Ho deciso di scrivere una recensione di Snack World – Esploratori di DungeonGOLD completamente al buio, senza un’idea pregressa delle meccaniche e trama di gioco. Non ero nemmeno al corrente che fosse mai esistito, né tantomeno che fosse abbastanza importante da avere una sua serie animata e fumetto. Quello su Nintendo Switch è dunque un remake di un titolo 3DS omonimo, arrivato in Occidente per la prima volta il 17 febbraio scorso. E forse è un bene che sia stato così.
Siamo un cavaliere in preda ad una grave amnesia, che vagabondo di fronte ai cancelli di un regno sconosciuto viene raccattato dalle guardie del re. Come questi ci rivelerà il regno è conosciuto come Tutti Frutti, ed è abitato da varie figure dalla stravagante personalità. Dai nomi all’aspetto, le peculiarità di ogni personaggio non passano inosservate. La Principessa Melonia, ad esempio, è una delle figure centrali dell’avventura, come suo padre e la particolare compagine che ci accompagnerà nell’avventura. Abbiamo di fronte una trama abbastanza semplice, movimentata da questi particolari individui, e dal riaffiorare di alcuni ricordi del nostro avatar. L’inizio dell’avventura, poi, vi verrà presentato in maniera molto rilassata tra battute e continue rotture della quarta parete. Un inizio abbastanza semplice, per presentare le meccaniche senza appesantire troppo il tutorial.
Le meccaniche di ogni GDR – MA…
Trattandosi poi di un GDR il gioco non si esime dallo sfruttare le meccaniche tipiche del genere. Livelli, punti abilità spendibili in potenziamenti, addirittura farming di utili oggetti. Se infatti la grafica piuttosto cartoonesca può far sembrare il gioco abbastanza ingenuo, in realtà progredendo la difficoltà aumenta gradualmente. Potenziando poco il personaggio o le armi (che so, ad esempio perché ve ne siete dimenticati) in poche ore di gioco si rende necessario migliorare le statistiche. Questo si può fare, appunto, salendo di livello, il che guadagnerà punti spendibili, tra le altre, in fortuna. Questa stat è molto importante: determina la probabilità di ottenimento di oggetti rari.
Anche questi, ovviamente, non vanno sottovalutati, e sarebbe bene tener sempre aggiornato l’armamentario (le Jare – che non ho ancora capito come pronunciare). Jare e oggetti utili si possono comprare o ottenere dalle avventure o dalla pesca a biglietti (un gacha, insomma. RNG maledetto). Importante anche il supporto degli Snack, compagni di avventura di due tipi. Quelli di gruppo saranno sempre al nostro fianco, mentre i tascabili si caricano lottando perché ci si possa trasformare in uno di essi. Le continue incitazioni del comandante Macho-donia ne sottolineeranno di continuo l’importanza. Questa timida pulzella dalla doppia, dura personalità vi rimprovererà in continuazione se gli snack di gruppo dovessero vedersela male.
In una recensione di Snack World – Esploratori di Dungeon non si può ignorare che interagirete con soggetti alquanto peculiari. Nemici, personaggi principali o meno non passano mai inosservati, e le loro particolarità finiscono spesso ad infrangere la quarta parete. Anche il mondo di gioco, per quanto la meccanica dungeon lo costringa un po’ su binari, è così colorato che ogni suo angolo risalta subito all’occhio. Il cammino non è troppo semplice, ed è accompagnato da godibili frasi di personaggi alquanto stravaganti che sapranno strapparvi una risata anche in momenti piuttosto frustranti. Ad esempio i Geniace, uno Snack tascabile reclutato nelle prime ore di gioco, non si risparmieranno mai di commentare in modo ambiguo alcuni eventi.
Il lato tecnico
Su Switch il gioco sembrerebbe sfruttare spazi differenti dell’originale 3DS/smartphone. Oltre le mura della città non c’è un mappamondo in cui spostarsi, e non ci si può spostare fisicamente da un luogo all’altro. Selezionata la missione si passa direttamente all’area in cui va portata a termine, e i dungeon non contano mai più di due piani (più l’area boss fight). Sebbene ognuno di questi sia ben popolato di nemici, trappole e di tesori da scovare, il gioco ne trae un sentore di movimento su binari. D’altronde sono i dungeon i veri protagonisti, e vengono trattati con più che sufficiente riguardo.
Da sottolineare anche un’ottima strategia di posizionamento del punto cura dei dungeon, che appena prima l’area boss rimetterà completamente in sesto tutti i personaggi. Il bilanciamento della difficoltà sembra fatto a puntino: l’aumento graduale di Snack con cui si possono affrontare le avventure non rende affatto facile il percorso – lo aiuta il giusto. Ogni dungeon, poi, può spawnare un’area casuale – un punto cura extra oppure una porta magica, dietro cui si trovano un'”area misteriosa” o una stanza del tesoro che può contenere oggetti rari.
Ultima nota per il lato multiplayer, a mio avviso ben curato. Potrete decidere di “aprire il vostro mondo” ad altri giocatori (o unirvi ai loro), e giocare alcune missioni in cooperativa. Il Pix-e Pod, uno smartphone fido compagno di avventure, ha delle voci (app) tramite cui potrete consultare un elenco di persone incontrate in avventura e gli amici di gioco.
Potrete anche modificare il vostro profilo, e persino scambiare gli oggetti raccolti con altri giocatori via Pix-e Bay. Questo vi offre l’opportunità di chiedere ad altri oggetti che possono salvarvi la vita durante un dungeon, Jare o Snack che siano. Per ognuna di queste voci potete inoltre decidere di comunicare via internet o in locale. Il Pix-e Portale, invece, è molto simile al Dono Segreto dei titoli Pokémon: tramite codice, password o internet si possono ottenere oggetti particolari.
Dal Pix-e Portale si ottengono i coupon della pesca. Prego.
Verdetto
8.5 / 10
Non propio croquembouche, ma di sicuro un buon tiramisù.
Commento
Un gioco dall'apparenza ingenua e palesemente giapponese, ma con un gameplay da non farsi parlar dietro. Fa ricordare di sé tra sorrisi inaspettati e crolli della quarta parete.
Pro e Contro
✓ Straboccante personalità ✓ Meccaniche molto godibili...
x ...ma non sempre chiare x Potenziale da sfruttare un po' meglio
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