L’arrivo sul mercato di prodotti videoludici suddivisi in episodi è sicuramente un elemento da non sottovalutare e che, volenti o nolenti, ha cambiato il metodo di realizzare i videogames.
L’arrivo sul mercato di prodotti videoludici suddivisi in episodi è sicuramente un elemento da non sottovalutare e che, volenti o nolenti, ha cambiato il metodo di realizzare i videogames. Tralasciando la possibilità di ricalibrare il budget in corso d’opera (fattore utile ai team emergenti),
la serialità ha ancora introdotto una regia e uno stile di scrittura che, sino a qualche anno fa, sarebbe stato del tutto impensabile applicato a questa particolare industria. Nel corso degli ultimi anni abbiamo avuto un notevole incremento di questa tipologia di giochi, riuscendo a mettere le mani su prodotti di differente qualità, con qualche esponente particolarmente riuscito che, senza dubbio, rimarrà nella memoria dei videogiocatori per lungo tempo. Basti pensare al peso narrativo di prodotti del calibro della prima stagione di
The Walking Dead, di
Life is Strange, della serie Telltale dedicata a
Batman o
al primo episodio di The Council che andremo oggi ad analizzare. Non vi obbligheremo a leggere un’intera recensione, infatti, per scoprire che il lavoro degli sviluppatori francesi
Big Bad Wolf Studio è una rara perla videoludica, con tanto di
introduzioni interessanti che, sicuramente, riescono a muovere un po’ le acque in un genere che da un po’ di tempo a questa parte può considerarsi “stagnante”.
Versione testata: PlayStation 4
Non vi obbligheremo a leggere un'intera recensione per scoprire che il lavoro degli sviluppatori francesi Big Bad Wolf Studio è una rara perla videoludica.
Il cast che non ti aspetti
Il titolo targato Big Bad Wolf Studio presenta uno sviluppo davvero articolato e ricco di colpi di scena, riuscendo ad attirare l’attenzione del giocatore sin dal primo minuto di gioco
Il primo episodio di
The Council (
dal sottotitolo di “The Mad Ones”)
ci mette nei panni di Louis de Richet, figlio di Sarah de Richet e, come la madre, esponente di spicco della società segreta conosciuta come Golden Order. La trama ha inizio quando Louis viene invitato ad andare sull’isola di Lord Mortimer per indagare sulla
scomparsa della madre, avvenuta in circostanze misteriose. Subito dopo aver messo piede a terra,
faremo la conoscenza di molti particolari personaggi, alcuni tra i quali appartenenti alla creme de la creme del panorama politico del 1973 (anno nel quale ha inizio la nostra storia). Preferiamo fermarci qui per quanto riguarda la descrizione del comparto narrativo del gioco, in quanto il titolo targato
Big Bad Wolf Studio presenta uno sviluppo davvero articolato e ricco di colpi di scena, riuscendo ad attirare l’attenzione del giocatore che, nel giro di pochi minuti, si troverà catapultato all’interno di un mondo ricco di misteri e di intrighi.
Ogni singolo personaggio dispone di un’approfondita caratterizzazione psicologica che, mai come in questa occasione, riesce ad avere un’influenza anche sul gameplay vero e proprio.
A differenza dei precedenti titoli story driven, infatti, The Council ci permette
una varietà di risposte decisamente più ampia rispetto alla media e, soprattutto, che può essere influenzata dai
“punti di forza” e dai
“punti di debolezza” di ogni singolo individuo. Punti che andranno scoperti parlando con i vari personaggi e che potranno essere usati a nostri vantaggio per proseguire in diverso modo nel corso della nostra avventura.
Ammettiamo di aver trovato questa meccanica davvero riuscita e capace di dar vita a un cast che, sin da subito, si è dimostrato vivo e in grado di adattarsi al nostro stile di gioco. La
longevità di questo primo capitolo di The Council
si attesta attorno alle tre/quattro ore di gioco, risultando nella media rispetto a questo tipo di produzioni.
Giocare di ruolo è importante!
La prima cosa che salta all’occhio, una volta preso in mano il pad, è la possibilità di scegliere una “classe” per il nostro protagonista. Tramite poche linee di dialogo, infatti, potremo decidere se intraprendere la nostra avventura come
“diplomatici”, come
“detective” o come
“occultisti”, andando a modificare sostanzialmente il nostro rapporto con i vari personaggi che andremo a incontrare. Nel primo caso, infatti, saremo particolarmente avvantaggiati nelle discussioni più variegate, con argomentazioni che vanno dalla politica alla cultura generale; nel secondo, invece, avremo la capacità di notare cose impercettibili per tutti gli altri, mentre con la terza, e ultima, classe, potremo guadagnare discorsi alternativi per poter aggirare (e raggirare) i molteplici NPC del gioco.
Per quanto la trama di fondo non subisca forti scossoni da questa decisione, il nostro rapporto con gli ospiti di Lord Mortimer sarà del tutto influenzato dal tipo di personaggio che avremo deciso di essere. Ad ogni modo, una volta scelta la classe, potremo potenziare anche le altre caratteristiche con un maggior numero di punti rispetto a quelli del proprio albero delle abilità.
Insomma, The Council si rivela essere un titolo story-driven sulla scia dei prodotti Telltale/Dontnod Studios, ma con una forte componente ruolistica che obbliga il giocatore a ponderare attentamente le proprie risposte.
Attraverso una serie di punti (chiamati
Effort Points) potremo decidere di azzardare dialoghi differenti, guadagnando la possibilità di scoprire nuovi elementi di trama e, allo stesso tempo, rischiando di perdere punti nel caso il nostro interlocutore si dimostri essere più impegnativo del previsto.
Sono inoltre presenti nel gioco una serie di manoscritti che, una volta equipaggiati tra un capitolo e l’altro, sapranno dare dei bonus permanenti al nostro Louis, permettendoci così di migliorare ancor di più alcune caratteristiche. Durante la nostra avventura, infine, potremo utilizzare oggetti a uso singolo dai molteplici effetti, tra i quali spicca quello di scoprire i punti di forza e di debolezza dei vari NPC.
Finalmente possiamo dirlo: The Council si dimsotra una vera e propria ventata di aria fresca per quanto riguarda questa tipologia videoludica, statica ormai da troppo tempo.
Non solo buone notizie
L’unica vera pecca di questo primo episodio di The Council è il suo comparto tecnico
L’unica vera pecca di questo primo episodio di
The Council è il suo
comparto tecnico, altalenante per tutta la sua durata.
I discreti modelli poligonali cozzano pesantemente con le animazioni frammentate di tutti i personaggi del lavoro targato Big Bad Wolf Studio,
risultando il più delle volte davvero scadenti.
Impeccabile, invece, il comparto sonoro, che presenta un
buon doppiaggio mescolato con una colonna sonora di qualità, seppur priva di quel mordente capace di accompagnare il giocatore una volta spenta la propria console.
Nel corso del nostro test, inoltre, abbiamo incontrato un paio di problemi (soprattutto legati al frame rate) che ci hanno costretto a far ripartire il gioco, ma contiamo sul fatto che siano stati corretti dalle patch arrivate nei giorni successivi alla nostra prova.
Verdetto
8.5 / 10
L'innovazione che tutti stavano aspettando
Commento
Pro e Contro
✓ Trama interessante
✓ Varietà di dialoghi impressionante
✓ Gameplay capace di svecchiare un genere videoludico
x Comparto tecnico da rivedere
#LiveTheRebellion