È trascorso poco più di un anno da quando la serie di Senran Kagura ha fatto il suo debutto ufficiale in occidente con il primo titolo 3DS,
Senran Kagura Burst,
e dopo un paio di spin off per PS Vita, tra cui il musou
Shinovi Versus ed il curioso esperimento ritmico/culinario
Bon Appétit,
è finalmente giunto il momento del primo sequel ufficiale, nuovamente su 3DS, intitolato
Senran Kagura 2: Deep Crimson. Andiamo subito a scoprire se anche questa volta sotto un aspetto apparentemente superficiale ed improntato al fanservice si nasconde un titolo da non sottovalutare.
Ma non sono un po’ ingombranti per un ninja?
Per chi non conoscesse ancora la serie, Senran Kagura ci mette nei panni di un gruppo di
10 ragazze Ninja, divise tra le studentesse della Hanzo Academy e quelle della Hebijo, rispettivamente Shinobi “buoni” e “cattivi”. La caratteristica estetica principale e più evidente è l’enfasi data ai loro corpi femminili, in particolare ai
seni grandi e sballonzolanti, messi in mostra da vestiti e divise che andranno distruggendosi nel corso dei combattimenti, lasciando le varie ragazze letteralmente in mutande. Senran Kagura 2 è, come i predecessori, un gioco interamente basato sul
fanservice: una trama difatti debole sarà l’unico pretesto per scatenare ancora una volta mille combattimenti ninja, che avranno come risultato quello di spogliare le ragazze e di rivelare le loro grazie. Il gioco si apre con un capitolo introduttivo, che ripercorre l’arco finale del precedente
Senran Kagura Burst, in cui le due scuole rivali univano infine le forze per fermare la minaccia di Orochi, temibile e distruttivo Yoma. Scopriremo quindi la mano di Dogen, perfido capo della Hebijo Academy, dietro la crisi del precedente episodio e dovremo sventarne un nuovo piano malvagio, che porterà un attacco di Yoma nella città di Kyoto. Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un vero e proprio pretesto per dare il via all’azione e
ad interessare il giocatore saranno più le vicende personali delle varie ragazze che non la trama di fondo. I rapporti all’interno dei due team Ninja, di amicizia e rivalità, sono infatti piuttosto complessi ed andranno a svilupparsi di pari passo con l’andamento della storia. Certo, si tratta ovviamente di scuse per permettere scontri non solo contro i demoni ma anche tra le varie ragazze, sia tra un team e l’altro che all’interno di uno stesso team, ma è sicuramente più facile appassionarsi alle parabole umane delle protagoniste che non alla mediocre trama di fondo.
Two is meglio che one… AH NO
Rispetto al primo episodio ci sono alcune modifiche sostanziali a livello di gameplay. Si passa infatti da un vero e proprio picchiaduro a scorrimento ad un hack ‘n slash con
movimento completo nelle tre dimensioni. Permangono gli stessi concetti base, ovvero la presenza di due tasti per le combo, uno ad attacchi deboli ed uno forti, la possibilità di “trasformare” le ragazze nella loro versione con divise da battaglia o di far “esplodere” i loro vestiti incrementando al massimo l’attacco a scapito della difesa. Saranno inoltre presenti attacchi speciali, in grado di distruggere le divise delle avversarie, esponendo il loro intimo. Un effetto non solo estetico, ma che ridurrà anche la capacità difensiva del nemico. Sparisce invece il tasto per la parata, sostituito da uno per effettuare corse e scatti verso il nemico, mentre viene
introdotta la possibilità di affrontare le missioni in duo, con un tasto per effettuare il tag ed eventualmente estendere le combo all’infinito. Mentre il feeling di base del gioco resta sostanzialmente invariato, queste piccole novità hanno degli effetti non del tutto positivi sul gameplay. Al netto della sua forse eccessiva semplicità, Senran Kagura Burst era un gioco dalle meccaniche consolidate e molto funzionali. Nel sequel qualcosa non funziona come dovrebbe: il movimento libero in tre dimensioni rende
difficile prendere di mira le avversarie, nonostante il basilare sistema di lock-on, e spesso capiterà di
sprecare le varie special, lanciandole a vuoto. L’assenza di un tasto per la parata complica notevolmente le cose, costringendo il giocatore ad un poco elegante “balletto” di salti e scatti per evitare gli attacchi dei nemici più potenti, mentre una progressione non ben calibrata del livello di difficoltà crea diversi grattacapi. Il gioco ha un sistema di crescita del personaggio in stile RPG, ma complice la difficoltà di dover gestire ben 10 diverse protagoniste, questo non è ben calibrato. Ben presto il livello di difficoltà inizierà ad aumentare molto più rapidamente di quanto le nostre ragazze possano salire di livello, consegnandoci nella seconda metà di gioco avversari con quantitativi spropositati di energia e special devastanti. L’unica soluzione per non sprecare ore a grindare esperienza sarà quella di sfruttare le debolezze intrinseche del sistema di combattimento, ed anziché giocare come si dovrebbe adottare tattiche e “mezzucci” come ripetere ossessivamente salto-schianto a terra ed altre mosse che paralizzano il nemico. Alcune novità sono tuttavia positive. Il parco mosse delle ragazze è stato in parte rivisto, ed ora i loro alberi di combo appaiono maggiormente diversificati rispetto al prequel e meno dipendenti dal button mashing. Allo stesso modo le arene sono più compatte, e non più interminabili corridoi popolati da ondate di nemici sempre uguali. La varietà di situazioni è ancora ridotta e ci troviamo sempre di fronte ad un titolo fortemente ripetitivo, ma in quantità minore rispetto a Senran Kagura Burst.
Ci vorrebbe un amico(a)…
Ritornano dal prequel modalità accessorie come quella
dress-up e quella che consente di scattare foto alle nostre paladine, ennesima riprova del focus sul fanservice del titolo, mentre diamo il benvenuto Allo Yoma’s Nest, una
modalità sopravvivenza con ondate consecutive di nemici senza possibilità di recuperare le energie tra uno scontro e l’altro. In questa modalità si potranno inoltre ottenere armi ed equipaggiamenti alternativi. Tanto lo Yoma’s Nest che le missioni della storia potranno inoltre essere affrontate con un amico, sia in multiplayer locale che online. Nel corso della nostra prova abbiamo riscontrato
alcuni problemi di connettività, con errori di connessione e difficoltà nel rilevare le stanze create da altri giocatori. Una volta entrati in partita fortunatamente tutto fila liscio, con grande fluidità e assenza di lag: a conti fatti l’esperienza di gioco è completamente assimilabile a quella della campagna per singolo giocatore. Facciamo notare che è presente, anche se al momento non ancora attiva, la possibilità di scaricare DLC con ulteriori personaggi e missioni. A questo proposito tutti i giocatori che presentano sul loro 3DS un salvataggio di Senran Kagura Burst potranno, nel momento del lancio del gioco, scaricare gratuitamente un personaggio extra, a pagamento per tutti gli altri utenti.
Boing, Boing!
Dal punto di vista grafico Senran Kagura 2 ha compiuto i maggiori progressi. L’effetto 3D, nel prequel disponibile solo durante le scene filmate, stavolta è attivabile anche durante il gameplay e risulta di ottima fattura. La fluidità, altro punto spinoso di Burst, è stata notevolmente migliorata, ed i cali di framerate sono oramai veramente sporadici e di lieve entità. I modelli poligonali stessi delle protagoniste sono notevolmente migliorati, con particolare attenzione ai loro fisici, addirittura più snelli e con
seni se possibile ancora più grandi. Se è vero che in questo caso le forme presentate sono completamente irrealistiche (
soprattutto se si pensa che si tratta di studentesse delle superiori!) e che la loro fisica è completamente inventata, con
sballonzolamenti talmente esagerati da far sembrare pudica la serie di Dead or Alive, è anche vero che l’effetto in movimento è molto gradevole e ben si sposa con il look anime del titolo. Ritornano le musiche in stile ninja/rockeggiante del primo episodio, con alcuni temi familiari ed altri completamente nuovi. Particolarmente buoni ed esaltanti sono i temi di sottofondo ad alcune boss fight ed ai duelli topici del titolo, mentre di ottima fattura è il doppiaggio giapponese, realizzato con l’ausilio di alcune delle voci più familiari agli appassionati di anime. L’adattamento dei testi a schermo è come per il primo episodio solo in lingua inglese e risulta di eccellente livello, riuscendo a replicare i numerosi giochi di parole (incentrati sulle tette, ovviamente) della versione giapponese.
Verdetto
7 / 10
More of the Boobs
Commento
Pro e Contro
✓ Più vario del predecessore
✓ Buona presentazione
✓ Tette!
✓ Gradita l'aggiunta del multiplayer
x Il movimento in tre dimensioni complica il gameplay
x Progressione dei personaggi non correlata alla difficoltà
x Qualche problema di connessione in multigiocatore
x L'attitudine "giapponese" e fanservice lo rende un prodotto di nicchia
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