Pietro Iacullo

Speciale Chi ha vinto l’E3 2016?

Ad evento finito, ci si aspetta ovviamente un bilancio su questa ventiduesima edizione dell’E3: come già detto affronteremo la questione dandovi il nostro parere “qualitativo” su conferenze e titoli mostrati a breve, durante il secondo episodio del nostro podcast Gameromancer (di cui trovate qui la prima puntata). Quello che vogliamo fare con questo articolo dal titolo provocatorio (ma nemmeno troppo) è capire, dati alla mano, qual è stata la reazione del pubblico agli annunci e alle dirette da Los Angeles. Insomma, chi “ha vinto” l’E3 2016 secondo il pubblico generalista?

 

I dati riportati in questo articolo, che verranno accompagnati dalle nostre interpretazioni dei numeri, sono ripresi da piattaforme di analisi come Brandwatch e Synthesio. Un’altra importante fonte è stata l’account Twitter @ZhugeEX, che si occupa essenzialmente di analisi e statistiche a proposito dell’industria videoludica.
 

Prima analisi: le conferenze
Molto banalmente, il primo dato che siamo andati a guardare riguarda il numero di menzioni sui vari social media. L’analisi di Synthesio su questo fronte incorona Sony, che si è accaparrata quasi il 30% delle menzioni totali. Segue a ruota Microsoft (circa il 20%), mentre il terzo posto sfugge di un punto percentuale a Nintendo, che con il 14% delle menzioni totali viene superata da Bethesda, che raggiunge il 15%. Bisogna però a questo punto fare un paio di considerazioni: in primo luogo Nintendo, come emergerà anche dai dati più avanti, ha “spinto” essenzialmente un solo titolo, ed in seconda battuta bisogna tenere presente che non tutte le menzioni ricevute sono positive.

 

e3 2016 menzioni

Sony vince per menzioni…

 

Andando infatti a vedere chi, in relazione al numero di menzioni ricevute, ha suscitato le reazioni più positive le carte in tavola si mischiano: Square Enix ha per esempio ricevuto meno dell’1% delle menzioni totali, ma solo il 5% di queste esprimeva un parere negativo, laddove per Sony e Microsoft la “percentuale di insulti” si aggira attorno all’8%.

 

... Ma è Square Enix ad avere più commenti positivi

… Ma è Square Enix ad avere più commenti positivi

 

Per cercare di stabilire quindi quale è stata la conferenza migliore non basta limitarsi alle menzioni sui Social Network globali. Più interessante invece cercare di seguire l’andamento di queste durante le singole conferenze, non per capire quale sia stata la più seguita in assoluto (sarebbe una statistica abbastanza fallace, che non terrebbe conto per esempio che mentre si svolgeva la conferenza Sony in Europa erano le 3 di mattina), ma per stabilire invece chi è riuscito a mantenere più vivo l’interesse del pubblico.

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la formula dello streaming è a misura di appassionato, ma è anche più dispersiva di una conferenza classica
Dai grafici riportati nella galleria qui sopra si evince come a far meglio, dal punto di vista dell’interesse, siano stati gli show di Electronic Arts, Microsoft e (soprattutto) Sony, dove in particolare The Last Guardian, Resident Evil 7 e lo Spider Man di Insomniac hanno generato interesse. I grafici delle tre compagnie infatti evidenziano un flusso di menzioni abbastanza regolare, con picchi in corrispondenza di alcuni degli annunci più interessanti (in particolare Project Scorpio ha causato un’impennata di commenti sul finire della conferenza Microsoft). Ubisoft ha iniziato sicuramente bene, ma dopo Ghost Recon: Wildlands nessun altro titolo è riuscito a raggiungere lo stesso picco d’attenzione (per quanto comunque South Park sia riuscito a continuare a far parlare di se anche dopo il divertentissimo trailer mostrato). Anche Bethesda,  “vittima” tra l’altro di alcuni tweet al limite del virale a proposito della donna urlante durante gli annunci a tema The Elder Scrolls online, ha avuto un rendimento abbastanza altalenante, mentre per Nintendo bisogna fare un discorso a parte: la casa di Kyoto quest’anno non ha organizzato nessuna conferenza di tipo “canonico”, e si è affidata al solo Treehouse, una serie di streaming direttamente dallo showfloor di Los Angeles che hanno avuto come protagonista principale il nuovo The Legend of Zelda: Breath of the Wild. L’approccio ha pagato? Nella prima giornata, in particolare nelle prime ore dello streaming, decisamente si, visto che il titolo di Aonuma è riuscito a ritagliarsi un’importantissima fetta di attenzione. Attenzione che però è andata via via scemando, fino ad arrivare ad un confronto ai limiti dell’impietoso se si confronta la prima giornata di Treehouse con la seconda: insomma, la sensazione è che quello degli streaming sia un buon modo per interfacciarsi con gli appassionati, ma sul lungo periodo risulta un sistema abbastanza dispersivo dal punto di vista delle attenzioni rispetto alle conferenze “classiche”.

 

 

“Vince” Sony, ma non perde Microsoft
Ridotta la rosa dei candidati al titolo di miglior conferenza a tre nomi, per decidere quale sia stata la formula più indovinata non possiamo fare altro che andare ad analizzare i contenuti presentati, sempre dal punto di vista quantitativo. Parlando di giochi, in particolar modo di nuovi giochi, i numeri dicono che a portare il maggior numero di nuove Proprietà Intellettuali sia stata Sony, con 7 new entry (il 44% di quello mostrato sul palco). Segue a ruota Microsoft a quota 5 e Ubisoft a quota 3. La casa giapponese quindi è riuscita, e ne abbiamo la prova provata, a mantenere la parola data prima dell’inizio di questo E3, dedicando la sua presenza a Los Angeles interamente ai giochi. Non va comunque sottovalutato il peso di annunci “bomba” come il già citato Project Scorpio di Microsoft, capace di infiammare le discussioni: presentare ufficialmente un progetto del genere, a cui poi verrà dedicato (o quantomeno è quello che speriamo noi) dello spazio dedicato ad una presentazione con tutti i crismi, per il momento sembra essere un approccio indovinato.

 

e3 2016 nuove ip

Seconda analisi: i giochi
EA e Zelda davanti a tutti
Spostiamo l’attenzione sui titoli presentati durante questo E3 2016. Una prima idea sull’interesse dell’utenza nei confronti del software mostrato arriva da Youtube: il trailer più guardato sulla piattaforma è quello di Battlefield 1, seguito (accantoniamo Xbox One S, visto che ci stiamo occupando di giochi) dal nuovo God of War di Santa Monica, da Zelda e infine da Halo Wars 2. Bisogna però tenere presente che questa classifica tiene conto solo del traffico generato su Youtube, ed in particolare solo di quello relativo ai trailer ufficiali caricati dalle compagnie escludendo quindi i filmati ricaricati da utenti terzi. E non bisogna nemmeno sottovalutare la questione legata ai famosi video sponsorizzati (per capirci, le “pubblicità” che di tanto in tanto compaiono prima o durante l’esecuzione di un video), le cui visualizzazioni vanno a sommarsi a questo totale.  Bisogna infine considerare anche in questo caso l’orario delle conferenze, perché banalmente dei contenuti disponibili online da più tempo hanno avuto più tempo per incamerare visualizzazioni. Discorso simile si può fare anche per la statistica relativa al numero di articoli dedicato ai vari titoli dai siti d’informazione del settore, dove anche in questo caso Battlefield e Zelda occupano primo e terzo posto, con Titanfall 2 sul secondo gradino del podio. EA insomma ha sfruttato il suo ruolo di “apripista” di questo E3 per ritagliarsi attenzione, ma sicuramente giustificare i numeri macinati dai titoli del colosso americano solo in questo modo sarebbe riduttivo.

 

e3 2016 numero articoli

 

Ci vengono di nuovo in aiuto i Social Network, dove è relativamente facile stilare una top 10 degli hashtag più utilizzati durante la manifestazione losangelina. Tolti gli immancabili #E3 ed #E32016, in cima a tutti troviamo #Zelda, tallonato poi dall’hashtag #Nintendo.  Il resto della classifica è da spartire tra Sony e Microsoft a colpi di #PS4, #XboxE3 e variazioni sul tema, con Bethesda ad infiltrarsi con il suo #BE3. The Legend of Zelda quindi è l’unico videogioco capace di riuscire a piazzare un hashtag nella classifica dei 10 più utilizzati durante l’E3, ed è quindi prevedibile trovarlo al primo posto quando si passa all’analisi dei giochi più twittati, con un traffico che è quasi tre volte quello generato dal secondo classificato (Battlefield 1). Da segnalare l’ottimo piazzamento di Resident Evil 7, a solo 5000 tweet di scarto da un blockbuster come FIFA 17, oltre ad una prestazione un po’ sottotono, che riflette però d’altra parte il poco spazio dedicato al titolo durante l’evento, di Call of Duty: Infinite Warfare, scalzato dalla settima posizione anche da un titolo già arrivato sugli scaffali come Doom ma comunque capace di precedere Titanfall 2, fermo al nono posto.

 

 

I due titoli che guidano la classifica, non a caso, sono stati protagonisti durante l’evento di una serie di streaming dedicati, in cui dallo showfloor (o nel caso di Battlefield direttamente dall’EA Play) sono stati poi giocati in tempo quasi reale sotto gli occhi degli appassionati di tutto il mondo. E se è vero che come abbiamo visto prima nel caso di Zelda l’attenzione è andata via via scemando, il titolo Nintendo alla fine della fiera (e non in senso figurato) risulta di gran lunga il titolo più visto, discusso e chiacchierato, tanto da causare delle vere e proprie corse allo stand dove era possibile provarlo. Come ci ricorda l’immagine qui in calce, una cosa del genere non succedeva da dieci anni, quando sempre Nintendo aveva presentato Wii.

 

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E senza nemmeno usare l’espediente delle donne nude

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