Quando si parla di
videogames realizzati da sviluppatori italiani è innegabile che l’entusiasmo non sia la prima emozione che si prova. La situazione, fortunatamente, sta velocemente cambiando e
il panorama videoludico si sta sempre più arricchendo con titoli di qualità provenienti dal nostro Paese (vi dicono niente i nomi “
Zheros” e “
Murasaki Baby”?). I ragazzi di
TheShortAndTheTall, direttamente dalle terre venete, tentano di conquistarsi una vasta fetta di pubblico grazie ad un
sapiente mix tra puzzle game e action in terza persona chiamato
The Body Changer. Saranno riusciti nel loro intento? Prima di scoprirlo nella nostra nuova recensione, vi ricordiamo che The Body Changer è
disponibile su Steam al prezzo di 19,90€.
I, robot… in space
Più che la trama, è l’atmosfera ad essere interessante in The Body Changer
La
storia di
The Body Changer è ambientata all’interno di una
base spaziale che, improvvisamente, comincia ad accusare
qualche problema nel suo funzionamento. L’unico modo per riportare tutto alla normalità è quello di
riattivare tutti i depuratori presenti nelle dieci aree della stazione e per completare questa missione vengono attivati dei particolari
robot chiamati
SynB, caratterizzati da abilità differenti e adatte ad ogni tipo di situazione.
La narrativa non è certo il punto di forza della produzione, in quanto mancante di veri e propri filmati e basata sul recupero di documenti per la comprensione generale degli avvenimenti, ma
l’avventura scorre comunque in modo abbastanza fluido dall’inizio alla fine e riesce a creare un interessante sfondo alle azioni del giocatore grazie ad una buona atmosfera che può essere ricondotta agli horror Sci-Fi.
Scambio di corpi!
La difficoltà di The Body Changer è sempre alta, ma non risulta mai davvero fastidiosa
Il
cavallo di battaglia del lavoro targato
TheShortAndTheTall è, senza ombra di dubbio, il
gameplay basato sulla possibilità di
passare in qualsiasi momento da un robot all’altro. I vari
SynB sono caratterizati da
abilità differenti tra loro e mentre alcuni permettono di superare enigmi, ambientali e non, grazie alle proprie particolarità (come il non venire danneggiati dall’acqua tossica o la capacità di poter utilizzare un dispositivo chiamato Activator), altri avranno la possibilità di utilizzare armi da fuoco per combattere dei terribili robot corrotti. Sia chiaro:
il sistema di combattimento e palesemente basato su Resident Evil 4 (anche gli avversari tendono a reagire con gli stessi pattern degli abitanti di El Pueblo), ma il tutto appare inevitabilmente più legnoso e meno intuitivo. Questo, però, non danneggia particolarmente il titolo, in quanto
per la maggior parte del tempo ci troveremo a correre a destra e sinistra per risolvere gli enigmi, rendendo gli scontri di secondaria (se non di terziaria) importanza.
Un plauso va fatto proprio ai suddetti enigmi che, sin dalla prima ora di gioco, rendono difficile la vita al videogiocatore, costringendolo a pensare ad un metodo per raggiungere la stanza successiva. Ci è capitato spesso, infatti, di rimanere bloccati perché incapaci di capire che direzione prendere o come accedere a determinate aree, ma dopo un’attenta analisi degli ambienti siamo sempre riusciti a cavarcela e non possiamo che sottolineare la conseguente soddisfazione che abbiamo provato. È d’obbligo evidenziare come sia presente (talvolta in maniera invasiva) un
backtracking che costringe il giocatore a ripercorrere le stanze precedenti per trovare la soluzione a determinati enigmi, rendendo alcuni momenti di gioco leggermente fastidiosi e, vista la
scarsa velocità dei SynB, noiosi.
Nello spazio nessuno può sentirti urlare
The Body Changer soffre purtroppo di qualche problema tecnico
Da un
punto di vista prettamente tecnico,
The Body Changer offre un cel shading sicuramente valido, ma soffre di un
character design abbastanza amorfo e, soprattutto, di
animazioni spesso legnose e di
una modellazione poligonale non esaltante. Anche sotto il profilo
sonoro, purtroppo, il titolo dimostra
qualche problema, non riuscendo a colpire appieno il giocatore a causa di una colonna sonora di fondo poco incisiva e incapace di sottolineare i vari momenti di gioco. Dobbiamo però ammettere che per tutta la durata della nostra partita
non abbiamo riscontrato bug o rallentamenti di alcun tipo, dimostrando la solidità del titolo realizzato dai ragazzi di TheShortAndTheTall.
Verdetto
7 / 10
Il gioco preferito del Capitano Ginew
Commento
Pro e Contro
✓ Atmosfera affascinante
✓ Gameplay equilibrato e divertente
✓ Alto livello di sfida
x Trama poco incisiva
x Sezioni d'azione non esaltanti
x Tecnicamente sottotono
#LiveTheRebellion