Recensione Stellar Blade, recensione per un Dio

Stellar Blade si pone un quesito annoso: abbiamo un Dio? E come faccio a diventare io un Dio?

Ogni volta che esce un gioco l’algoritmo del SEO la fa da padrona. Un po’ come la quarta stagione di Boris, esiste l’entità dell’algoritmo. Ormai abbiamo trasceso il livello divino. Nel suo libro Così parlò Zarathustra Frederich Nietzsche lasciò un messaggio forte:

Dio è morto! Dio resta morto! E noi l’abbiamo ucciso! Come potremmo sentirci a posto, noi assassini di tutti gli assassini? Nulla esisteva di più sacro e grande in tutto il mondo, ed ora è sanguinante sotto le nostre ginocchia: chi ci ripulirà dal sangue? Che acqua useremo per lavarci? Che festività di perdono, che sacro gioco dovremo inventarci? Non è forse la grandezza di questa morte troppo grande per noi? Non dovremmo forse diventare divinità semplicemente per esserne degni?

Morti sono tutti gli dèi: ora vogliamo che l’oltreuomo viva» – questa sia un giorno, nel grande meriggio, la nostra ultima volontà!

Sia chiaro, non voglio far si che voi lettori pensiate che vi stia venendo a bussare alla porta per la parola del Signore. Ma dovremmo iniziare a sentire gli altri 100 pugni che lo stanno facendo. Perché ora non esiste più l’oltreuomo, ma l’oltrealgoritmo. Colui che tutto vuole e tutto comanda. Ovviamente, il peccato risiede sia in noi, sia negli sviluppatori. Perché ora il nostro Dio è fatto di numeri, si fonda sulla matematica. È fede nella scienza. Tale valore porta a guadagni, e quindi perché dare forma alla sostanza?

Lo sanno gli sviluppatori di Shift Up, che ne hanno presentato più la forma di Eve che la sostanza. Lo sanno le redazioni, che spesso per rincorrere un Dio matematico leggono e scrivono notizie come quella sulla petizione per il culo troppo poco formoso di Eve.

Come dei novelli dèi, i creatori della protagonista ci hanno portato il frutto proibito. E noi come novelli Adamo lo abbiamo assaggiato.

Il Peccato originale

Nella sostanza Stellar Blade altri non è che un action che strizza l’occhio al capolavoro di Yoko Taro, il tanto osannato Nier:Automata. Se nell’iterazione dell’autore l’epopea di 9S e 2B è molto più filosofica, in Stellar Blade si affronta di più la sfera religiosa. L’umantià ha perso il suo Eden, venendo cacciata dalla Terra, dopo la sconfitta da parte di una razza dalle origini sconosciute, i Naytiba.

Eve, un’androide, è inviata con la sua squadra su quel che resta del nostro corpo celeste, per finire la guerra, eliminando l’anziano Naytiba. Ma le cose prendono una piega inaspettata e la nostra protagonista viene salvata da un umano dal nome di Adam.

Già dall’incipit si può vedere come si sia posta enfasi su vari richiami biblici e non. Nel corso dell’avventura, al giocatore verranno posti molti quesiti riguardo la religione, la fede e ciò che ruota attorno. Ciò che colpisce maggiormente, però, è il discorso riguardo alla trascendenza umana, su come l’uomo può e vuole arrivare al grado di Dio, perdendo a sua volta l’umanità.

Nel corso delle 22 ore per completare solo la trama principale si torna più volte su questi concetti. Ma esiste un “ma”: se nelle due iterazioni di Nier Yoko Taro poneva pause durante la trama per rilassare il ritmo e aiutare chi gioca ad accumulare alcuni temi, in Stellar Blade non avviene. Molti sono i momenti in cui il giocatore si ritroverà ad affrontare rivelazioni e colpi di scena, senza mai provare empatia con le vicissitudini che vede a schermo.

Perdona loro…

Vicissitudini che prendono spazio su una scenografia spettacolare. Vedere gli scorci di una Terra sull’orlo del baratro, o della città di Xion, divorata dalla vegetazione, è un qualcosa di sublime. Si rimane affascinati dai vari paesaggi che si pareranno davanti a noi, e il più delle volte si rimarrà esterrefatti dinanzi ad un tramonto. Mentre di sottofondo, si sentirà il suono delle battaglia che infuria tra i Naytiba e i profughi umani. Il gioco è un valzer un po’ troppo ritmato tra scenografia e musica.

In un turbinio di colpi e parate, tutto si muove ad un tempo di musica disumano. Tale è la sostanza di questo prodotto, che dovrebbe essere visto più sotto questo aspetto, rispetto che a quello della forma. Sia chiaro, non è il solo nostro peccato. Gli sviluppatori già dal principio usarono le forme sinuose di Eve perché il pubblico parlasse del prodotto, ma ciò che ha fatto più dispiacere è che noi ci siamo presi quel peccato. Mentre il Dio dell’algoritmo rideva di noi.

Abbiamo scritto una petizione, millantando una censura da parte di Sony perché la protagonista non era svestista abbastanza.

…perché non sanno quello che fanno

Come l’aver visto per lo più notizie sulla petizione, o sui glutei della protagonista, essere sbandierate sui vari feed. Perché si è scelto di seguire l’algoritmo, di dover apparire per mostrare la nostra forma. Di seguire un trend che ha martoriato la sostanza. Ma ormai è anche inutile parlarne, quindi non mi resta che trascendere e seguire l’algoritmo…

Stellar Blade è il nuovo gioco sviluppato da Shif Up. utlizzando il motore grafico Unreal Engine 5. La protagonista, Eve, utilizza tutine succinte per poter *ammicco ammicco* destabilizzare gli avversari, i temuti Nabyta che infestano la Terra. Ah inoltre ha suscitato scalpore che per poter guardare al meglio la nostra *ammicco ammicco* protagonista bisogna pagare, comprando la Skin Suit che mostra Eve come mamma l’ha fatta…

E prego affinché io possa essere perdonato, in quanto ogni briciolo di umanità mi sta abbandonando, andando a fondersi con i bit che sto scrivendo, per compiacere il mio nuovo Dio…

“Oltre a ciò, pare che ci sia una petizione di Sony, che non vorrebbe che *ammicco ammico* i giocatori si distraessero troppo con le curve mozzafiato della nostra protagonista. Tale petizione ha già raggiunto le 500.000 firme e nel tempo chissà se crescerà per poter far sentire le varie voci popolari, intanto potete trovare il gioco sul Playstation Store e su altri negozi, digitali e non…”

“Adesso sono diventato Algoritmo, il distruttore di umanità

Voto e Prezzo
8 / 10
60€ /80€
Commento
Stellar Blade è un gioco che ha fatto della pubblicità e di Eve, il manifesto della nuova umanità. Se si va oltre all'apparenza il gioco è un action che strizza l'occhio ai Nier di Yoko Taro, intrattenendovi per oltre 20 ore.
Pro e Contro
Grafica
Storia
Sonoro

x Combat System ripetivo
x Alcuni artefici alla grafica

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