PlayStation VR ha da poco spento la prima candelina. È passato un anno dal suo debutto fatto di dubbi e incertezze, per una tecnologia che per molti è ancora nell’età della pietra, ma che è riuscita a convincere i più grazie a titoli che ne hanno saputo valorizzare capacità e possibilità.
In questo primo anno però, a parte un assaggio dato da
Resident Evil 7, sono mancati i cosiddetti tripla A,
quei titoli in grado di offrire esperienze più corpose e concrete rispetto a quanto abbiamo avuto modo di provare fino ad ora. La scelta di offrire giochi dai gameplay “limitati” pensati per la fruizione mordi e fuggi è dovuta anche alla natura della realtà virtuale e delle problematiche legate alla chinetosi e alle spiacevoli sensazioni dovute all’uso prolungato dei visori.
L’annuncio quindi dell’arrivo di
Skyrim su PS VR è un fulmine a ciel sereno, dimostrazione da parte di
Bethesda di voler tastare altri territori, iniziando a portare uno dei suoi titoli più famosi e apprezzati su una piattaforma così particolare. Cosa più interessante Skyrim viene proposto nella sua interezza, senza tagli o versioni riadattate, ma reinterpretando questo classico in modo da risultare perfettamente godibile anche nella realtà virtuale.
Siete pronti ad affrontare un viaggio nelle terre di
Tamriel da una nuova prospettiva?
Abbiamo già avuto modo di parlare sulle pagine di I Love Videogames di
The Elder Scrolls V: Skyrim, sia al suo lancio avvenuto ormai 6 anni fa, sia lo scorso Novembre
in occasione del rilascio della remastered per le console di ottava generazione. Proprio per questo abbiamo deciso di concentrarci in questa recensione più sulla nuova esperienza che andrete a vivere con Skyrim VR e sulle sensazioni scaturite addentrandoci per le sue terre.
Da grande voglio fare il guerriero
Skyrim VR punta tutto sull’immedesimazione
Fermarsi a riflettere ad un titolo mastodontico come Skyrim ripensato per adattarsi alla realtà virtuale lascia un po’ interdetti,
non tanto per l’indiscussa qualità del gioco ma proprio come approccio generale.Ed ecco che le prime ore in Skyrim, dalla nostra fuga dalla prigionia, al dungeon infestato dai ragni giganti, fino allo scontro con il primo drago diventano momenti indelebili vissuti direttamente sulla nostra pelle.
Non si tratta più di sedersi di fronte alla tv ed abbandonarsi al gioco, ma di entrare letteralmente NEL gioco, diventando NOI stessi gli eroi della leggenda.
Skyrim VR permette di provare l’ormai classica avventura di The Elder Scroll
in una nuova ed interessantissima ottica che punta tutto sull’immedesimazione e l’immersione del gameplay. Per farlo Bethesda ha dovuto in parte rimanipolare Skyrim, senza però stravolgerne la natura o scendere a troppi compromessi sul lato del gameplay. Non ti stratta quindi di un’operazione forzata per portare il gioco sul visore di casa Sony, ma di un porting che ne mantiene intatta l’essenza in ogni singolo dettaglio, offrendo ai giocatori un ventaglio di opzioni per fruire al meglio di Skyrim.
Partiamo dal sistema di controllo personalizzabile in ogni suo aspetto, con la possibilità di sfruttare il DualShock 4 per muoverci nell’ambiente, e quindi in maniera analoga alla versione classica, o avvalendosi di una coppia di Move, uno per mano, aumentando a dismisura il senso di immersione facendoci diventare così all’occorrenza guerrieri o maghi improvvisati, mimandone i gesti con le mani. Proprio i sensori di movimento ci danno la dimostrazione di quanto lavoro sia stato fatto per adattare Skyrim al meglio.
Pur poco intuitivi da usare per quanto riguarda gli spostamenti del nostro personaggio, i Move sono stai impiegati nel migliore dei modi: potremo muoverli simulando fendenti di spada o per pararci dai colpi nemici impugnando uno scudo, o ancora indirizzandoli contro in nostro bersaglio lanciando incantesimi o colpendoli con arco e frecce. Nonostante un sistema immediato da usare mostra il fianco quando dovremo spostarci, magari proprio per evitare gli attacchi dei nemici o esplorare l’ambientazione. L’assenza di una leva analogica (
inspiegabile come negli anni in navigation controller di Move sia stato fatto sparire dalle scene) ha imposto ai programmatori di trovare soluzioni alternative, ed ecco che in Skyrim avremo due possibilità per muovere il nostro personaggio utilizzando i Move stessi.
Ho la magia nelle mani
Premendo il tasto principale della periferica sinistra ci sposteremo in avanti e, a mo’ di cloche, potremo deciderne la direzione, muovendo la telecamera (
con piccoli scatti progressivi) tramite il Move destro agendo su X o Cerchio, mentre con l’head tracking del visore potremo guardarci attorno. L’alternativa viene offerta da un sistema di movimento stile “punta e clicca”, che ci farà teletrasportare istantaneamente nella zona selezionata. Entrambe le scelte hanno pro e contro e servirà un po’ di tempo prima di abituarsi a padroneggiare i movimenti nell’ambiente, specie evitando le fastidiose conseguenze del motion sickness, ma senza ombra di dubbio
affidarsi ai Move rappresenta il modo migliore per godersi a pieno la gita nel mondo di Skyrim.
Il pad d’altra parte offre un’esperienza sicuramente più solida e meno “contorta” sul piano dei controlli, ma fa perdere quella sensazione di “partecipazione” che si prova altrimenti, specie durante i combattimenti.
Consci delle difficoltà sul piano del gameplay, il gioco parte al livello di sfida più basso per permettere a tutti di riuscire sopravvivere in Skyrim. Il nostro consiglio, una volta che sarete a vostro agio con il sistema di controllo, è quello di aumentare progressivamente il livello per godervi al meglio Skyrim VR.
A livello di contenuti
Skyrim VR offre tutto quello che la versione “normle” ha proposto nel corso degli anni, espansioni e bug compresi, per un pacchetto disponibile all’acquisto per 69.99€. Una cifra di per sé alta nonostante la mole di contenuti offerta (
il gioco base più tutti i DLC) ma in qualche modo giustificabile per la piattaforma di riferimento, che sicuramente risulterà indigesta a chi si trova ad acquistare il gioco per la seconda, o addirittura terza volta il titolo Bethesda. La mancanza poi di un sistema di salvataggi che permetta ai possessori della remastered di continuare le proprie partite in modalità VR è un altra “ombra” che potrebbe far desistere dall’acquisto dell’ennesima versione, dato che Skyrim VR è giocabile esclusivamente con il visore. Essendo un RPG piuttosto longevo fa si che questo cozzi con il tipo di tecnologia impiegata, che rende faticose ed estenuanti sessioni troppo lunghe. Anche noi, ormai abituati all’utilizzo prolungato del visore, ci siamo dovuti arrendere dopo diverse ore di gameplay continuato, in preda a fastidiosi effetti collaterali, avendo scalfito solamente una piccola parte di un gioco dalle dimensioni titaniche.
Viene quindi da chiedersi, nonostante la bontà delle intenzioni e della qualità del gioco, quanto esperienze così a più ampio respiro possano funzionare realmente rispetto a titoli più contenuti ed essenziali.
Tamriel in VR
Portare Skyrim su PS VR ha significato arrivare a dei compromessi
Portare Skyrim su PS VR ha significato arrivare a dei compromessi per quanto riguarda il comparto tecnico,
con un downgrade indispensabile per far girare al meglio e senza intoppi il gioco.
Il gioco gira senza troppi intoppi, con una buona resa visiva per un titolo VR, sebbene in generale ci sia qualche problema di fluidità, un effetto di motion blur fin troppo evidente e una draw distance che
risente del passaggio alla realtà virtuale che causa un vistoso pop-up degli elementi in primo piano.
Non mancano anche numerosi bug (
del resto Skyrim è famoso anche per questo), come strane compenetrazioni poligonali, animazioni “rotte” e qualche altro elemento di disturbo che impedisce di avanzare nel gioco (
obbligando a ricaricare la partita) ma la forza di questa versione di Skyrim è così forte da farci chiudere un occhio su tutti i problemi e goderci al meglio questa avventura virtuale, e quello che ne perde in qualità ne guadagna in un’esperienza fantasy così immersiva da non aver pari.
Anche la nuova UI viene ridisegnata in favore dell’uso del visore, eliminando a video qualsiasi elemento di disturbo, lasciando la visuale pulita e focalizzata sull’esplorazione e sull’immedesimazione. Tutti gli indicatori che vengono spostati nella parte bassa, e per visualizzarli basterà muovere lo sguardo in direzione dei piedi per avere tutto sotto controllo. Anche i menù subiscono un restyle per adattarsi ai nuovi controlli, così come la mappa,
grazie al visore acquista un fascino quasi surreale, permettendoci di vedere l’intera area di gioco dall’alto e pianificare al meglio i nostri spostamenti.
Nulla da dire sul sonoro, che oggi come allora conquista il giocatore con la bellezza dei suoi brani, ma dove abbiamo dei miglioramenti è nell’audio ambientale che trova tutti i benefici dell’effetto 3D stereofonico,
che avvolge il giocatore e lo trascina nel mondo di Skyrim, valorizzandone ulteriormente l’esperienza.
Verdetto
8 / 10
Ammazzare draghi...lo stai facendo nel modo giusto
Commento
Pro e Contro
✓ Esperienza fantasy unica
✓ Il fascino di Skyrim in VR
✓ Ore e ore di contenuti
x Motion sickness fortemente presente
x Prezzo di lancio alto
x Tecnicamente altalenante
#LiveTheRebellion