La prima generazione dei mostri tascabili creati da Satoshi Tajiri arrivò in Europa tre anni dopo l’esordio giapponese e conquistò tutti i possessori di Game Boy grazie all’idea innovativa ed al gameplay semplice ed allo stesso tempo sofisticato, che metteva il giocatore nei panni di un allenatore di mostriciattoli dotati delle abilità più varie.
Ogni capitolo successivo del brand di Game Freak, aggiungeva nuove meccaniche, nuovi personaggi, nuove strategie e ovviamente nuovi Pokémon; i nuovi capitoli venivano inoltre rilasciati con una differenza di tempo sempre minore rispetto al Giappone, fino ad arrivare a Bianco 2 e Nero 2, pubblicati in Europa a soli quattro mesi di distanza dall’uscita giapponese.
L’otto Gennaio scorso, Iwata stupì l’intera fanbase della serie annunciando la sesta generazione di Pokémon, in esclusiva per 3DS, e per la prima volta in contemporanea mondiale.
X e Y sono infatti i primi due titoli del brand principale ad essere usciti in tutto il mondo il 12 Ottobre, e fortunatamente la data d’uscita non è l’unica “rivoluzione” nei due nuovi capitoli principali dei mostri tascabili.
Dopo circa cento ore di viaggio nella regione di Kalos, è finalmente giunto il momento di esporre le nostre idee su questi nuovi capitoli, e sulle conseguenze che avranno nella storia del brand da adesso in poi.
Versione testata : X
Come ogni nuova generazione di Pokémon che si rispetti, anche la sesta viene accompagnata da un nuovo continente: Kalos, liberamente e visivamente ispirato alla Francia, basti infatti anche solo pensare alla torre che si staglia al centro di Luminopoli, la città più grande del gioco, che richiama la Torre Eiffel, oppure ai colori del Pokédex che ne richiamano la bandiera.
Abbandonata del tutto la formula utilizzata in Bianco e Nero, dove per tutta la prima parte del gioco non potevamo incontrare nemmeno per sbaglio uno dei “vecchi pokémon”, X e Y si limitano ad aggiungere 68 nuovi mostriciattoli ai 649 già esistenti, fornendo però al contempo la regione più ricca e popolata di sempre: saranno infatti ben 650 (su 718) i Pokémon catturabili in questi due nuovi capitoli.
L’avventura in questo nuovo continente parte come al solito da un piccolo paesino, dove cinque amici si preparano a lasciare le proprie case per conto del professore di turno: dopo aver ricevuto uno dei tre nuovi starter da uno dei nostri compagni di viaggio, la storia di X e Y comincerà subito tra erba alta e immancabili sfide con gli altri allenatori di Pokémon.
Dopo la prima oretta di gioco, con una delle otto medaglie già in tasca, faremo finalmente la conoscenza del Professor Platan che, oltre ad illustrarci il motivo del nostro viaggio, ci donerà un altro Pokémon iniziale: questa volta potremo scegliere tra i primi tre starter della serie (Bulbasaur, Charmander, Squirtle), effetto nostalgia probabilmente voluto da Game Freak, che collega ulteriormente l’ultima generazione alla prima.
Questa volta lo scopo del nostro viaggio non è solo quello di completare il Pokédex o vincere le otto medaglie di Kalos: dovremo infatti indagare sulla vera natura della megapietra, e sulla fantomatica Megaevoluzione, un ulteriore stato evolutivo temporaneo che sembra interessare solo determinati Pokémon.
Non mancherà neanche in questa generazione un altro degli elementi caratteristici della trama dei giochi principali di Pokémon, ovvero il Team antagonista a cui dovremo mettere i bastoni tra le ruote per salvare l’intera regione.
Purtroppo il fattore trama compie un enorme passo indietro e, sebbene gli spunti interessanti e contemporanei ci siano (soprattutto nella seconda metà del gioco) ci troviamo con una storia inferiore di gran lunga a quella di quinta generazione (Bianco , Nero, Bianco 2, Nero 2) con colpi di scena prevedibili fin dalla prima apparizione dei personaggi e poco mordente dovuto al ritmo lento con cui vengono narrati gli eventi principali: basti pensare che la vera trama inizierà a prendere piede dopo la quinta palestra.
Tuttavia bisogna comunque apprezzare tutte le piccole chicche di contorno, in primis le continue citazioni ai precedenti capitoli che strizzano l’occhio ai fan di vecchia data, e li prendono in giro, soprattutto quando troveremo personaggi che parlano di Hoenn ( il continente di Rubino, Zaffiro e Smeraldo per Game Boy Advance, dei quali i fan aspettano con ansia un remake) come se fosse la terra prescelta e al tempo stesso dimenticata. Una cura maniacale di Kalos in ogni minimo particolare (dell’aspetto esteriore parleremo più in basso) ci permette quindi di chiudere, almeno in parte, un occhio sulla trama scialba e arretrata.
Dimenticate quindi colpi di scena inaspettati come la lega Pokémon in Bianco e Nero, e preparatevi ad assistere ad una storia vecchio stile, lineare e solo di contorno a tutto ciò che hanno da offrire X e Y.
Sorvolando sul passo indietro compiuto nel fattore trama, è bene parlare di tutto quello che c’è di nuovo in Pokémon X e Y, sia a livello strategico, sia a livello di gioco vero e proprio.
Oltre ai 68 Pokémon menzionati nel paragrafo precedente, Game Freak ha introdotto un nuovo tipo, il Folletto, che si affianca ai 17 già esistenti e che rivoluziona tutte le strategie e le compatibilità tra Pokémon.
Era dai tempi di Oro e Argento per GameBoy Color che non venivano introdotte nuove categorie di mostriciattoli e per compensare questa assenza lunga cinque generazioni, la maggior parte delle nuove creaturine possiederà questa caratteristica: inoltre, molti dei vecchi Pokémon hanno acquisito come secondo tipo, o come primario nel caso appartengano ai “Normale”, il Folletto.
Il tipo Folletto riesce ad inserirsi bene nel mondo Pokémon e a bilanciare il tipo Drago, che fino ad ora era la categoria di Pokémon più potente e con meno debolezze: una innovazione necessaria soprattutto nell’ottica del gioco online, che si stava fossilizzando sull’utilizzo di determinati pokémon e determinate mosse.
La seconda grande novità dal punto di vista strategico sono le megapietre: questi strumenti speciali, da affidare al Pokémon giusto, permettono alla creatura di evolversi ulteriormente, anche se solo in via temporanea.
L’effetto della megapietra è infatti attivabile una sola volta a battaglia (e non sarà utilizzabile prima di una certa palestra) e svanirà al termine di questa, facendo ritornare il Pokémon all’aspetto originario.
Molti dei mostriciattoli più amati hanno ottenuto una nuova evoluzione e due di loro, i più fortunati, ne hanno ricevute ben due: Mewtwo e Charizard potranno infatti megaevolvere in due forme esclusive a seconda della versione, grazie alla charizardite X e Y e alla Mewtwite X e Y, assumendo forme e caratteristiche completamente diverse tra loro.
Inoltre, alcune megapietre saranno disponibili solo in X e altre solo in Y, incentivando ancora di più gli scambi tra i giocatori e il classico motto “Acchiappali tutti” (che potrebbe benissimo diventare “Evolvili tutti!”).
Essendo potenziamenti temporanei utilizzabili massimo una volta a battaglia (e limitati ad un Pokémon per squadra), le megaevoluzioni sono un ulteriore rinnovo alle strategie di gioco online e non, dovuto all’implementazione di abilità speciali (MegaKangaskan potrà attaccare due volte), di incrementi delle statistiche o all’aggiunta di un altro tipo alla forma base (MegaCharizard X renderà il Pokémon fuoco finalmente di tipo Drago); tutti i Pokémon che hanno subito questa aggiunta sono appartenenti alle vecchie generazioni e la maggior parte sono Pokémon molto amati dalla fanbase della serie come Scizor, Heracross e Gengar. La megaevoluzione è a tutti gli effetti una sorta di scusa per tornare ad utilizzare i propri Pokémon preferiti ed al contempo per vederli evolvere nuovamente.
Dopo aver affrontato i grossi cambiamenti strategici è doveroso spendere due parole sulle novità vere e proprie a livello di gameplay.
Tre nuovi tipi di lotta si aggiungono alle lotte in doppio, in triplo e a rotazione delle scorse generazioni, rinnovando ulteriormente le modalità di battaglia disponibili in X e Y: avremo le lotte a orda, esclusive per i mostriciattoli selvatici, dove affronteremo ben cinque Pokémon con uno della nostra squadra, e non è detto che verremo attaccati: infatti Game Freak ha aggiunto dei piccoli easter egg come le zuffe tra Zangoose e Seviper (nemici naturali dai tempi di Rubino e Zaffiro) che si attaccheranno tra di loro ignorando il giocatore, oppure le orde dei Nidoran maschi e femmine, dove i piccoletti viola proteggeranno a costo della vita la propria controparte femminile.
A scapito di queste piccole chicche per gli appassionati, le lotte orda risultano lunghe e noiose, soprattutto nelle prime fasi di gioco, quando ancora non disporremo di un Pokémon capace di attaccarli tutti contemporaneamente.
Le lotte aeree invece sono sparse per la regione di Kalos e ci permettono di affrontare degli allenatori in sfide all’ultimo colpo d’ala: il requisito fondamentale per partecipare a queste lotte è possedere almeno un Pokémon in grado di volare. Purtroppo sono solo una decina su tutta la mappa, fornendo solo un simpatico intrattenimento.
Chiudono infine le Lotte Inverse che, come si intuisce dal nome invertono completamente le combinazioni dei tipi (ad esempio fuoco diventerà super-efficace su acqua), donando sano divertimento e nuove strategie, seppur siano limitate ad una al giorno.
In X e in Y troviamo anche nuovi modi di evoluzione per alcuni dei 68 nuovi mostriciattoli, ed alcune condizioni risultano davvero ridicole e pazze, come ad esempio il dover ruotare la console di 360 gradi mentre Inkay sale di livello, per permettergli di trasformarsi in Malamar.
Nuovi modi che scopriremo giocando, leggendo i vari cartelloni sparsi per Kalos, o con l’aiuto di qualche personaggio inconsapevole.
Sul touch-screen di 3Ds troviamo due nuove funzioni (oltre al comparto online di cui parleremo nel prossimo paragrafo) il Poké Io & Te e il SAV.
Il Poké Io & Te ci permette di aumentare il legame coi nostri Pokémon, dandogli da mangiare, coccolandoli, facendo smorfie alla telecamera della console e giocando con loro in tre minigiochi simili a quelli del Dreamland di Bianco, Nero e seguiti.
Quello che a prima vista sembrerebbe solo un Nintendogs con i Pokémon, risulta invece un importante elemento strategico: se portato al massimo, infatti, l’affetto che ci lega al mostriciattolo gli permetterà di compiere diverse azioni in battaglia, come curarsi dai malus di stato (avvelenamento, paralisi, bruciatura), schivare più facilmente le mosse nemiche e infliggere brutti colpi più facilmente. Oltre ad essere utile per i succitati motivi, il Poké Io & Te aggiunge una componente realistica ai Pokémon, rendendoli leggermente più vivi di una manciata di dati e dando diverse soddisfazioni ai fan di vecchia data (come giocare a fare le smorfie ad un arrabbiatissimo Mewtwo).
Il SAV, o Super Allenamento Virtuale, permette invece per la prima volta di vedere sullo schermo gli EVs e gli IVs dei Pokémon, valori segreti che diventarono fondamentali per il battling competitivo dalla terza generazione in poi, e che finalmente sono fruibili da tutti grazie a dei minigiochi semplici e veloci.
Attraverso prove dedicate alle statistiche del Pokémon, potremo aumentarne gli attributi e renderlo un Pokémon Perfetto. Divertente notare come nel SAV non si fa mai riferimento a EVs e IVs, ma si parla solamente di Pokémon Perfetti, un modo come un altro per non incasinare le menti dei giovani giocatori con sigle inutili.
Il Poké Io & Te ed il SAV si dimostrano come aggiunte utili che speriamo non vadano perdute nei prossimi capitoli, data la fastidiosa abitudine di Game Freak di non conservare molte delle novità introdotte in ogni episodio.
Un breve giudizio anche su quello che è possibile fare dopo aver completato la storia principale: oltre al completamento del Pokédex, all’esplorazione ed al miglioramento della propria squadra, attività già di per se lunghe e divertenti per i fan della serie, verranno sbloccate nuove zone in cui andare, tra cui una ridente cittadina dove potremo trovare la Villa Lotta (sostanzialmente una riedizione della Torre Lotta) ed il Safari Amici, una zona safari composta da tante zone quanti sono i nostri amici su 3DS (quindi un massimo di 100): ogni amico avrà un suo tipo di appartenenza e ci fornirà fin ad un massimo di tre Pokémon da poter catturare (tra cui anche alcuni esclusivi, normalmente introvabili nelle due versioni); un modo semplice ed efficace per aggiungere nuove persone in possesso di 3DS ed allungare ulteriormente la già vasta esperienza di gioco (che verrà ulteriormente allargata con gli eventi speciali per i Pokémon segreti).
Il protagonista di X e Y, potrà contare su diversi modi per muoversi nella mappa di Kalos: potremo correre grazie alla croce direzionale e al pulsante B, oppure utilizzare dei roller-blade grazie al pad scorrevole di 3DS, con tanto di trick, grind, e piste di pattinaggio dedicate, oltre a diverse acrobazie ottenibili esplorando fino all’ultimo centimetro Luminopoli.
Torna anche l’immancabile bicicletta, ed in alcune zone potremo addirittura cavalcare dei Pokémon specifici: insomma c’è un modo di muoversi per tutti i gusti e una varietà di utilizzi dei mezzi che mancava dai tempi dei tipi di bici diversi di Rubino, Zaffiro, e Smeraldo.
Le novità di Kalos per il nostro personaggio non finiscono certo qui: per la prima volta in assoluto avremo il controllo quasi completo sull’aspetto del nostro personaggio(Capelli, pelle e occhi compresi), e non ci dovremo sorbire lo stesso look per tutta la durata dell’avventura; Kalos è infatti un paese alla moda, ed in ogni grossa città troveremo almeno una boutique dove comprare nuovi abiti che aggiungono un ulteriore svago ai già molteplici obiettivi da portare a termine.
La terza schermata del touch screen è dedicata al PSS, il Player Search System, comparto online di X e Y e vera e propria rivoluzione nel brand.
Fin dai tempi di Rosso e Blu, nel lontano 1999, per poter scambiare o lottare con altri giocatori c’era bisogno innanzitutto di un cavo e di raggiungere un centro medico in cui rifugiarsi per poter collaborare o combattere con gli amici. Con l’avvento prima degli infrarossi e poi del Wi-Fi, gli scambi ed il comparto online della serie sono andati mano a mano ad evolversi, ma una costante rimaneva: il centro medico. Non si poteva fare nessuna azione online se non ci si recava nell’edificio dal tetto rosso, o almeno non si poteva fare fino ad X e Y.
In qualsiasi punto della mappa vi troviate, che sia una grotta o in mezzo al mare, potrete interagire coi vostri amici o con degli sconosciuti, usufruendo di tutti i servizi online della serie, GTS compresa.
Non sarà strano ricevere inviti a scambiare o a lottare da persone che non conosciamo, che vedranno il nostro profilo sul loro PSS. L’online è quasi del tutto privo di lag, sebbene il motore grafico risenta dei cali di frame che affliggono l’intero gioco (come vedremo tra poco).
Una vera rivoluzione che porta finalmente anche in Pokémon un comparto online in tempo reale e degno di nota, aiutato anche da nuove funzioni come i Poteri O, pratici bonus da poter utilizzare sui propri amici (o sugli sconosciuti) dagli effetti più disparati, da una cura, ad un potenziamento, passando per punti esperienza aggiuntivi o soldi extra; un ulteriore incentivo per avere amici che giocano con noi a Pokémon, seppur lontani.
Altre aggiunte alle opzioni online sono lo Scambio Prodigioso, che permette di scambiare un Pokémon con un altro casuale inviato da un giocatore random sparso per il globo, ed il Punto Lotta, dove potremo trovarci con altri giocatori per combattere con le nostre squadre di mostriciattoli.
L’unica nota negativa di questo online quasi perfetto è rappresentata dalla chat vocale che, per funzionare, mette in pausa completamente il gioco, rivelandosi più un ostacolo che altro: sarebbe stata gradita la possibilità di parlare senza fermare l’azione, speriamo dunque in un miglioramento futuro.
Veniamo infine all’ultima grossa novità di X e Y. Dopo le rivoluzioni strategiche e del comparto online, e le leggere rivoluzioni del gameplay, è doveroso parlare della nuova veste grafica che Game Freak ha donato all’esordio della serie su 3DS.
Tutta la regione di Kalos è studiata nei minimi dettagli grafici, dalle foreste alle paludi, ed il mondo dei pokémon non è mai stato così vero: dopo l’ibrido visto in Bianco e Nero, Game Freak ha abbandonato completamente gli sprite 2D, passando del tutto alla grafica tridimensionale.
Ne giovano gli ambienti, erba alta compresa, che il più delle volte diventa fango, terriccio o distese interminabili di fiori, in cui si nascondono i Pokémon selvatici.
Le palestre sono ancora più dettagliate e stupefacenti, veri ambienti completi a 360°, sebbene gli enigmi all’interno siano risolvibili persino da un macaco.
Un enorme applauso va fatto per la città di Luminopoli, una vera e propria metropoli piena di negozi in cui vi sfidiamo a non perdervi almeno una volta.
Tutti i 718 Pokémon sono stati riprodotti tridimensionalmente e fedelmente, sia maschi che femmine con le variazioni delle specie, ed è un piacere per gli occhi e una gioia per il cuore poterli vedere nel Poké Io & Te. Durante le battaglie, invece, ogni Pokémon avrà un’animazione totale che se fusa con un determinato tipo di tecnica farà la gioia dei fan (ad esempio Braixen e Delphox useranno un bastone per lanciare gli attacchi speciali); alcune mosse, purtroppo, non si adattano invece al Pokémon, e se faremo eseguire al nostro Froakie Leccata, quest’ultimo darà una zampata al nemico.
Purtroppo se da un lato è una gioia vedere certe mosse ed i Pokémon finalmente attivi, dall’altra risulta evidente la mancata esperienza di Game Freak con i modelli poligonali, con un costante calo di frame durante le battaglie, sia col 3D attivo che senza. Un difetto grafico però perdonabile visto il salto tecnico effettuato dal team.
Lo stesso effetto 3D è stato usato solo parzialmente in certi ambienti (come la Lega Pokémon) e nelle battaglie, ma rimane disattivato per tutto il resto del gioco, vuoi per l’uscita di 2DS, vuoi per mancanza di voglia, e risulta l’ennesimo lavoro lasciato a metà del team, almeno dal punto di vista tecnico.
Tutt’altro che dimenticabili sono invece i brani di sottofondo: tra nuovi remix delle vecchie glorie e temi completamente nuovi, ci troviamo di fronte ad una colonna sonora per niente scialba e destinata ad ergersi tra le migliori della serie.
Infine un plauso al sempre zelante lavoro di The Pokémon Company ed alle traduzioni complete del gioco, che gode come sempre del testo a schermo completamente in italiano, sebbene i nomi di alcuni allenatori siano sempre più ridicoli e senza senso.
Pokémon X e Y non è la rivoluzione completa che tutti si aspettavano, ma il debutto di qualcosa di nuovo, apprezzabile da tutti e che sicuramente darà i suoi frutti nei capitoli futuri della serie, sperando che Game Freak non si scordi per strada alcune delle innovazioni introdotte, come suo solito.
#LiveTheRebellion