Recensione Ninja Gaiden 3: Razor’s Edge

Nel Marzo del 2012 l’attesissimo Ninja Gaiden 3, il terzo capitolo della saga moderna di Ryu Hayabusa, deludeva ogni qualsivoglia fan della serie non riuscendo a soddisfare buona parte delle aspettative che si erano creato attorno al gioco, sopratutto sul piano tecnico presentando un gameplay estremamente minimalista in un brand che è storicamente di nicchia e rivolto ad una determinata fetta di giocatori hardcore appassionati.
Sfruttando l’occasione del lancio di Wii U e l’accordo stretto con Nintendo, Team Ninja ci riprova portando sulla console di prossima generazione una versione rivisitata e corretta del gioco, in esclusiva per la stessa console, che prende il nome di Ninja Gaiden 3: Razor’s Edge.

Rileggere il libro… ma con contenuti extra

La trama di Ninja Gaiden 3: Razor’s Edge è, com’è facilmente intuibile, la stessa delle altre versioni originali del gioco.
Così come in Ninja Gaiden 3Ryu Hayabusa viene contattato dal ministero degli Affari Esteri per salvare un ministro inglese dalle mire terroristiche; il nostro ninja si reca quindi a Londra per poi scoprire di essere lui stesso il vero obiettivo dei suddetti mascalzoni. Una volta faccia a faccia il capo di questi, un uomo che indossa una maschera e un cappuccio rosso, maledice il nostro eroe fondendo la Spada del Drago con il suo braccio destro, per poi fuggire nel nulla. Durante i notiziari successivi a quest’evento, l’uomo mascherato chiede la resa del mondo in sette giorni, oppure distruggerà tutto ciò che lo popola. Ryu parte dunque in viaggio per fermarlo, in un tour del pianeta Terra che lo porterà in diverse località, dal deserto alla giungla, squarciando nemici sempre più grossi, strani e cattivi; come se non bastasse, la Morsa dell’Assassino – questo il nome della maledizione – si nutre delle persone uccise da Hayabusa nel corso delle sue avventure e, i fan lo sanno, le vittime sono state fin troppe: saltuariamente (circa una volta a capitolo, n.d.r.) ci troveremo quindi a dover combattere orde di nemici nel subconscio di Ryu, per non far espandere la maledizione al di fuori del braccio.
La trama sembra quella di un blockbuster trash di Hollywood, un misto di alchimia, scienza e magia nera tra dinosauri, demoni e soldati incuranti del dolore o di arti mozzati; probabilmente verrà dimenticata molto presto a causa della sua piattezza e eccessiva prevedibilità.
Team Ninja ha deciso di aggiungere un paio di capitoli extra solo per questa versione, dove potremmo utilizzare la bellissima Ayane e fare a fette i soldati con la letale donzella…
Al pubblico maschile consigliamo, inoltre, di scuotere il Gamepad durante le scene filmate con qualsiasi ragazza. Non ve ne pentirete!

Non è solo un porting

Passiamo al fulcro del gioco, quello che è sempre stato il cuore della serie di Ninja Gaiden, il gameplay tecnico che incute timore ai giocatori casuali, le combo elaborate che non si possono sbagliare e le puntuali parate e schivate per non finire davanti alla schermata di Game Over.
Nella versione precedente, Team Ninja aveva reso il gioco fin troppo facile. Una sola arma, un solo Ninpo (le tecniche magiche dei ninja, n.d.r.), nessun contatore delle uccisioni e nessun squartamento (se non nelle brutali finisher). Anche la difficoltà di gioco non era per nulla paragonabile ai primi due capitoli del brand e, s’intende, non in positivo.
Con Razor’s Edge, il team di sviluppatori si riscatta. Ryu, Ayane e le altre eroine scaricabili gratuitamente con il primo aggiornamento di gioco (Kasumi e Momoji) avranno a disposizione fino a sei armi diverse e quattro Ninpo ciascuno, tutto da sbloccare nel corso del gioco, che approfondiranno il già folto parco-combo disponibile. Team Ninja ha ascoltato i fan delusi dal capitolo originale e ha inserito anche un contatore delle combo, delle valutazioni tra un gruppo di nemici e l’altro e ha reintrodotto gli squartamenti, cosicché il nostro Ryu possa collezionare braccia, gambe e teste nemiche come piace a lui, anche senza quick time event o finisher distruttive. Un plauso anche all’aumento della difficoltà di gioco, con tratti snervanti anche a modalità normale, che ora rende perlomeno paragonabile ai precedenti capitoli questo terzo episodio riveduto.
Il comparto online è fluido e divertente sia in cooperativa, dove potremo affrontare 20 missioni insieme ad un altro giocatore, sia nella Battaglia dei Clan, dove  i giocatori si sfidano in due squadre da 4 a chi assassina il maggior numero di avversari. Purtroppo i server di gioco sono ancora  quasi del tutto deserti, contando un pugno di giocatori sono nelle ora serali, ma siamo sicuri che col tempo la situazione migliorerà.
Come da titolo di paragrafo, bisogna dunque ammettere che Razor’s Edge è il Ninja Gaiden 3 che non c’è stato a Marzo e non solamente un porting in ritardo su Wii U, come  Darksiders II e Assassin’s Creed 3. Nintendo ringrazia sentitamente.

I ninja usano il gamepad

Ulteriore novità nell’esperienza di gioco sono i punti Karma, che ci verranno dati per  quasi tutte le azioni compiute in-game e per aver portato a termine il livello. Questi sono spendibili nella nuovissima tabella delle Abilità, la quale ci permetterà di aumentare il parco mosse e la potenza delle armi o dei Ninpo di Ryu e socie; per accedervi basterà toccare il touch-screen in basso a sinistra, ovviamente nei momenti di calma tra un massacro e l’altro!
Ninja Gaiden 3 Razor’s Edge arriva esclusivamente su Wii U e ovviamente utilizza il Gamepad della nuova ammiraglia Nintendo  ma il suo utilizzo, almeno a questo giro, non spicca di certo per originalità o trovata geniale. Purtroppo questo viene usato semplicemente come interfaccia per accedere in tempo reale all’equipaggiamento, alle abilità e per leggere le migliaia di combo disponibili per i nostri protagonisti. Forse qualche meccanica di gioco su Gamepad non avrebbe guastato ma siamo certi che Team Ninja non ha optato per scelte del genere per meri motivi di tempo.

Riveduto e corretto, ma non del tutto

Se nel gameplay Razor’s Edge è migliorato tanto, lo stesso non si può dire per l’eccessiva linearità dei livelli o per la poca varietà dei nemici minori. Anche le mappe sono limitanti e  quasi per nulla esplorabili, ed è molto difficile non vedere i collezionabili (50 scarabei dorati che sbloccano anche diversi extra nella tabella delle abilità, n.d.r.), come non prevedere le zone dove ci verranno tese delle imboscate da orde di nemici che rendono Ninja Gaiden 3 più un musou game molto difficile che un action in piena regola.
Anche il motore grafico è, prevedibilmente, lo stesso che muove le altre due versioni, quindi i muscoli di Wii U non vengono praticamente mostrati ma il risultato è soddisfacente per la maggior parte del tempo, tranne ai leggeri cali di frame dovuti ai troppi nemici su schermo.
Infine, sul piano del sonoro, il doppiaggio inglese è piatto e mal recitato; fortunatamente le voci giapponesi sono più azzeccate e ascoltabili. La colonna sonora, invece, finirà presto nel dimenticatoio, a causa di brani non molto originali ne tanto meno capaci di lasciare un segno.
Ninja Gaiden 3 Razor’s Edge è a tutti gli effetti il vero terzo capitolo delle avventure di Ryu e riesce a riscattare quasi del tutto la brutta figura fatta sulle altre console. Purtroppo risente dell’originale trama sotto tono e dei livelli di gioco troppo lineari ma, nel parco titoli ancora ristretto di Wii U, potrebbe risultare una buonissima scelta anche per coloro che non hanno mai giocato ad un capitolo della saga.

Verdetto
7.5 / 10
Se agiti il gamepad si muovono le tette
Commento
Ninja Gaiden 3 Razor’s Edge è definitivamente un buon action, che garantisce sano divertimento alle difficoltà più basse e sfide snervanti nei livelli superiori, come da storia del brand. Consigliato soprattutto se non si è ancora giocata la versione precedente, ma anche se si volesse dare un'altra possibilità al Team Ninja.
Pro e Contro
Nuove Armi, ninpo e Personaggi
Gameplay riveduto e corretto in meglio
Difficoltà aumentata rispetto alle altre versioni

x Livelli troppo lineari
x Colonna sonora anonima
x Nemici minori quasi del tutto simili

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