Recensione Tales from the Borderlands: Episode 1 – Zer0 Sum

Annunciato in occasione dei VGX dello scorso anno, Tales from the Borderlands aveva fatto fin da subito discutere gli appassionati (e i meno appassionati): poteva un universo come quello di Borderlands dove la narrazione non ha mai rivestito un ruolo di primo piano adattarsi allo stile dei prodotti tipici di Telltale Games? La nuova serie degli autori di The Waling Dead sarebbe riuscita (gameplay a parte) a catturare l’essenza dello “sparatutto di ruolo” targato Gearbox? Per delle risposte definitive bisognerà attendere l’uscita degli altri episodi, ma intanto questa “season premiere” riesce a dare ai giocatori qualche indicazione. Scopriamo di che tipo.

Versione testata: Playstation 4

Bentornati su Pandora
Zer0 Sum è un’ottima season premiere: ritmo alto e ironia alla Borderlands
Telltale sceglie per questa escursione su Pandora uno stile narrativo che si sviluppa su due piani, che nel corso delle circa due ore necessarie a completare Zer0 Sum si muovono continuamente, ora procedendo paralleli ora avvicinandosi fino a sfiorarsi (e arrivando in alcune circostanze anche a sovrapporsi). Questi due piani sono rappresentati dai due protagonisti dell’opera: Rhys, un dipendente della Hyperion che spera di scalare posizioni nella gerarchia dell’azienda dopo la dipartita del “boss” (in tutti i sensi) Jack il Bello e Fiona, una truffatrice professionista che sta cercando di portare a termine il colpo della sua vita. Volendo evitare il più possibile di anticipare qualcosa a livello di trama (rischiando di “azzoppare” l’appeal di una produzione di questo tipo), ci limiteremo a dire che Zer0 Sum da questo punto di vista è decisamente una solida season premiere: grazie ad un cast di personaggi capaci di dar vita a dialoghi e situazioni in perfetto stile Borderlands, che ripropongono lo humor e l’ironia già ampiamente apprezzati nel corso dei due capitoli principali a cura di Gearbox, e alla già menzionata scelta di sviluppare il racconto “a due voci” giocando sul contrasto dei punti di vista di Rhys e Fiona (oltre che su qualche trovata spiazzante e qualche colpo di scena veramente imprevisto) Telltale parte senza dubbio col piede giusto e da agli scettici la migliore risposta che si potesse aspettare, oltre a riuscire a far sentire a casa tutti gli aficionados della serie.

Il peso delle scelte
Il sistema di gioco è ormai collaudato, ma si adatta alla presenza di due protagonisti diversi
Dal punto di vista ludico, Tales of The Borderlands (almeno per quanto riguarda Zer0 Sum) non si discosta molto dalle altre opere a cura di Telltale, incastrando durante la narrazione gli ormai classici Quick Time Event (invero, questa volta inseriti forse un po’ troppo di rado, lasciando il giocatore anche per diversi minuti di fila in “balia” della narrazione) e le altrettanto classiche scelte morali, che promettono al solito di influenzare la storia. Premesso che è sicuramente presto per parlare di questo aspetto, che andrà giudicato sul lungo termine una volta rilasciati (e giocati) tutti i capitoli, Zer0 Sum ci ha dato spesso la sensazione che le scelte del giocatore non avessero peso sull’economia della narrazione, con alternative diverse che spesso portano alle stesse situazioni, pur con qualche eccezione. Simpatica invece la trovata di mostrare alla fine del capitolo una schermata riepilogativa che confronta le scelte del giocatore con quelle degli altri utenti, fornendo le percentuali e dando a chi gioca “il polso” delle scelte fatte su base mondiale. Se però come detto il giudizio sul peso effettivo delle scelte va rimandato, qualcosa in più si può dire sull’inedita presenza di abilità diverse per i due protagonisti: Rhys è infatti dotato di un “Echo Eye” che gli permette di scansionare diversi oggetti dello scenario al fine di ottenere informazioni aggiuntive (estratte dal database Hyperion), mentre Fiona invece può nel corso dell’esperienza raccogliere del denaro da utilizzare per corrompere alcuni personaggi e semplificare la vita al giocatore. Si tratta di un sistema che sulla carta potrebbe corrispondere ad una maggiore diversità di soluzioni in base al personaggio che ci si trova ad impersonare e che già durante Zer0 Sum lascia intravedere un certo potenziale, ma che comunque in questo capitolo viene solo fatto “annusare” al giocatore e non diventa un aspetto caratterizzante di questa premiere.

Anche l’Echo Eye vuole la sua parte
Dal punto di vista visivo tutto funziona come dovrebbe
Dal punto di vista tecnico, complice anche lo stile cell shading tipico di Borderlands che ha già dimostrato in passato di essere “scalabile” sia verso l’alto che verso il basso convincendo comunque, Tales of the Borderlands offre un buon colpo d’occhio e in generale lasciandoci veramente poco di cui lamentarci. Continua invece la latitanza dell’adattamento in italiano, difetto cui ormai abbiamo fatto il callo e, come diciamo sempre, nel 2014 non dovrebbe essere comunque un grosso ostacolo per nessuno, ma che ad ogni modo potrebbe scoraggiare i più allergici alla lingua d’Albione.

Verdetto
8 / 10
La strana coppia esordisce alla grande
Commento
Zer0 Sum, tirando le somme, ci ha lasciato sicuramente soddisfatti e con una certa ansia per il rilascio del secondo episodio: ritmo sostenuto, dialoghi e situazioni in perfetto stile Borderlands e una narrazione efficace permettono a questa nuova esperienza firmata Telltale di esordire sicuramente con il piede giusto, nonostante per ora non sia possibile pronunciarsi appieno sul peso effettivo delle scelte morali e tutta la questione delle abilità esclusive dei personaggi si sia solo "annusata". Ad ogni modo, le aspettattive a questo punto sono davvero alte.
Pro e Contro
Ritmo sostenuto
Tanti colpi di scena
Le abilità di Rhys e Fiona promettono nuove soluzioni...

x ... Ma per ora le abbiamo solo "annusate"
x Da verificare il peso delle scelte

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