Scrivere la recensione di
The Lion’s Song è stato quantomeno particolare. Così come i personaggi nel gioco, ho provato ad esternare i miei pensieri, ho sbagliato e ricominciato da capo, ma alla fine è arrivata l’idea giusta, quella che mi ha permesso di riempire di parole il foglio elettronico che avevo davanti. L’ispirazione è la pietra angolare di
The Lion’s Song, che forgia le azioni dei
tre protagonisti, attorno ai quali sono cucite le storie che compongono
i quattro episodi dell’avventura punta e clicca sviluppata da Mi’pu’mi’ Games. Disponibile per PC e dispositivi mobile, scopriamolo insieme.
Versione testata: PC
Benvenuti nella Belle Époque
Ambientato nella
Vienna di inizio ‘900, vivremo le storie di
Wilma, Franz ed Emma, rispettivamente musicista, pittore e matematico. Ad accomunare le loro vicende c’è la città di
Vienna, che pullula di vita con il mercato e le fanfare per le strade, che trabocca di creatività con le gallerie d’arte e il conservatorio, ed è dimora di personaggi storici come
Gustav Klimt e
Freud.
Wilma è una
musicista che viene dalla campagna, ha un talento immenso ed è innamorata del suo maestro e direttore del conservatorio, che sembra interessato solo a far risplendere la sua arte, mentre lei, vorrebbe che a risplendere fosse il loro amore. Ha una grande occasione davanti, quella di esibirsi in uno dei teatri più prestigiosi di
Vienna e in una settimana dovrà scrivere una nuova opera.
Franz è un
pittore, è capace di vedere gli strati di cui sono fatte le persone e di questo vive la sua arte. Ma c’è un problema, non riesce a vedere dentro di lui e ciò lo tormenta, impedendogli di esprimersi al meglio sulla tela.
Emma ha un talento per la
matematica e sta cercando di dimostrare una teoria sui cambiamenti di stato. Quando tenta di confrontarsi con le menti più illustri della città, ecco emergere il
pregiudizio, che porta, in questo caso, alla
discriminazione di genere, e va a sporcare l’immagine di un periodo storico dipinto fino a quel momento in modo limpido, come un calamaio che viene riversato su un foglio, annerendolo con l’inchiostro. Tra i matematici non c’è spazio per lei, è una donna, ma suo padre le ha insegnato ad essere determinata e lei troverà il modo per intrufolarsi in quell’ambiente e dimostrare la sua teoria. Tre storie diluite in quattro episodi, rilasciati a qualche mese di distanza l’uno dall’altro, che si susseguono tra loro come gli atti di un’opera, fino a raggiungere l’apice nel gran finale, che rovescia addosso al giocatore l’orrore della
Prima Guerra Mondiale, che tuttavia, non viene usata per distruggere gli ideali di speranza e di determinazione trasmessi fino a questo punto, ma per rafforzarli.
Il ruolo del giocatore
Come detto all’inizio,
la ricerca dell’ispirazione è ciò che caratterizza i personaggi, e allo stesso tempo,
quello che porta il giocatore ad interagire con con il gioco. Che sia l’osservare la luce fioca di una lampada per trovare le note da posizionare sullo spartito, oppure il passare vicino alle persone e vedere disegnati attorno ad esse i vari strati della loro personalità, o ancora, l’osservarne i comportamenti per dedurre i passaggi di una formula matematica,
il giocatore si troverà a setacciare, tramite il mouse, l’ambiente circostante, alla ricerca di qualcosa che, come una scintilla, accenda l’immaginazione e porti all’ispirazione i personaggi. Oltre a questo, si avranno a disposizione
varie risposte durante i dialoghi, davvero piacevoli da leggere, e ciò che decideremo condizionerà, seppur in forma minima, l’andamento della storia. Così come nei giochi
Telltale, alla fine di ogni capitolo
potremo vedere le decisioni fatte e la percentuale di giocatori che hanno seguito la nostra stessa strada. Sarà anche possibile riavvolgere indietro l’episodio al momento di una particolare decisione per cambiarla. Inoltre, nel menù iniziale, sarà possibile accedere ad una sorta di galleria dei collezionabili, dove saranno mostrati, episodio per episodio, tutti gli oggetti che legano in qualche modo i vari protagonisti. Per esempio, nel primo episodio, se si ispeziona bene l’ambiente, sarà possibile trovare dei ritratti di
Franz, il pittore protagonista del secondo episodio, che in qualche modo è connesso con il microcosmo di cui fa parte
Wilma.
The Lion’s Song si presenta come un’avventura punta e clicca molto essenziale, che non impegna il giocatore con enigmi o situazioni intrigate, ma lo prende per mano e gli spiega cosa fare quelle poche volte che c’è da lavorare con la testa. La storia, seppur assai piacevole e carica di emozioni, non si prende il tempo necessario per approfondire i personaggi, che restano in scena giusto il tempo per espletare la loro parte. Inoltre, questo porta anche ad una durata alquanto breve del titolo, che può essere terminato in circa 4 ore, un aspetto che tuttavia viene mitigato dal prezzo basso, 10 euro, al quale viene venduto l’intero pacchetto di episodi.
Un quadro in pixel art
Per concludere, il lato artistico è forse l’aspetto più particolare del gioco, presentando un’incantevole grafica in
pixel art che richiama le avventure grafiche di un tempo e la prevalenza della tonalità seppia tipica delle fotografie antiche, che va a rafforzare la coerenza stilistica con la
Vienna della
Belle Époque. Per la maggior parte della vicenda, non ci sarà una colonna sonora in sottofondo, ma solo rumori ambientali. Eventuali musiche, verranno fuori solo in determinate circostanze, prevalendo sul resto unicamente nel primo episodio incentrato su
Wilma, la musicista.
Verdetto
7 / 10
Life is Strange ai tempi di Carlo I d'Austria
Commento
Pro e Contro
✓ Ottima direzione artistica e musicale
✓ Dialoghi ben scritti
✓ Storia Emozionante...
x ...ma assai corta e scarna
x meccaniche di gioco semplicistiche
#LiveTheRebellion