Call of Duty: Advanced Warfare

di Luca Mazzocco

 

Call of Duty è cambiato, rimanendo però sempre uguale

Anche durante quest’edizione della Games Week lo stand Activision è stato preso d’assalto da migliaia di videogiocatori desiderosi di testare con mano la nuova incarnazione di Call of Duty. Noi siamo riusciti a provarlo in versione Xbox One e, nonostante i pochi minuti di gioco messi a disposizione, siamo in grado di darvi una nostra prima opinione. Durante la demo presente in fiera era disponibile solamente la modalità multigiocatore “cattura la bandiera” a squadre. Nel creare la nostra classe abbiamo notato come alcuni elementi siano rimasti uguali (alcune abilità in primis), ma anche come questa nuova versione di CoD favorisca una personalizzazione maggiore del proprio avatar grazie ad abilità legate al salto (fondamentale in questo capitolo) e alle molteplici armi futuristiche. Una volta iniziata la partita ci siamo resi conto di quanto Call of Duty sia cambiato, rimanendo però sempre uguale. Il feedback delle armi standard è rimasto molto simile al passato e, se avete giocato agli altri capitoli della serie, anche i movimenti vi risulteranno sin da subito familiari. Quello che, invece, apparirà sin da subito diverso è come le mappe abbiano un accenno di costruzione in verticale e di come questo cambi l’approccio al combattimento da parte del giocatore. Dovremo ora stare attenti ad alcune zone in alto, e utilizzare i nostri super salti non solo per superare ostacoli, ma anche per aggirare i nemici e colpirli a sorpresa da qualsiasi direzione. E’ stata introdotta, inoltre, la possibilità di effettuare un rapido scatto laterale che, il più delle volte, risulta fondamentale una volta che ci si trova faccia a faccia con il proprio avversario. Dal punto di vista tecnico, nonostante sia palese la natura cross-gen del titolo, Advanced Warfare ci è parso solido sotto tutti i punti di vista, con alcuni picchi verso l’alto su alcuni effetti particellari (e di fumo) particolarmente riusciti. La nostra breve prova, purtroppo, non ci ha permesso di analizzare con attenzione tutte le nuove features, ma non possiamo nascondervi di essere usciti dallo stand divertiti e con il desiderio di approfondire la conoscenza con questo titolo dal sicuro potenziale. Ricordiamo che Call of Duty Advanced Warfare sarà disponibile dal 3 novembre sia per Old gen che per le console attuali (WiiU escluso).

Halo: The Master Chief Collection

di Pietro Iacullo

 

Una raccolta enciclopedica delle gesta di Master Chief: resistere sarà impossibile
Oltre ad Advanced Warfare, l’altro sparatutto in prima persona ormai prossimo all’uscita è Halo: The Master Chief Collection, raccolta praticamente enciclopedica che propone su Xbox One i quattro capitoli principali della serie ideata da Bungie e poi ereditata da 343 Industries. Microsoft, che approfittiamo per ringraziare di nuovo, ci ha messo nelle condizioni di provare il titolo in multigiocatore. Pad alla mano, una volta riabituati alla mappatura “tradizionale” di Halo (che prevede ad esempio l’utilizzo del grilletto sinistro per il lancio delle granate invece che per la mira, non presente su tutte le armi) l’esperienza è assolutamente all’altezza di quello che ci si aspetta quando si impersona lo Spartan di Microsoft. A colpirci particolarmente è stato l’aspetto a livello visivo del titolo, che ci è sembrato decisamente in forma e anche al di sopra di alcune delle produzioni uscite su next gen. A queste premesse va aggiunto anche il lavoro di rimasterizzazione profonda con cui 343 Industries ha rimodernato Halo 2, mantenendo immutata trama e dialoghi ma rigirando da zero le scene e registrando da capo i suoni. In definitiva, non vediamo davvero l’ora di mettere le mani su questa Master Chief Collection, che ha tutte le carte in regola per diventare un must have su Xbox One.

Assassin’s Creed: Unity

di Guido Avitabile

 

Arrivata ormai al settimo capitolo casalingo (ottavo se contiamo anche Assassin’s Creed III Liberation HD) la saga di Ubisoft Montreal è pronta a sbarcare anche sulle console di nuova generazione, con un episodio completamente nuovo e ambientato durante la Rivoluzione Francese.
Nei panni di Arno abbiamo intrapreso una piccola missione di assassinio, senza alcun spunto sulla trama del gioco completo, e abbiamo potuto testare Assassin’s Creed: Unity su Xbox One.
Se dal lato visivo questo esordio sulla Next-Gen regala gioie (nelle luci e nella modellazione degli ambienti) e qualche dolore (i volti dei personaggi risultano ancora poco convincenti), il lato del gameplay risulta praticamente simile a tutti i precedenti capitoli.
Se per introdurci negli edifici dovremo scassinare le finestre o i lucchetti con un simpatico e impegnativo mini gioco, una volta avviata una sezione di combattimento il problema sarà nuovamente lo stesso che penalizza la serie fin dal secondo capitolo: le guardie ci attaccheranno rigorosamente una per volta, aspettando un contrattacco o una fuga da parte nostra, sebbene in questa prova siano risultate leggermente più sveglie e capaci di infliggere danni tutto il sistema di combattimento resta ancora molto simile ai precedenti episodi.
Assassin’s Creed: Unity sarà disponibile dal prossimo 13 Novembre su PS4, Xbox One e PC.

Abbiamo provato anche Assassin’s Creed Rogue, in uscita il 13 Novembre per PS3 e Xbox 360 purtroppo vi erano solo fasi navali, ormai classiche da Assassin’s Creed III in poi, non abbiamo quindi materiale a sufficienza per darvi prime impressioni su questo capitolo secondario.

Far Cry 4

di Luca Mazzocco

 

Le premesse per un ottimo titolo ci sono tutte

Durante il nostro test alla Games Week di Milano, Far Cry 4 si è mostrato a noi con una nuova sezione di gioco dalle tinte stealth. La demo provata, infatti, ci richiedeva di entrare furtivamente in un avamposto mantenendo, per la maggior parte di tempo possibile, un basso profilo. Impugnata la nostra balestra e il sempre comodo fucile da cecchino (e qualche altro interessante gadget), siamo riusciti nell’impresa, ma non senza aver fatto scattare l’allarme almeno un paio di volte. Il titolo si è dimostrato, come supponevamo, molto vicino agli ottimi livelli raggiunti dal suo predecessore, con un ottimo feedback sulle armi e con meccaniche stealth non innovative, ma senza dubbio divertenti. L’intelligenza artificiale dei nemici si è dimostrata abbastanza reattiva e capace di adattarsi al nostro modo stile di gioco, spingendo i nostri avversari ad accerchiarci, contattare rinforzi in caso di difficoltà e bloccare ogni nostra via di fuga una volta addentrati nell’accampamento. Far Cry 4, dal punto di vista tecnico, riesce sicuramente a difendersi molto bene, soprattutto trattandosi di un titolo cross-gen. I modelli poligonali dei personaggi, infatti, sono notevolmente curati, gli effetti particellari sono spettacolari al punto giusto, il frame rate stabile e, nonostante qualche compenetrazione di troppo durante alcune esplosioni, non abbiamo riscontrato problemi di alcun tipo. Ovviamente non siamo ancora in grado di dare alcun tipo di parere riguardante la trama, ma al momento le premesse per un ottimo titolo ci sono tutte. Ricordando che la data d’uscita è ormai vicina (18 novembre), vi invitiamo a rimanere sintonizzati per gli ultimi aggiornamenti e, ovviamente, per la nostra recensione.

Escape Dead Island

di Luca Mazzocco

 

Un contrasto accattivante

Ospitati da Koch Media durante la Games Week, siamo riusciti, pad alla mano, a testare Escape Dead Island, capitolo in terza persona realizzato per le console old gen (PlayStation 3, Xbox 360 e PC) e che farà da ponte tra gli avvenimenti del primo episodio e il futuro Dead Island 2. Durante la nostra prova abbiamo giocato ad una sezione non meglio determinata della trama principale che ci metteva nei panni del nostro protagonista (Cliff) con lo scopo di raggiungere il prima possibile l’eliporto per fuggire dall’isola piena di zombie. Il comparto narrativo, seppur ancora presto per dare giudizi, ci è parso interessante e capace di intrattenere grazie ad alcuni filmati realizzati con uno stile prettamente fumettistico che ci ha ricordato, per alcuni versi, il primo Infamous. Questo stile grafico, caratterizzato da colori marcati e dai modelli dei personaggi realizzati in cel-shading, è sicuramente uno degli elementi più interessanti della produzione che, mescolando sangue, violenza e suoni onomatopeici presenti su schermo, crea un contrasto accattivante e capace di conquistare il giocatore. Dal punto di vista del gameplay il titolo ci è parso riprendere alcune meccaniche stealth (e non solo) da The Last of Us, riuscendo a distaccarsi notevolmente dagli altri episodi della serie. I colpi della pistola, infatti, sono decisamente rari da trovare e la sola soluzione è aggirare gli zombie e/o ucciderli silenziosamente. I nemici, ad ogni modo, non ci sono sembrati particolarmente impegnativi o difficili da abbattere, ma ammettiamo che il boss di fine livello è riuscito a tenerci impegnati per lungo tempo (soprattutto a causa della mancanza di proiettili). Nonostante un ottimo colpo d’occhio, non possiamo nascondere la presenza di alcuni problemi tecnici, a partire da qualche calo di frame sino ad effetti pop up in più sezioni. Considerando il prezzo budget di lancio, non possiamo che attendere l’uscita di questo titolo che, nel nostro territorio, sarà disponibile a partire dal 21 novembre di quest’anno.

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