Mentre la pubblicazione degli episodi dell’altra serie Telltale (Game of Thrones) procede con un passo più sostenuto lasciando passare tra una “puntata” e l’altra al massimo un paio di mesi, chi sta seguendo tappa per tappa Tales of The Borderlands è ormai abituato a periodi di assenza decisamente più lunghi. Dopo oltre 90 giorni di attesa è finalmente il momento di mettere le mani su Catch a Ride e riprendere l’avventura di Rhys e Fiona da dove c’eravamo interrotti dopo Atlas Mugged.

Seguendo l’approccio mantenuto fino ad ora per le recensioni degli episodi di Tales from the Borderlands cercheremo il più possibile di evitare anticipazioni sulla trama di Catch a Ride, limitandoci a fornire il nostro giudizio sull’episodio. Per fare questo però è inevitabile dover far riferimento agli eventi (e alle caratteristiche) delle precedenti puntate: lettore avvisato, mezzo salvato
Versione testata: PlayStation 4

Jack-Apedia
Catch a Ride, dal punto di vista narrativo,rialza di nuovo l’asticella del ritmo: non si è sui frenetici livelli della “season premiere” e non mancano dei momenti di transizione (utilizzati da Telltale per dettagliare un po’ meglio la caratterizzazione di alcuni membri del cast e “zoommare” sui rapporti tra i personaggi coinvolti), ma l’azione questa volta non manca, come pure qualche colpo di scena.

Azione e colpi di scena non mancano
Inevitabilmente però i momenti comici vanno a ridursi, pur comunque segnalando il ritorno di qualche gag sulla falsariga di quelle viste in Zer0 Sum e delle descrizioni degli oggetti (e dei personaggi) scannerizzati dall’Echo-Eye firmate da Jack il Bello, una vera e propria enciclopedia (battezzata non a caso Jack-Apedia) piena dell’umorismo tipico del fu capo di Hyperion. Rhys e Fiona questa volta si trovano a collaborare più direttamente, separandosi in certe circostanze ma muovendosi comunque con un obbiettivo comune, mantenendo per la quasi totalità di Catch a Ride uniti i due “piani narrativi” che negli altri episodi partivano più distanziati e si incrociavano più o meno occasionalmente.

Hotness: 9/10 (I like hats)
Sul fronte meccaniche continua l’opera iniziata con Atlas Mugged: anche in questo terzo episodio il giocatore viene più difficilmente abbandonato in balia della narrazione e si trova a fare i conti col controller più spesso, grazie a quick time event che chiariscono fin dalle prime battute che potrebbero arrivare in qualunque momento e quindi gli occhi van tenuti aperti. Anche se di solito sono situazioni che si risolvono muovendo semplicemente una levetta e in generale lasciando comunque sempre un buon margine di tempo a chi sta davanti allo schermo per agire fa sicuramente piacere vedere che, in controtendenza a quanto visto in Zer0 Sum, non si corre il rischio che il gamepad si spenga per la troppa inattività. Nelle sezioni più calme di cui si diceva al paragrafo prima a fare la parte del leone è l’Echo Eye di Rhys, mentre dalle parti di Fiona questa volta più che l’utilizzo del denaro entra in scena più di prepotenza la pistola che la ragazza nasconde nella manica, offrendo una sorta di variazione sul tema nelle sezioni in cui bisogna prendere la mira e premere poi il tasto per far fuoco introducendo la scelta sull’elemento del proiettile da sparare (tra fuoco, elettricità e acido).

E tre
Sul fronte tecnico ancora una volta nulla di anomalo da segnalare: Tales from the Borderlands si conferma per la terza volta l’eccezione alla regola che vuole le produzioni firmate Telltale spesso colpite da problemi quando si parla di prestazioni. I 90-120 minuti necessari per arrivare alla fine procedono tranquillamente e senza mostrare il fianco nemmeno visivamente, dove non possiamo altro che confermare l’estrema adattabilità dello stile grafico tipico del franchise Borderlands.

Verdetto
8.5 / 10
Il meglio dei primi due capitoli. Assieme.
Commento
Catch a Ride in sintesi cerca di prendere il meglio dai due precedenti capitoli, che per molti versi erano uno l'opposto dell'altro, riuscendo a conciliare egregiamente il ritmo del primo capitolo con la “sostanza ludica” delle sezioni giocate di Atlas Mugged, riempiendo gli spezzoni di transizione con l'umorismo della Jack-Apedia o sfruttandoli per delineare un po' meglio i personaggi coinvolti. A voler per forza trovare un difetto c'è da dire che, nonostante qualche gag sulla falsariga di Zer0 Sum, tolta la citata Jack-Apedia si ride abbastanza meno, dato che come detto il focus è sopratutto su altri aspetti (per fortuna ci pensa Loader Bot a strappare qualche risata).
Pro e Contro
Si gioca finalmente di più
Più introspezione per i personaggi...

x … Ma inevitabilmente si ride meno

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