Un po’ Need for Speed, un po’ Burnout e un po’ Fast & Furious, Need for Speed Payback è pronto a conquistare proprio tutti!
Ammettiamolo: tutti coloro che hanno avuto la fortuna di poter giocare a Burnout 3, Burnout Takedown e Burnout Paradise sono in grande attesa di un annuncio dedicato a un nuovo capitolo di questa straordinaria (e adrenalinica) saga. Annuncio che, salvo grandi stravolgimenti, non avverrà tanto presto, in quanto Criterion Games ha chiuso, purtroppo, qualche anno fa. Alcuni dei suoi dipendenti, però, hanno unito le forze con quelli di EA Black Box e Playground Games per formare un nuovo studio:
Ghost Games. Studio che, negli ultimi anni, ha portato sul mercato gli ultimi titoli legati al brand di Need For Speed (
Need for Speed: Rivals e il reboot dal semplice titolo di
Need for Speed), purtroppo senza riuscire a convincere del tutto gli amanti di questa celeberrima saga.
Con il nuovo Need for Speed Payback, però, i ragazzi di Ghost Games sembrano aver capito perfettamente la direzione da prendere con la celebre serie di corse d’auto, mescolando elementi classici dei precedenti NFS con una trama cinematografica e tante meccaniche direttamente dal defunto Burnout.
Basterà questo a dargli lo sprint necessario per passare in testa nella classifica dei migliori titoli di guida arcade? Scopritelo nella nostra recensione di Need for Speed Payback.
Versione testata: Xbox One
Veloce e furioso
Contrariamente a quanto si possa immaginare, la trama di Need for Speed Payback riesce a coinvolgere e a stupire sin dal primo minuto di gioco
Contrariamente a quanto si possa immaginare,
la trama di Need for Speed Payback riesce a coinvolgere e a stupire sin dal primo minuto di gioco. Ovviamente non ci troviamo davanti a una narrazione particolarmente complessa e articolata, ma bensì a qualcosa di più semplice e che, proprio come uno dei capitoli di Fast & Furious ancora incentrati sulle gare d’auto,
riesce a valorizzare i singoli personaggi e a dar loro una ragion d’essere all’interno di questo universo narrativo. I protagonisti della storia di Payback saranno
Tyler “Ty” Morgan, pilota straordinario con l’adrenalina che gli scorre nelle vene,
Sean “Mac” McAlister, abile nelle strade sterrate e campione di derapata, e
Jessica “Jess” Miller, maestra della fuga capace di sbarazzarsi di qualsiasi inseguitore. Dopo un lungo prologo dove saremo costretti a utilizzare un pilota piuttosto che un altro,
potremo scegliere il personaggio da utilizzare in modo da accedere a diversi tipi di gara (differenziati, appunto, per tipologia) e vincere le numerose gare tra bande in modo da poter sfidare il loro leader. Man mano che avanzeremo nella nostra scalata al potere potremo affrontare avversari sempre più tosti sino a ottenere la nostra bramata rivincita (il “payback” del titolo). Niente di innovativo, come già accennato in precedenza, ma sicuramente si tratta di un escamotage valido per mettere in scena gare, inseguimenti e azioni ricche di adrenalina (le missioni legate strettamente alla trama sanno davvero emozionare) per ore e ore di divertimento assicurato (la sola trama principale dura poco più di dieci ore).
Evidenziamo, però, come la parte centrale del gioco diluisca non di poco i tempi narrativi, costringendoci a compiere gare su gare per salire di prestigio e relegando la storia a poche missioni tra un capitolo e l’altro. Non che questo possa essere considerato un vero e proprio difetto (dopotutto stiamo comunque parlando di un titolo di guida arcade), ma avendo i ragazzi di Ghost Games realizzato una vera e propria campagna single player ci è sembrato giusto valutarla in tutto e per tutto come valuteremmo una qualsiasi altro prodotto narrativo videoludico.
Criterion sei tu?!
Gli elementi in comune tra questo nuovo Need for Speed e la serie Burnout, ad ogni modo, sono numerosi e presenti in tanti piccoli dettagli
Need for Speed Payback, come anticipato nel paragrafo dedicato alla narrativa, offre personaggi con differenti abilità e, proprio per questo motivo, permette loro di affrontare gare e sfide diverse tra di loro.
Sparse per la mappa di gioco di Fortune Valley, infatti, potremo trovare gare su strada, sullo sterrato, di derapata e capaci di mettere alla prova tutte le nostre abilità. Il sistema di guida,
estremamente arcade, può risultare leggermente rigido nel corso delle prime gare, ma basterà andare a modificare le nostre auto per comprendere che tutte le limitazioni che abbiamo notato sono in realtà date solamente dalla mancanza dei giusti potenziamenti e che, non appena andremo a modificare la nostra vettura, tutto ci sembrerà più fluido e comodo.
Prima di ogni gara, inoltre, potremo puntare dei soldi sulla riuscita di un obiettivo secondario che, in caso di vittoria, ci darà soldi extra e che, in caso di sconfitta, ci toglierà dei soldi dal montepremi della sfida. Si tratta di un’interessante aggiunta che permette così di guadagnare maggior denaro nel minor tempo possibile, ma che allo stesso tempo aggiunge un livello di difficoltà non indifferente alle, già di per sé complesse, gare. Perché
Need for Speed Payback, se giocato a difficoltà media, riesce già a mantenere un livello di sfida per nulla indifferente e che ci ha costretto, in più di una situazione a dover ripetere la gara per poterci garantire il tanto bramato primo posto. Ad ogni modo, ripetere le gare si rivelerà fondamentale in diversi momenti (soprattutto nella parte centrale del gioco) in quanto, per ogni gara terminata, sarà possibile sbloccare una
Speed Card, che ci permetterà di guadagnare dei pezzi per la nostra auto in modo da modificarne sostanzialmente le statistiche e permetterci così di competere anche nelle sfide più complesse (e, come anticipato poche righe fa, di migliorare sensibilmente il feeling alla guida).
Ogni gara, infatti, ha un punteggio consigliato per poterla affrontare e, proprio come accade con i livelli delle missioni dei giochi di ruolo, sarà bene prestarci attenzione per non rischiare di incappare in una competizione con piloti di gran lunga fuori dalla nostra portata. Questo sistema di gestione delle auto (che, ovviamente, potremo comprare per riempire i nostri garage virtuali) risulta
sia interessante perché stimola il continuo miglioramento delle vetture,
che allo stesso tempo fastidioso perché obbliga il giocatore a ripetere gare su gare per sperare di trovare un pezzo migliore; cosa che, essendo la Speed Card data in modo randomico, risulta fastidioso soprattutto nella seconda parte di gioco, quando le auto in nostro possesso sono già molto potenti.
Gli elementi in comune tra questo nuovo Need for Speed e la serie Burnout, ad ogni modo, sono numerosi e presenti in tanti piccoli dettagli. Se nelle missioni d’inseguimento saremo infatti costretti a sbattere le auto avversarie fino a distruggerle (con tanto di effetto rallenty identico alla serie Criterion), sono i “dettagli” come i cartelloni da distruggere (che fungono da collezionabili), le stazioni di servizio che se utilizzate nelle gare riescono a ripristinare il turbo, i catorci da sconfiggere per poterli sbloccare e i salti da trovare sparsi per la mappa a trasmettere a tutto il prodotto Ghost Games un forte senso di deja-vu. Senso che, fortunatamente, non può che far bene a questa serie e che,
grazie a queste introduzioni, alla possibilità di modificare esteticamente le nostre auto a piacimento, ad un comparto online semplice ma funzionale e alle numerose mini sfide sparse per la mappa (autovelox, rapide gare di accelerazione) riesce a far emergere la serie da quella mediocrità nella quale era caduta negli ultimi anni. Need for Speed sembra finalmente tornato ai fasti di un tempo. E noi non possiamo far altro che gioirne.
Velocità e potenza estetica
Anche da un punto di vista prettamente estetico, Need for Speed Payback riesce a regalare forti emozioni
Anche da un
punto di vista prettamente estetico,
Need for Speed Payback riesce a regalare forti emozioni. Non solo i
modelli delle vettura risultano curati in ogni singolo dettaglio, ma anche il mondo di gioco presenta una
varietà di ambientazioni non indifferente. Si passa, infatti, da zone desertiche ai boschi, passando per le curate strade cittadine; il tutto con estrema naturalezza, aiutati nei passaggi (che altrimenti risulterebbero davvero troppo bruschi) da gallerie posizionate strategicamente nella mappa di gioco. Poi è ovvio che, se si andasse ad analizzare con rigor di logica Fortune Valley, il tutto risulterebbe poco credibile, ma questo non può essere assolutamente considerato come un aspetto negativo quanto un (riuscito) metodo per non avere un’ambientazione monotona e noiosa.
Sopraffino anche il comparto sonoro che, grazie a una colonna sonora più rock (ma non esclusivamente) rispetto al passato e ai rombi dei moti ricreati perfettamente, permette al giocatore di immedesimarsi ancora di più all’interno del mondo creato da Ghost Games. Unico
bug che abbiamo riscontrato nel corso del nostro scorrazzare per il mondo di gioco è dovuto a un calo di rete che, per il resto della sessione, ha reso alcune auto su strada intangibili e con evidenti cali di frame.
Nulla di tragico che, comunque, non si è più ripetuto nel corso delle successive partite. Presenti, purtroppo, alcun effetti di pop-up (elementi che compaiono in ritardo a schermo)
e pop-in (terreni che si renderizzano in un secondo momento), ma anche in questo caso non si tratta di nulla che vada a compromettere la qualità finale del prodotto.
Verdetto
9 / 10
Si scrive "Need for Speed", ma si legge "Burnout"!
Commento
Pro e Contro
✓ Trama semplice, ma adrenalinica
✓ Gameplay stratificato e avvincente
✓ Tante cose (divertenti) da fare
✓ Tecnicamente ottimo
x Calo narrativo nel secondo atto
x Speed Card che necessitano di ripetere molte missioni
x Pop-up e Pop-in presenti
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