Recensione Weaponographist

Se per caso le vostre passioni comprendono i Rogue-like, il citazionismo e la comicità scanzonata senza troppe pretese, magari potreste essere interessati a leggere questa recensione dedicata a Weaponographist, il nuovo dungeon-crowler sviluppato dal team Puuba e disponibile al prezzo di 7,99€ su Steam.

 

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Un’avventura indesiderata
In Weaponographist saremo chiamati a vestire i panni di Dougue MCgrave, un famoso cacciatore di demoni “totalmente st****o“, che lungo il suo percorso sarà costretto, suo malgrado, da una strega a salvare un villaggio sperduto dalla minaccia dei demoni che incombe su di esso, privato però di ogni sua arma e potere.
La semplicissima trama è quindi una mera scusa per affrontare creature bizzarre di ogni sorta in ambientazioni che passano da un paesaggio molto più affine con la normalità sino ad arrivare al cuore dell’inferno, sconfiggendo bizzarri Boss la cui disfatta darà l’accesso a delle botole dalle quali spunterà un’asta con in cima una bandierina che ci permetterà di calarci fino al livello inferiore. E a proposito di bandiere, ovviamente la citazione è sempre dietro l’angolo (se non lo aveste ancora capito, in questo caso si parla di un certo idraulico salterino), così come anche l’ironia bizzarra o no-sense.

 

Unicorni che sparano razzi che portano ad un’esplosione di arcobaleni letali
Per quanto riguarda il gameplay, il titolo si presenta appunto come un Rogue-like molto standard, in cui dovremo ripulire delle stanze ricolme di nemici che ci daranno l’accesso alla successiva sino ad arrivare al boss di turno. Alcune di esse inoltre, casualmente, avranno alcuni bonus o alcuni malus che varieranno il nostro approccio all’interno.
La particolarità sta quindi nella diversità dei nemici e delle armi che da essi potremo recuperare. Come detto verremo spogliati del nostro armamentario, e dovremo quindi recuperare strumenti di morte sempre nuovi lungo la nostra avventura (si deterioreranno molto velocemente, e sarà quindi richiesto un ricambio costante). Entrambe le categorie (mostri e armi) sono molto variegate e vanno da semplici demonietti e armi da taglio standard sino a unicorni lancia razzi e relativo corno utilizzabile da giocatore o teste di viverna lanciafiamme. A questi sono da aggiungere i boss dal design accattivante e delirante contemporaneamente (un esempio per tutti, il Mecha T-rex).
I mostri che saremo chiamati ad affrontare, inoltre, non ci renderanno il gioco facile e compenseranno un’intelligenza artificiale molto basilare con il numero e l’aggressività che ci concederà ben pochi attimi di respiro.
Per contrastarli più efficacemente, quindi, oltre ad avere un ricambio costante dell’arsenale (composto da un’arma standard e da una “magica”) sarà necessario mantenere alto il contatore delle combo (corrispondente alle uccisioni) così da far salire il livello di Dougue, e rendere i nostri attacchi più potenti.
Oltre a questo sarà possibile potenziare ogni nostra arma, ogni bonus e ogni abilità passiva nel villaggio che fungerà da campo base da cui ripartire dopo ogni sconfitta (e non saranno poche).

 

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La difficioltà aumenterà ulteriormento una voltà completata l’avventura, poiché verrà sbloccata una nuova modalità “Hardcore” che ci metterà di fronte a nemici ancora più coriacei e letali, offrendo così a tutti i giocatori una buona sfida e un discreto numero di ore di intrattenimento. Il problema del titolo, sotto questo punto di vista, è quindi da ricercarsi nella natura stessa da Rogue-like che porta ad una ripetitività di fondo (nonostante la creazione procedurale delle stanze), la quale, unità ad una difficoltà più che discreta e ad una mappatura dei tasti non semplice da padroneggiare sin da subito (non preoccupatevi, con un po’ di pratica la combinazione dei tasti WASD e dei direzionali vi sembrerà più che naturale), potrebbe far storcere il naso ai giocatori più smaliziati.

 

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English is the way
Per quanto rigurda il comparto tecnico il gioco mostra poco il fianco a critiche, escluso qualche calo durante il passaggio da alcune stanze alle altre (in particolare a quelle dei boss) o mentre si affrontano stage ricolmi di nemici.
Il titolo sceglie uno stile artistico semplice e cartoonesco ma d’effetto, che sottolinea l’ironia di fondo che permea tutta l’avventura.
Per quanto riguarda il comparto audio, non è presente alcun tipo di doppiaggio (solo sottotitoli in inglese) e la soundtrack si accosta bene ad ogni fase di gioco ma risulta fin troppo ripetitiva ed anonima.

Verdetto
7.5 / 10
I need a hero
Commento
Weaponographist è il classico compitino ben fatto, senza né lode né infamia che non aggiunge nulla di nuovo al genere dei dungeon-crawler ma che riesce comunque ad intrattenere con la sua ironia e la sua accessibilità e velocità d'azione. Insomma un prodotto consigliato a tutti coloro che cercano un gioco che offra una discreta sfida (sia con la normale modalità storia sia in quella hardcore) e che vogliano passare un po' di ore in allegria grazie alle bizzarrie, al citazionismo e alle battute di Douge e degli altri personaggi.
Pro e Contro
Ironia scanzonata.
Varietà di armi e nemici.

x Ripetitività di fondo
x Musiche anonime
x Intelligenza artificiale scarsa

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