Recensione Wander

I giochi indie son sempre più sulla cresta dell’onda ed in particolar modo hanno preso il sopravvento sui titoli tripla A destinati a PlayStation 4, sommergendo la console di Sony di lavori minori e spesso nascondendo piccoli capolavori o piacevoli sorprese.
Ci ha provato anche Wander MMO a gettarsi nella mischia con un gioco che prende il nome dalla stessa software house: Wander è disponibile per PlayStation 4 e Steam dallo scorso 4 Giugno ad un prezzo di partenza di 24,99 € (console) e 22, 99 € (PC). O forse sarebbe meglio dire era disponibile anche su PS4: sembra infatti che il particolare titolo sia stato rimosso dallo store, mentre campeggia ancora tra le critiche degli utenti sulla piattaforma di Valve. Andiamo a scoprire insieme il perchè.

Versione  testata: PlayStation 4

Camminare fa bene alla salute
Una volta avviato Wander ammirerete subito un problema con il codice del testo, che trasforma tutte le voci del menù in @ui_ rendendo il più delle volte incomprensibile l’interfaccia di gioco o almeno poco gradevole alla vista. Questo problema si ripercuote anche nel gioco vero e proprio, trasformando tutti i testi in codici scombinati; ma non è questo il problema più grave: se riuscirete ad avviare il titolo, partirà una cut-scene in inglese rigorosamente senza sottotitoli in nessuna lingua che ci presenterà il primo dei quattro protagonisti, un albero antropomorfo e apparentemente senziente. Purtroppo oltre l’assenza dei sottotitoli, l’audio viene coperto dai rumori di sottofondo, tramutando il tutto in un concentrato di rumori e lasciando spaesato il giocatore, inconsapevole di come il peggio stia ancora per arrivare.

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Appena avrete il controllo dell’albero, potrete iniziare ad assaporare la meccanica di gameplay veramente innovativa e mai vista prima d’ora in un videogioco: camminare. Lo scopo di Wander è per l’appunto questo: vagare senza una meta ed esplorare l’enorme isola coi quattro personaggi disponibili: peccato che il lato tecnico del titolo, unito alla noia che lo pervade quasi fin da subito, difficilmente vi porterà a scoprire gli altri membri del cast. Oltre all’incipit inascoltabile infatti, la trama si svilupperà attraverso delle steli di pietra sparse per l’area di gioco, offrendo scorci sulla vita del personaggio utilizzato ma comunque non abbastanza interessanti da spingere a perdere tempo a vagare per l’isola senza una meta apparente.

Il disegno che non volevi fare
E dire che l’atmosfera dei primi minuti di gioco è anche gradevole, fino a quando non ci si rende conto che l’unica azione possibile è camminare e saltare di circa trenta centimetri, con conseguente tonfo a terra in fase d’atterraggio dell’albero. Vagare lentamente per la prima area di gioco ci porterà al primo (?) potere dell’arbusto: delle lucciole che potranno disegnare a schermo grazie al touchpad del DualShock 4. Solo sfiorandolo col dito, lasceremo una traccia a schermo: nessuno vi spiegherà che questo è il modo per comunicare con le steli di cui abbiamo parlato prima, ma dovrete capirlo da soli mentre vagate lentamente tra alberi e rocce. Una volta compreso l’utilizzo degli insetti c’è da affrontare un altro problema, o meglio, un altro paio di errori facilmente evitabili: la sensibilità di DS4 rende praticamente impossibile disegnare correttamente i simboli proposti ed inoltre non c’è alcun tasto per cancellare quanto creato, lasciando eventuali “test comici” a schermo per tutta la durata della partita (e si, con test comici, intendiamo ovviamente disegni di membri maschili n.d.Guido).
Quindi, oltre alla noia che a questo punto avrà preso il sopravvento, ed ai disegni che avranno riempito solamente la parte centrale dello schermo, potrebbe esserci qualcosa di peggio? Ma ovviamente sì, se doveste staccare dal titolo per dedicarvi ad altro, non potrete salvare manualmente, perchè Wander memorizza i progressi solamente quando troverete le Steli di pietra, inoltre grazie ai menù dall’interfaccia sballata, non ci è dato sapere se è presente una voce per ritornare all’home, e bisogna per forza arrestare l’applicazione.

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Il Grifone che probabilmente non vedremo mai.

Al peggio non c’è mai fine
Molte volte ci siamo trovati ad analizzare giochi tripla A con bug tecnici, che sono stati fortunatamente riparati grazie a patch al day one, o a posteriori. Anche Wander ha ricevuto una patch prima della rimozione forzata dallo Store: invece di debellare o anche solo ridurre i difetti del titolo, ha aggravato la situazione, incasinando le texture ambientali e le animazioni dell’enorme albero, rendendo il titolo ancora più ingiocabile rispetto all’uscita.

Completamente ingiocabile
Non solo, Wander nasce come un MMO dove l’esplorazione (lenta) con amici o sconosciuti avrebbero dovuto aiutare l’atmosfera, e garantire non divertimento ma per lo meno un minimo di intrattenimento: purtroppo forse a causa della rimozione, ma molto più probabilmente a causa del prezzo proibitivo, non abbiamo trovato nemmeno un’anima nelle nostre cinque ore passate a vagare senza metà sull’isola disabitata con lo schermo completamente disegnato.

Verdetto
3 / 10
Vai, vai, vedi di andartene
Commento
Wander nasceva da una buona idea, ma è stato vittima di bug tecnici debilitanti e di una noia che pervade subito l'atmosfera del titolo. Se avete sfortunatamente speso 25 euro per questo titolo vi siamo vicini con il cuore, anche perchè al momento Wander risulta scomparso dagli scaffali digitali Sony, e crediamo sia sotto i ferri per tornare quantomeno giocabile. Un titolo da cui stare alla larga e che oltre alla noia non riesce a dare nulla.
Pro e Contro
L'atmosfera dei primi minuti di gioco

x Noioso
x Bug di ogni tipo
x Impossibile da giocare
x Online inesistente per un MMO

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