Recensione Through the Woods – Una passeggiata nel bosco

Talvolta si tende a sottovalutare la potenza narrativa data dall’ambientazione di gioco, ma sicuramente non è il caso di Through the Woods.

All’interno del panorama videoludico moderno vi è una continua ricerca di nuovi metodi narrativi che riescano a far presa su giocatori sempre più interessati al multiplayer piuttosto che a seguire trame avvincenti e appassionanti. Esistono diversi fattori che possono essere enfatizzati all’interno di una produzione per riuscire a coinvolgere emotivamente l’utenza, tra i quali, però, ne spiccano sicuramente tre: la storia vera e prorpia, i dialoghi e l’ambientazione. Quest’ultimo punto, purtroppo, viene spesso bistrattato e dato per scontato, ma fortunatamente il mercato degli indie è riuscito a mettere una pezza a questa lacuna e a presentare vere e proprie opere d’arti capaci di rimanere nei nostri cuori per molto tempo. Con il loro Through the Woods, i ragazzi di Antagonist tentano di irrompere nel mercato con un prodotto dal potenziale davvero elevato, nato da una loro collaborazione come studenti che, con il passare del tempo, si è evoluta in qualcosa di più grande. Per scoprire se il gruppo è riuscito a rivaleggiare anche con produzioni più imponenti di loro non dovete far altro che continuare a leggere, ma vi ricordiamo che potete trovare Through the Woods su Pc, PlayStation 4 e Xbox One al prezzo lancio di 19.90€.

Versione testata: PlayStation 4

Con il loro Through the Woods, i ragazzi di Antagonist tentano di irrompere nel mercato con un prodotto dal potenziale davvero elevato


 

Una passeggiata nel bosco
Sin dalle prime battute è chiaro che la vita dei due nasconde più di qualche segreto
In Through the Woods interpreteremo Karen, una giovane madre che, dopo un periodo di forte stress, decide di ritirarsi in una baita in montagna assieme al figlio Espen per staccare da tutto e da tutti. Sin dalle prime battute è chiaro che la vita dei due nasconde più di qualche problema, ma la sapiente sceneggiatura riesce a rendere l’atmosfera sempre in equilibrio tra il detto e il non detto. La storia decolla quando Espen viene rapito da Old Erik, controparte norvegese del diavolo e vero motore trainante di tutta la vicenda. Toccherà a Karen, infatti, intraprendere un viaggio attraverso il bosco per salvare il proprio figlio. La narrazione procede con un ritmo regolare e solido per tutte le 4 ore di durata, decollando nella parte finale dove mito e realtà si fondono per portare a una conclusione della vicenda tutt’altro che classica. Peccato che la recitazione dei personaggi non sia supportata da una modellazione poligonale solida (ne parleremo nel paragrafo dedicato alla parte tecnica) e che, di conseguenza, non riesce andare di pari passo con l’ottima scrittura, scivolando durante alcuni primi piani e non dando la dovuta enfasi a determinati momenti. Ad ogni modo, trattandosi di un progetto nato come lavoro scolastico, c’è da fare un plauso alle grandi doti di sceneggiatura dei ragazzi di Antagonist.

Alan Wake norreno
Through the Woods si presenta come un titolo d’avventura in terza persona, ma l’impatto è molto più vicino a quello dei cosiddetti “walking simulator”
Per quanto riguarda il gameplay, Through the Woods si presenta come un titolo d’avventura in terza persona, ma l’impatto è molto più vicino a quello dei cosiddetti “walking simulator”, con il nostro personaggio forzato a percorrere un sentiero per assistere allo sviluppo della trama. Fortunatamente il level design si dimostra essere di altissima qualità, dando la possibilità al giocatore di “perdersi” nel bosco, pur senza mai permetterglielo davvero. Ogni strada, infatti, porta inesorabilmente verso la prosecuzione della storia, con pochissime eccezioni legate ai collezionabili. Ebbene sì, nel titolo Antagonist troverete moltissimi oggetti/file da raccogliere che, in modo molto intelligente, vanno anche ad ampliare la lore del mondo di gioco e che diventano parte integrante di un prodotto che fa dell’atmosfera il suo punto di forza. Le (poche) creature che incontreremo, inoltre, saranno affrontabili in due modi: aggirandole oppure utilizzando la luce della nostra torcia per danneggiarle e metterle in fuga, un po’ come avveniva in Alan Wake (ma in questo caso non avremo a portata di mano una pistola). Questa meccanica si rivela utile per staccare un po’ dal resto del gioco, ma è evidente come siano ancora presenti delle hitbox da sistemare e come questo basti, talvolta, per portare al game over il giocatore. Ad ogni modo non abbiate paura, in quanto i checkpoint sono sempre dietro l’angolo e difficilmente lancerete insulti a Odino, Thor e compagnia cantante durante la vostra avventura tra i boschi della Norvegia.

Unity noi cadiamo
I veri problemi per Through the Woods arrivano, purtroppo, quando si va ad analizzare il comparto tecnico
I veri problemi per Through the Woods arrivano, purtroppo, quando si va ad analizzare il comparto tecnico. Modelli poligonali dei personaggi mediocri, animazioni (soprattutto facciali) sottotono, texture ambientali scarne (per quanto mascherate da una buona regia) vanno a comporre un quadro generale scadente che, per quanto realizzato tramite la comoda interfaccia di Unity, rischia anche di danneggiare l’esperienza di gioco. Ci è capitato spesso, ad esempio, di rimanere incastrati nel terreno e in altre parti dello scenario, dando così la possibilità alle creature che ci inseguivano di raggiungerci e di porre fine alla vita di Karen. Peccato, perché sicuramente con un minimo di cura in più si sarebbero potute evitare gran parte delle magagne. Discorso diverso, fortunatamente, per quanto riguarda il reparto audio, con un doppiaggio convincente e con una colonna sonora di fondo capace di catapultarci all’interno della storia, facendoci passare sopra anche al comparto tecnico tutt’altro che esaltante.

Verdetto
7 / 10
Speriamo di non incontrare Kratos per strada
Commento
Through the Woods è un'opera dal potenziale davvero elevato, ma che purtroppo viene danneggiata da una realizzazione tecnica scadente e da qualche incertezza nel gameplay. Il comparto narrativo coraggioso e l'atmosfera di altissimo livello, però, permettono al lavoro targato Antagonist di essere consigliato a tutti coloro che hanno intenzione di intraprendere un magico viaggio attraverso una trama matura, in direzione di un finale tutt'altro che banale. Contando che, come anticipato nel paragrafo di apertura, si tratta di un titolo nato da una collaborazione studentesca, possiamo dire di non esserne rimasti assolutamente delusi!
Pro e Contro
Trama adulta fino alla fine
Atmosfera di altissimo livello
Ottima colonna sonora

x Hitbox da rivedere
x Tecnicamente scadente

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