Chi in questa generazione si lamentava della scarsa presenza di JRPG si è dovuto ricredere negli ultimi due anni, grazie all’arrivo di numerosi prodotti più o meno interessanti, che hanno risollevato le sorti di un genere che solitamente fatica a proliferare in occidente, se non in rari casi e in presenza di nomi altisonanti. Una delle uscite di questo fitto periodo (nel giro di qualche mese abbiamo visto Ni no Kuni, Fire Emblem: Awakening ed a breve Tales of Xillia) è Time and Eternity, titolo prodotto dalla casa giapponese Imageepoch e distribuito in Europa dalla coraggiosa NIS America.
Fin dal suo annuncio, Time and Eternity ha attirato la sua attenzione non tanto per la manciata di nomi più o meno conosciuti al lavoro sul gioco, più che altro per la particolarità dello stile grafico adottato. Un connubio di grafica bidimensionale e 3D per creare un effetto che rendesse Time and Eternity un’esperienza simile a quella di un anime, tanto da coniare il termine Animation RPG. Sarà riuscita l’impresa?
Time and Eternity racconta la storia di Toki, una giovane principessa in procinto di sposarsi con il suo amato. Il giorno del matrimonio è alle porte e tutto sembra essere pronto per coronare il sogno dei due amanti. Purtroppo sul loro destino aleggia una tremenda sciagura e poco prima del fatidico sì, il sacro rito viene interrotto dall’attacco di alcuni assassini, che nel caos generale creatosi riescono a colpire a morte il futuro marito di Toki. Questo evento scatena le ire della bella, tanto da risvegliare in lei Towa, una sua seconda personalità sopita da anni che prontamente neutralizza la minaccia. Intenzionata a scoprire la verità sull’accaduto e trovare un modo per riportare in vita il principe, Toki e Towa intraprenderanno un viaggio al di là dello spazio e del tempo, tornando a sei mesi prima della data del matrimonio per scoprire di più sull’attacco e i suoi mandanti. La ragazza potrà contare anche sul supporto morale delle sue migliori amiche, nonché damigelle e su Drake, un buffo draghetto volante da sempre al fianco di Toki e che si troverà ad ospitare lo spirito del defunto principe.
Viste le premesse, nonostante il dramma iniziale, ci si potrebbe aspettare una storia che strizza l’occhio alla commedia degli equivoci, focalizzandosi sul dualismo della protagonista con spunti per sketch e battute, ma purtroppo così non è. La storia inizia in maniera piuttosto piatta e prosegue così anche superato lo scoglio delle 10 ore di gioco, traguardo dopo il quale certi RPG spesso si sbloccano ed iniziano ad ingranare. Molti i punti morti nella trama, così i momenti di noia durante le fasi di progresso narrativo che avvengono a casa della protagonista e che vede i vari personaggi chiacchierare del più o del meno. Il tutto viene martoriato da un recitato atonale e privo della qualsiasi enfasi attoriale, non solo nell’adattamento inglese ma anche in quello originale giapponese. Scambi di battute lente, pause di riflessione e umorismo spicciolo, basato principalmente sul carattere da maniaco sessuale del defunto principe e la sua irascibilità, affossano quel poco di buono che si potrebbe trovare nel racconto.
Toki e Towa nel corso dell’avventura avranno anche l’occasione di vivere alcuni eventi esclusivi che riveleranno nuovi particolari sulla trama o sul loro passato. Anche durante il proseguire della storia, a seconda di quale delle due ragazze stiamo controllando le cut-scene varieranno, mettendo in risalto il carattere dolce e pacato di Toki o l’audacia e la sfacciataggine di Towa. Purtroppo non sarà possibile passare da una ragazza all’altra, ma questo avverrà in automatico durante i level up della protagonista. Più avanti però sarà possibile recuperare un determinato oggetto chiamato Pepper, che potrà essere usato per passare ad una delle due personalità e sarà limitato esclusivamente all’uso fuori dalle battaglie.
Anche per quanto riguarda l’esplorazione di Kamza, la capitale del regno di Toki, il tutto avviene per schermate statiche e menu, la cui navigazione viene interrotta da continui caricamenti fra una zona e l’altra. Qua sarà possibile accedere a diverse missioni secondarie, molte delle quali banali o povere nei contenuti e si limiteranno nel recupero di certi oggetti o nell’uccidere un determinato nemico.
L’arte della guerra
Una volta scesi sul campo di battaglia e preso il comando di Toki ci si trova a che fare con un sistema di combattimento piuttosto semplificato e basilare. Intendiamoci, questo non deve essere visto necessariamente come una critica, ma nel lungo tempo il battle system si dimostra essere privo di carattere. Contrariamente ad altri esponenti del genere dove saremo chiamati a gestire un party composto da tre o quattro combattenti, in Time and Eternity ci troveremo a gestire solamente Toki (o Towa). Come per la storia, trovandosi di fronte ad una protagonista che può cambiare personalità, quello che ci si potrebbe aspettare è un battle system che gioca molto su questo aspetto, con grandi differenze fra le due ragazze. Fondamentalmente è così, con Toki esperta nell’uso delle armi da fuoco mentre Towa specializzata nel combattimento corpo a corpo, ma oltre questi due aspetti usare l’una piuttosto che l’altra sarò totalmente indifferente. Le personalizzazioni che si possono apportare riguarderanno l’equipaggiamento, ma anche in questo caso sarà possibile utilizzare le stesse armi per entrambe le personalità, oppure l’attribuzione delle abilità speciali, divise fra attive e passive.
I combattimenti avvengono in tempo reale, con l’unica eccezione dell’uso degli oggetti o degli strumenti di cura. Di base è disponibile un solo attacco, che a seconda della distanza dal nostro nemico si trasformerà in ravvicinato o colpo di arma da fuoco. I restanti tasti frontali possono essere usati per attacchi speciali e magie, utilizzabili solo dopo aver riempito una barra apposita. Toki e Towa potranno anche eseguire, oltre ad una parata, alcune mosse evasive che consentiranno di evitare i colpi nemici guadagnando un vantaggio sui nostri attacchi successivi. Imparare il giusto timing con il quale schivare i nemici sarà la chiave di riuscita degli scontri, specie nel caso di quelli contro i boss, decisamente più impegnativi di quelli normali.
Nel corso di alcune battaglie, sarà possibile portare a termine la battaglia all’istante utilizzando un attacco speciale chiamato Final Attack e sarà attivabile tramite la pressione del tasto che apparirà su schermo o nelle fasi più avanzate, utilizzare il Time Magic, incantesimi che intervengono sul normale scorrere del tempo e dagli effetti più disparati. La formula scelta per gli incontri è quella dell’1vs1 e una volta sconfitto il nemico di turno, si passerà al successivo e così via. Toki e Towa avranno però il supporto di Drake che però attaccherà in maniera del tutto automatica ed indipendente, senza la possibilità di intervenire sulle sue scelte e rivelandosi perfino utile in alcuni frangenti con potenti attacchi speciali.
Passiamo ora a parlare dell’aspetto grafico, l’elemento su quale poggia le basi questa produzione Imageepoch. Come accennato, Time and Eternity cerca di rinnovare il genere con una scelta azzardata, quella di proporre per la prima volta in ambito RPG, personaggi bidimensionali e completamente animati e ambientazioni 3D dall’aspetto surreale cercando di ottenere un risultato simile a quello di un anime senza però ricorrere al famoso cel shading, come nel caso di Ni no Kuni, giusto per rimanere in tema di JRPG e animazione giapponese. Se sulla carta l’idea sembra funzionare bene, l’effetto che si ha in movimento lascia alquanto interdetti. Durante le fasi di dialogo le silhouette animate dei personaggi si trovano adagiate su render 3D degli ambienti, con grande distacco fra i due elementi su schermo. Spesso le conversazioni si protraggono per diversi minuti, creando un fastidioso effetto di loop nelle animazioni, che per ovvi motivi vengono riciclate facendo ripetere ai personaggi le stesse movenze più volte.
Il risultato più disastroso però lo si ha in fase esplorativa, dove le enormi e spoglie ambientazioni si trovano ad ospitare la piatta Toki che con il movimento di una telecamera non proprio convincente crea effetti visivi e false prospettive di cattivo gusto, aggravate ulteriormente da alcune animazioni non del tutto convincenti. L’uso migliore di questa tecnica la si ha fortunatamente durante le battaglie, dove il contrasto fra 2D e 3D è meno percettibile e le animazioni godono di più varietà, anche se nel complesso l’impressione che si ha guardando i movimenti di Toki e Towa è di legnosità. È doveroso fare anche un appunto anche al characters design dei personaggi che vede delle stupende illustrazioni realizzate da Vofan, famoso ed apprezzato illustratore taiwanese, cozzare con i disegni e le animazioni realizzate dallo studio Satelight, autori di numerosi anime di successo ma che qua non riescono ad esprimere al meglio il loro potenziale se non nelle sole sequenze animate.
Altalenante anche la parte sonora di Time and Eternity, composta da due veterani dell’industria quali Yuzo Koshiro e Takeshi Yanagawa, che per questa produzione confezionano una OST con ottimi brani, tra cui la opening, scivolando però su molti pezzi meno incisivi ed a tratti irritanti. Anche il già citato doppiaggio ci mette del suo, minando ulteriormente il livello complessivo del gioco che purtroppo per noi si affossa a livelli piuttosto bassi.
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