I Giochi di Ruolo di stampo Giapponese hanno vissuto sicuramente una seconda giovinezza negli ultimi anni, sia su console fissa, sia in larga parte su portatile. PlayStation Vita ha trovato il suo pubblico nei fan del genere, e 3DS ha offerto molte delle migliori esperienze dell’ottava generazione. Ad aprire questo 2016 , dopo
Trails of Cold Steel, tocca ad Atlus con
The Legend of Legacy, disponibile per 3DS dal 12 Febbraio e distribuito dall’instancabile NIS America. Furyu, il team artefice del titolo, conta tra le sue fila sviluppatori proveniente da
Chrono Trigger, la serie
SaGa e
Final Fantasy XIII e propone un GDR dallo stampo arcade e con una curva di difficoltà crescente, ambientato nel continente di Avalon.
Trama, cos’è si mangia?
The Legend of Legacy mette il giocatore nei panni di uno dei sette eroi arrivati, chi per un motivo chi per l’altro, ad Avalon. Questa terra riemersa porta al suo interno luoghi inesplorati, popolati da mostri oscuri e da strane pietre divine che permettono a coloro con cui entrano in contatto di conseguire un patto elementale e, qualora idonei, di utilizzare la magia. Il Re di Initium, la capitale di Avalon, offre corpose ricompense agli avventurieri che esploreranno le zone sconosciute, da soli o in gruppi da tre. I Sette eroi saranno tutti a disposizione del giocatore, ognuno con la propria classe di appartenenza e la propria sotto-trama con le motivazioni per cui sono arrivati ad Avalon.
Garnet la leale cavaliere reale,
Filmia il principe ranocchio canterino,
Eloise l’alchimista,
Bianca la ragazza con l’amnesia,
Meurs l’elementalista,
Liber il cacciatore di tesori e
Owen il mercenario: al giocatore la scelta del capogruppo, con la possibilità in seguito di utilizzare anche gli altri sei eroi, ognuno dei quali in determinate mappe darà degli indizi sulla propria storia. Lo scopo del gruppo sarà quello di esplorare più aree possibili, risvegliando le pietre divine e cercando indizi sull’oscurità dilagante e lo Star Graal, antico manufatto andato perduto in ere passate.
La trama passa quasi subito in secondo piano
Purtroppo la trama di The Legend of Legacy prenderà presto il posto in ultima fila tra le caratteristiche del titolo,
procedendo fin troppo lentamente e sparendo quasi completamente dalle preoccupazioni del giocatore. Anche le storie dei personaggi costringono a ritornare nelle mappe già completate con ogni membro del gruppo, nella vaga speranza di attivare una linea di dialogo che non porterà ulteriore beneficio alle statistiche del party e, a meno che non rimaniate stregati dal gameplay e vogliate a tutti i costi portare a termine ogni story-line,
difficilmente utilizzerete un party diverso dalle scelte iniziali (
scenderemo più nel dettaglio tra poco).
Esplorando Avalon
Fuori da Initium è consigliabile sfruttare il salvataggio rapido
Dopo la breve introduzione, The Legend of Legacy getta immediatamente il giocatore tra le strade di Initium, la capitale del Regno di Avalon e hub del titolo di Furyu. È proprio qui che troveranno spazio le principali strutture di supporto, tra cui la locanda in cui riposare e salvare i propri progressi, il mercato in cui vendere e comprare nuovi strumenti, il bar in cui potrete scoprire segreti sui luoghi esplorati e il porto in cui verrà sfruttato StreetPass per ricevere materiali e armi dagli altri giocatori (
o in alternativa pagare un mercantile con lo stesso scopo). Initium è inoltre l’unico posto senza alcun mostro del regno, e tappa obbligata dopo ogni esplorazione: nelle zone inesplorate infatti, potrete salvare solo tramite salvataggio rapido, s
celta consigliata una volta scoperta la vera cattiveria di The Legend of Legacy.
Ogni volta che entrerete in possesso di una nuova mappa la zona verrà aggiunta all’overworld (
ci sono 21 mappe in totale) e sarà liberamente raggiungibile dal party: esplorando il nuovo luogo, sul touch screen di 3DS verrà rivelata passo dopo passo la mappa della zona, con una percentuale crescente fino al completamento totale; ogni mappa ha un numero diverso di zone da esplorare e un esercito di mob nemici dalla forza variabile che vi inseguiranno non appena vi scorgeranno nel loro campo visivo, come già anticipato nel paragrafo precedente, lo scopo del party sarà (
oltre al completare le mappe) risvegliare tutte le pietre divine, entrando in contatto con i quattro elementi che muovono il mondo (
Acqua, Aria, Fuoco, Terra), unendoli contro l’Oscurità.
Il giocatore dovrà dosare le battaglie e la percentuale di mappa esplorata prima di rischiare il Game Over e perdere ogni risultato (da qui l’utilità della frequenza del salvataggio rapido) e soprattutto decidere di volta in volta con quali elementi dell’ambiente interagire, rischiando di trovare materiale o nemici più potenti a tenderci un’imboscata. Potrebbe capitare, all’ingresso di una mappa, di trovarla completamente avvolta nella nebbia oscura: i
n questo caso i nemici saranno doppiamente forti e potrebbero mettere nei guai anche i giocatori più esperti.
Fight! Die! Live! Run!
In The Legend of Legacy è assente il livello di esperienza tradizionale: è in pratica un “GDR arcade”
Furyu ha deciso di lasciare libera scelta al giocatore sul personaggio da usare, e ciascuno dei sette eroi, dopo una partenza di statistiche differente,
potrà adoperare ogni arma del gioco (
ovviamente sarà più portato a sbloccare mosse per la propria classe rispetto alle altre) e ovviamente, ogni equipaggiamento. Ogni scontro si svolge a turni, e all’inizio di questi, sarà possibile scegliere la formazione del proprio party (
liberamente personalizzabile tramite un apposito sotto menù) ed attaccare il gruppo nemico con mosse fisiche o magie (
a patto di aver trovato la roccia divina principale dell’elemento e le magie relative confinate nei cristalli sempre da altri massi). Sarà possibile inoltre la fuga da praticamente ogni scontro (tranne coi boss della zona) che riporteranno il gruppo all’ingresso della mappa in modo tale da garantire un rapido ritorno all’Hub del titolo;
al termine di ogni scontro i punti vita del party verranno ripristinati (
gli SP si ricaricheranno ad ogni turno trascorso in battaglia) ma, se uno dei tre eroi verrà messo K.O. risorgerà con sempre meno vita, fino a quando rimasto con un solo HP si rischierà il Game Over nel caso venisse sconfitto nuovamente.
Tutte queste caratteristiche ci fanno promuovere il gameplay “arcade” di The Legend of Legacy, che finora sembrerebbe solamente un GDR vecchio stampo molto tosto, se il tutto non fosse minato da un ulteriore “cattiveria” apparentemente insensata: la crescita dei personaggi lasciata completamente (
e apparentemente) al caso.
Troppi aspetti lasciati al caso
In The Legend of Legacy è assente il livello di esperienza tradizionale:
i personaggi non hanno un livello, bensì possono potenziare le proprie mosse e sbloccarne di nuove tramite un risveglio (
Awakening) durante le battaglie, il che non sarebbe un problema e anzi si rivelerebbe una scelta interessante,
se non fosse che il tutto è completamente (e ripetiamo apparentemente) casuale e dettato dal fato. Ogni mossa, oltre ad avere un costo in SP, ha tre caratteristiche principali (Attack, Guard, Support) che permettono di potenziarla e renderla più utile man mano che si sbloccano; una volta ottenuto l’Awakening, il personaggio imparerà una nuova mossa dell’arma indicata o, nel caso delle magie, potrà utilizzarla senza aver equipaggiato un cristallo. Il problema si pone quando tutto questo non ha alcun filo logico: se ad esempio sbloccheremo una tecnica durante uno scontro, cadendo poi nella battaglia stessa o in seguito senza aver salvato, ricaricando
non è detto che il personaggio ottenga nuovamente la stessa mossa (
eventi realmente accaduti al sottoscritto, più di una volta). Questa scelta discutibile rende The Legend of Legacy ancora più crudele rispetto a quanto visto finora, e dedicato specialmente ai giocatori che amano il grinding costante e paziente.
Gracidando quattro note
Il character design di The Legend of Legacy richiama molto da vicino quello utilizzato da Square Enix per
Bravely Default, ma si dimostra ad ogni modo riuscito e convincente per i pochi artwork 2D presenti. I
modelli poligonali invece, non riescono a competere con le migliori produzioni 3DS e anzi, sembrano presi di peso dal predecessore della portatile Nintendo.
La colonna sonora al contrario risulta riuscita ed incalzante, ed uno degli aspetti migliori della produzione, con brani strumentali capaci di rendere la giusta atmosfera a seconda delle situazioni. Il titolo è solamente in inglese, fortunatamente i termini usati sono quasi tutti elementari, rendendo il titolo di Furyu fruibile anche ai meno portati nella lingua della Regina Elisabetta.
Verdetto
7 / 10
La Roulette Russa delle abilità.
Commento
Pro e Contro
✓ Gameplay di combattimento riuscito
✓ Buona colonna sonora
✓ Character design degli eroi apprezzabile
x Trama praticamente assente
x Livellamento lasciato al caso
x Graficamente datato
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