Recensione Sea of Thieves

Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.

Dopo aver passato parecchio tempo segregato fra closed beta e tecnical test, è arrivato il momento per Sea of Thieves di lasciare il porto e avventurarsi in quello che è il mare dei giocatori.

 

L’avventura piratesca di Rare è tra noi e siamo qua per raccontarvi il nostro viaggio in quello che è uno dei titoli più chiacchierati e controversi di questo 2018.

 

Versione testata: Xbox One

 

Capitano tutti all’arrembaggio
Obiettivo: diventare un pirata leggendario
Nel panorama moderno dei titoli online, dove tutti stanno rincorrendo la moda dei Battle Royale, Sea of Thieves è una mosca bianca. Un MMO in prima persona, dai ritmi che vengono scanditi dai giocatori, che punta più sulla cooperazione e la socializzazione che non sull’aspetto ludico in sé.

Insomma un gioco sui pirati che ci fa essere VERAMENTE PIRATI, e lo fa a modo suo, secondo le sue regole.

 

Una volta creato il personaggio, entreremo nel mondo acquatico di Sea of Thieves. Un mondo nel quale l’unica vera limitazione è la fantasia dei suoi giocatori. Non ci vengono fornite indicazioni sul da farsi sbarcati al primo avamposto, e tutto si delineerà in base a quello che decideremo al momento.

 

Il nostro scopo sarà quello di diventare pirati leggendari e per farlo dovremo guadagnare una reputazione, lasciando il nostro segno nei “sette mari”.

 

Sarà quindi necessario seguire una traccia data dalle 3 compagnie presenti sull’avamposto, che ci offriranno missioni da completare e succose ricompense. Così facendo potremo innalzare il nostro livello di fama in una delle tre “gilde”, sbloccando nuovi accessori da acquistare ed equipaggiare.

 

Sea of Thieves, anche sul lato della progressione differisce di molto dall’offerta della concorrenza. Pur essendoci uno sviluppo a livelli, ogni ricompensa o modifica ottenuta sarà puramente estetica, e servirà come “status sociale” per mostrare a gli altri il nostro avanzamento nel gioco.

Sul lato delle attività invece ci troveremo di fronte tre tipologie di missioni. I Cacciatori d’Oro ci forniranno mappe per partire alla ricerca di tesori, mentre per l’Ordine delle Anime dovremo andare a caccia di scheletrici capitani, per recuperarne i resti. L’Alleanza del Mercante invece ci obbligherà recuperare oggetti di scambio come polli e maiali. Le quest diventeranno via via sempre più impegnative e complesse con la salita del livello della gilda.

 

E se per quelle di caccia e raccolta più o meno non abbiamo significativi stravolgimenti nel corso della partita, quelle per i Cacciatori d’Oro saranno le più stimolanti. Si parte da semplici mappe sulle quali trovare i tesori segnati con una “X”, a veri e propri indovinelli che andranno risolti per “step” prima di mettere mano sul bottino.

Ed è qua che la prima scintilla di Sea of Thieves si accende.

L’unione fa la forza
Sea of thieves mostra un lato sociale inaspettato
Da normalissimo gioco multigiocatore, mostra un lato sociale inaspettato e a tratti inedito per questo tipo di esperienze. La collaborazione fra i giocatori è fondamentale e inizia fin dai primi minuti nell’avamposto. Una volta scelto l’obiettivo e saliti a bordo della nave, bisognerà coordinarsi con gli altri per far muovere il nostro veliero. La comunicazione verbale è fondamentale, sia giocando con gli amici, che con perfetti sconosciuti.

 

Nel gruppo possono partecipare fino ad un massimo di 4 giocatori. E a seconda del numero di partecipanti, potremo scegliere le dimensioni dell’imbarcazione da usare. Dalla maneggevole ed agile Sloop, governabile anche in solitaria, a navi più imponenti e resistenti pronte ad ospitare il pieno equipaggio.

 

Il galeone per potersi spostare necessita di diverse operazioni che impiegheranno i vari membri della ciurma. Da quello incaricato di pilotare la nave, a chi dovrà tracciare in coperta l’itinerario, all’issare le vele o calare l’ancora, ogni ruolo è fondamentale. Dovremo occuparci poi di angolare le vele in modo da avere sempre il vento a favore, o controllare la “strada” davanti a noi, evitando scogli o ostacoli imprevisti.

La navigazione necessita di una macchina ben oleata e pronta ad adattarsi a quello che Sea of Thieves è pronto ad offrire.

Perché nel mare non saremo soli e non sarà raro imbattersi in altri giocatori, disposti a tutto pur di impossessarsi dei nostri tesori. Anche in questo caso Sea of Thieves mostra un lato cooperativo che non ci saremmo mai aspettati. Le battaglie con le navi sono momenti carichi di tensione e decisamente spettacolari. Ogni membro deve agire con freddezza e lucidità se non vuol vedere il proprio galeone colare a picco e perdere i progressi fatti.

 

Dovremo contrattaccare il nemico a suon di cannonate e perché no, da buon pirati quali siamo, tentare un approccio più azzardato e rischioso abbordando la nave avversaria. Ma il mare nasconde numerosi pericoli, da squali desiderosi di assaggiare le nostre carni, a ben più spaventose creature marine. Ed ecco spuntare di tanto in tanto gli spaventosi Kraken, capaci di spazzare via la nostra nave in un istante. Anche il mare ci mette del suo e non dovremo sottovalutare le tempeste, che rischiano di far finire l’imbarcazione fuori rotta o peggio ancora.

#BeMorePirate
Il sistema di combattimento  è forse uno dei limiti più grossi
Sulla terra ferma le insidie saranno minori, ma è sempre bene viaggiare sicuri stando attenti alla fauna locale (dei poco simpatici serpentelli) e agli scheletri. Questi spunteranno dal terreno senza preavviso pronti a farci la palle senza troppi ripensamenti. Per affrontarli potremo usare la nostra spada, per combattimenti all’arma bianca o sfruttare pistole e fucili, che avranno però munizioni limitate.

 

Il sistema di combattimento di Sea of Thieves è forse uno dei suoi limiti più grossi, oltre a mostrare una certa legnosità nell’eseguire azioni. Seguendo lo schema ormai classico degli fps odierni, si mira con un grilletto e si fa fuoco con l’altro, e in maniera analoga la sciabola. I movimenti sono abbastanza limitati, così come le azioni, e dopo poco, pur essendo un’attività necessaria per la sopravvivenza, combattere non sarà così entusiasmante come si penserebbe, specie contro altri giocatori.

 

Pratici invece i due menù radiali attivabili con i dorsali, per avere sottomano tutto il nostro inventario. Potremo richiamare velocemente sia l’armamentario che alcuni item utili alla navigazione, o semplicemente tirare fuori la nostra fisarmonica ed intonare qualche canzone piratesca. 

In questa prima uscita non manca nemmeno qualche evento pubblico. In particolar modo quello legato agli Skeleton Fort, una sorta di “raid” che vi vedrà impegnati nel ripulire un isolotto da orde di scheletri.

 

Non appena apparirà nel cielo una nuvola a forma di teschio, potremo dirigerci in quella direzione per trovare il forte da assaltare. Essendo un evento condiviso nell’istanza di gioco non sarà raro imbattersi anche in altri giocatori desiderosi di arricchirsi, e assisteremo alla nascita di alleanze o battaglie senza pari. E in caso di sconfitta dovremo fare uno stop forzato a bordo di un galeone fantasma, prima di essere riportati sulla nostra nave. A patto che questa sia ancora a galla. In caso contrario, una seducente sirena si occuperà di teletrasportarci su una nuova nave così da continuare il nostro viaggio. 

Per il resto l’esplorazione la fa da padrone, ed è qua che emerge tutto il fascino di Sea of Thieves.

 Che fanno i pirati nel tempo libero? 
La paura dei contenuti si riflette invece sul futuro del gioco
Allo stato attuale questa prima settimana passata nel mondo di Sea of Thieves si è rilevata interessante e altamente divertente, nonostante presenti diverse ombre. Primo fra tutte il livello di contenuti. È vero, di missioni da fare per innalzare il livello ce ne sono parecchie e difficilmente vi troverete senza nulla da fare. Ma è altresì vero che, dopo il primo giro di quest, queste tenderanno ad assomigliarsi un po’ tutte e a cadere nella ripetitività.

 

Di buono però, l’assenza di un livello che imponga un certo tipo di progressione, permette a tutti di prendere liberamente parte anche alle avventure più avanzate, così da salire più velocemente di livello.

La paura dei contenuti si riflette invece sul futuro del gioco. È chiaro, così come lo è stata Rare nell’evidenziare la natura mutevole del gioco, che quello che ci troviamo fra le mani adesso, è un prodotto destinato a cambiare nel tempo. Sea of Thieves riceverà aggiornamenti e nuovi contenuti, ma al momento non è ben chiaro come si muoverà Rare e cosa effettivamente arriverà.

Anche il sistema di ricompense basato sulle estetiche ci ha lasciato pi di un dubbio. Non solo sulla lentezza con il quale racimolare denaro per ottenere i più interessanti, ma quanto possano essere efficaci e stimolanti per il giocatore, da tenerlo incollato al gioco.

L’impressione che si ha giocando a Sea of Thieves è che, nonostante il lungo periodo di closed beta, ci si trovi di fronte ad un ricco early access piuttosto che ad un gioco completo.

Il mare è immenso, i contenuti un po’ meno
Game Pass apre la strada ai curiosi e ai titubanti
E questa sensazione è sempre più crescente man mano ci si avventura nelle profondità di Sea of Thieves fin verso l’end-game. Oltretutto il gioco arriva sugli scaffali dei negozi (virtuali e non) a prezzo pieno, e questo fa sentire ancora in maniera più evidente la mancanza di contenuti di rilievo al lancio, come ad esempio una modalità Storia.

 

C’è da fare un’importante precisazione. La scelta di lanciare il gioco anche attraverso il servizio on-demand di Microsoft, Game Pass, va in qualche modo ad attenuare questa problematica, proponendo il gioco (oltre al resto del catalogo Game Pass) a poco meno di 10 euro mensili, permettendo così, anche ai più curiosi o titubanti di provare e valutare il gioco, senza sborsare subito il quantitativo richiesto.

Essere pirati è divertente? 
nel bene o nel male, Sea of thieves è un titolo originale e sfaccettato
Nonostante questa lunga parentesi sui contenuti, a Sea of Thieves va riconosciuta la qualità di saper intrattenere. Bisogna sottolineare però, che nonostante permetta di essere giocato interamente in singolo (connessione permanente a parte), il titolo Rare da il meglio di sé in gruppo con amici. Dalle varie battute che possono nascere sul “cazzare la randa” al semplice organizzarsi e partire alla scoperta di un’isola armati di pala e bussola, ogni attività acquista un’aurea speciale.

 

La mancanza di una vera competizione, i ritmi dilatati dell’esplorazione marina, e la collaborazione necessaria per completare alcuni compiti creano un alchimia fantastica fra i giocatori e fanno di Sea of Thieves un titolo unico nel suo genere, da vivere più come esperienza che non come qualcosa di competitivo. Lontano da mode e schemi imposti dalle classifiche e dai grossi numeri, Rare è riuscita a proporre, nel bene o nel male, un titolo originale e sfaccettato, destinato a crescere e migliorarsi nei prossimi mesi.

A patto che i giocatori siano così pazienti da aspettare questa “evoluzione” forzata.

Orizzonte Tropicale
Buona la resa generale, ma troppo riciclo di asset
Anche visivamente il titolo Rare ha molto da dire. Lo stile cartoonesco usato per la realizzazione del mondo funziona, e l’impatto è forte. Navigare per i mari è un’esperienza appagante grazie ad una fisica dell’acqua estremamente realistica e reattiva che replica in maniera fedele il comportamento delle onde. Mare che assume connotati ancora più fantastici sia per merito dell’ottimo sistema di illuminazione dinamico, che prevede un ciclo continuo notte/giorno, sia per i vari cambi climatici, diventando protagonista indiscusso del gioco.

 

Le varie isole mostrano buona cura nel level design, sebbene sia impossibile non notare un massiccio riciclo di asset, specialmente negli avamposti. Lo stesso lo si nota anche per quanto riguarda gli abitanti del mondo. Un paio di tipologie di scheletri o la fauna, divisa fra serpenti e squali diversificati solamente per il colore, così come gli animali da catturare. Qua forse ritorna quella sensazione di “early access” a cui accennavamo prima, che speriamo svanisca con i futuri aggiornamenti. Sarà facile abbandonarsi alla solitudine del mare, e godersi qualche scorcio mozzafiato, magari accompagnati da qualche tramonto struggente, o da un infinito cielo stellato.

Sarà come essere ai Caraibi, ma comodamente seduti nel salotto di casa

Su Xbox One Sea of Thieves riesce a girare senza troppe incertezze, con un frame rate che ogni tanto “affoga” senza però rovinare l’esperienza complessiva. In generale la resa è buona e i grafici Rare sono riusciti a far girare il gioco su entrambe le piattaforme senza scendere a compromessi. Ovviamente su Xbox One X il livello di dettaglio e la risoluzione saranno maggiori, così come l’HDR renderà il mare ancora più bello da vedere. 

Il gioco è completamente adattato in italiano (salvo qualche mancanza qua e là) e i testi, specie quelli delle quest, dimostrano una certa cura nel riproporre nella nostra lingua gli indovinelli per trovare i tesori. Buone le musiche, ovviamente a tema marinaresco, sempre presenti ma mai troppo invasive. Come abbiamo detto la comunicazione è importante, e trova quindi spazio una chat vocale dinamica, che permette di interagire anche con i giocatori che non fanno parte della nostra ciurma non appena questi entreranno nel nostro raggio d’azione.

Verdetto
7.5 / 10
Chi trova un amico, trova un tesoro. E chi trova un Kraken...
Commento
Sea of Thieves è un gioco che vede ragione e cuore scontrarsi duramente. Sul piano emozionale, questa prima settimana vissuta da pirati è stata una delle esperienze più divertenti ed emozionanti di questi ultimi anni. Vuoi la novità, vuoi il senso di gruppo e la socializzazione che nasce giocando, anche con semplici sconosciuti. D'altro canto è impossibile non avere dubbi nel lungo periodo e sull'efficacia dei contenuti presenti al lancio. Sea of Thieves è un titolo destinato a maturare, e a cambiare nel tempo, e questo è chiaro a tutti. L'incognita, anche per colpa della poca chiarezza di Rare sull'argomento, è su come avverrà il cambiamento e cosa ci aspetterà nei prossimi mesi. L'incertezza del futuro quindi spaventa e non poco. Come punto di partenza il titolo Rare mostra delle basi che funzionano, e in attesa di sapere come Sea of Thieves si evolverà, il nostro consiglio è quello di "raccattare" una ciurma di amici (non importa se su Xbox o PC, il cross-play funziona alla grande), magari approfittando proprio della novità offerta dal Game Pass di Microsoft e partire alla scoperta del tesoro più grande di sempre, il divertimento.
Pro e Contro
Atmosfere piratesche uniche
In gruppo un'esperienza divertentissima
Buona realizzazione tecnica
Game Pass lo rende accessibile a tutti

x Sistema di combattimento da rivedere
x Pochi contenuti al lancio
x Incognite sui futuri sviluppi
x Assenza di una modalità "Storia"

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