Recensione Yakuza 0

Money, money, money
La storia principale sarà poi affiancata da due sottotrame che andranno ad accompagnare Kiryu e Majima

La storia principale sarà poi affiancata da due sottotrame che andranno ad accompagnare Kiryu e Majima nelle loro avventure. Si tratta di due attività non fondamentali ma fortemente consigliate per gli sviluppi del gioco. Durante il controllo di Kazuma Kiryu ci troveremo a capo della Real Estate Royale, un’agenzia immobiliare che dovrà scalare i ranghi di Kamurocho, acquistando nuovi edifici e riscuotendo affitti per quelli locati. La vita dell’agente immobiliare non sarà meno dura di quella dello yakuza, e dovremo avere a che fare con altre società rivali, la mafia e vari problemi che ci ostacoleranno nella corsa al profitto. In questo semplice gestionale dovremo anche trovare agenti che lavorino per noi, con le giuste capacità da impiegare in base alle richieste degli immobili così come tutto lo staff che si occupi della gestione finanziaria.
Majima dal canto suo, da manager di un cabaret si diletterà nella gestione di un host club. Anche in questo caso dovremo curare ogni aspetto del club, prima dell’apertura giornaliera ai clienti, reclutando le ragazze che intratterranno i clienti e preparandole al meglio decidendo ogni loro aspetto, look compreso e allenandole nel migliore dei modi perché abbiano successo con gli uomini. Ovviamente la concorrenza non starà a guardare ed interverrà in più di un’occasione per metterci un bastone fra le ruote.

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Gli stili donano alle lotte maggior spessore e dinamismo
Entrambe le attività, così come i minigiochi nel quale è possibile ottenere denaro, rappresentano un aspetto fondamentale di questo nuovo capitolo. Yakuza 0 basa la crescita dei personaggi sui soldi, come impronta di questo periodo storico di forte sviluppo economico, dicendo addio al sistema per livelli tramite punti esperienza. Adesso lottando verremo ricompensati tramite denaro ogni volta che sconfiggeremo un nemico, in maniera più generosa che in passato. Questo dovrà essere poi speso per acquistare nuove abilità e mosse in una sorta di sferografia (simil Final Fantasy X) dai valori via via sempre più crescenti, rendendo i due delle vere e proprie macchine da guerra. A tal proposito viene rivisto in toto il sistema di combattimento, che resta quello del picchiaduro a scorrimento 3D visto negli altri episodi, ma introduce nuovi stili di lotta selezionabili “on the fly” tramite la pressione della croce direzionale. Allo stile base che ricalca quello classico della serie, basato per entrambi sulla combinazione di pugni, calci e prese (con annesse mosse finali) a nuovi e ben più variegati, che donano agli scontri maggior spessore e dinamismo. Ad esempio Kiryu potrà utilizzare una tecnica basata sull’uso degli oggetti circostanti, agguantandoli in maniera automatica per distruggerli sulle teste dei nemici, così come Goro si diletterà nell’arte della capoeira, fra piroette e calci volanti. Per ogni stile ci sarà un maestro che ci insegnerà nel corso del gioco nuove mosse, mentre spendendo i soldi nell’apposito menù andremo a potenziare le nostre caratteristiche fisiche.
Nonostante questo grosso cambio, decisamente necessario ai fini del gameplay, si sente lo stesso sul lungo periodo una certa ripetitività negli scontri, in particolar modo nelle fasi finali dopo centinaia di battaglie fotocopia e, sebbene si sia cercato di imprimere una certa impronta che punta all’inserimento di mosse scriptate e QTE, in generale anche le battaglie avrebbero bisogno di una rinnovata.

La notte vola
Come sempre la mole di contenuti è impressionante
A livello di contenuti questo nuovo capitolo tiene testa ai predecessori, e insieme ai già citati gestionali (che da soli sono in grado di portarci via decine di ore) trovano spazio oltre 100 missioni secondarie, molte delle quali inserite per smorzare i toni drammatici dell’avventura principale. L’attenzione per queste mini avventure è forse ancora più evidente che in passato, con quest che si prolungano in più fasi e vengono spalmate fra i vari capitoli del gioco. Oltre a permetterci di sbloccare nuovi vari extra, fra oggetti, mosse e quant’altro, il completamento di queste missioni ci garantirà l’accesso a personaggi speciali da utilizzare nelle attività di Kiryu e Majima a seconda dei casi.

L’esplorazione di Kamurocho e Sotenbori diventa un’attività di prim’ordine e sarà un piacere aggirarsi fra i vicoli dei due quartieri Giapponesi alla ricerca di cose da fare, come passare il tempo nelle sale arcade Sega a giocare ai cabinati di Out Run o Space Harrier, o spendere yen su yen cercando di raccogliere tutti i premi degli Ufo Catcher, o andando a bere qualcosa nei bar decidendo di spendere il resto della sera cantando al Karaoke. Non mancano anche modi per investire i propri soldi, buttandosi nel gioco d’azzardo o nei casinò, oppure dedicandosi alle attività di Catsfight fra ragazze (minigioco basato sulla morra cinese), alle gare con le Mini 4WD o conquistando le piste da ballo delle discoteche ipnotizzando il pubblico con le nostre mosse. Addirittura, potremo dedicarci ai soli minigiochi con una modalità multiplayer per 2 giocatori, nella quale sfidare gli amici o, dal 24 Gennaio con l’apertura dei server, anche online attraverso l’apposita opzione dedicata.

Turisti per caso
I volti e le espressioni dei protagonisti sono capaci di strasmettere emozioni
Yakuza 0 segna il debutto della serie su PlayStation 4, sebbene il gioco, almeno in Giappone sia uscito anche su PlayStation 3. A guadagnarne è sicuramente il comparto tecnico che spinge la serie verso nuovi livelli, pur frenato dalla versione old gen e con quasi 2 anni sulle spalle. Nonostante tutto le versioni “next gen” di Kamurocho e Sotenbori sono un bel vedere, estremamente dettagliate e ricchi di particolare, fra le luci al neon delle insegne e le pubblicità che invadono ogni centimetro quadrato delle due città. Proprio l’attenzione al dettaglio contribuisce a rendere il tutto così fedele e verosimile. Certo non siamo di fronte ad una produzione che sfrutti a dovere le potenzialità della console, ed è facile notare alcuni limiti nella modellazione poligonale o nella scelta di texture non proprio ottimali ma in generale il risultato ottenuto, specie se confrontato con il passato è più che discreto. La resa migliore è senza dubbio quella dei modelli 3D dei protagonisti e la realizzazione dei volti e delle loro animazioni facciali, ancora dopo anni imbattuti nella capacità di trasmette al giocatore le più svariate emozioni, rendendoli “vivi”. Merito anche di un lavoro attoriale che non ha rivali, in special modo con altre produzioni nipponiche, che contribuisce a creare le giuste atmosfere e dare risalto ai suoi protagonisti.
L’altra faccia della medaglia è una vena trash che si porta dietro da anni, con personaggi grotteschi e situazioni surreali che talvolta stridono con i temi drammatici e i toni cupi delle avventure di Kiryu, ma che aiutano a stemperare i toni, in particolar modo durante le attività extra. Yakuza 0 poi sfrutta l’effetto nostalgia dei fan, che trovandosi nella Kamurocho degli anni ’80, avranno modo di visitare i luoghi che hanno imparato ad amare nel corso del tempo, alcuni come il Serena, il bar ritrovo di Kiryu nei capitoli successivi, o altri posti iconici nel fiore dei loro anni, diventando un valore aggiunto non da poco.

Pur trattandosi della versione americana, il gioco arriva a noi completamente tradotto nei testi in inglese e, come abbiamo avuto modo di puntualizzare, con un buon livello di adattamento che non snaturasse il gioco. Al doppiaggio troviamo quello originale giapponese, una vera garanzia, mentre fra le musiche fanno capolino molti dei pezzi storici della serie, così nuove (e splendide) musiche che accompagneranno i giocatori nel loro viaggio per le strade di Kamurocho, fra pezzi per il karaoke e il minigioco del ballo, oltre ad un lavoro certosino nella realizzazione di un audio ambientale capace di ricreare un’esperienza sonora fedele alla realtà.

1 2
Verdetto
9 / 10
Tutta la notte Space Harrier e mignotte
Commento
Ci vorrebbero altre migliaia di parole per parlarvi di Yakuza 0 nella sua interezza e forse non basterebbero nemmeno quelle. L'ultimo capitolo delle avventure di Kazuma Kiryu non tradisce le aspettative, riuscendo a mettere in scena una nuova storia ricca di emozioni e grandi personaggi. Persistono alcuni dei soliti problemi, ormai intrinsechi nel DNA della serie, come la lentezza del corso degli eventi o la ripetitività delle battaglie, ma sono solamente un prezzo che si paga volentieri per l'ottima qualità generale. Sicuramente dopo aver letto l'articolo vi starete chiedendo se Yakuza 0 è adatto anche a chi si avvicina a questa grande saga per la prima volta. La risposta è un secco “ni”. Da un lato essendo un prequel narra fatti antecedenti al primo capitolo, dall'altro la storia tira in ballo personaggi e da per scontato diversi eventi raccontati negli episodi successivi, rendendo difficile cogliere certi aspetti della storia o alcune relazioni fra i personaggi. Il nostro consiglio in questo caso è di aspettare eventualmente l'arrivo nel corso dell'anno di Kiwami, il remake del primo titolo e di recuperare successivamente Yakuza 0, per godervi al meglio questo splendido gioco.
Pro e Contro
Sistema di combattimenti migliorato
I personaggi di Yakuza sono "vivi"
Storia pazzesca e ben raccontata...

x ...sebbene spesso prolissa e lenta
x La durata potrebbe spaventare
x Alla lunga i combattimenti possono stancare

#LiveTheRebellion