Recensione Nintendo Pocket Football Club

Lo scorso 17 Aprile Nintendo ha pubblicato sul Nintendo eShop dei 3DS europei un curioso titolo manageriale di calcio. Si tratta di Nintendo Pocket Football Club, primo episodio della serie giapponese Calciobit, nata su GameBoy Advance, ad arrivare in Europa. A differenza dell’originale versione nipponica, rilasciata come uscita fisica a prezzo pieno, si è deciso per il mercato occidentale di optare per un titolo solo digital, al prezzo di soli 14,99 €. Una scelta senza dubbio azzeccata, visto che il primo impatto con lo stile grafico giocoso di NPFC potrebbe suggerire all’utente di trovarsi di fronte ad un titolo più vicino ad un indie che ad un gioco AAA, anche se, come vedremo fra poco, sottovalutare NPFC è sicuramente un errore da non commettere.

Un manageriale diverso dal solito

Nintendo Pocket Football Club ci mette nei panni del nuovo manager di una squadra di calcio fittizia. Dopo aver deciso il nome, lo stemma, i colori delle maglie ed, eventualmente, anche i nomi dei vari giocatori, il nostro compito sarà guidare la nostra squadra, inizialmente composta da schiappe complete, verso la gloria, attraverso quattro divisioni di campionato (principianti, dilettanti, seconda divisione e prima divisione) e due coppe (nazionale ed internazionale). Sin dai primi momenti appare chiaro come il gioco sia un tipo di manageriale completamente diverso rispetto a blasonati titoli come Football Manager. Nel titolo Nintendo non c’è traccia di quella fissazione per i numeri e le statistiche tipiche del gestionale di calcio per eccellenza, così come il controllo sulle varie opzioni tattiche del team è volutamente ridotto all’essenziale. Spicca anche l’assenza di qualsiasi licenza ufficiale, a rimarcare il differente spirito di NPFC: non è tanto il realismo ad interessare agli sviluppatori, quando la creazione di un’atmosfera leggera e rilassata. A pensarci bene, le poche opzioni di customizzazione permettono una grande libertà al giocatore: non siete contenti dell’assenza delle licenze ufficiali e volete ricreare la vostra squadra preferita? Potete. Volete creare una squadra in cui i calciatori hanno i nomi dei vecchi compagni del liceo e vostro nonno è un bomber inarrestabile? Potete. Volete creare team assurdi come l’A.S. Spazzacamino o il Burundi F.C.? Potete. L’unico limite sarà proprio la fantasia del giocatore, e questa componente di personalizzazione contribuirà notevolmente all’attaccamento emotivo tra il manager ed il suo team, un aspetto su cui gli sviluppatori hanno voluto giocare per aumentare l’appeal del titolo, come vedremo più avanti.

Spettatori, non solo giocatori

Nella schermata principale del gioco troveremo una mappa, con evidenziati alcuni edifici in cui potremo prendere le decisioni fondamentali per il successo od il fallimento della nostra squadra. Avremo lo Stadio, dove giocare partite ufficiali ed amichevoli; il Centro Sportivo, in cui migliorare le caratteristiche dei singoli giocatori; la Sede del Club, dove potremo personalizzare il team ed agire sul calciomercato; la Federazione, dove viene tenuta traccia delle statistiche e dei calendari; l’Areoporto, attraverso cui accederemo alle opzioni multiplayer ed infine la Torre dell’Orologio, per salvare la partita. Il nocciolo di Nintendo Pocket Football Club si gioca in particolare tra lo Stadio ed il Centro Sportivo, nell’alternanza tra partite ed allenamenti. Prima di ogni partita potremo decidere alcune opzioni come  la rosa degli 11 titolari da schierare in campo, il modulo da adottare, il baricentro della squadra, l’impostazione offensiva o difensiva e le eventuali marcature a uomo degli avversari ritenuti più pericolosi. Fatto ciò avrà luogo la partita, che ci verrà mostrata per intero (ovviamente comprimendo i canonici 90 minuti in soli 8), senza che il giocatore abbia la possibilità di saltare direttamente al risultato. Una scelta controversa, visto che a lungo andare l’utente potrebbe voler velocizzare un po’ il processo, ma motivata dalla precisa volontà degli sviluppatori di ricreare nel giocatore quello stesso stato di tensione e coinvolgimento emotivo che un tifoso prova nell’assistere ad una partita della propria squadra del cuore. Ed in ciò possiamo dire che NPFC riesca alla perfezione, grazie ad una resa delle partite sempre avvincente ed imprevedibile, veramente capace di lasciare il giocatore/spettatore con il fiato sospeso fino all’ultimo secondo. Il ruolo passivo del giocatore in questa fase viene anche ribadito dalle scarse possibilità di intervenire in corsa durante la partita. Gli unici momenti in cui si potranno fare delle limitate modifiche tattiche sarà durante l’intervallo ed in occasione dei cambi, lasciando comunque la forte impressione che una volta presa una certa piega, sia veramente difficile cambiare il corso di una partita.

L’altro RPG calcistico

Durante ogni partita, tanto quelle ufficiali che le amichevoli, il nostro alter ego virtuale, rappresentato con un Mii a nostra scelta, osserverà attentamente la performance della nostra squadra, evidenziandone le lacune e gli errori. Per ogni commento effettuato dal nostro Mii ci verrà consegnata una carta allenamento, da utilizzare nel Centro Sportivo per migliorare le statistiche dei singoli giocatori. Ogni giocatore possiede infatti 7 parametri che ne definiscono la resa in campo: Tiro, Velocità, Resistenza, Tecnica, Forza, Elevazione, Determinazione. Ciascun parametro presenta una valutazione che va da E, la peggiore, ad A, la migliore. Per incrementare queste statistiche dovremo spendere le varie carte allenamento precedentemente ottenute durante le partite. Ogni giocatore potrà allenarsi con un massimo di 3 carte per sessione, e per massimizzare gli effetti dell’allenamento dovremo darci da fare per scoprire quali combinazioni di carte producano i migliori risultati. Non tutto è ovviamente così immediato e ci saranno anche altri fattori da considerare, quali il potenziale e l’affaticamento del giocatore. Come nella realtà i giocatori saranno suscettibili al sovrallenamento. Un indicatore nella loro scheda ci informerà del loro livello di fatica e se esagereremo con allenamenti e partite le loro prestazioni ne risentiranno, aumentando anche la possibilità di andare incontro ad infortuni. Gestire bene gli allenamenti e la fatica dei giocatori sarà importantissimo, per non rischiare di rimanere a corto di uomini fondamentali proprio alla vigilia di incontri importanti. Il potenziale è invece, per dirla in breve, il talento naturale del giocatore. Non tutti nasciamo uguali, e non tutti otteniamo gli stessi risultati dagli stessi allenamenti. Così è anche in NPFC, ed un indicatore del potenziale ci permetterà di capire quanto ogni singolo giocatore sarà ricettivo ai nostri allenamenti. Tenere d’occhio il potenziale ci permetterà di scoprire quali giocatori sarà più vantaggioso allenare, e quali invece no, evitando di sprecare preziose carte allenamento. Peccato solo che proprio questa impostazione tagli le gambe al calciomercato di NPFC. Sarà possibile verificare il potenziale di un giocatore soltanto dopo averlo acquistato (mentre le altre statistiche sono sempre visibili), quindi ci ritroveremo spesso scoraggiati a spendere fondi preziosi per un giocatore che potrebbe rivelarsi un pessimo investimento. Allo stesso modo sarà difficile separarsi dai propri giocatori, sia per un fattore affettivo, che per il non voler gettare al vento il frutto di decine e decine di carte allenamento. In questo senso NPFC fallisce da un punto di vista simulativo, risultando tuttavia incredibilmente affascinante ed assuefacente per il giocatore. Nel complesso le meccaniche dietro alla crescita dei giocatori della propria squadra ricordano quelle di un RPG, e la soddisfazione di veder crescere i propri giocatori, ed osservare in maniera tangibile i risultati nelle partite successive è un motore potente per l’attaccamento dell’utente, che in breve si ritrova invischiato nel loop continuo di partite, carte ed allenamenti.

Campioni di carisma

Se è vero che a Nintendo Pocket Football Club mancano molti degli elementi tipici di un manageriale, una cosa non manca di certo al piccolo titolo 3DS: il carisma. Lo stile grafico adottato dal gioco è minimale, ma emana personalità da ogni pixel. I giocatori sono realizzati con degli sprite in stile retrò, per nulla realistici, ma dotati di animazioni molto belle ed eleganti nella loro estrema semplicità. Seppur nella limitatezza imposta dallo stile grafico, è impossibile non riconoscere i mille gesti di esultanza, di sconforto, di rabbia tipici di un campo da calcio, che in NPFC vengono resi con un sottile umorismo e con una leggerezza d’animo che donano al gioco un’atmosfera ed un fascino unici. L’effetto 3D stereoscopico della console è stato sfruttato in maniera capace, ed anche alzando al massimo l’apposito slider ci si trova di fronte ad un 3D che non stona per nulla con il titolo, ma che anzi sembra fatto apposta per la visuale del campo da calcio dal lato e per lo stile grafico a sprite. Davvero una piacevole sorpresa, e la riprova di come a volte basti un utilizzo minimo ma intelligente della funzione 3D per riuscire là dove molti team importanti hanno fallito. Dal gioco sono ovviamente assenti doppiaggio e telecronaca (non avrebbe senso in un titolo senza licenze ufficiali), mentre musiche di sottofondo allegre e carine e classici rumori da stadio accompagnano rispettivamente le fasi di allenamento/gestione e le partite.

Fortuna che è “solo” un titolo scaricabile…

Grazie alla sua formula estremamente assuefacente, Nintendo Pocket Football Club si rivela un titolo particolarmente longevo. Non solo la “strada verso il successo” è piuttosto lunga, con almeno 4 stagioni da superare, ma lo stesso meccanismo emotivo dietro alla meccanica partite/allenamento, può portare il giocatore a bruciare interi pomeriggi dietro al titolo, senza neanche rendersene conto. E se le cose non bastassero esistono anche opzioni multiplayer in locale (con un amico fornito di una copia del gioco sul proprio 3DS) o via internet, con classifiche a livello nazionale, europeo o mondiale. Facciamo anche notare la possibilità di ricevere squadre particolari da affrontare via SpotPass, di scontrarsi con quelle delle persone che incontriamo in StreetPass, o perfino di acquistare squadre speciali di allenamento (ovvero che forniscono carte d’allenamento molto buone) come DLC. Insomma, Nintendo Pocket Football Club, a fronte della limitata spesa per il suo acquisto, promette una mole di contenuti davvero notevole, il cui unico limite sembra essere la ripetitività sul lungo periodo: giunti alla 20esima od alla 30esima ora di gioco, il non poter saltare le partite meno importanti inizia davvero a far sentire il suo peso.

Verdetto
8 / 10
Il calcio secondo Nintendo
Commento
Nintendo Pocket Football Club costituisce un approccio assolutamente nuovo e diverso verso il mondo dei manageriali di calcio. Chi si aspettava un Football Manager in salsa Nintendo probabilmente resterà deluso dalla release, ma i meriti di questo piccolo titolo sono tanti. Nintendo Pocket Football Club è un gioco semplice ma assuefacente, emotivo ma ragionato, minimale ma carismatico. Siamo di fronte al classico titolo che non ti aspetti, capace di far bruciare pomeriggi su pomeriggi a giocatori che a stento volevano dargli una chance. Consigliato a tutti, anche a coloro che non sono poi così tanto appassionati di calcio.
Pro e Contro
Approccio innovativo, spensierato ed inconsueto
Provoca assuefazione
Carisma da vendere

x Chi si aspetta un vero manageriale resterà deluso
x Calciomercato castrato da alcune scelte di design
x Poca interattività durante le partite

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