Guido Avitabile

Speciale Star Wars Episodio VII: Il Risveglio della Forza

Questa non è la recensione che state cercando

 

Quello che segue non vuole essere un parere oggettivo su Episodio VII
Non me ne intendo di cinema. Certo, mi piace trascorrere una serata guardando un bel film e poi commentarlo con gli amici, ma non ho la presunzione di saperne parlare tecnicamente e soprattutto oggettivamente. Quando giudico un film faccio ragionare la “pancia”. Se mi ha lasciato qualcosa, che sia una risata, un pianto o un particolare effetto speciale, promuovo o boccio il prodotto. Ma il tutto si basa solo e unicamente sul mio gusto personale. Ecco perchè se state cercando una recensione tecnica di Star Wars Episodio VII, non la troverete qui.
Se state ancora leggendo, vuol dire che avete colto il punto e potete proseguire nell’articolo d’opinione dedicato al film più atteso dell’anno ( o degli ultimi sette).

 

Ho visto “Una Nuova Speranza” (cercherò laddove possibile di utilizzare i nomi dell’adattamento italiano) quando avevo 9 anni a casa di amici di famiglia. Mentre spulciavo nella libreria tra videocassette originali e registrate, una attirò la mia attenzione, GUERRE STELLARI. Premendo play quel giorno, fu l’inizio della mia mania per Star Wars.
Passano gli anni, la mia passione cresce e si affievolisce con quella definita fino ad oggi la Nuova Trilogia ( e che adesso chiameremo Trilogia Prequel) colpa del tanto odiato Jar Jar Binks, dell’inizio fin troppo lento de La Guerra dei Cloni ed in definitiva dell’inferioritá sommaria alla trilogia originale. Con ben poche aspettative durante il quarto anno di liceo, mi recai in Sala per La Vendetta dei Sith. E colpo di scena! Mi piacque pure parecchio. Sará stato per le tragiche premesse, sará stato per i combattimenti migliori della saga (finora),Episodio III riesumò la mia passione per il brand.

Episodio VII: si o no?

Ma non siete di certo qui per leggere la storia della mia vita e di come sono cresciuto con la saga stellare, siete qui per capire se tutto l’hype, l’attesa, i trailer, i lens flare di J.J. Abrhams sono stati ripagati in un capitolo degno di definirsi tale e vi accontento subito: sì ma ci arriveremo con calma.

Serve davvero contestualizzarvi Episodio VII? Serve raccontarvi di come Disney ha comprato la saga(e tutta Lucas Arts) e le ha dato nuova vita prima distruggendo l’universo espanso e poi  riformandolo grazie a Marvel in ambito fumettistico, una nuova serie animata (Rebels), nuovo merchandising e giochi, e soprattutto con dei nuovi film? Non serve, e nel caso contrario basterá aprire Wikipedia per trovare le risposte, ma dovreste aver vissuto l’ultimo anno in maniera eremitica in fondo al mare per non essere bombardati da tutta la pubblicitá e il marketing legati a Il Risveglio della Forza (e ho i miei dubbi non ci siano balenotteri con la maschera da Kylo Ren in fondo al mare). Cosi come non serve introdurre J.J. Abrams, che finora è sempre riuscito a convincere la mia “pancia”. Perfino con Star Trek, serie che non ho mai seguito, è riuscito ad intrattenermi (sebbene i puristi lo vorrebbero morto). È risaputo ai più di come J.J. sia fan dell’universo di Lucas, e santo cielo si vede praticamente in ogni istante della pellicola.
Si lo so che mi sto dilungando, ma stiamo per arrivare ai giudizi veri e propri, promesso.

Non sono uno di quei puristi che spesso critica per partito preso

Non vi mentirò: non sono uno di quei puristi che bocciano a prescindere qualunque idea o rimodernizzazione sia fatta alla propria saga. Ho apprezzato gran parte della trilogia prequel e partivo fiducioso per Il Risveglio della Forza. E no Hamill e Ford non hanno influito sulle mie aspettative (il Millennium Falcon si però). La campagna marketing è riuscita a fomentarmi man mano che ci si avvicinava all’uscita nelle sale cinematografiche: un nuovo fotogramma inserito in uno spot thailandese? L’avevo visto. BB8 radiocomandato? Lo necessito nella mia vita. L’elsa laser? Mamma mia che bellezza. Per un anno ho atteso il 16 dicembre manco fosse la seconda venuta di cristo (perchè in un certo senso è la terza).
Poi giovedì scorso ricevo l’invito all’anteprima per la  stampa. Ospite di The Walt Disney Company presso il cinema Orfeo a Milano, ieri 15 Dicembre ho finalmente visto Episodio VII.

 

Nessuna anticipazione: parliamo solo delle emozioni trasmesse da Episodio VII

E ci siamo, finalmente possiamo iniziare a parlare di questo benedetto film (anche se sono sicuro avrete colto alcuni commenti nascosti fin qui), senza però parlare in alcun modo della trama, se non per le numerose strizzate d’occhio alla trilogia originale.Vi chiederete se non parli dell’aspetto tecnico e della trama di cosa vuoi discutere? Dell’emozione. O meglio delle emozioni che J.J. Abrams è riuscito a darmi in 2 ore e 15 minuti che sono scivolati via velocemente ferendomi e divertendomi.
Tutto, dalle ambientazioni ai nuovi protagonisti, è concepito come un passaggio di testimone dalla vecchia guardia alla nuova. Nel lato oscuro e nella luce.

Il tema portante è il “cambio della guardia”

Il personaggio di Finn (John Boyega) specialmente è quello che mi ha colpito di più, mi ha segnato con quello che negli anni ho imparato a chiamare “Effetto Han Solo“. Quel personaggio che nella pellicola mi conquista e attira da allora tutte le mie attenzioni. Al polo opposto invece Rey (Daisy Ridley), nuova eroina femminile che non mi ha convinto del tutto e di cui la valutazione rimando alla seconda visione del film. J.J. confeziona personaggi forti (con poche eccezioni su alcuni secondari) che gettano le basi per una nuova trama adatta anche a chi ha scoperto Star Wars ieri, (ebbene si, esistono persone che non si erano avvicinate alla saga) passando rapido come un fuoriclasse il pallone al 2017, anno d’uscita previsto per Episodio VIII.

 

Siamo quasi giunti alla fine di questo sproloquio sull’evento più atteso del 2015. Ovunque si guardi nei giorni a venire ci sará Star Wars. Che sia gente che lo ama da sempre o da ora, gente che lo odia per un motivo o perchè fa figo andare controcorrente, gente che sfrutta il brand per vendere due cianfrusaglie in più e gente, come il sottoscritto, che si sente soddisfatto (o insoddisfatto) di quanto ha visto, andando a litigare per i prossimi mesi con chi la pensa in modo diametralmente opposto. Nel bene o nel male Star Wars è tornato, senza dialetti spagnoli e pere sul lago di como,  riuscirá J.J. Abrams a convincervi nello stesso modo in cui ha convinto me?

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