Guido Avitabile

Speciale Canto di Natale Videoludico

Nell’immaginario collettivo ci sono diversi segni che ogni anno indicano l’arrivo del Natale: i negozi che iniziano ad addobbare a ottobre con luci e festoni, i genitori che ci assillano per aiutarli a mettere le palle sull’albero le prime settimane di Dicembre, la corsa ai regali la Vigilia di Natale e ovviamente la trasmissione di Mamma ho perso l’aereo e di Una Poltrona per Due (che nessuno dei miei conoscenti ha mai visto per intero anche se lo trasmettono una volta l’anno) sui canali nazionali. Ma la festa consumistica per eccellenza è anche l’occasione di rivedere e risentire amici e parenti di cui nel corso dell’anno ci siamo dimenticati, di raccattare qualche regalo da gente a cui frega fare solo una bella figura e per molti videogiocatori di rilassarsi con qualche nuovo gioco durante le feste da scuola o le ferie da lavoro.

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Per il sottoscritto è anche la chance di vedersi uno dei numerosi adattamenti di uno dei libri con cui sono cresciuto, Il Canto di Natale di Charles Dickens (Grazie principalmente a Topolino e Zio Paperone che mi han messo la pulce nell’orecchio di leggerlo ormai quasi 15 anni fa) e tra film in computer grafica,  i Muppet, Mr. Magoo, e per l’appunto Zio Paperone (tra i tanti), ho voluto immaginare come sarebbe stato un Canto di Natale Videoludico, con tanto di tre fantasmi a farmi rivivere le  festività passate, presenti e future.

Il Fantasma del Natale Passato
Quando viaggio con la memoria alla mia infanzia, ricordo il Natale come uno dei pochi giorni dell’anno in cui chiedere  Videogiochi senza conseguire risultati scolastici. Lo spettro del passato mi si focalizza sul primo Natale da felice possessore di PlayStation, arrivata durante l’estate per la già citata promozione scolastica. Ero già a conoscenza del segreto di Babbo Natale, e andai a dormire tranquillo di trovare sotto l’albero qualcosa per la mia console. Non avevo internet, non leggevo neanche riviste ai tempi, quindi mi fidai dei gusti del Babbo. Non mi ricordo che ore erano ma mia madre entrò in camera  per svegliarmi, dicendomi che Babbo Natale aveva qualcosa per me. Un po’ scazzato e un po’ assonnato, con qualche pensiero al “Dai che lo so che sotto quella barba c’è chi sai tu” mi recai in salotto per incontrare l’uomo vestito di rosso. Con un sorrisone da “Non mi riconosci eh” mi porse il sacco dicendo “Buon Natale”. Tutta la noia e la sonnolenza si trasformò in sorrisi mentre come una locusta su un raccolto mi avventavo sul contenitore di iuta. Tra i dolci e i libri, con un paio di VHS di cui non ricordo il contenuto, si stagliavano tre giochi PS1: Wipeout 2097, Dragon Ball Z Ultimate Battle 22 e il protagonista assoluto di questo ricordo, il geco GEX.

Se un fantasma videoludico passato dovesse  svegliarmi in questa notte di Natale, sarebbe sicuro il geco di Crystal Dynamics, con la sua vervè e ironia sopra le righe per i platform dell’era PS1.  Fin da piccolo è sempre stato il mio genere preferito, e per quanto abbia divorato Ultimate Battle 22 (all’epoca  nessuno nella mia classe poteva immaginarsi più di 27 personaggi in un picchiaduro di Dragon Ball, che razza di stolti ed ingenui) e mi sia schiantato numerose volte su Wipeout, tutte le mie attenzioni di quelle vacanze di natale erano concentrate su quel platform cattivo e difficile, con quel essere verde che  nonostante i miei sforzi continuava a morire. E ogni volta che mi torna in mente Gex, mi domando se verrà mai riesumato, o se riuscirò mai a giocare gli altri capitoli della saga se mai ne avrò il tempo.
Il fantasma del geco svanisce, e lascia lo spazio alla vigilia appena trascorsa e alle vacanze di Natale 2015…

Il Fantasma del Natale Presente
Queste vacanze di Natale sono iniziate col botto, dieci giorni fa con Star Wars Episodio VII,  da oggi con  il mio stomaco messo a dura prova da suoceri e parenti, che chiederà aiuto al fegato per sopportare la fine del 2015.

Ormai non c’è più la scusa del farsi regalare il videogioco da Babbo Natale, a meno che quest’ultimo non si chiami Steam e vi metta quel gioco lì, quello di cui tutti parlano, che vi siete perso durante il corso dell’anno, in saldo per  sole 24 ore. Oppure se vi siete trascinati da una settimana, causa altre spese, l’acquisto dell’ultimo DLC di Super Smash Bros., quel Cloud che ha fatto tanto discutere gli appassionati di Final Fantasy VII che non lo volevano su console Nintendo, e che si è unito alla lotta senza proferir parola (dietro la dovuta ricompensa in soldi reali). E ancora, la caccia a quella console che manca per completare la collezione e poter giocare il nuovo titolo di quei Crystal Dynamics di cui abbiamo parlato fino a poco fa, caccia conclusa con un nulla di fatto dovuto alla sparizione di tutti i bundle interessanti dal mercato bresciano. Tutte queste storie raccontano il mio Natale 2015, che tra un cubo di Minecraft, dei piccioni in ritardo, e un trittico di eroi pongono fine anche al mio anno redazionale. Ma il vero Fantasma del Natale Presente aleggia sulle mie spalle dallo scorso Maggio.

Geralt mi fissa, gli ho dedicato solo una trentina d’ore da quando ho aperto la limited porno-lusso lo scorso 19 Maggio, decisamente  troppo poco per uno di quei giochi candidati al titolo di Migliore dell’Anno vero? Ma un sacco di titoli, non sempre degni, si sono susseguiti, obbligandomi ad abbandonare le avventure dello Strigo fino ad ora. Durante queste vacanze è rimasto un solo obiettivo: completare la caccia selvaggia, con deadline il prossimo 12 Gennaio. Il fantasma di Geralt annuisce dandomi ulteriore fiducia, ma probabilmente è solo l’alcool che ho in corpo dopo il pranzo di oggi a farmi avere certe visioni. Chiudo gli occhi un secondo e mi immagino come sarà il mio Natale futuro…

Il Fantasma del Natale Futuro
Troppo facile immaginarsi il prossimo anno, con tutti i titoli già annunciati e previsti (sperando non ci siano ulteriori ritardi). Troppo difficile e doloroso saltare a vent’anni nel futuro, nel 2035, con la vecchiaia che avanza e la morte dietro l’angolo. Prendiamo una data fattibile, 25 dicembre 2020.
La nuova trilogia di Star Wars si è conclusa ormai da un anno, c’è stato l’ultimo confronto per promuoverla o affossarla, sono volate delle teste e c’è stato un massacro di poveri stolti. La realtà virtuale  è ormai diffusa, PlayStation VR ha stupito prima di essere sorpassato da  una nuova tecnologia ancora più immersiva, che uscirà il prossimo anno, dal prezzo ancora indefinito. NX è sul mercato e sta vendendo bene, ha offerto un nuovo Metroid al lancio insieme al remake di Final Fantasy VII episodico, di cui stai ancora aspettando l’ultima parte, ancora su PlayStation 4 però. Passerai il Natale con la famiglia, come al solito, facendo attenzione a non sbattere contro la vetrina contenente i 200 e oltre amiibo, che ti osservano ricordandoti di come scegliere di iniziare a drogarsi in quel lontano Novembre 2014 sarebbe stato più saggio. Le console sono lì nel mobile spente. Non potrai usarle oggi, dovrai dare attenzione  ai tuoi amici e familiari, come ogni anno, però stanotte potrai tuffarti in qualche altro gioco, la libreria è ricca e hai continuato ad accumulare roba, in un futuro non molto differente dal 2015.

Il problema principale quando si immagina il futuro, nel mio caso, è la paura che tutto ciò si avveri, o resti soltanto una fantasia scritta  nel giorno di Natale mentre si cerca di smaltire  la doppia porzione di lasagne trangugiata qualche ora prima. Si rischia spesso nel ricadere nel luogo comune del “futuro incerto” incupendoci troppo invece di gioire per queste festività.
Vi è l’unica certezza che continuerò a giocare, non importa dove e come, cosa cambierà e cosa uscirà sul mercato, fino a quando avrò forza nelle mani per impugnare un joypad (o successori), siccome i videogiochi sono ormai una costante della mia vita, e suppongo di molte delle vostre.

E voi come avete passato il Natale, quello odierno e gli scorsi? Come vi immaginate quelli futuri? Avete fantasmi sul groppone come il sottoscritto?
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