Redazione ILVG

Speciale Waiting For E3: Lorenzo Scalzo

Continua il toto-E3 dello staff di ILVG in attesa dell’inizio della fiera videoludica più importante dell’anno. Aspettative? Sogni? Delusioni annunciate? Ecco cosa aspettarsi.

 

Waiting for E3:

E per rimanere sempre informati su tutte le novità dell’E3 2015 non perdete la Guida pratica all’uso e la nostra copertura completa dell’evento.

 

Bene, sembra proprio che tocchi a me chiudere le danze delle aspettative e quindi aprirvi le porte di questa nuova edizione dell’Electronic Entertainement Expo.
C’è chi vi ha proposto sogni ad occhi aperti di titoli mai ufficializzati, sogni proibiti di giocatori di lungo corso, chi invece vi ha voluto offrire un quadro più generico che però potesse lasciare la porta aperta ad ogni sorpresa che questo E3 potrebbe riservarci.
Io, nel bene o nel male, voglio restare più nel concreto (almeno in parte) parlandovi di undici dei titoli che aspetto con maggiore apprensione, di cui però abbiamo visto ancora poco, o di cui ci sono dei rumor molto insistenti. Perché undici? Perché voglio sempre andare oltre! (10 punti a chi becca la citazione).
Prima che mi scanniate però, ci tengo a fare una precisazione, vista la marea di titoli che vengono piano piano annunciati in questi giorni che anticipano il grande evento, magari qualcosa potrebbe mancare, sono umano in fondo.
Siete pronti? Si parte!

1) Sarà la volta buona?
Kingdom Hearts 3

Ecco sempre parlando titoli di cui non si è saputo più nulla dopo l’annuncio, qui abbiamo il re indiscusso da due anni a questa parte. I fan di Kingdom Hearts attendono il terzo capitolo come una manna dal cielo dopo il casino messo su da Nomura e co. attraverso Spin-Off, prequel e mezzi sequel che però andavano ad arricchire in maniera rilevante quello che è l’intreccio della trama, e il rischio che il team di sviluppo non riesca a riportare tutti i nodi al pettine è molto forte. Due anni fa Square ci fece prima salire fin sulla cima dell’olimpo dalla gioia per poi farci sprofondare negli inferi rivelando che quelli che abbiamo visto non erano spezzoni di gameplay ma filmati prerenderizzati col motore di gioco per avere qualcosa da mostrare durante la conferenza. Lo scorso anno il titolo non fu presente durante la fiera, speriamo che questo sia l’anno buono.

2) EA non fare (troppi) scherzi
Star Wars: Battlefront

Star Wars Battlefront è atteso da anni da tutti i fan della serie Battlefront e dai fan di Guerre Stellari in generali. Il reboot di quella che probabilmente è la saga videoludica dedicata a Star Wars di maggior successo non ha però soltanto fatto parlare di sé con toni solamente entusiastici.
Dopo un primo trailer adrenalinico che ha mostrato subito i muscoli del gioco (campeggiava ovunque la scritta “Realizzato con il motore di gioco”), sono incominciate a comparire le prime crepe di un progetto che ha fatto storcere il naso a molti, distruggendo molte di quelle che erano le aspettative dei fan e prospettando un futuro pieno zeppo di DLC.
Se infatti può essere comprensibile la scelta di concentrarsi soltanto in un primo momento sulle ambientazioni della trilogia originale o quella di non includere una vera e propria campagna singolo giocatore in favore di alcune missioni completabili in coop o in solitaria (parliamoci chiaro, la modalità campagna dei 2 titoli originali era poco più che un grande tutorial), meno condivisibili sono le scelte di escludere le battaglie spaziali e sopratutto la modalità “Conquista Galattica”, fiore all’occhiello delle vecchie produzioni (ripeto sento la puzza di DLC sin da qui).
Quello che conforta però è sicuramente l’attenzione al dettaglio che a quanto pare i ragazzi di DICE hanno riservato ad ogni singolo terreno di scontro, riempiendoli di chicche in ogni angolo, articolati e adatti sia agli scontri tra le truppe di terra che al di sopra di esso con dog.fight a bassa quota tra X-Wing e caccia TIE.
Inoltre fa sicuramente molto piacere il ritorno degli eroi (e saranno anche presenti, a detta degli sviluppatori, modalità interamente dedicate a loro), e la possibilità di giocare in terza persona.
Insomma, nonostante gli scivoloni mediatici, contornati da giustificazioni grossolane, mi hanno sì fatto storcere il naso ma sono controbilanciate da dei pregi potenziali che mi fanno ancora sperare e attendere con ansia il ritorno di questa saga storica.
Ma io faccio capitolo a parte, sono uno Star Wars Fag da quando ho 3 anni, ma del tipo che si appassiona anche alle cose più discutibili a livello qualitativo del brand (Tolto Jar Jar Binks, lui deve crepare…ah già che…).

3) La fiducia a priori
Hellblade

Uno dei miei titoli preferiti della settima generazione è sicuramente Enslaved: Odyssey to the West, di cui purtroppo non vedremo probabilmente mai un seguito. In ogni caso questo titolo mi ha fatto innamorare del talentuoso team dei ragazzi di Ninja Theory. E’ quindi normale che, dopo l’annuncio durante la conferenza Sony dello scorso anno, io attenda con ansia delle nuove informazioni (è stata pubblicata un’anteprima del gameplay che vedremo durante la fiera) di Hellblade, titolo in esclusiva console per Playstation 4 ma che sarà disponibile anche su PC.
Oltre al pedegree degli sviluppatori sicuramente quello che attrae al momento del titolo è il setting. Il gioco è infatti ambientato in un mondo ispirato a quelle che sono le leggende celtiche con forti elementi disturbanti e e dai toni dark.

4) Il grande ritorno, da capo 
Ratchet-Clank

Chi mi conosce sa che la mia serie videoludica preferita in assoluto è quella di Jak and Daxter. Ma se qualcuno mi chiedesse un possibile e personalissimo podio, probabilmente sul secondo gradino posizionerei un Lombax chicchierone accompagnato dal suo fidato robottino.
Insomma potete immaginarvi il mio stato simil comatoso dopo la pubblicazione di pochi giorni fa del trailer e del video di gameplay del Reboot, che accompagnerà in primavera il rilascio al cinema della pellicola, di Ratchet e Clank.
Le atmosfere, i gadget, i nemici, c’è tutto quello che ha fatto grande la saga, oltre ad un comparto tecnico totalmente rinnovato, che permette una pulizia grafica, una profondità di campo e una complessità della struttura delle mappe di gioco nettamente superiori a quelle a cui ci siamo tanto affezionati.

5) Woooooooolveriiiiiiiiiiiiiiiines!
Homefront: The Revolution

 

Ecco ogni volta che ripenso ad Homefront mi viene in mente Alba Rossa.

Comunque, dopo un buon primo capitolo dal potenziale non sfruttato al meglio, lo scorso anno è stato presentato Homefront: The Revolution che promette numerosi passi avanti rispetto all’originale, tra cui un mondo di gioco completamente aperto ed esplorabile. Purtroppo dopo un sacco di rumore fatto durante il periodo dell’E3 2014 del gioco si seppe poco o nulla di nuovo (tranne il rinvio al 2016), ed è quindi lecito aspettarsi delle succulente novità nel corso dell’edizione di quest’anno della fiera.

6) Il classico controverso
Assassin's Creed

sicuramente il re delle controversie quest’anno sembra proprio che sia Assassin’s Creed Syndicate. Perché controverso? Perché più controverso dei precedenti capitoli? Perché ancora prima di essere annunciato il titolo fu aspramente attaccato con critiche che più sterili non potevano essere.
Ricorderete infatti che poco dopo l’uscita di Assassin’s Creed Unity, che fece subito parlare di sè a causa dei numerosi Bug, ci fu una fuga di notizie (involontaria o meno poco importa) in cui si parlava di un presunto nuovo capitolo della saga denominato Victory, che presentava un’ambientazione londinese di epoca vittoriana. E giù subito di polemiche, “eh ma già ne presentano un’altro”, “eh ma almeno fatelo uscire Unity prima di far vedere il nuovo gioco”, “Ubisoft vergogna!”. Insomma le solite cose, solo che con mesi di anticipo.
Ora, il titolo è stato ufficialmente presentato con il sottotitolo di Syndacate durante una speciale diretta Ubisoft in cui ci è stato mostrato un primo assaggio di gameplay attraverso una pre-alpha del gioco. Sorvolando sulle solite lamentele senza senso che trovano il tempo che trovano, quello che mi ha colpito subito è sicuramente l’ambientazione della Londra nel periodo della Prima rivoluzione industriale (da qui il nome Syndicate). Il nuovo setting, inoltre ha dato modo agli sviluppatori di sbizzarirsi con il design ed i gadget dei protagonisti Jacob ed Evie, i quali hanno uno stile che rimanda molto allo steampunk. Molto interessanti anche le nuove meccaniche legate al reclutamento di sgherri nei bassifondi della capitale. Un plauso va fatto anche per l’abbandono di tutte le armi vistose presenti nei vecchi capitoli in favori di armi di piccolo taglio, nascoste o da contatto ravvicinato con l’avversario (dal tirapugni alla spada nascosta nel bastone). L’atmosfera da industrializzazione in corso viene sottolineata anche da una palette cromatica che usa dei filtri fumosi che danno un certo senso di pesantezza azzeccatissima. Restano ovviamente molti dubbi su diversi aspetti del gioco ch magari, in parte verranno chiariti proprio grazie alla kermesse losangelina.

7) Divertimento assicurato
EA

Ancora non c’è nulla di concreto, ad eccezione di un breve teaser, c’è solo la conferma per l’arrivo di un secondo capitolo di PvZ: Garden Warfare.
Il titolo è uno dei più divertenti che io abbia provato negli ultimi anni per quanto riguarda gli shooter. Una gioia per gli occhi grazie alle linee morbide e alla ricchezza di colori. Oltre a questo aggiungeteci il carisma dei personaggi e le modalità azzeccatissime e capirete come questo gioco sia entrato di prepotenza nel mio cuore.
Quello che mi aspetto da un nuovo capitolo è però un numero maggiore di modalità e mappe di gioco, che son si variegate ma in numero molto limitato, e un leggero bilanciamento di alcune delle classi (anche perché la varietà su questo versante non manca, grazie allo sblocco di tantissimi personaggi per ognuna di esse con abilità uniche), e ovviamente tutto quello che possa passargli per la testa.
Per ora non si sa molto sul titolo e l’E3 è un’occasione perfetta per mostrare qualcosa di più concreto.

8) E via a saltar sui palazzi bianchi e rossi
Catalyst

Il nuovo titolo DICE non è un sequel dell’originale capitolo dedicato alla free runner Faith, bensì un vero e proprio reboot.
Mirror’s Edge è un titolo praticamente unico nel suo genere, capace di spianare la strada, o di riaprire la strada, ad un tipo di esperienza videoludica in cui il platform veniva mescolato ad una prospettiva in prima persona e ad un art direction che esaltava ogni aspetto del mondo che ci circondava, con contrasti tra i bianchi asettici della città ed i colori accesi e vivi degli appigli e degli oggetti interagibili dello scenario.
Peccato per le cut-scene (essendo un gioco esperenziale, una narrazione in presa diretta sarebbe stata molto più efficace ma meno adatta per attirare un pubblico di massa) e sopratutto per il doppiaggio della protagonista (passabile tutto sommato l’originale a dirla tutta), sopratutto, ovviamente, per la versione nostrana.Vi prego non richiamate Asia Argento. VI PREGO!

Insomma correggendo questi difetti probabilmente Mirror’s Edge Catalyst potrebbe rivelarsi un progetto qualitativamente colossale.

9) Vecchia canaglia
uncharted 4: A Thief’s End

Se c’è una Software House che, personalmente, non mi ha mai deluso (o meglio che è riuscita a non deludermi facendo risaltare le qualità di un prodotto a dispetto dei suoi difetti) quella è Naughty Dog.
Che si parli di un marsupiale arancione, del dinamico duo, di una coppia di sopravvissuti o di quella canaglia di Nathan Drake (restringendo il campo della produzione del team all’ultimo ventennio) i titoli dei cagnacci hanno sempre trovato il modo per intrattenermi al meglio.
A questo aggiungeteci la mia passione smodata per Indiana Jones, Lupin e per ogni genere di film e storia d’avventura e potrete capire il perché aspetti spasmodicamente Uncharted 4: A Thief’s End.
Ma che cosa mi aspetto da questo quarto capitolo delle avventure di Nate? Beh in particolare un’esperienza meno su binari, o meglio zone di più ampio respiro con una maggiore libertà d’approccio sia per quanto riguarda le fasi action sia, perché no, anche alcune delle fasi platform. Oltre a questo una maggiore interattività ambientale. Sul fronte narrativo mi aspetto il solito giro sulle montagne russe che possa impedire di annoiarmi dall’inizio alla fine ma con un Drake più maturo ma come al solito sbruffone.

10) Spazio…ultima frontiera
mass effect 4

La trilogia del comandante Shepard, sin dal suo esordio nel lontano 2007, mi ha da subito conquistato, con un universo narrativo credibile ed affascinante, dove l’umanità si ritrova a contatto con una coalizione di razze aliene e sta tentando di salire la scala gerarchica passo dopo passo partendo dal gradino più basso. Tutto questo fino all’arrivo dei raziatori, il resto poi è storia.

Con la conclusione della trilogia e con la minaccia delle macchine sensienti sventata, è quindi difficile prevedere quali saranno i futuri sviluppi della saga. Sicuramente avremo a che fare con un nuovo protagonista, che resterà sempre umano ma ho dei forti dubbi su uno degli aspetti più importanti del brand, i bivi narrativi. Le scelte morali comportano delle conseguenze , e la scelta finale del comandante ci ha condotto a 3 possibili soluzioni ad una grave minaccia che hanno portato a drastici mutamenti della galassia. Ora il problema sorge quando si pensa a come questa scelta possa essere collegata al nuovo titolo, specialmente su console. Ci sarà un modo per importare i precedenti salvataggi Xbox 360/PS3, o ci sarà data la possibilità, ancora una volta, di effettuare le scelte più importanti della trilogia attraverso un fumetto interattivo oppure i ragazzi di Biowere prenderanno una posizione netta e sceglieranno per noi il “vero finale”? Io fondamentalmente spero in una delle prime due, perché nel caso venisse scelta la terza via, molto probabilmente si andrebbe a far crollare uno dei cardini della serie.

Oltre a questo spero in battaglie campali (se il plot lo richiederà) che mi facciano sentire realmente nel cuore di uno scontro a livello planetario, se non galattico (parliamoci chiaro, l’attacco finale alla terra ti fa gasare a bestia con i filmati ma ti senti davvero solo durante gli scontri, con un esercito formato dalle più potenti armate galattiche rappresentato da degli ammassi di pixel che appaiono ogni tanto sullo sfondo).

Ovviamente fa molto piacere il ritorno del Mako, che potrebbe comportare l’esplorazione di nuovi mondi. Spero che in questo caso sia stato fatto un buon lavoro sulla caratterizzazione dei pianeti. Insomma preferisco un numero minore di pianeti da esplorare ma meglio caratterizzati e con quest uniche.

Mi fido di Bioware e so che possono tirar fuori qualcosa di grandioso, o, almeno, un trailer.

11) La guerra…la guerra non cambia mai
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Eh sì, la guerra non cambia mai, così come non è mai cambiata l’ansia che mi ha attanagliato in questi estenuanti anni di attesa spasmodica per L’annuncio. Ma alla fine io, come anche un’enorme fetta di giocatori nel mondo, siamo stati ripagati. Pochi giorni fa è stato finalmente annunciato ufficialmente Fallout 4, e non ci sono Kingdom Hearts 3 o The Last Guardian che tengano, lui è il re.
E chissene se le prime immagini non hanno soddisfatto tutti sotto il profilo grafico è arrivato ed è pronto a far piangere i nostri portafogli.

Devo dire che le mie aspettative per questo nuovo capitolo sono tante e vanno dalla vastità del mondo di gioco ai miglioramenti del gameplay sino alle meccaniche legate ai companion.
Ovviamente spero sopratutto che Bethesda sia in grado di fare tesoro delle lezioni date da Obsidian con New Vegas per quanto riguarda il comparto narrativo del titolo con una concreta e consistente ramificazione delle queste secondarie e primarie.
E sopratutto, per favore, cercate di ottimizzare al meglio questo titolo, cerchiamo di evitare fastidiosi freeze o bug davvero gravi (ormai vi conosciamo, un gioco Bethesda senza bug ridicoli è un’utopia, ma almeno vediamo di eliminare i problemi maggiori).

 

 

Ok, Fallout 4 è il titolo che attendo con maggiore trepidazione, e mi è sembrato quindi più che giusto concludere questo piccolo excursus con Lui.
Ovviamente la kermesse losangelina non si esaurisce di certo qui, ci saranno sicuramente una marea di titolo Indie, tantissime sorprese ancora da svelare e annunci che continuano ad uscire mentre sto scrivendo.
Ma visto che ormai mancano poche ore all’inizio dei giochi, non voglio perdermi in proclami pomposi, e mi limiterò quindi a concludere questo nostro piccolo viaggio fatto di sogni, speranze e atteso lungo una settimana con un semplice: Buon E3 a tutti voi e… Buon divertimento!

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