Recensione Wii Party U

Ne è passato di tempo da quel lontano 1998 in cui l’ormai defunta Hudson Soft. propose per la prima volta un party game che avrebbe segnato la storia del genere, il primo Mario Party su Nintendo 64. Sviluppato in collaborazione con Nintendo, il gioco proponeva folli sessioni multigiocatore per gruppi di amici, mescolando l’idea di un classico gioco da tavolo con una vera e propria collezione di minigiochi. Visto l’immediato successo, i primi sequel non tardarono ad arrivare e così nacque uno dei brand più prolifici della storia recente di Nintendo, almeno fino all’inizio della ristrutturazione (e poi totale assorbimento) di Hudson voluto da Konami. Alcuni degli sviluppatori chiave della serie, però, lasciarono la software house morente, ed entrarono a far parte di ND Cube, una compagnia sussidiaria di Nintendo. Sotto questa nuova insegna il team creò nel 2010 Wii Party, titolo che riprendeva la tradizione di Mario Party andando però a risolvere alcuni dei problemi che la serie si portava dietro da tempi immemori, tra cui l’innata lentezza di alcune fasi di gioco. Dopo un breve ritorno alle origini con Mario Party 9 nel 2012, è finalmente tempo per i ragazzi di ND Cube di riprendere in mano la loro più recente creatura, regalandoci un sequel, Wii Party U, sviluppato in esclusiva per Wii U. Saranno in grado gli ex-Hudson a bissare il successo del precedente lavoro? O ci troviamo di fronte ad un titolo che ancora stenta ad uscire dall’ombra di Mario Party? Scopriamolo insieme.

It’s Party time!

Wii Party U nasce come un vero e proprio party game. Sebbene una buona porzione delle sue modalità possano essere fruite anche in singolo, per sfruttare appieno la totalità della sua offerta ludica dovremo necessariamente giocare con degli amici. Ce lo ricorda anche la schermata iniziale del titolo, che ci indirizza subito alle tre grandi categorie di modalità che troveremo nel gioco: Giochi di gruppo, Giochi in casa e Sfide da tavolo. Nella prima categoria ritroviamo quelle modalità più familiari a chiunque abbia giocato in passato a Wii Party o ad un qualsiasi Mario Party. Si tratta di variazioni sul tema di alcuni giochi da tavolo, che incorporano al loro interno svariati minigiochi, vera e propria sostanza del titolo. Le due più tradizionali sono senza dubbio Corsie veloci e Isola GamePad. Nella prima troveremo un percorso simile a quello del gioco dell’oca, in cui i vari giocatori armati di Wiimote (da 1 a 4) dovranno lanciare dei dadi per scoprire di quante caselle potranno avanzare. Prima di ogni lancio dovremo però affrontare un minigioco scelto casualmente, in base al cui risultato potremo ottenere dei dadi aggiuntivi da lanciare: il primo classificato ne riceverà 10, il secondo 7, il terzo 4 e l’ultimo solamente 2. La funzione delle caselle non sarà soltanto quella di lasciarsi attraversare, ma buona parte di esse comporterà anche degli effetti particolari, che movimenteranno assai la partita: minigiochi a sorpresa, scambi di posizione con altri giocatori, avanzamenti od arretramenti di caselle, tiri di dado aggiuntivi, e così via. Il vincitore sarà ovviamente colui che per primo riuscirà a raggiungere il traguardo del percorso, superando gli altri giocatori nei minigiochi e le varie avversità costituite dalle caselle stesse. La modalità Isola GamePad è simile. Si tratta di una modalità esclusivamente multiplayer, che prevede il principale utilizzo dal GamePad di Wii U. Col il pad controlleremo infatti il tiro dei dadi, in questa modalità vincolato a particolari utilizzi del touchscreen, dei giroscopi o del microfono. Terminato il nostro turno dovremo passare il GamePad ad un altro giocatore e così via, almeno fino a quando specifiche caselle non ci faranno di nuovo sfoderare i fidi Wiimote con dei minigiochi che rimescoleranno le carte in tavola. Nuovamente il vincitore sarà colui che arriverà in fondo al percorso. Più particolari sono le modalità Carnevale con i Mii, Sbilancia le biglie ed Alchimia di Squadra. Nella prima dovremo, dadi alla mano come sempre, girare a far shopping in vari negozi di costumi, creando un nostro particolare travestimento che dovrà poi essere valutato da una giuria; mentre nelle altre due saranno protagonisti i minigiochi, che consentiranno al primo classificato un notevole vantaggio nello svolgimento della gara principale. In Sbilancia le biglie dovremo infatti far cadere delle biglie in un gioco simile al Pachinko, e migliore il nostro posizionamento nei minigiochi, maggiore sarà il numero di biglie che potremo usare per sbilanciare quelle già in campo. In Alchimia di Squadra il vincitore dei minigiochi avrà invece possibilità maggiori di scelta per selezionare i membri della propria squadra di calcio, ed in questo caso i punteggi migliori verranno assegnati alla squadra meglio assortita per colore di maglia e numero, secondo regole simili a quelle dei punteggi per il Poker.

Minigiochi a gogo

Scendendo a parlare dei  minigiochi possiamo subito notare quanto la loro selezione sia vasta: occorreranno diverse ore di gioco prima di iniziare ad accusarne la rotazione. I minigiochi, per loro stessa definizione, sono assai semplici, rapidi ed intuitivi: pochi secondi, meccaniche semplificate ad una, massimo due azioni, e via. La loro varietà è tuttavia impressionante, raramente le meccaniche vengono riciclate: ci ritroveremo a raccogliere gemme in un labirinto, a sfuggire ad asteroidi nello spazio, a colpire i palloncini in testa ai nostri avversari e così via. A differenza del precedente Wii Party, il team di sviluppo sembra aver maturato anche una certa confidenza con i controlli motion, ed è notevolmente aumentato il numero di minigiochi che utilizzano il puntatore od i giroscopi del Wiimote. Discorso a parte va inoltre effettuato per i minigiochi 1 VS 3, in cui un giocatore utilizzerà il GamePad e gli altri 3 i Wiimote. Oltre a sfruttare appieno ogni caratteristica del GamePad, il team di sviluppo ha cercato di replicare, con discreto successo, quelle meccaniche di “multiplayer asimmetrico” già apprezzate in Nintendo Land, regalando confronti avvincenti ed equilibrati. Oltre che integrati nelle varie modalità Giochi di gruppo, i minigiochi potranno essere fruiti anche a parte, in maniera singola od in sfide ad oltranza, magari per sessioni multiplayer più brevi o per allenare le nostre abilità. Segnaliamo inoltre la buona integrazione di Wii Party U con Miiverse: al termine di ciascuna modalità o dei minigiochi singoli potremo infatti decidere di valutare i vari giochi, postando poi il nostro rating nel social network della grande N. Se da un lato Wii Party U supera il suo predecessore nell’utilizzo dei motion controls e delle funzioni innovative di Miiverse e del GamePad, sotto un altro aspetto ripropone un “difetto” già riscontrato in Wii Party: l’eccessiva casualità e l’eccessiva importanza della fortuna nello svolgimento sia dei minigiochi che delle modalità principali. Molto spesso, indipendentemente dal nostro livello di abilità, sembrerà infatti che le partite vengano decise “a tavolino” dalla CPU, che assegnerà i vantaggi a specifici giocatori. Molto spesso si tratterà di quei giocatori che occupano le ultime posizioni in classifica, andando ad impiegare il famigerato “effetto elastico” dei videogiochi di guida (Mario Kart su tutti) nel contesto di un party game. Se da un lato questo potrebbe scontentare i giocatori più competitivi, c’è anche da ricordare che difficilmente Wii Party U sarà mai considerato un titolo “da gara”, in cui primeggiare a tutti i costi. È piuttosto un gioco ideato per passare qualche bel pomeriggio in compagnia della famiglia o degli amici (magari anche di quegli amici che non toccano un videogioco dagli anni ’90 o che giocano solo a Just Dance), e quindi, in un certo senso, lo sforzo di livellare le differenze di abilità, volto a rendere più equilibrate ed avvincenti le partite, si rivela apprezzabile.

Giochi per gli amici

Le restanti due categorie di modalità principali, Giochi in casa e Sfide da tavolo, esulano invece da quanto fin qui proposto e dal classico binomio minigioco-tiro di dadi. Non si tratta però di modalità di contorno, ma di ulteriori “giochi dentro il gioco”. Giochi in casa riprende la simile categoria di Wii Party che proponeva una serie di modalità più collaborative che competitive, con 8 tipologie di gioco del tutto nuove. Forse parlare di modalità è esagerato, in quanto si tratta di minigiochi in piena regola, anche se più strutturati ed estesi di quelli precedentemente descritti. In ciascuno di questi giochi la chiave è l’interazione fisica e verbale tra i giocatori, al di fuori di ciò che succede sullo schermo. Molti di questi sfruttano le capacità del GamePad: in “Indovina la smorfia” il giocatore armato di GamePad dovrà riprodurre l’espressione indicata sul touchscreen, scattarsi una fotografia con la fotocamera e lasciare agli altri giocatori il compito di indovinare l’emozione o lo stato d’animo indicato. In “Disegnini quiz” i giocatori, a turno, dovranno disegnare sul touchscren quanto indicato dal gioco, ed alla fine tentare di indovinare a quale giocatore è stato richiesto un oggetto od una situazione leggermente differente dalle altre. In “Intrecciafalangi” saremo invece chiamati a giocare a Twister con le nostre stesse dita sui pulsanti di GamePad e Wiimote, mentre in “Conosci i tuoi amici” dovremo indovinare che risposta avrà dato uno dei partecipanti ad una specifica domanda. Così come nel suo predecessore, in Wii Party U queste modalità (che ovviamente sono riservate alle sole sessioni multiplayer) si confermano come parte integrante dell’offerta ludica. Avere a propria disposizione un gruppetto affiatato di amici è senza dubbio una condizione non sempre attuabile, ma in questi casi l’idea di portare il gameplay “al di fuori dal gioco” e di basarlo sull’interazione fisica e verbale dei partecipanti è semplicemente geniale e regala momenti di genuino divertimento. Per quanto riguarda le Sfide da tavolo, ci troviamo di fronte ad una categoria del tutto inedita di giochi, ideata appositamente per Wii Party U e per il GamePad di Wii U. Queste sfide ci chiederanno di allontanarci dallo schermo televisivo e di affrontare, da soli od in coppia, 7 diversi giochi basati interamente sul GamePad. Basterà poggiare il controller di Wii U su di una superficie piana o su un tavolo per affrontare la CPU od un nostro amico in interessanti faccia-a-faccia costruiti sulla base di giochi come il calcio balilla, il baseball da tavolo o Forza 4. I giocatori in questo caso si posizioneranno ognuno ad un lato opposto del GamePad ed utilizzeranno la porzione di tasti sul loro lato per sfidarsi. Le Sfide da tavolo forse costituiscono un’aggiunta meno corposa dei Giochi in casa, ma si rivelano comunque piacevoli e ricche di idee interessanti, molte delle quali basate su esperienze “tattili” rubate di peso dal mobile gaming.

Wii Party… U?

In un gioco come Wii Party U il comparto tecnico ha decisamente un’importanza pari allo zero. Sembra essersene reso conto anche il team di sviluppo, che ha preferito dedicare le sue energie alla lavorazione di giochi ed esperienze interessanti da provare in gruppo, piuttosto che a creare una grafica di alto livello. Il risultato ahimè, si vede, e Wii Party U, se non fosse per le texture in più alta risoluzione, è virtualmente identico al suo predecessore. Non aiuta lo stile adottato, che riprende l’uso dei Mii comune a tutti i titoli della Wii generation. Un peccato forse, considerando ad esempio quanto superiore sia un titolo come Nintendo Land, che pur adottando anch’esso i Mii non lesinava certo di fare sfoggio di giochi di luce ed ombre decisamente next-gen. ND Cube non poteva sforzarsi di creare un party game non solo divertente, ma anche bello da vedere? L’esperienza di Nintendo Land ci dice di sì, e Wii Party U sotto questo punto di vista si rivela un po’ un occasione sprecata, anche se, come detto in partenza, questo deficit tecnico non sminuisce la validità de divertimento offerto da un party game. Ineccepibili invece le musiche: varie, allegre, sempre piacevoli.

Verdetto
7.5 / 10
No Party U, no party
Commento
Wii Party U conferma le tante buone intuizioni che ND Cube aveva avuto con il precedente Wii Party. Velocizzare il ritmo di gioco, introdurre un ampio numero di modalità alternative, incitare i giocatori ad interagire al di fuori dello schermo, tutte si rivelano idee vincenti, ed utili ad allontanare il gioco dalla pesante eredità di Mario Party. Si nota una certa "casualizzazione" generale, soprattutto per via dell'eccessivo peso del caso nei risultati delle partite, e questo potrebbe far storcere il naso a qualcuno, ma siamo seri: chi ha intenzione di giocare in maniera competitiva ad un titolo come questo? Anche grazie ad un intelligente uso del GamePad e del "multiplayer asimmetrico", Wii Party U si conferma come una vera e propria "bestia da party", in grado di movimentare i vostri pomeriggi e le vostre serate con gli amici. Se avete una famiglia numerosa o una combriccola ben affiatata di amici l'acquisto è sicuramente consigliato, anche per via del Wiimote incluso nella confezione del gioco. Sconsigliamo invece il titolo ai lupi solitari e a chi non sopporta le collezioni di minigiochi: Wii Party U non farebbe per voi.
Pro e Contro
Divertentissimo in multiplayer
GamePad e motion controls ben sfruttati
Modalità alternative costruite su idee vincenti
Definitivamente fuori dall'ombra di Mario Party

x Da soli stanca rapidamente
x In troppi aspetti conta più la fortuna che l'abilità
x Graficamente non siamo molto oltre i livelli del predecessore

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