Recensione Severed

Dopo essersi fatti conoscere con le gelatinose avventure del Blob alieno e consacrato il proprio successo con il sopraffino metroidvania Guacamelee!, i canadesi DrinkBox Studios tornano su PlayStation Vita con una nuova esclusiva volta a sfruttare le capacità “tattili” della console di casa Sony. Disponibile dal 26 Aprile su PlayStation Network al prezzo di 14,99€ (con uno sconto del 10% per gli utenti PS Plus) ecco la recensione di Severed.

Down to Hell!
La storia fa leva su alcune profonde metafore sul senso della vita e della morte
Risvegliatasi in una dimensione poco accogliente, la giovane Sasha scoprirà di aver perso due cose: il braccio sinistro e la sua famiglia. Quello che è successo alla ragazza non ci verrà mai raccontato apertamente ma fin da subito sarà chiaro lo scopo della nostra missione, ovvero quello di salvare i propri genitori e il fratellino, misteriosamente scomparsi e tenuti prigionieri chissà dove. A dare una speranza di salvezza a Sasha ci penserà un losco figuro, che l’avvicinerà offrendole un arma per combattere i nemici che troverà sul suo cammino. Inizierà così l’odissea che spingerà Sasha nei meandri di questo mondo ostile, spinta dalla voglia di sopravvivere e salvare i propri cari da una fine ormai certa.
In Severed la narrazione sarà ridotta all’osso, lasciando questo compito ad alcuni personaggi secondari che incroceranno più volte il nostro cammino. Nonostante questa limitazione espressiva, il gioco di DrinkBox Studios riesce lo stesso ad essere comunicativo, attraverso una storia cupa che fa leva su alcune profonde metafore sul senso della vita e della morte, specialmente nelle battute finali, con una conclusione non così scontata come ci potrebbe aspettare dal classico “e vissero felici e contenti”.

 

severedSe con Guacamelee! il team canadese era riuscito a dare il meglio di sé muovendosi in un territorio, quello dei platform, a loro affine e collaudato, con Severed si assiste ad un netto cambio di rotta con un’avventura in prima persona che mescola alcuni elementi RPG alla dungeon crawler ad un’esplorazione che resta saldamente ancorata al termine dei metroidvania, però applicata in un contesto 3D. Sasha si troverà a visitare il mondo di gioco viaggiando tra alcuni “labirinti” che si snodano su più livelli: ogni location, delle 5 che compongono l’intera area esplorabile, conterrà una serie di stanze in successione, nelle quali si nascondono i nemici più svariati, interruttori o passaggi segreti che porteranno a nuove zone o potenziamenti ben nascosti. L’esplorazione, come il genere vuole, sarà progressiva e potremo accedere alle nuove aree solamente dopo aver ottenuto il relativo potere, cosa che porterà ad un necessario (e immancabile) backtracking per poter scoprire ogni singola porzione della mappa. All’interno dei dungeon dovremo risolvere diversi puzzle ed enigmi più o meno complicati. Alcuni si limitano al trovare una chiave o un interruttore per poter proseguire il nostro viaggio, altri metteranno alla prova il nostro tempismo e senso pratico, altri ancora lo spirito d’osservazione. Il tutto verrà poi appuntato sulla mappa, richiamabile in qualsiasi momento, che oltre ad aiutare ad orientarci nel mondo di gioco, ci fornirà una rapida panoramica sulla percentuale di completamento e su i vari “misteri” non ancora risolti o i posti da visitare.

El dedo de la muerte
il gameplay di Severed risulta molto intuitivo ed immediato
A tutto questo si aggiungono i combattimenti contro le mostruosità che dovremo affrontare per arrivare al nostro obiettivo. Qua dovremo affidarci all’uso del touch screen che servirà a dare “vita” ai nostri fendenti, che saranno possibili semplicemente scorrendo il dito sullo schermo per attaccare. Muovendolo avanti e indietro sul nemico potremo eseguire attacchi multipli, mentre ampliando il gesto infliggeremo danni maggiori. Ogni avversario avrà un proprio timing d’attacco (sarà possibile passare da un nemico all’altro tramite la croce direzionale) che ne determinerà le tempistiche del turno, e quando inizierà la loro controffensiva dovremo parare i loro colpi eseguendo uno “slide” con il dito nella direzione contraria a quella del fendente del rivale (ulteriormente evidenziato di rosso per non creare confusione), spingendo il nemico ad aprire la propria difesa e a mettere a nudo il proprio “tallone d’Achille”.

Combattendo Sasha potrà fare affidamento su alcuni poteri come la Modalità Concentrazione, una sorta di “tempo rallentato” che le consentirà, una volta sconfitto il nemico, di amputargli gli arti o altre parti del corpo con precisione chirurgica. Ma non solo, sfruttando un potente flash potremo stordire e immobilizzare chi ci troveremo di fronte, permettendoci di concentrare i colpi sul loro punto debole, o sfruttare l’abilità di divorare i “buff” magia avversari (maggior difesa, tempo d’attacco velocizzato, attacco potente), assorbendoli e sfruttandoli a nostro vantaggio.

severedLe parti amputate ai mostri potranno essere impiegate per potenziare le abilità di Sasha: oltre a migliorarne le caratteristiche fisiche, come la resistenza ai danni o l’aumento dell’attacco, andremo ad estendere la durata dei poteri, facilitandoci la vita durante gli scontri più complicati, completando un three skill che chiederà ad ogni upgrade sempre più risorse.
Il sistema di gioco nell’insieme funziona ottimamente e, avvalendosi di geasture tattili, risulta molto intuitivo ed immediato. Questo però non deve far pensare ad una semplificazione del gameplay relativo ai combattimenti, alla stregua di alcuni titoli pensati per il mercato mobile. Severed richiede sempre massima attenzione durante ogni scontro, obbligando uno studio attento dei nemici e dell’ordine nel quale affrontarli. Ad esempio, nelle fasi più avanzate, alcuni nemici sfrutteranno buff che li renderanno immuni ai nostri poteri, unitamente ad altri potenziamenti che ne migliorano le statistiche, trasformandoli in vere e proprie macchine da guerra; o ancora li scontri in “volo”, nei quali avremo un tempo limitato per portare a termine il tutto, pena la ripetizione dello stesso partendo dall’ultimo check point raggiunto.
Completare Severed ed arrivare ai titoli di coda vi porterà via 6/7 ore, in base alle vostre doti esplorative e combattive (alcuni combattimenti necessiteranno diversi tentativi per essere superati), toccando le 10 nel caso si decida di puntare all’agognato Platino, collezionando tutti i potenziamenti ed esplorando minuziosamente ogni angolo della mappa.

Arte in movimento
Il mondo di Servered è cupo e degradato
Se dal lato del gameplay il cambio di genere si fa sentire, da quello estetico si nota una certa continuità stilistica iniziata con Guacamelee!. Il tema della morte torna anche in questa nuova produzione e si riflette in un mondo cupo e degradato che, pur non godendo di chissà quali capacità tecniche, riesce lo stesso ad affascinare grazie all’ottima ispirazione artistica che il team è riuscito ad infondere, sia alle ambientazioni che ai mostri che le abitano, proponendo soluzioni grafiche affascinanti e dal forte impatto visivo.

Severed_LaunchDate_Image01Il level design, legato anche alla tipologia di gioco, rompe la linearità imposta dalla struttura, bilanciando bene il backtracking per tutta la durata dell’avventura, facendosi sentire solamente quando vorrete puntare al completamento totale. Ad accompagnare il gioco troviamo le suggestive sonorità del collettivo canadese YAMANTAKA // SONIC TITAN (con la collaborazione di Pantayo, all-women band di Toronto) che cuce intorno al gioco una soundtrack che rende palpabile il misticismo e le cupe atmosfere che Severed trasuda da ogni suo poro virtuale.
Servered presenta inoltre l’adattamento dei testi presenti (pochi) completamente in italiano.

Verdetto
8.5 / 10
La morte scorre sulla punta delle dita
Commento
DrinkBox Studios fa nuovamente centro confezionando un titolo che calza perfettamente alle capacità della bistrattata console Sony: un'avventura che mescola semplici elementi RPG a meccaniche "touch" che sfruttano a dovere le possibilità offerte da PS Vita. Severed riesce con le sue atmosfere e il suo stile unico a catturare l'attenzione del giocatore, che verrà catapultato in un mondo surreale per tutta la durata del gioco, riconfermando le indiscusse capacità del team canadese nel raccontare "favole" interattive.
Pro e Contro
Atmosfere cupe e surreali
Stilisticamente affascinante e riuscito
Sfrutta a dovere i controlli "touch" di PS Vita

x Trama solamente delineata
x Si finisce velocemente

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