Recensione Rhythm Thief e il tesoro dell’Imperatore

Rhythm Thief e il Tesoro dell’Imperatore è il primo vero rhythm game, o musicale che dir si voglia, per Nintendo 3DS a raggiungere il suolo europeo grazie alla collaborazione tra Sega e Nintendo.
A differenza di altri giochi musicali, Rhythm Thief si distingue per la varietà di gameplay con ci ritroveremo nei vari minigiochi, elemento che ci permetterà di sfruttare quasi tutte le funzioni del 3DS.

Chi è Phantom R…?

Ambientato nella Parigi odierna, Rhythm Thief e il Tesoro dell’Imperatore segue le vicende di Phantom R, giovane ladro capace di infiltrarsi ovunque – la cui vera identità è un ragazzo diciottenne di nome Raphael – e del suo fido cagnolino Fondue. La “missione” di queso simpatico duo è recuperare la Corona del Drago, e risolvere così l’enigma della misteriosa resurrezione dell’imperatore Napoleone Bonaparte(!).

Ho come un dejavù

Prima di parlare dei minigiochi ritmici, vero fulcro del gioco, è giusto fare un paragone con la serie di maggior successo di Level 5, la saga de Il Professor Layton, dato che Rhythm Thief ne trae liberamente spunto in numerose parti del gameplay (se escludiamo, per l’appunto, i giochi ritmici… n.d.r.).
Lo schermo superiore, nel quale è è situata la mappa, si ispira forse un po’ troppo alla mappa del Professore di Level 5, e qui il paragone è necessario con il quinto capitolo di Layton (la Maschera dei Miracoli) già uscito appunto per 3DS in Giappone e ancora inedito da noi: una volta pubblicato, capirete come l’ispirazione è quasi addirittura un “tributo”…
La forte influenza “Laytonesca” traspare inoltre nelle sezioni di ricerca, dove dovremmo toccare il touch screen a caccia di indizi e suoni per proseguire l’avventura, di cd della colonna sonora del gioco e di “Medaglie” che ci permettaranno di sbloccare alcuni strumenti d’aiuto per i giochi ritmici e filmati della storia principale (qualcuno ha pensato alle monete-aiuto di Layton? n.d.r.).
L’impatto del Professor Layton sull’universo delle avventure grafiche su portatili si nota anche nei piccoli enigmi (per lo più ritmici) sparsi qua e là in Rhythm Thief, puzzles che sono di una facilità aberrante se confrontati ai veri protagonisti del gameplay, i minigiochi.

Un, Deux, Trois!

Il vero fulcro del gioco – ormai l’avete capito – sono le Sfide Ritmo, una serie di 50 minigiochi in cui dovremo, tramite tre  sezioni, fare più punti ed ottenere la miglior valutazione possibile. Ogni sfida del ritmo rappresenta un punto fondamentale della trama, dunque preparatevi ad infiltrarvi nel Louvre a suon di musica, suonare un violino per fuggire dai poliziotti francesi, oppure ballare la samba (con brani presi di peso da Samba de Amigo e Project Rub, n.d.r.) ed afferrare la carne con Fondue nelle sfide extra, anch’esse sempre da affrontare al ritmo giusto
Il gameplay delle Sfide Ritmo sfrutta a pieno il 3DS grazie alla sua impagabile varietà: avremo minigiochi basati sul touch screen, giochi in cui bisogna premere i tasti col giusto tempismo oppure livelli in cui bisognerà sfruttare il giroscopio del 3DS e muovere a tempo la console(!!!), per schivare gli attacchi od afferrare un pezzo di carne… Purtroppo però la calibrazione dei giochi varia da gameplay a gameplay e non è allo stesso livello per tutti; se le sfide basate sul touch screen sono quelle meglio riuscite – e rilevano alla perfezione i comandi – quelle basate sul sensore di movimento hanno qualche secondo di ritardo, problemino che rende la sfida più difficile del previsto.
Se da un lato alcune sfide sono divertentissime, dall’altro alcune si rivelano invece snervanti, fattore dovuto alla troppa severità del gioco che, quando il giocatore commette un errore, abbassa il voto catastroficamente e se ciò dovesse succedere nelle ultime fasi della sfida, renderà irrealizzabile una rimonta (più di una volta al sottoscritto è capitato di fare un’errore alla fine e di passare da una A ad una C… n.d.Guido).

Anime in 3D… senza 3D

Come ogni avventura grafica (à la Layton…) che si rispetti, anche Rhythm Thief contiene moltisiime scene animate, che raccontano le parti salienti del gioco con grande maestria (sebbene la presenza di una censura per gli spari…!); il doppiaggio inglese non è eccellente ma sufficiente a rispecchiare la caratterizzazione dei personaggi, e i modelli poligonali delle sfide ritmiche sono ottimi per una console portatile. L’unica pecca è l’assoluta inutilità (praticamente “mancanza”) dell’effetto 3D, che vedere portato tale su un titolo per 3DS fa quasi specie… Anche calibrato al massimo, l’effetto 3D è nullo e rende  addirittura più confusionario seguire la sfida. Chiaramente se Rhythm Thief fosse stato pubblicato per qualsiasi altra console non avremmo dato peso alla mancanza di un effetto 3D ma, dato che è stato sviluppato per una console che indossa orgogliosamente la scritta “3D” nel nome stesso, l’assenza si nota e pesa.

Mi concede questo ballo?

L’assenza del 3D è però in parte compensata da una colonna sonora di tutto rispetto. Le musiche delle Sfide Ritmo sono orecchiabili e difficilmente verranno dimenticate, anzi probabilmente vi ritroverete a fischiettarle o a canticchiarle più spesso del previsto…!
Inoltre, Raphael e Fondue sono due personaggi che vi conquisteranno, forse più del gioco stesso.
Rhythm Thief e il tesoro dell’imperatore è un titolo che ha molto da offrire, tra i collezionabili, la modalità Difficile sbloccabile alla fine del gioco e la funzione Street Pass che vi permetterà di sfidare i record dei vostri amici è destinata a regalarvi molte ore di divertimento musicale, sperando che un probabile secondo capitolo corregga i difetti del primo e allontani l’universo di Phantom R da quelllo Laytonesco…

Verdetto
7.5 / 10
Usare il giroscopio era proprio necessario?
Commento
La severità di Rhythm Thief nelle valutazioni lo rende snervante e odioso, ma le musiche originali e la caratterizzazione del protagonista lo rendono un titolo divertente e emozionante (soprattutto nelle fasi finali). Purtroppo si nota pesantemente l'ispirazione all'universo di Layton e, con gran dispiacere, c'è da ammettere che il ladro non è alla pari del Professore, sotto molti punti di vista; speriamo in un miglioramento nei futuri capitoli, se mai ci saranno. Nel frattempo, il consiglio è quello di giocarsi questo titolo pensando il meno possibile a giochi de Il Professor Layton, perchè Phantom R merita - perlomeno - una chance senza pregiudizi.
Pro e Contro
Musiche e canzoni originali
Protagonista ben caratterizzato
Alcune sfide ritmiche sono divertentissime

x Sistema di valutazioni troppo severo
x Sfide ritmiche con giroscopio calibrate male
x Troppo simile a Layton nelle fasi esplorative

#LiveTheRebellion