Recensione Replica – Colpa di Alfredo

Ho perso un’altra occasione buona stasera. Quella di passare del tempo con un gioco che mi avrebbe fatto pensare. Dopo aver finito il gioco sono rimasto un attimo interdetto. Il gioco mi proponeva un’esperienza Orweliana. Figo, mi so detto tra me e me, ed invece quella stronza non si è neanche preocupata, di dirmi qualcosa, che so una scusa. Mi ritrovo con la mia Switch in mano pensando che le idee erano buone, ma l’esecuzione pessima. Dannazione Alfredo, che con i tuoi discorsi seri ed inopportuni, hai sprecato un’occasione.

Dannazione Alfredo, che con i tuoi discorsi seri ed inopportuni, hai sprecato un’occasione.

Colpa d’Alfredo

Che con i suoi discorsi seri e inopportuni...

Che tu sia dannato Alfredo (nome di fantasia per lo sviluppatore che nella realtà dei fatti si chiama Somi). Mi avevi promesso Orwell, invece mi so ritrovato un gioco che a conti fatti non ha niente di Orwell. Mi dipingi un regime fascista, che controlla un paese senza nome, a cui si oppongono dei giovani comunisti. E no Alfredo, non ci sta niente di Orwell. Per Orwell, in 1984, la dittatura del Grande Fratello non aveva colori. Era una critica ad una futura dittatura, senza colori, senza ideologie. Alfredo, il tuo discorso ha già una falla nel sistema. Contando che questo discorso dura quanto il coito di un coniglio, stiamo andando molto, ma molto male. Sia chiaro, capisco che lo hai programmato da solo, ma credimi, mio caro Alfredo, ho provato molti altri indie sviluppati da una o due persone, non abito mica fuori Modena Park.

Mi fa sciupare tutte le occasioni

Io prima o poi lo uccido!...lo uccido!

Ma che poi, perché mettermi tra i vari finali Matrix. Davvero, perché non hai cercato di darmi un background più ampio sul governo, sulla storia del mondo, dai una scusa per farmi prendere dalla situazione me la potevi trovare. L’idea iniziale è buona, essere un recluso con in mano il cellulare di un possibile traditore della patria è intrigante. Ma anche qui sbagli. In 1984 tutto veniva controllato dal governo. No da un liceale a cui viene dato dal governo il cellulare di un compagno di scuola.

Ma poi mettermi solo due enigmi in croce, mi fa pensare svogliatezza in questo progetto, come la mia svogliatezza di scrivere questa recensione. O la svogliatezza di Vasco Rossi, nel voler scrivere Colpa di Alfredo. Gli enigmi sono banalissimi, esempio il primo, quando devo accedere al cellulare utilizzando la data del giorno dopo. Perché mi porterai anche in America, ma sto dall’altra parte del mondo, in cui le date sono in un formato diverso. Mannaggia a te, Alfredo. Sei un punta e clicca. E mi stai fallendo su tutto il tuo discorso inopportuno e serio.

Sono convinto

Che se non ci fosse stato lui mi avrebbe detto sì.

E lo ho detto anche prima. Molti indie anche se hanno avuto pochi sviluppatori, hanno regalato perle del panorama videoludico. Mi basta pensare a: Cuphead, il primo To The Moon, Disco Elysium. Ma anche Detective Gallo è un gioco fatto da sole due persone. Invece,tu, sei voluto uscire così. Senza un’anima, senza una chiara idea di cosa stessi facendo.
E la cosa mi ha profondamente deluso. Mettere ventordici finali, di cui alcuni cercano di dare un effetto di “cosa stracazzo sta succedendo“, ma senza contestualizzarmelo, mi fa pensare che tu li abbia messi per fare il figo. Purtroppo, mio caro Alfredo, non ho visto una critica. Non ho visto Orwell, non ho visto niente. Solo un grande vuoto. Solo un’altra occasione buona persa stasera.

Come la mia, nello scrivere una recensione che avesse senso

Verdetto
4 / 10
Ho perso un'altra occasione buona stasera, mi sono distratto un attimo
Commento
Purtroppo, Replica cerca di raccontare qualcosa, ma non ci riesce. In 30 minuti di gioco, più altrettanti 30 per poter scoprire i vari finali, Replica non riesce a raccontare una storia. È stato messo tutto lì solo per fare figo. Di Orwell, non esiste niente. Come non esiste nessuna critica alle dittature. Niente di niente.
Pro e Contro
Musiche

x Trama
x Enigmi
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