Recensione Toukiden: Kiwami

L’anno scorso, Toukiden: The Age of Demons ci stupì per due diversi motivi: per prima cosa rendeva accessibile a più o meno tutti i tipi di giocatore un genere di nicchia come l’Hunting Game, andando a scimmiottare più o meno bene il capostipite di mamma Capcom (Monster Hunter), in secondo luogo dimostrava come Omega Force sappia sviluppare anche altro che non sia un Musou.
Il 27 Marzo di quest’anno, il titolo di Koei Tecmo ritorna nei negozi con una versione riveduta,corretta ed allungata, un po’ ad imitare la versione Ultimate del suo rivale più famoso, intitolata Toukiden: Kiwami. Oltre a ritornare su PlayStation Vita (che nel frattempo si è beccata altri nuovi esponenti del genere come Freedom Wars e la versione Delta di Soul Sacrifice) esordisce anche su PlayStation 4.

Versione Testata: PlayStation 4

Quando abbiamo ricevuto il titolo non vi era ancora la possibilità di importare  i propri salvataggi di The Age of Demons (datata 27/3), abbiamo preferito quindi rigiocare l’intero titolo da capo, ed ora ad oltre 80 ore totali, siamo decisamente  pronti a parlarvi in maniera dettagliata delle novità di Toukiden: Kiwami.
La storia si ripete, e si allunga
Con Toukiden: Kiwami, Omega Force e Koei Tecmo permettono ai giocatori di The Age of Demons di importare il proprio salvataggio (per continuare l’avventura da dove si è interrotta lo scorso anno) o solamente l’arsenale e l’inventario (favorendo coloro che hanno imprecato contro il Drop Rate per un determinato oggetto) grazie ad una patch disponibile dal giorno d’uscita del gioco (e stranamente senza bruciare i salvataggi come accaduto in Dead or Alive 5 Last Round).

Si possono importare i salvataggi di TAOD o ricominciare da capo
Per tutti gli altri non c’è problema, la storia ricomincia da capo e ripercorre le gesta degli Slayer di Utakata, piccolissimo villaggio tra le montagne popolato da una decina di persone compreso l’avatar del giocatore, che guidati dal Capitano Yamato macellano Oni giganteschi.
Gli Slayer vivono per impedire un secondo risveglio (Awakening) degli Oni, che causerebbe morte e distruzione e probabilmente l’estinzione della razza umana. Otto anni prima, quando si verificò il primo risveglio, il capitano Yamato collaborò con la Compagnia dei 100 demoni (Company of the Hundred Demon Corps) per chiudere il portale, mentre questa volta toccherà al giocatore e agli Slayer di Utakata impedire una nuova catastrofe.
Tre mesi dopo la grande battaglia contro il Cimmerian King, dopo aver sventato il secondo Awakening, il villaggio di Utakata riceve la visita della Terza Compagnia dei 100 Demoni, capitanata da Soma (vecchio alleato di Yamato) e guidati da Kuyo, uno dei grandi Generali della Montagna Sacra, l’istituzione a capo di tutti gli slayer del mondo.
I nuovi arrivati svelano che il secondo Awakening è stato solo ritardato, e i nostri dovranno affrontare battaglie ancora più letali in cinque nuovi capitoli ricchi di colpi di scena (più o meno prevedibili) e dialoghi toccanti.

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Come detto già in sede di recensione lo scorso anno, Toukiden si distingue dagli altri Hunting Game soprattutto per l’importanza data a trama e ai personaggi secondari, che faranno parte del team del giocatore e con cui legherete man mano che smembrerete Oni giganti.
Ad aggiungersi al nutrito gruppo di The Age of Demons tre facce nuove (ed un personaggio segreto che non vogliamo rivelarvi), che inforcheranno le nuove armi disponibili in Kiwami ( di cui parleremo tra poco).
Horo, Soma e Reki subiscono lo stesso trattamento degli altri comprimari, andando a rimpolpare le schiere di Utakata con nuove sottotrame e diventando presto elementi fondamentali del team di Slayer.
Le missioni dei capitoli inediti si completano in circa una trentina di ore e, sebbene il livello di difficoltà sia sempre pensato anche per coloro che si avvicinano al genere con il titolo Omega Force, non mancheranno imprese secondarie veramente difficili che metteranno alla prova le capacità anche dei più navigati.

Cose vecchie e cose nuove
Il villaggio di Utakata resta immutato rispetto alla versione dello scorso anno: in un Hub principale molto simile a quello di Monster Hunter, troviamo un banco per accettare missioni, un altare dove pregare per ottenere bonus di statistiche, un fabbro, un mercante, e l’area dove potenziare i Mitama, gli spiriti guerrieri in grado di donare quattro diverse mosse speciali al giocatore.

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Vi è stato un piccolo cambiamento nella Piscina della Purezza (Pool of Purity): se in The Age of Demons il compagno con cui fare il bagno e ottenere bonus era casuale, ora potrete scegliere chi portare, a patto che abbiate un legame da anima gemella (Soulmate) o superiore, ed ottenere uno dei bonus relativi (questo selezionato casualmente).
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Anche il gameplay di base resta immutato, l’obiettivo di ogni Missione è sconfiggere l’Oni di turno, staccandogli gli arti e purificandoli grazie agli altri tre compagni di squadra.
Alle sei armi già disponibili nel capitolo per PSVita, se ne aggiungono tre, con altrettante nuove classi di Mitama, e di conseguenza potenziamenti: la mazza chiodata, un ottimo incrocio tra il letale spadone e i guantoni; la Naginata, che fonde il raggio d’azione della lancia,

Il Fucile si rivela l’arma migliore della nuova offerta
alla velocità delle doppie lame ed infine il Fucile, vera e propria rivelazione di Kiwami, che permette fino a tre tipi diversi di proiettile (basati sulle abilità dei Mitama), dallo stordente al paralizzante, passando dal rigeneratore al letale.
Il Fucile si rivela l’arma migliore della nuova offerta, permettendo sia tattiche da lontano che ravvicinate coi giganteschi e veloci nuovi Demoni.
Passando ai Mitama, troviamo una classe improntata sulle mosse speciali, che permette di riempire velocemente sia la Weapon Gauge (tecnica caratteristica di ogni arma) che la Unity Gauge (tecnica di gruppo) (PLN), una sul supporto sia offensivo che difensivo (SUP) e infine una basata sulle abilità dei Mitama (SPC), inoltre il numero degli eroi spirituali è notevolmente aumentato raggiungendo l’immane cifra di trecento unità.

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Restano però alcuni difetti già presenti in The Age of Demons: innanzitutto non è ancora possibile mirare un arto preciso dell’Oni, a meno che non si stia usando il Fucile o l’Arco,

il mirino da ancora problemi
lasciando gli utilizzatori delle armi bianche ad attaccare a caso il demone, nella speranza di buttarlo a terra e dilaniarlo con una delle tecniche speciali, fortunatamente il sistema di mira risulta molto più comodo su PS4, non causando l’intorpidimento delle mani neanche dopo missioni molto lunghe.
Il secondo difetto riguarda l’IA dei comprimari che, sebbene risulti leggermente migliorata in un team da più di due persone, quando si viaggia in coppia manca di solidarietà e ritarda nelle tecniche di supporto; questo difetto è facilmente sorvolabile giocando con un amico (o con il fantasma di quest’ultimo nel caso di missioni della storia) e ricorrendo al team solamente in casi estremi (sempre parlando delle missioni extra, nella modalità storia non abbiamo riscontrato problemi con gli Slayer di Utakata).

Di Tenko, Emergenze, Infinite e Secondarie
Passiamo ora alle vere e proprie novità di Toukiden: Kiwami, Omega Force ha aggiunto ulteriore carne al fuoco per allungare la longevità già ampia del titolo, fornendo anche modalità extra per non incappare nella noia.
Il primo a subire modifiche cospicue è il Tenko: l’animaletto di compagnia che in The Age of Demons poteva essere mandato alla ricerca di materiali diventerà ufficialmente un nuovo membro del team.
Se manderete la piccola volpe nella stessa zona (Age) dove dovrete svolgere la missione, lo vedrete trotterellare al vostro fianco, in più equipaggiandolo con un Mitama, il Tenko vi darà una mano curandovi, o purificando gli arti mozzati dell’Oni.


Omega Force è venuta incontro anche al problema del Drop Rate, tipico di ogni Hunting Game, anche in The Age of Demons alcuni materiali venivano rilasciati con una percentuale molto bassa: in Kiwami, sarà possibile mandare in missione secondaria uno dei membri non impegnati nella squadra, e sperare che ottenga gli elementi necessari, dimezzando i tempi di farming (così come accade già in Monster Hunter); ogni Slayer ha un tipo di ricerca predefinito, che rispecchia un determinato risultato alla fine della missione del giocatore, ovviamente se quest’ultimo dovesse fallire la propria quest, anche il compagno tornerà brutalmente sconfitto.

Cross-play tra versioni differenti
Dopo aver completato il capitolo cinque verranno rese disponibili due tipi diversi di missioni extra: quelle d’Emergenza, verranno attivate casualmente e consisteranno in Oni giganti più potenti del solito da sconfiggere in poco tempo, ma garantiranno una maggior probabilità di oggetti rari; e quelle Infinite, una vera e propria sfida ad ondate, dove il giocatore sarà costretto a scegliere se proseguire o meno a seconda della salute e della difficoltà dell’ultima bestia sconfitta.
Entrambe le sfide aggiuntive si sommano alle Fasi online, in cui fino a quattro giocatori potranno collaborare nel massacro di Oni, così come accadeva su PlayStation Vita lo scorso anno: ogni compagno di missione potrà poi essere selezionato come Bot per la squadra della modalità storia.
Toukiden: Kiwami oltre alla possibilità di importare i dati da The Age of Demons, garantisce anche un cross-play tra versioni diverse, favorendo sia chi vuole giocare comodamente sul divano, sia chi vuole massacrare Oni in ogni luogo sulla propria console portatile.

La voce dell’Oni
Dal punto di vista visivo non molto è cambiato da The Age of Demons: su PS4 il titolo non è tra i migliori graficamente, ma riesce a fare il suo sporco dovere nei modelli poligonali di personaggi e mostri; la parte del leone la fanno nuovamente gli artwork (e il character design) che risultano piacevoli e d’impatto, anche se notevolmente influenzati (soprattutto Mitama e personaggi) dalla serie Warriors.
Anche la colonna sonora è rimasta praticamente la stessa dell’anno scorso, sebbene Kiwami presenti delle nuove tracce non riesce comunque a diventare indelebile nelle orecchie del giocatore, a differenza del doppiaggio originale giapponese che nuovamente si imprime nelle scene d’azione e durante le battaglie, infine tutti i testi del titolo sono ancora una volta solamente in inglese.

Verdetto
8 / 10
Monster Hunter con la trama e le tette 2.0
Commento
Toukiden: Kiwami aggiunge una discreta varietà di contenuti a The Age of Demons, rivelandosi un'ottima conferma dell'egregio lavoro svolto da Omega Force lo scorso anno. La possibilità di importare il proprio salvataggio su entrambe le versioni aggiunge un motivo in più per essere acquistato anche da coloro che hanno apprezzato la prima versione di questo particolare Hunting Game. Kiwami è un titolo adatto a tutti coloro che vogliono avvicinarsi al genere e che magari non possiedono 3DS per poter giocare a Monster Hunter, e riesce a soddisfare anche coloro che non lo apprezzano grazie ad una trama interessante e a personaggi ben caratterizzati.
Pro e Contro
Nuove aggiunte ben implementate
Adatto anche ai novizi del genere
Possibilità di cross-play e di importare i salvataggi

x Mirino ancora poco tecnico
x IA poco sveglia nelle missioni "toste"

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