Recensione SteamWorld Build, la recensione dal sottosuolo

Di robot, vapore e miniere

Se dovessimo raccontare la storia alla base del brand SteamWorld dovremmo partire ormai dal lontano 2009, epoca in cui il primo titolo di questo “universo espanso” fa la sua comparsa negli store mobile sotto le sembianze di un tower defence con uno stile grafico molto cartoon ed un concept davvero interessante a livello di scenario.

Ma ora siamo alla fine del 2023, e questa combriccola di robot in fuga dal loro pianeta si approccia ad una nicchia di mercato piuttosto particolare – scelta molto coraggiosa e sorprendentemente azzeccata.

Si, perché in un certo senso SteamWorld Build può considerarsi un approdo più che soddisfacente nel mondo dei city builder, a patto di non volerlo annoverare nella cerchia dei più simulativi o complicati.

Cosa bolle in pentola quattordici anni dopo?

Partiamo intanto dal setting: come al solito, il pianeta dei nostri robottini sta ormai lentamente andando in rovina e l’unica possibilità di salvezza risiede nella costruzione di un razzo capace di evacuare la popolazione robotica.

L’unico vero problema è che i pezzi di questo razzo sono sepolti nel sottosuolo del pianeta, in profondità sotto la scorza polverosa di una landa desolata e arida. Il nostro compito sarà quindi quello di fondare un insediamento in questa terra dimenticata allo scopo di creare le condizioni perché i lavori di ritrovamento delle parti del razzo possano avvenire nel più breve tempo possibile.

Un city builder anomalo

Già da queste poche righe è facile intuire quindi che Steamworld Build pone al giocatore un obbiettivo da raggiungere, uno scopo attorno a cui costruire la nostra intera partita, cosa ben diversa rispetto all’espansione senza fine tipica del genere. Questa piccola ma non così sottile differenza, può quindi andare a cambiare la modalità di approccio al gioco e di conseguenza anche come questo viene poi percepito in termini di difficoltà.

Proprio per questo motivo, durante le mie ore di prova ho deciso di scavare più a fondo all’interno di una struttura ludica che mi stava intrattenendo molto ma che, da amante e conoscitore del genere, non stavo trovando eccessivamente impegnativa. Ho quindi deciso di ricominciare più volte la partita, testando tutti i livelli di difficoltà e, una volta scaduto l’embargo, proponendo a una persona non avvezza ai city builder di giocare un’intera partita a difficoltà intermedia. Questo per potermi rendere conto della difficoltà percepita da chi potrebbe avvicinarsi a Stemworld Build proprio per la decennale storia di questo piccolo universo condiviso.

Anche in questa versione del west tutto gira intorno alla ferrovia!

Una città…a strati

Veniamo però al gameplay vero e proprio, perché Steamworld Build nasconde proprio qui la sua più gradita sorpresa.

Le partite cominciano nella maniera più classica possibile: avremo a disposizione un primo edificio (la stazione) che sarà il cuore pulsante della nostra città, attorno al quale dovremo via via costruire edifici e strutture con scopi specifici al fine di popolare la zona e creare le condizioni per una continua crescita demografica.

Inizieremo quindi con i due pilastri fondamentali di un qualsiasi builder: materie prime ed abitazioni.

In un mondo in cui la forza lavoro, anche dei nostri stessi abitanti, deriva dal vapore, ovviamente le due risorse principali non possono che essere legna e carbone. Andranno prelevate, stoccate e lavorate in grandi quantità per garantire un costante apporto di energia al nostro insediamento. Per questo avremo ovviamente bisogno di braccia (meccaniche) che costruiscano gli edifici e lavorino al loro interno, per cui ecco che andranno costruite le unità abitative ed i relativi servizi per una moltitudine crescente di piccoli roboto lavoratori.

Non è un caso che abbia parlato di robot lavoratori, perché SteamWorld Build rielabora un concetto presente anche in altri titoli come City Skylines, ovvero quello della suddivisione in “classi” della nostra popolazione. Se un robot che opera all’interno di una centrale a carbone ha delle necessità tutto sommato modeste, così non è, per esempio, per un robot ingegnere, che pretenderà di avere tutta una serie accessoria di servizi per decidere di stabilirsi nella nostra cittadina e rimanerci a lavorare, dandoci così la possibilità di sviluppare nuovi edifici e tecnologie.

Questa meccanica, sebbene non sia appunto una totale novità, porta comunque il giocatore a dover ragionare in termini non solo di espansione della città, ma anche di continuo sviluppo e miglioramento delle zone già costruite e ormai autosufficienti.

L’interfaccia è sempre pulita, chiara e leggibile anche dai neofiti.

I robot hanno scavato troppo a fondo…

Fino a qui potreste però pensare che non ci sia nulla di nuovo sotto il sole. Ma proprio quando la cittadina comincia ad espandersi, SteamWorld Build ci riporta alla tematica principale da cui il gioco prende il via. Il vero motivo per cui abbiamo investito ore nella creazione di questo avamposto nel nulla è la possibilità di avere a portata di mano mezzi, “uomini” e risorse per scavare nel sottosuolo alla ricerca dei pezzi del razzo che salverà la nostra razza robotica dall’estinzione.

A quel punto, il gameplay comincia a muoversi su due binari paralleli. Da un lato avremo la necessità di scavare nel sottosuolo creando delle miniere sempre più fitte, intricate e ricche di pericoli; dall’altro dovremo continuare a gestire la nostra cittadina, con un occhio ancora più attento alle esigenze lavorative anche per quello che riguarda il sottosuolo.

Quello che ne risulta è molto interessante, poiché con il passare delle ore la nostra città avrà esigenze sempre maggiori. Inoltre, più esploreremo le profondità delle miniere più necessiteremo di strumenti migliori per gli scavi, per la difesa dalle bestie che immancabilmente spunteranno dal terreno per papparsi i nostri robot e per la messa in sicurezza delle varie gallerie.

Le miniere nascondo mille pericoli!

Doppio gameplay, doppia attenzione

Questa estrema dualità del titolo è allo stesso tempo il suo picco massimo di originalità e quindi il suo punto di forza, come al tempo stesso la sua maggiore debolezza.

Se è vero, infatti, che la componente principale di city building non è esageratamente complessa, è anche vero che il dover suddividere la propria attenzione fra due segmenti così diversi di gemaplay, può portare i giocatori meno avvezzi al genere a sbilanciare la propria attenzione su una delle due parti, andando irrimediabilmente a danneggiare l’altra, che da li in poi comincerà a dargli continui problemi.

Ho potuto constatare facilmente questa realtà comparando le mie partite, anche alla difficoltà massima, con quelle di un neofita: se da un lato, nonostante le crescenti esigenze della città, io potevo dedicarmi al sottosuolo con maggiore attenzione, forte di una pianificazione urbanistica sviluppata con in mente le future esigenze di cittadini ed edifici, il giocatore non avvezzo tenderà ad avere un approccio di reazione ai problemi e alle necessità, sia del sottosuolo che della città, dovendo gestire un accumulo di problemi nel caso in cui non si riesca ad essere abbastanza veloci a livello decisionale e propriamente nel gameplay del titolo, posizionando strutture e modificando paramentri velocemente, senza dare il tempo ai problemi di ingigantirsi.

Proprio per questi motivi, mi sento di dire che Steamworld Build possa risultare abbastanza ostico per un neofita nelle fasi avanzate di una partita, al contrario, per chi conosce bene il genere può essere impegnativo alla difficoltà massima, ma può risultare anche estremamente godibile a difficoltà minori se lo si vuole giocare in maniera più rilassata.

Personalmente ho trovato questo titolo ottimo anche a difficoltà intermedia, proprio perché mi dava la possibilità di giocare in maniera più rilassata e mi permetteva di godermi l’ambientazione e le varie animazioni dei robottini.

Un'ottima idea a vapore

SteamWorld Build mi ha lasciato una consapevolezza: una buona idea di gameplay come l’affiancare la fase da builder puro e le miniere può dar vita a esperimenti interessanti e divertenti anche da parte di chi non aveva mai approcciato una certa nicchia di mercato. Questo dimostra che un concept interessante paga in termini di divertimento, mille volte di più di quanto non possa fare un brand blasonato appiccicato con lo sputo a uno scheletro super classico di city o park building senza un minimo di estro creativo (vero Jurassic Park Evolution 2?).

Spero che questo esempio venga raccolto anche da altri studi, perché sappiamo perfettamente che ci sono una miriade di universi in cui sarebbe super interessante vedere progetti simili a questo, con meccaniche particolari studiate ad hoc per quel mondo.

Con questa speranza voglio premiare un gioco che mi ha saputo intrattenere ottimamente in questo mese di prove e che sicuramente vorrò esplorare ancora.

Voto e Prezzo
7.5 / 10
30€ /30€
Commento
Steamworld Build è un ottimo titolo sia per gli esperti che per i neofiti che vogliono un approccio meno soft a questo genere.
Pro e Contro
Ottima ambientazione
La dualità del gameplay è una bella idea
Art style semplice ma accattivante

x Può risultare ostico per i neofiti
x Il fatto che abbia una fine può non piacere agli appassionati del genere

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