Recensione Rambo: The Videogame

 “Sembra che lei non voglia accettare il fatto di avere di fronte un esperto di tecniche di guerriglia; un uomo che è il migliore con i fucili, con i coltelli, a mani nude anche. Un uomo addestrato ad ignorare il dolore, ad ignorare il freddo, a vivere di quello che trova, a mangiare cose che farebbero vomitare una capra. In Vietnam il suo compito era di sbarazzarsi del nemico, di uccidere punto e basta, di vincere aggredendo. Be’, Rambo era il migliore!” così recitava Trautman nel primo film di Rambo (nome originale: First Blood) rivolto allo Sceriffo Will Teasle. I tre film del berretto verde più famoso del mondo sono infatti icone del cinema d’azione, sia per le scene “da Rambo” che per la forte critica sociale che li permea. Reef Entertainment ha pensato di realizzare un gioco su licenza che ripercorresse le gesta del personaggio interpretato da Sylvester Stallone. Sin dal trailer d’annuncio però gran parte del panorama videoludico internazionale (addetti della stampa ed appassionati del settore) ha storto il naso riguardo alla realizzazione tecnica (in particolare grafica).

It’s a long road…

Come sarebbe logico aspettarsi Rambo: the videogame dovrebbe ripercorrere i 3 film che raccontano gli eventi di John James Rambo una volta tornato dalla guerra del Vietnam, narrati da un soldato durante il presunto funerale dell’eroe americano. Il prologo del gioco ci racconta la fuga dalla prigionia nel Vietnam. Nel capitolo 1 si ripercorrono gli eventi del primo film: l’arrivo alla cittadina di Hope e l’arresto, la fuga sulle montagne, la devastazione della cittadina e la conclusione. Nel capitolo 2 invece dovremmo vivere il ritorno del berretto verde in Vietnam, in ricognizione alla ricerca di prigionieri americani. Nell’ultimo capitolo del gioco dovremmo seguire Rambo in Afghanistan alla ricerca ed al salvataggio del Colonnello (amico) Trautman dai russi. Purtroppo tutto questo avviene solo in parte. Infatti l’assenza di alcune parti come il monologo finale del primo capitolo, l’aggressione a Murdock nel secondo ed altre mancanze fanno pensare più ad un gioco sulle “battaglie di Rambo” che su Rambo stesso come invece il titolo vorrebbe suggerire.

God didn’t make Rambo, I made him!

Malgrado ciò che molti si aspettavano (con quali presupposti ancora non è chiaro) Rambo: the videogame non è un FPS free roaming, ma uno sparatutto sui binari. Se ad un primo sguardo questa scelta può far storcere il naso, in realtà Reef Entarteinment sembra aver scelto questo genere per indirizzare al meglio (e più facilmente) il susseguirsi degli eventi. Nell’impersonare Rambo infatti ci troveremo davanti una serie di schermate intervallate da spostamenti scriptati e cambi di posizione, che purtroppo spesso faranno perdere la combo d’uccisioni. Ad ogni schermata dovremo eliminare i nemici che ci si pareranno davanti per accumulare punti e proseguire con il capitolo. Da notare che le munizioni totali sono infinite, quello che varia –per diversi fattori- è la capienza del caricatore. Il punteggio è il primo degli aspetti cardine, poiché è da esso che sarà valutata la nostra prestazione. Colpendo i nemici in testa otterremo più punti ed uccidendoli rapidamente aumenteremo il moltiplicatore che ci permette di accrescere il bottino. Viceversa, se per troppo tempo non uccideremo nemici tale moltiplicatore scenderà inevitabilmente. Oltre a ciò avremo anche delle combo che sarà possibile effettuare che si si attiveranno ed espanderanno (aumentando i punti ottenuti) una volta uccisi diversi avversari in breve tempo. Per realizzare invece una combo “ricarica” andranno uccisi nemici consecutivamente ed intervallando tali uccisioni da ricariche “perfette”. La modalità di ricarica è infatti un’altra peculiarità del gioco. Basata su una ruota circolare sarà necessario azzeccare la zona giusta per avere almeno una ricarica “normale”, se saremo particolarmente bravi invece ed otterremo la fatidica ricarica “perfetta” le munizioni saranno al 200%. Ciò obbliga il giocatore a fare sempre attenzione per mantenere attiva la “Combo ricarica” ed accumulare più punti. Quando in Rambo uccidiamo dei nemici, per premiarci il gioco riempie la barra Rabbia. Riempita almeno una barra (in totale se ne potranno avere  4) si ha a disposizione un effetto “bullet time” durante il quale potremo uccidere i nemici e guarire nel farlo. Sia la rabbia che la dimensione del caricatore possono essere ampliate e perfezionate usando le abilità ed i potenziamenti. Reef Entertainment ha infatti implementato in Rambo un rudimentale, ma funzionale, sistema di sviluppo. Alla fine di un livello  ci verrà assegnato un punteggio ottenuto dai punti di combattimento, il livello di difficoltà e dal numero di uccisioni al minuto. Questi, oltre che a servire come Ranking saranno usati anche come esperienza per salire di grado. E salendo di grado (fino ad un massimo di venti) saremo in grado di sbloccare “perk” da usare in battaglia con i più svariati effetti ed investire punti abilità in potenziamenti. In questo modo potremo: ridurre i danni subiti, aumentare i danni inflitti, le munizioni, l’area di ricarica perfetta delle armi leggere e/o pesanti, l’ espansione degli equipaggiamenti speciali e miglioramenti dell’abilità Furia. Una volta raggiunto il grado 20  e distribuiti punti abilità sarà il momento di giocare “alla Rambo” ed accumulare uccisioni per scalare le classifiche o quantomeno ottenere 3 stelle di valutazione nei livelli. Per quanto concerne i nemici, l’IA (come usuale del genere) è piuttosto primitiva malgrado ci siano alcune interessanti varianti. Data l’implementazione di coperture distruttibili, si potranno mettere a nudo i nemici che non esiteranno a fare lo stesso (quando possibile), obbligando quindi il giocatore a non stare sempre al riparo ma ad alternare fuoco di coperture a fasi di ripresa. Restando inoltre troppo tempo al coperto potrà capitare che un nemico scavalchi la copertura per sparare (spesso mancando il bersaglio in pieno stile Stormtrooper). Per quanto riguarda la varietà dei nemici avremo nemici di base, granatieri (di cui sarà possibile fare anche esplodere le granate in aria per eliminare altri nemici), nemici corazzati e nemici di supporto come i Comandanti che aumenteranno la precisione nemica.

Se finora si è parlato delle fasi di shooting, un appunto va fatto all’altro aspetto del gameplay di Rambo, ovvero i QTE. Durante delle sequenze scriptate ci sarà infatti richiesto di premere a tempo dei tasti per svolgere le azioni e proseguire. Meglio sarà eseguito il QTE e più punti saranno ricevuti.
Per aumentare leggermente la longevità, Reef Entertainment ha inserito le “Sfide di Trautman”, ovvero degli obiettivi da soddisfare in determinate missioni per sbloccare delle armi e poterle utilizzare in qualsiasi scenario.
Una menzione finale al Move. Rambo: the videogame è uno dei migliori titoli ad implementare la periferica Sony con una calibrazione veloce ma comunque precisa e rende il motion control addirittura più funzionale rispetto al Pad.

Don’t look at me, look at the road! That’s how accidents happen.

Da un lato Rambo: The Videogame offre un sonoro fedele. La colonna sonora e le voci provengono direttamente dal film, peccato vengano rovinati da alcuni effetti sonori decisamente fastidiosi, ripetitivi e fin troppo “sintetici”. Per quanto riguarda il lato grafico, qui c’è da sparare sulla croce rossa! Dire che Rambo sembra la caricatura di se stesso, che i Vietcong abbiano una faccia “americana”, che le animazioni sono imbarazzanti ed il ragdoll grottescamente divertente non è sufficiente a far capire come il lavoro di modellazione di R.E. sia stato sotto la sufficienza. Ciò che si salva è solo il design, fedele ai film, ma sarebbe stato difficile fare altrimenti. Piccola menzione negativa alle cutscene ed alle fasi con QTE: vista la becera qualità delle texture (che risultano a volte addirittura sgranate e il tutto subisce dei cali di framerate) perché non usare direttamente i video dei film?

…when you’re on your own…

Il multiplayer in Rambo è concepito in due modi. Il primo è ovviamente la classifica Online con cui confrontarsi con gli altri giocatori, l’altro invece risulta in una sorta di modalità cooperativa/competitiva. I giocatori affronteranno assieme uno schema, ma competeranno per raggiungere il punteggio maggiore. Che aspettate ad organizzare i vostri party a tema “Rambo”?

Verdetto
5 / 10
Rambo come non l'avete mai visto...
Commento
“Rambo: The videogame” va preso per quel che è. Un mediocre shooter su binari con interessanti idee ed un design fedele ai film di cui porta il nome. Molto altro purtroppo non è altrettanto fedele ed alla fine il gioco va vissuto solo per tentare di raggiungere il punteggio massimo nei vari livelli. Le voci originali garantiscono comunque dei “momenti nostalgia” ed i fan della serie potrebbero trovarli piacevoli. Per un prezzo contenuto il gioco è consigliabile se ci si trova in un momento di “vacche magre” se non altro perché apprezzabile come “so bad it’s so good”.
Pro e Contro
Discreta ricostruzione delle battaglie di Rambo
Un mucchio di idee per uno shooter su binari
Punteggio “3 stelle” impegnativo da raggiungere
Voci originali

x Pessimo approfondimento sul personaggio
x Che lo snaturano leggermente
x Tecnicamente inaccettabile
x Animazioni imbarazzanti

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