Recensione V-Rally 4: Quattro drift all’orizzonte

Un grande classico che ritorna dopo tanti anni, un team di figuri navigati nel genere racing e… Poco altro, purtroppo.

V-Rally era una serie ferma ai box dal 2002, con le gomme che sembravano ormai irrimediabilmente a terra e nessuno sponsor deciso a pagare la quota per iscrivere l’IP al campionato del rally su joypad.

 

Era, perché Kylotonn Games (WRC, TT Isle of Man, ma anche una mosca bianca in un curriculum di titoli del genere come Syberia III) alla fine ha deciso di togliere la naftalina dall’equazione e sostituirla con cellophane, custodie, libretti – o quel che ne resta – e Blu-Ray.

 

V-Rally 4 torna sul mercato dopo 16 anni... E paga questo lunghissimo pit-stop nel peggiore dei modi

Versione testata: PlayStation 4

 

Per capire cosa non va in V-Rally 4 bisogna intanto guardare a cosa è successo all’interno del genere di appartenenza negli ultimi anni.

E il responso è che il genere di appartenenza è letteralmente esploso, riuscendo a confezionare in egual misura titoli dal cipiglio arcade ed esperienze più simulative, non mancando di attraversare quella Terra di Mezzo tra i due estremi che risponde al nome composto di SimCade. Tripla A, Indie, produzioni intermedie: il mercato offre praticamente di tutto e molto spesso l’offerta è anche dannatamente valida, per cui per riuscire a spuntarla è necessario partire quantomeno alla pari con i grandi.

 

In tutto questo, V-Rally 4 cosa vuole essere?

 

Gli aspetti simulativi? Non vanno, senza girarci attorno
Da una parte vuole essere una simulazione schietta, perfino rude nel suo accogliere il giocatore, coccolato dalla guida Nancy in un primo momento ma abbandonato a sé stesso quasi subito. Un prodotto dove gli sbagli si pagano, dove giocare sporco si riflette sulle ricompense elargite come premi monetari alla fine di ogni gara e di conseguenza rallenta – se non impedisce, addirittura – di progredire, sbloccare nuovi mezzi e riparare quello in uso, pagare gli stipendi alla squadra. Peccato che però poi il feeling pad (o volante) alla mano sia decisamente altalenante, fallendo proprio al cuore della simulazione e lasciando quindi che tutto il resto degli aspetti più distante dalla filosofia arcade pesino come macigni e allontanino dall’esperienza, laddove invece avrebbero dovuto essere un valore aggiunto di contorno se il resto fosse stato all’altezza della sfida.

 

L’arcade, di contro, funziona a dovere… Ma è troppo in ombra
Dall’altra V-Rally 4 ha innegabilmente un fascino arcade: sotto lo strato di modalità di riempimento e menu dispersivi, basta lanciarsi in un paio di partite rapide – selezionando possibilmente vetture carrozzate, dal punto di vista delle prestazioni – per far emergere tutto il buono fatto dagli sviluppatori. Feeling un po’ grezzo ma efficace, capace di trasformare ogni tornante e ogni indicazione data dalla voce meccanica del copilota in una sfida personale, cercando di affrontare la curva al meglio senza schiantarsi o ricorrere al famigerato teletrasporto. Il tutto in un contesto di circuiti rigorosamente non ufficiali, immaginati quindi da zero o quasi dal team di sviluppo che, seppur orfano di questa rete di sicurezza a misura di appassionato di Rally, è così libero di inventare, sperimentare, creare. Con il risultato che il track design e più in generale le non-piste a disposizione, pur tra alti e bassi, regalano tanta gioia a schermo e tante soddisfazioni alla guida. Si inizia tra le Montagne Rocciose degli Stati Uniti, giusto per chiarire subito quale sarà l’andazzo dal punto di vista più direttamente artistico in un genere che una volta si sporcava più che altro le mani ma adesso ha alzato la testa, e tra uno specchio d’acqua e un dislivello si riesce ad andare oltre a tutti i difetti del titolo.

 

Poi purtroppo la realtà si riaffaccia e ci si accorge di quanto gli sviluppatori abbiano annacquato quello che avrebbe dovuto essere il punto di forza della loro ultima fatica – ed in effetti lo è, ma si trova a lottare contro modalità tutto sommato anonime, una carriera assolutamente dimenticabile e delle scelte stilistiche che cercano a tutti i costi di virare in una direzione opposta a quello che è l’animo del prodotto. E non può succedere mai nulla di buono, quando si va contro se stessi.

Verdetto
7 / 10
Schizofrenico
Commento
V-Rally 4 è un prodotto schizofrenico, che non riesce a trovare la quadra tra le sue due anime e finisce per penalizzarle entrambe. Un peccato, visto il pedigree della serie e degli sviluppatori, ma d'altra parte era inevitabile che finisse così, in un genere che a 16 anni da V-Rally 3 non solo si è evoluto ma è riuscito a dire la sua in praticamente qualunque segmento giocabile.
Pro e Contro
Track design incredibile
Il feeling arcade c'è...

x ... Ma è in ombra
x Aspetti simulativi bocciati

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