In parallelo agli
Ilvg Awards, che eleggeranno il gioco dell’anno dell’utenza, i redattori di I Love Videogames hanno deciso di preparare degli articoli più personali a proposito del loro 2015 videoludico.
Ecco,
il 2015 per me è stato un anno molto particolare, videoludicamente parlando. Un anno di grandi recuperi, poco tempo disponibile e di pochi titoli del 2015. L’accumulo di videogame è stato il mio tarlo, con molti acquisti a prezzi stracciati e pochi giochi portati effettivamente a termine.
Fare una top 10 sarebbe stato quindi estremamente difficile, e probabilmente poco onesto. Ho quindi deciso di dividerla in 2 tronconi.
Una top 5 dei giochi del 2015 che ho maggiormente apprezzato ed una Top 5 indirizzata a quelli che avrei voluto giocare ma che, per un motivo o per un’altro, mi sono sfuggiti.
Top 5 dei Titoli Giocati:
Quinto Posto: The Mean Greens: Plastic Warfare
The Mean Greens: Plastic Warfare è stato l’ultimo titolo che ho recensito quest’anno, ed è stata un graditissima sorpresa.Oltre a farmi tornare alla mente la mia infanzia e la serie
Army Men,
questo TPS multigiocatore si è rivelato molto più che un semplice sparatutto con i soldatini, grazie a mappe estremamente ispirate e a modalità molto divertenti.
Quarto Posto: The Order 1886
Prima che mi sfondiate la porta in preda ad un raptus omicida, fatemi spiegare perché
The Order 1886 è in questa classifica. Semplicemente perché,
nella totalità delle sue componenti, è riuscito ad intrattenermi. Come già detto, quest’annata per me è stata ricca di impegni e quindi
la grossa pecca del gioco, la longevità, non ha pesato minimamente sul mio giudizio del nuovo lavoro di
Ready at Down. A questo aggiungiamoci il setting vittoriano ed i rimandi alla cultura Steampunk ed otteniamo un TPS che
si dimostra un buon trampolino di lancio per una saga che potrebbe far passi da gigante nei prossimi capitoli se gli sviluppatori prenderanno i giusti accorgimenti.
Terzo Posto: Not a Hero
Not a Hero,
la mia prima recensione per I Love Videogames, non poteva certamente mancare in questa classifica.Ricordo ancora com’ero agitato ed emozionato mentre scrivevo il pezzo durante un viaggio in treno. E non solo perché stavo debuttando ufficialmente come recensore, ma sopratutto perché diamine se il gioco mi era piaciuto!
Uno shoot ‘em up a scorrimento esageratissimo che fa il verso alle classiche campagne elettorali incentrate sempre su temi scottanti ma che poi finiscono con l’essere accantonati una volta eletti. Non è però il caso di
Bunnylord, disposto a tutto pur di mantenere le sue promesse e fare bella figura con gli elettori e l’opinione pubblica.
Insomma
un’opera irriverente, folle e incredibilmente matura. Da provare assolutamente.
Secondo Posto: Evoland 2: A Slight Case of Spacetime Continuum Disorder
Non sono mai stato un accanito retrogamer, eppure non è un caso che al secondo posto di questa Top 5 si piazzi
Evoland 2: A Slight Case of Spacetime Continuum Disorder, in sostanza il sacro Graal per tutti gli amanti dei titoli Old School.
Evoland 2, però, non è soltanto un accozzaglia informe di rimandi a meccaniche e modi di pensare il videogioco tipici di un’epoca ormai passata, ma
una prova di stile, una fucina omogenea di idee originali e continui riferimenti al passato con un occhio al futuro.
E poi diciamocelo, una Boss Fight a tema Guitar Hero è sempre una figata.
Titoli Bonus
Eh già, mi spiace, ma per la prima posizione dovrete attendere. Intanto vorrei allietarvi l’attesa citandovi altri 5 titoli giocati che per un motivo o per un’altro non sono rientrati in questa piccola Top.
Guns, Gore e Cannoli è uno shoot ‘em up davvero divertente, erede degli immortali Metal Slug, che vede come protagonista un Gangster alle prese con un Epidemia Zombie.
Con
Rocket League è praticamente impossibile non divertirsi, specie se in compagnia di un gruppo di amici, fra urla,
risate e partite di pallone a bordo di macchinine telecomandate.
The Witcher 3 non è finito in classifica per un motivo molto semplice. Ho iniziato a giocarci nel periodo sbagliato, un momento in cui un Open World non avrebbe avuto lo spazio che avrebbe meritato. E così è andata. Abbandonato dopo poche ore nonostante avesse impresso nel mio tenero cuoricino un ricordo indelebile. Infatti lo riprenderò a breve.
Con
Star Wars Battlefront, sarebbe stato in qualche modo come barare. Infatti ho giocato abbastanza al titolo, ma
l’ho acquistato solo di recente. Giocandolo da alcuni amici mi sono divertito tantissimo, purtroppo non possedendolo realmente, non ho potuto effettuare un’analisi approfondita.
Simile il discorso per
Her Story. Gioco, se così possiamo definirlo, che sin dall’annuncio mi aveva intrigato e che si è rivelato un’opera eccellente per dare una spinta evolutiva al media. Purtroppo, l’ho “giocato” ieri, e quindi fuori tempo massimo.
#LiveTheRebellion