifico, un torneo). Di seguito il primo trailer del gioco, ma non siete affatto obbligati a guardarlo.
Ok, qui ci allontaniamo dal calcio serio e ci avviciniamo al trash di Holly e Benji. Il primo titolo inerente la saga del manga/anime giapponese per PlayStation fu rilasciato nel lontano 1996 con il titolo Get in The Tomorrow, e, a oggi, probabilmente nessuno avrebbe da ridire se venisse citato come il gioco più riuscito della serie. Per la stessa console, sei anni dopo, Winkysoft decise di rilasciare un secondo gioco su Captain Tsubasa (questo il nome di Holly nella versione originale), intitolato Aratanaru Densetsu Joshou. Ok, dei titoli frega ca poco, però vien da pensare: “Ma perché questo titolo?”
Presto detto. Il gioco dedicato a Holly e Benji è simile a una partita di scacchi: il videogiocatore deve muovere i personaggi come fossero pedine, finché, arrivati in attacco, deve decidere a chi far tirare un mega bolide che nemmeno Goku quando lancia l’energia sferica. Basta inoltre guardare l’immagine alla vostra sinistra per rendervi conto della peggiore grafica al mondo.
Captain Tsubasa per PS2 è piuttosto simile, per quanto riguarda il gameplay, ad Aratanaru Densetsu Joshou. Il titolo PS2 presenta delle migliorie grafiche importanti, ma il gioco appare ripetitivo, malgrado la crescente difficoltà presente nella modalità carriera. Anche questo gioco fu rilasciato solo in Giappone da Bandai Namco Entertainment. Di seguito troverete un esempio di gameplay:
SENSIBLE SOCCER 98 – EUROPEAN CLUB EDITION (PS1, PC)
Noi amanti dei videogiochi storciamo il naso (soprattutto quelli che ce l’hanno lungo come il sottoscritto) quando viene creato un gioco che sembra indietro di anni sotto tutti i punti di vista con la concorrenza. Questo è ciò che accadde nel 1998, quando fu rilasciato Sensible Soccer 98 per PC. Non contenti però, l’anno successivo, gli sviluppatori rilasciarono una nuova versione sottotitolata European Club Edition, che sbarcò anche su PS1. La pagina Wikipedia riporta: “Versione migliorata di Sensible Soccer ’98“.
Davvero? Eppure il gioco è lontano anni luce da Fifa ’98, di gran lunga superiore a un titolo che presentava, sì, una grafica in 3D, ma dall’alto, con giocatori senza alcuna caratterizzazione; vogliamo parlare della prontezza di riflessi? (guardare l’immagine sottostante per rendersene conto).
RED CARD (XBOX, PS2, GAMECUBE)
Ok, qui si parla di uno dei giochi più belli e ignoranti in assoluto della storia del calcio. Red Card, rilasciato nel 2002 da Point of View presenta un modo di vedere il calcio del tutto diverso dalla realtà, fatto di tackle durissimi, di skill alla Ronaldinho, e di super tiri che difficilmente lasciano scampo ai portieri. Il gioco non ha avuto un grande successo per il solito motivo: va bene la novità, ma dopo un po’ di ore diventa ripetitivo. L’unica modalità rilevante è quella che permette di affrontare un lungo torneo in cui bisogna riuscire a sconfiggere tutte le squadre rivali. Anche in questo caso, si parla di un numero abbastanza esiguo di team selezionabili: soltanto 58 nazionali e 10 ignorantissime squadre composte da Kraken, Samurai, Matador, Scimmie, Delfini e chi più ne ha più ne metta; un vero peccato perché la qualità e la fluidità di gioco era piuttosto vicina ai soliti due rivali in guerra. Però ripensandoci, quanto è appagante poter colpire l’arbitro e lasciarlo carponi per un po’ dopo qualche errore di valutazione nei nostri confronti?
Chris Kamara’s Street Soccer (PS1)
E arriviamo così all’ultimo titolo: Chris Kamara’s Street Soccer, sviluppato dalla compagnia italiana Pixel Storm e pubblicato da Midas Interactive Entertainment. Prima di tutto, è doveroso chiarire che si tratta di un gioco che poi ha ispirato anche titoli ben più rinomati, come FIFA Street, ma presenta problemi sotto tantissimi punti di vista. Il gioco incarna benissimo il problema principale dei videogiochi: la ripetitività. Malgrado la presenza di tante modalità presenti nel gioco (ben 7), il gameplay è noioso, l’intelligenza degli avversari quasi non esiste, e soprattutto le squadre presenti (solo 25) sono composte da cinque giocatori ciascuna con nomi assolutamente casuali, portando il nome delle varie capitali del mondo: Londra, Parigi, Pechino… e anche Praga, che all’interno del gioco è la capitale della Norvegia. E già per questo la console si stava spegnendo da sola.
In ogni caso, il gameplay vive di fiammate solo quando i nostri giocatori possono effettuare super tiri (che non sempre vanno a segno), mentre per il resto del tempo ci si annoierà malgrado i bei sfondi presenti nel gioco. Insomma, l’ennesimo capitolo che cerca di sfruttare l’appeal di un calciatore (in questo caso Chris Kamara) senza che questi abbia un briciolo di importanza al suo interno, come era accaduto già con Gascoigne e con il Manager Kenny Danglish.
Naturalmente potrebbero essere citati tanti altri titoli, che di certo non hanno brillato per la loro qualità. Ciò porta alla luce un grave problema per gli affezionati ai videogiochi calcistici, in quanto Konami ed EA hanno dato il meglio di sé solo grazie a una certa rivalità e alla concorrenza sulla quale dovevano elevarsi. L’assenza di esperimenti recenti la dice lunga: l’unico titolo calcistico che negli ultimi anni ha tenuto il passo dei soliti due titoli è stato comunque sviluppato da Electronic Arts (FIFA Street), e anche in quel caso non si è mai elevato a vero capolavoro del genere in senso stretto. Insomma, la speranza è quella di vedere un giorno una nuova casa che metta i bastoni tra le ruote a PES e FIFA, sperando in nuovi e sostanziali miglioramenti.
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these cookies, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may have an effect on your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
#LiveTheRebellion