La saga sta, finalmente, per arrivare al suo termine in un tripudio di ansia, terrore e tensione.

Queste, infatti, sono le sensazioni provate al termine di The Banner Saga 3, il capitolo conclusivo di un’avventura iniziata nel Gennaio 2014 su PC e dispositivi mobile. Nel corso degli anni la “saga della bandiera” ha fatto il suo debutto anche su Playstation 4 e Xbox One nel 2016, e dallo scorso da Maggio anche su Nintendo Switch.

Nel giorno dell’uscita dell’avventura finale della carovana più famosa degli ultimi anni siamo pronti a darvi i nostri giudizi su una storia incredibile, forse tra le migliori della generazione.

 

Il primo paragrafo di questa recensione potrebbe contenere alcuni spoiler sui precedenti capitoli, quindi se siete intenzionati ad acquistare The Banner Saga 3 – o la Trilogy in vendita sempre da oggi – e non volete avere anticipazioni vi consigliamo di saltare direttamente al secondo paragrafo dove parleremo delle sensazioni pad alla mano.
 

Versione testata: Nintendo Switch

 

La saga della morte e della distruzione
Il protagonista si ritroverà a gestire l’incasinata situazione ad Arberrang
La fine del mondo è vicina, il sole è fermo nel cielo e l’Oscurità sta per inghiottire tutto il mondo continuando a distruggere tutto ciò che incontra sul proprio cammino. Alette (o Rook, in base alle scelte compiute nei capitoli precedenti) si troverà insieme all’intera carovana – o perlomeno, ciò che rimane di essa – alle porte di Arberrang, con l’oscurità alla loro calcagna e circondati dai Distruttori, pronti a uccidere pur di sopravvivere. Il suo scopo sarà quello di guadagnarsi la fiducia del popolo della capitale degli Uomini per poter rinchiudere al suo interno più persone possibili, così da potersi riparare dall’ultimo assalto dei Distruttori, anche loro impauriti da ciò che arriva alle loro spalle.

 

Se nella superficie tutti sembrano accettare il proprio destino, c’è anche chi ancora spera di poter distruggere la minaccia e far tornare il mondo il posto bellissimo che è sempre stato. Infatti Juno, Eyvind ed Iver si sono recati (dopo il finale del precedente capitolo) nelle tenebre per trovare rimedio all’Oscurità. Qui, insieme ai Corvi, i tre dovranno affrontare schiere di nuovi nemici corrotti per poter arrivare alla verità, inseguiti da Bolverk – ormai in pieno stato berserker – alla ricerca di vendetta sulla Valka e su chiunque si metta in mezzo a loro.

 

The Banner Saga ci ha sempre abituato a narrazioni divise in due parti, una dedicata alla carovana principale e una seconda legata a un viaggio alla ricerca di una cura all’Oscurità. Questo capitolo non è da meno ma, al contrario di quanto avvenuto in passato,  la narrazione risulta molto più tesa e imprevedibile. Questo perchè arrivati ad un certo punto della trama principaleogni scelta che faremo ad Arberrang garantirà al gruppo di Juno giorni in più per riuscire ad arrivare al loro obiettivo. Ogni decisione sarà quindi davvero importante e la si dovrà ponderare con decisione visto che più tempo avranno a disposizione e più la possibilità di prevenire certe perdite si abbasserà. La stessa meccanica, ma al contrario, la avremo quando comanderemo la Valka e il gruppo nell’Oscurità, infatti le scelte che dovremo compiere in quel frangente potrebbero far perdere tempo, rappresentato da un cerchio che piano piano si consuma in alto sullo schermo, e dovremo cercare di contenere le perdite ma, allo stesso tempo, decidere per la strada più veloce.

 

 

Sul campo di battaglia col nemico
Per quanto riguarda le battaglie ci troveremo davanti allo stesso schema dei precedenti capitoli
Per quanto riguarda il sistema di combattimento ci ritroveremo davanti allo stesso schema dei precedenti capitoli. Infatti avremo la possibilità di muovere un personaggio per turno, potremo vedere quale grazie a un comodo indicatore in basso allo schermo, e di attaccare – con l’arma o abilità speciali che consumeranno volontà – il nostro avversario. Una volta selezionato il nemico potremo anche decidere se intaccare la sua armatura, aumentando così i danni che potremo fargli successivamente, o la sua vita.

Durante i combattimenti potremo anche utilizzare la Volontà. Questa servirà a muoversi per più caselle oppure fanno al nemico un quantitativo maggiore di danni. Utilizzando il gruppo ad Arberrang avremo a disposizione, ancora una volta, il Corno che donerà all’utilizzatore un punto volontà extra per ogni nemico che è stato ucciso durante quello scontro. I combattenti nell’oscurità, al contrario, non avranno a disposizione volontà extra – e quindi bisognerà stare attenti a come e quando utilizzarla – ma potranno utilizzare dei fulmini per poter far danni extra ai nemici.

 

In Banner Saga 3 il tempo a disposizione è una delle tematiche cardine dell’intera produzione, ed influenzerà anche i combattimenti. Infatti durante la maggior parte delle battaglie se ci metteremo troppi turni ad arrivare al nostro obiettivo – indicati nella timeline posta in basso sullo schermo –  potremo veder arrivare nuovi schieramenti di nemici rendendo tutte le sfide molto più ardue rispetto al passato. Se invece dovessimo riuscire nel nostro compito in tempo potremo decidere anche di cambiare schieramento e quindi porre in prima linea combattimenti freschi, o addirittura evitare le successive ondate e risparmiare le unità, a costo di ottenere minori ricompense. Per aiutare i giocatori in questo nuovo tipo di battaglia gli sviluppatori hanno messo a disposizioni svariate nuove unità, aumentando così il numero di combattenti, tra cui un soldato in grado di evocare nuovi NPC e dei Distruttori.

 

Non abbiamo notato cambiamenti, purtroppo, nel sistema di controllo che quindi rimane ancora abbastanza impreciso utilizzando i singoli Joy-con – molto più facile utilizzare Switch in modalità portatile e schiacciare direttamente sullo schermo dove vogliamo andare – anche a causa della mancanza della doppia conferma e dell’impossibilità di spostare la telecamera per selezionare meglio determinate caselle. Insomma, i difetti storici di controllo rimangono anche se siamo sicuri che – da questo lato – il problema possa valere solo per le versioni console di The Banner Saga 3.

 

The Banner Art
Nulla da dire sulla qualità grafica, invece, di The Banner Saga 3. Lo stile che ha accompagnato i due precedenti titoli è rimasto invariato. Abbiamo notato invece maggiore pulizia nei modelli 2D, sia durante le battaglie che nelle scene di intermezzo. Purtroppo però sono presenti alcuni problemi durante i dialoghi. La telecamera tarda ad inquadrare il personaggio “parlante”, costringendo ad aspettare che questa si adatti alla scena, pena il rallentamento del gioco e successivo crash nel caso fossimo andati avanti così. Stoic, però, ci ha gentilmente avvisato dell’arrivo di una day one patch in grado di sistemare alcuni di questi problemi tecnici, oltre all’aggiunta di alcune spiegazioni di gameplay, e alla risoluzione di alcuni disguidi nella localizzazione in Italiano, presente anche in questo capitolo, che a volte tende a essere errata o addirittura assente in alcune sezioni di combattimento.

Verdetto
9 / 10
Games of Thrones who?
Commento
Anche le più grandi storie possono finire, questa è una certezza. L'importante è "come", e The Banner Saga 3 è la degna conclusione di un'avventura iniziata 4 anni fa. Come i suoi predecessori ci aspettavamo una trama "cattiva" ma con la luce della speranza ad aspettarci in fondo al tunnel. Ma non è stato così. The Banner Saga 3 è un destro in piena faccia e alcuni momenti sono stati pesanti da digerire, complice anche l'ansia data dalla rapida alternanza di scene tra l'Oscurità ed Arberrang. Questo dualismo è ben rappresentato anche nel gameplay dai differenti approcci utilizzabili - più cauto o più libero - che rende le sfide più ardue di quelle affrontate in passato. Alcuni problemi tecnici non ci han permesso di godere fino in fondo di una delle esperienze più belle, al momento, di questo 2018.
Pro e Contro
Degna conclusione di una saga fantastica
Interessante il dualismo tra le due situazioni in-game
Port di grande qualità...

x ... a parte alcuni problemi tecnici
x Manca il double confirm o lo spostamento della telecamera

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