Recensione Steep

Amanti degli sport estremi e in particolare di quelli invernali, potete gioire; finalmente, a quattro anni di distanza dall’ultimo SSX di Electronic Arts, apparso sulle console delle precedente generazione, Ubisoft prova ad ereditare lo scettro del genere, portandoci sulle immacolate nevi alpine in un open world ad alto tasso di vertigini che risponde al nome di Steep. La software house francese, per l’occasione, ha deciso di affidare il progetto ai suoi studi di Annecy, comune alle pendici della Alpi francesi, amanti di tutto quello che le montagne hanno da offrire. Annunciato allo scorso E3, il titolo ha subito suscitato curiosità tra gli appassionati, che oggi, dopo soli sei mesi, possono accogliere il titolo sulle proprie console. Scoprite dunque insieme a noi se questi sviluppatori amanti del pericolo sono riusciti a centrare l’obiettivo.

Versione testata: Xbox One

 

 

Parto per la “settimana bianca”…
Steep ci porta ad esplorare le vette alpine in lungo e in largo…
Con Steep vogliamo celebrare il mondo degli sport estremi e le montagne che ci hanno ispirato“. Questo è il messaggio che leggerete a schermo ogni qual volta avvierete una partita, e con cui gli sviluppatori vogliono subito trasmetterci l’amore che hanno infuso nella loro creatura. Dopo questo caldo messaggio ci ritroveremo, previa connessione obbligatoria ai server dell’Ubisoft Club (per giocare dovremmo essere sempre connessi ad internet), con gli scarponi affondati nella fredda e soffice neve, per affrontare l’esaustivo tutorial, dove capirete presto quanto il titolo del gioco, letteralmente “ripido“, sia il leitmotiv dell’intera produzione. Una volta presa confidenza con i quattro sport a disposizione, snowboard, sci, parapendio e tuta alare (da scegliere tramite un menu circolare richiamabile con il dorsale RB), eccoci completamente in balia delle altissime vette alpine (l’Alaska sarà aggiunta prossimamente tramite DLC gratuito); la libertà che si respira concluso il tutorial è al tempo stesso spiazzante ed esaltante. La catena montuosa, liberamente esplorabile in lungo e in largo, è una versione ovviamente compatta della controparte reale, e racchiude tutte le vette più famose che possiamo scalare tra Francia, Italia, Svizzera ed Austria: dal Monte Rosa al Monte Bianco, passando per Cervino, Tirolo e Aguille Verte, tutte minacciose e splendide. Ad ognuno di questi picchi corrisponde un’area piena di punti d’interesse, eventi, racconti della montagna e discese da affrontare a rotta di collo.

 

 

…dove vivere sfide variegate ed impegnative
Analizziamo tutta questa libertà con ordine, tramite un esempio pratico: prima di tutto si parte da un rifugio o da un punto di interesse e starà a noi trovare nuovi eventi da affrontare, che sono poi il piatto forte del titolo. Ci saranno due modi piuttosto comodi per farlo (ma non gli unici): trovare un punto panoramico e analizzare la zona con l’utilissimo binocolo richiamabile tramite il dorsale LB, oppure sorvolare le rocciose pendenze con il parapendio e guardarsi intorno, adocchiando le icone a forma di binocolo che sormontano determinate aree inesplorate. Una volta sbloccata la zona, troveremo un nuovo punto di interesse e tutti gli eventi collegati ad esso, se ce ne sono. Gli eventi comprendono sfide a punteggio o a tempo, a checkpoint oppure libere, distinte per disciplina, su percorsi molto variegati e ben costruiti dove battere il punteggio della CPU (purtroppo costituita dai loro fantasmi, non da veri e propri rider controllati dall’IA), oppure scalare le leaderboard online. Una piccola parentesi la aprono gli eventi “Bone Collector“, un po’ macabri e di pessimo gusto per i più sensibili, prevedono letteralmente di gettarci giù dai dirupi per farci il più male possibile (ricordando un po’ la modalità “Crash” della saga racing Burnout), divertenti si, ma che stonano un po’ con l’atmosfera idilliaca dei candidi passi montani. Scoprire punti di interesse e completare eventi ci farà guadagnare soldi e punti esperienza (ESP). Coi primi potremo acquistare giacche da neve, pantaloni, tele per il parapendio e tantissimo altro, per vestire il nostro rider come meglio preferiamo; con i secondi saliremo di livello e, in base a questo, sbloccheremo nuove vette ed eventi sponsorizzati, ad esempio da North Face o GoPro, decisamente spettacolari e ben caratterizzati. Per cambiare zona basterà ppoi premere per qualche secondo il tasto B e torneremo alla mappa, realizzata interamente in 3D, delle alpi; proprio qui sorge il primo problema. Per quanto bella e dettagliata, la mappa risulta assolutamente scomoda e poco intuitiva, senza possibilità alcuna di richiamare una lista completa degli eventi sbloccati o almeno di selezionare una determinata cima, rendendo la ricerca inutilmente manuale, selezionando gli spot tramite il cursore mosso con la levetta sinistra. Una mancanza non da poco per un titolo così enorme e ricco di contenuti. Nonostante ciò la fase esplorativa è assolutamente ben strutturata, soddisfacente e, complice l’ambiente inedito per un open world, fresca e divertente. Scoprire nuovi punti d’interesse diventerà presto una droga (che vi premierà con preziosi ESP), soprattutto se amate questo tipo di paesaggi. La possibilità di esplorare il mondo a piedi è inoltre un’ottimo modo per passeggiare e meditare, oltre a rivelarsi fondamentale per raggiungere alcuni punti particolarmente impervi.

Ma guarda come si imparano in fretta questi sport estremi!
Snowboard e sci per affrontare ardite pendenze…
Ottimo il lato esplorativo quindi, ma ora vorrete sapere se il tutto si gioca bene e soprattutto come. Fughiamo subito ogni dubbio, i quattro sport disponibili sono estremamente divertenti, facili da padroneggiare e restituiscono al giocatore un ottimo feedback per quanto riguarda il loro elemento naturale, che sia neve o aria. Snowboard e sci rappresentano due facce della stessa medaglia, non ci saranno infatti eventi che prevederanno l’utilizzo esclusivo di uno dei due equipaggiamenti, lasciando libera scelta al giocatore. Entrambi gli stili sono controllati tramite la levetta sinistra, che se inclinata verso l’alto farà pendere in avanti il baricentro del rider, facendogli guadagnare velocità. I trick, saranno eseguiti caricando il salto tramite la pressione e il successivo rilascio del grilletto destro, inclinando poi la levetta sinistra per ottenere le rotazioni desiderate; lo stesso grilletto del salto permetterà poi di effettuare i famosi grab della tavola o degli sci, spettacolari ed estremi, utili per aumentare ulteriormente il moltiplicatore, che si caricherà fino a “4x”. Il moltiplicatore resterà attivo fin quando non cadrete malamente, rendendo l’approccio alle gare ragionato e simulativo. Scordatevi comunque la varietà di trick di un SSX, Steep, sotto questo aspetto, punta molto sul realismo e su trick eseguibili dai professionisti anche nella realtà, senza le evoluzioni fuori di testa della serie EA.

 

 

…tuta alare e parapendio per dominare i cieli
Passiamo ora agli emozionanti sport d’aria, questa volta diametralmente opposti. Uno dei più grandi pregi del titolo è l’utilizzo della tuta alare, protagonista del base jumping e degli eventi (o discese libere) più adrenalinici del titolo. Una volta raggiunto lo spot che riteniamo più adatto, oppure la struttura metallica che sormonta l’inizio di un evento ad essa dedicato, ci potremo tuffare nel vuoto: vertigini e velocità sono resi splendidamente, mentre la parete rocciosa sfreccia sotto di noi e tramite l’inclinazione della levetta sinistra dovremo evitare ostacoli naturali modificando l’inclinazione del corpo. La levetta destra di occupa invece degli scarti più repentini e disperati, quasi come una schivata da action game. Il gameplay di queste sezioni è tutto qui, senza fronzoli o complicazioni inutili, assolutamente funzionale agli eventi estremi che affronteremo, che ci vedranno passare attraverso checkpoint posizionati in strettissimi pertugi tra le rocce o tra i piloni di un cavalcavia. Una volta arrivati sani e salvi alla fine di una discesa, la pressione congiunta dei due grilletti ci farà aprire il paracadute con un sospiro di sollievo. Il sistema di punteggi per questa categoria è azzeccatissimo, premiandoci per voli radenti e schivate all’ultimo secondo, tenendo sempre sulla corda il giocatore. Se la tuta alare è velocità e istinto, il parapendio è (oltre che un ottimo mezzo per viaggiare nel mondo di gioco) ragionamento e calcolo. L’inclinazione tramite levetta sinistra rimane, ma si aggiungono alcune interessanti funzioni. La prima è il controllo dei freni tramite il grilletto sinistro, che può essere utilizzata sia in fase di atterraggio, sia per perdere volontariamente quota; la seconda è la possibilità di ruotare sul proprio asse tramite il grilletto destro e la levetta sinistra, per effettuare semplici evoluzioni o cambiare velocemente rotta. Vicino alle pareti rocciose inoltre, incontreremo forti correnti ascensionali che ci permetteranno di risalire velocemente la montagna, stando attenti a non urtare le sue antiche sporgenze. Da alcuni definite noiose, queste sezioni sono invece a nostro parere molto curate, permettendo di variare ulteriormente un’offerta ludica già di per se particolarmente ricca. Il trait d’union che lega le varie discipline è una mirabile realizzazione delle animazioni tramite motion capture, con movimenti realistici e ben legati tra loro. Nota dolente sono alcuni problemi nelle collisioni e una fisica un po’ bizzarra nelle discipline invernali, soprattutto nella gestione della forza g (una barra a mezza luna che accompagna il nostro rider). Alle volte capiterà infatti di ritrovarsi con la faccia nella neve nonostante la corretta chiusura di un trick, mentre scontri ben più paurosi ci vedranno continuare la corsa come niente fosse accaduto; fortunatamente questi episodi sono comunque sporadici e non danneggiano particolarmente il gameplay.

…Ma vado da solo o con gli amici?
Steep può essere affrontato sia in singolo sia in multigiocatore
Fin dalla presentazione, Steep è stato presentato come un prodotto dalla forte componente multigiocatore, permettendo di creare gruppi composti da un massimo di quattro componenti, siano essi amici o sconosciuti, per gareggiare ed esplorare in compagnia. Mentre gli amici basterà invitarli ad unirsi alla nostra partita, i giocatori sconosciuti vanno raggiunti direttamente sulla mappa di gioco (appaiono sempre 2-3 giocatori per volta), per poi chiedere di unirsi a noi con la pressione del tasto X. Una volta accettato l’invito potremo sciare liberamente oppure affrontare insieme le varie sfide che il gioco propone. Potremo anche condividere con gli altri giocatori i tracciati da noi creati; al termine di una discesa, aprendo la mappa potremo visualizzare la linea appena tracciata e scegliere di impostare una sfida (con gli stessi parametri di quelle pre-confezionate) da condividere con i giocatori che si uniranno a noi. Sorprendentemente e fortunatamente, il gioco trova una sua precisa dimensione anche nel single player, complice la libertà di ritmo e la meravigliosa atmosfera invernale che il titolo regala, guarnita dai vari “racconti della montagna“. Durante questi eventi l’impostazione solitaria sublima, regalandoci discese particolarmente originali mentre la montagna di turno ci parla, ci minaccia, si complimenta e si racconta; suadenti monti dalla voce femminile, picchi arrabbiati con gli uomini che hanno lasciato marcire impianti sciistici sulle sue gloriose pendici e persino vette un po’ matte che ci scherniscono, spingendoci sempre al limite.

 

“Ragazzi, che panorama!”
Panorami mozzafiato ma purtroppo spogli
Inutile girarci intorno, ciò che rende Steep così speciale è il suo inedito open world alpino (senza caricamenti alcuni) e i panorami che ne scaturiscono. Il colpo d’occhio è spettacolare, con un orizzonte visivo che si estende a perdita d’occhio; sia che si guardi da cima a valle che viceversa, la vista è paradisiaca e incantevole. Tramite il d-pad è possibile cambiare orario in tempo reale, godendosi le mille sfumature del giorno che colpiscono le valli, meditando sulla cima del Cervino; la bianca distesa colpita dal sole al tramonto diventa infuocata, mentre noi la sorvoliamo guidati dal vento sul nostro parapendio. Un’immagine poetica come mille altre che vivrete, tra cui le discese in notturna armati di torcia, con gli ululati dei lupi (la cui unica presenza è appunto sonora) in lontananza. D’atmosfera anche i piccoli paesini, villaggi e baite, dove gli uccellini cantano e le campane scandiscono le ore che passiamo in questo gigantesco snow park. Non mancano altri dettagli tipici di queste località, come i classici tempietti al cui interno si ripara una Madonnina, la quale veglia sulla popolazione e sugli sportivi. Manca però qualcosa, quel qualcosa che avrebbe reso l’esperienza ancora più coinvolgente e indimenticabile. Il mondo di gioco purtroppo manca di vitalità, e presto ci accorgeremo che la splendida natura a tratti così reale, è in realtà di plastica. Gli alberi non si muovono al vento, il meteo non è dinamico, se non in alcuni determinati eventi; sarebbe stato inoltre bellissimo poter incontrare animali selvatici ma purtroppo dobbiamo accontentarci solo dei loro richiami. Ancora più grave è la mancanza di vita nei vari paesi, i quali sono solo un grazioso agglomerato di casette di sasso e chiese, senza anima viva, mentre potevano essere sfruttati come hub per il multiplayer ad esempio, brulicanti di NPC e di giocatori in carne e ossa. Stesso discorso per gli eventi, niente elicotteri in volo, niente tifosi urlanti, niente cameraman e, come accennato prima, niente rivali, solo fantasmi di bronzo, argento e oro. Un vero peccato che speriamo trovi rimedio in un eventuale seguito. Realistica e impressionante è invece la resa della neve, come era lecito aspettarsi; ogni nostro movimento, passo o caduta lascerà una precisa impronta sul bianco manto tanto caro agli amanti di questa stagione.

Un paio di cuffie sotto il casco
Il comparto sonoro è invece curato sotto ogni aspetto. Nelle nostre discese verremo accompagnati dai brani prevalentemente strumentali dell’artista francese Zikali, il quale ha confezionato una soundtrack che spazia da sonorità fortemente rock ad altre decisamente più ambient e suggestive, passando per tracce elettroniche incalzanti. Durante le gare invece potremo ascoltare una selezione di brani estremamente eterogenea, da Freestyler dei Bomfunk MC’s, hit mondiale anno 1999, fino all’immortale e prorompente Cavalcata delle Valchirie di Richard Wagner. Un plauso va anche agli effetti sonori di neve a aria; il rumore dei passi che affondano nel bianco è assolutamente realistico e verrà subito riconosciuto dai nostri timpani, mentre fendere l’aria a 150km/h durante un volo con la tuta alare genererà un rumore da “finestrini abbassati in autostrada” molto coinvolgente. Ottimo anche il doppiaggio, ben recitato da tutti gli interpreti.

Verdetto
8 / 10
Mancano solo polenta e capriolo!
Commento
Steep si è rivelato un ottimo punto di partenza per un futuro (speriamo) franchise, nonché un'esperienza perfetta per accompagnare le fredde serate invernali. Il titolo è curato e la passione degli sviluppatori per le Alpi e per gli sport estremi si percepisce ad ogni partita. Purtroppo sembra che abbiano fatto alcune cose frettolosamente, tralasciando dettagli che ne minano l'atmosfera, di base fantastica, e rendono il mondo di gioco privo di quella vitalità che avrebbe decretato l'eccellenza del prodotto. La doppia natura single/multiplayer è ottimamente amalgamata con l'ossatura del gioco e rende il titolo divertentissimo sia in solitaria che in compagnia. Un titolo per chi ama immergersi nella natura e cerca un gameplay semplice da padroneggiare ma variegato e ricco di sfide. Ubisoft Annecy, sei sulla strada giusta!
Pro e Contro
4 sport, tutti divertenti
Esplorazione immersiva
Gameplay solido e intuitivo
Godibile anche in singolo
Le Alpi sono una meraviglia...

x ...A cui manca vitalità
x Fisica bizzosa
x Mappa 3D macchinosa

#LiveTheRebellion