Recensione The King of Fighters XIV

La serie di The King of Fighters affonda le sue radici nell’ormai lontano 1994, con il primo capitolo che vide la luce nei cabinati delle sale giochi giapponesi. Il gioco era il classico picchiaduro 2D con la particolarità che il giocatore poteva utilizzare dei team composti da tre lottatori differenti. Da li in poi, lo sviluppatore del gioco, SNK Playmore, ha continuato a rilasciare regolarmente un nuovo capitolo ogni anno fino al 2006, inclusi anche dei remake e spinoff. L’ultimo capitolo, il XIII, risale al 2010 al quale è seguito da un lungo periodo di silenzio che termina in questo 2016. SNK infatti ha riportato alla ribalta il suo picchiaduro per eccellenza con The King of Fighters XIV, sviluppato in esclusiva per PS4, che rappresenta un nuovo inizio per la saga, restando fedele alle tradizioni.

Chi sara il Re dei lottatori?

Complice un cast a dir poco mastodontico per un esponente del genere (ben 50 personaggi in tutto), The King of Fighters XIV propone una corposa modalità storia, che può essere vissuta dal punto di vista dei 16 diversi team presenti nel gioco. In questo quattordicesimo capitolo, il KoF ormai è un business a livello mondiale, con tornei che si svolgono in ogni parte del mondo fino a quanto un misterioso uomo di nome Antonov comparirà dal nulla per unire tutto in un unico, grande torneo, di cui il magnate si dichiarerà primo e indiscusso campione. Tutto questo clamore desta l’interesse dei vari lottatori del pianeta, compresi anche i classici partecipanti del torneo, soprattutto dopo che gli verrà recapitato un invito per questa nuova edizione. La trama si dipana fra 10 combattimenti con i team formati da 3 lottatori ciascuno fino al boss, e una volta sconfitto assisteremo al finale del team che abbiamo scelto. La storia del gioco è abbastanza classica per il genere, nulla di particolarmente eccezionale ma comunque fornisce un intervallo piacevole tra un combattimento e l’altro e aiuta a capire meglio gli eventi che fanno da sfondo al gioco.

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Botte!

Pad alla mano, The King of Fighters XIV si presenta come un picchiaduro solidissimo dal gameplay si complesso, ma che viene incontro anche a chi non mastica molto il genere. Ogni singolo personaggio possiede una vasta gamma di mosse a disposizione, da combo semplici che richiedono la pressione di un paio di tasti fino a quelle ben più complesse dove sarà bene imparare le combinazioni alla perfezione. A queste si aggiungono ben 3 mosse speciali utilizzabili spendendo i punti a disposizione dell’apposita barra, da 1 slot per quella base a 3 per la Climax, una sorta di mossa a dir poco spettacolare in dotazione a ciascun personaggio. Vista la vastità di lottatori a disposizione e del loro moveset, non sempre può essere facile ricordarsi tutto ma in aiuto del giocatore troviamo ben due opzioni di gioco studiate per l’occasione. Si tratta delle modalità Tutorial e Allenamento. Nella prima vengono insegnati tutti i comandi base, mentre con la seconda e possibile mettere in pratica quanto imparato e soprattutto studiare le mosse dei propri personaggi preferiti, perfetta per imparare le combo dei tanti lottatori a disposizione.

Come accennato in precedenza però, il gioco possiede una caratteristica particolare che lo rende accessibile a chiunque: si tratta di una sorta di “modalità” chiamata Rush, che consiste semplicemente nell’avvicinarsi all’avversario e limitarsi a premere ripetutamente il tasto quadrato in modo da dar vita ad una combo che terminerà con una mossa speciale. Sebbene questa aggiunta possa essere gradita dai meno pratici, finisce col far sfigurare un po’ il gioco nel suo insieme. Nulla di male in questa scelta, ma di sicuro la funzione rischia di far scendere l’appeal di un titolo che fa della profondità del suo gameplay il punto di forza maggiore. Come ogni picchiaduro che si rispetti anche qui abbiamo svariate modalità di gioco. Oltre a quelle già citate in precedenza abbiamo la modalità Versus, dove ci si può cimentare in scontri 3 contro 3 sia con la CPU che un amico, Missioni, suddivisa a sua volta in altre tre sotto categorie che vedono i classici attacco a tempo, sopravvivenza e prove dove il giocatore dovrà superare 5 sfide particolari con ciascun personaggio. Per finire abbiamo anche una modalità online, di cui non mancheremo di aggiornarvi una volta che il gioco sara uscito nei negozi.

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2D o 3D?

A livello tecnico, The King of Fighters XIV presenta una grossa novità per la serie: anche se la natura rimane quella di picchiaduro 2D, il gioco vanta una nuova veste grafica che in 3D che prende vantaggio dalla potenza di PS4. I modelli dei personaggi sono realizzati splendidamente e con un stile anime accattivante. Unica pecca un po’ di aliasing presente in particolare nei capelli. La cosa più importante sono i movimenti, fluidissimi grazie anche ai 60fps costanti promessi dagli sviluppatori e garantiti in qualsiasi fase di gioco. Anche i brani sono azzeccati e può capitare di ascoltarne alcuni davvero incalzanti. Il lavoro di SNK c’è e si nota tantissimo lo sforzo fatto.

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Verdetto
9 / 10
The King is Back
Commento
The King of Figthers XIV ritorna prepotentemente sulla scena dei picchiaduro con un capitolo a dir poco eccezionale sotto ogni punto di vista. Di rado di vedono prodotti di qualità simile e senza alcun dubbio il gioco è uno dei migliori esponenti del genere su PS4. Tanti personaggi potrebbero danneggiare i giocatori casual che si troveranno in difficoltà con l'enormità dimosse completamente diverse tra un lottatore e l'altro, ma al contempo data la vastità del roster difficilmente non ne troverete uno adatto al vostro stile di gioco.
Pro e Contro
Roster di 50 lottatori
60fps costanti
Traduzione in italiano
Il gioco premia gli esperti...

x ....Ma punisce i principianti
x Modalità rush alquanto discutibile
x Difficile memorizzare le combo dato il ricco roster

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