Recensione NBA 2K17

Sono anni che 2K Games ha il predominio sulla scena sportiva dedicata al basket, battendo (e con un margine di distacco piuttosto altoNBA Live tutte le volte che i due titoli son stati a confronto. NBA 2K16 si è, inoltre, rivelato il miglior titolo sportivo dello scorso inverno, battendo avversari formidabili come PES 2016 e FIFA 16. Mancano pochi giorni alla fine di Ottobre e all’inizio della stagione 2016/2017, e 2K ha rilasciato da poco NBA 2K17 su console PlayStation, Xbox e PC. Riuscirà a confermarsi ancora una volta il padrone dei videogiochi sportivi? Scopritelo nella nostra recensione.

 

Versione testata: Xbox One

 

The stage is set, the moment is now. Il palcoscenico è pronto.
Insieme a Young formeremo un duo leggendario
Lo scorso anno, NBA 2K16 ha provato a rivoluzionare il genere sportivo proponendo per la prima volta una modalità storia in un videogioco (copiata poi da EA Sports con Fifa 17) anche grazie all’aiuto di Spike Lee. Tale modalità è però risultata troppo lenta e priva di un vero mordente, motivo per il quale, quest’anno, Visual Concepts (il team di sviluppo) ha optato per una formula diversa ma ugualmente vincente.

MyCareer, quindi, vede il nostro alter-ego virtuale (soprannominato Pres, il Presidente) partire dal liceo e, gara dopo gara, arrivare fino al Draft NBA, dove verrà scelto da un team che gli permetterà di entrare nel professionismo. Qui il nostro Pres incontrerà Justice Young, che si rivelerà il suo partner ideale ad ogni nuova partita andando a formare un duo in grado di rivaleggiare con gli Splash Brothers (Curry e Thompson dei Golden State Warriors) o con Michael Jordan e Scotty Pippen. Al contrario di quanto visto lo scorso anno, le cutscene non avranno una parte fondamentale nella modalità ma, al contrario, saranno un semplice contorno per aiutare il giocatore a capire la storia di Pres e il motivo per cui desidera essere nella lega. Nella MyCareer, però, non ci saranno solo partite: il giocatore dovrà imparare a gestire anche la vita del proprio alter ego virtuale, e ci ritroveremo a dover scegliere se partecipare agli allenamenti (quasi tutti opzionali), ai pranzi con celebrità NBA o ad eventi organizzati dai nostri sponsor. Questi ultimi ci aiuteranno a guadagnare punti VC (Virtual Currency), che ci permetteranno di migliorare gli attributi di Pres, il suo vestiario per il MyPark o, addirittura, il suo stile di gioco in campo. Gli sviluppatori, inoltre, hanno voluto anche far capire al giocatore cosa succede nella vita di una superstar NBA, aggiungendo la possibilità di parlare tramite un telefono con altri giocatori per creare legami importanti, utili sia nella carriera che per ottenere particolari sponsorship.

In NBA 2K17 non esiste solo la MyCareer
In NBA2K17, però, non esiste solo la MyCareer. Visual Concepts ha deciso di prendere le modalità dello scorso anno, la MyGM e la MyLeague, e dar loro una spolverata aumentando l’offerta ludica presente. Da quest’anno è stata aggiunta la possibilità di creare la propria lega senza dover per forza attingere dal roster predefinito; potremo, quindi, decidere di inserire franchigie nuove (e averne una a Seattle, per dirne una), mettendo in piedi il campionato dei nostri sogni. Inoltre, nella MyGM è stata aggiunta la possibilità di decidere, insieme agli altri proprietari di franchigie, le regole del campionato NBA in arrivo: potremo aumentare il tempo per tirare a canestro, iniziare in ritardo la stagione e modificare tutta una serie di altre opzioni per personalizzare il più possibile l’esperienza di gioco.

Vogliamo spendere due parole anche per quanto riguarda il comparto online, punto debole dello scorso capitolo. Abbiamo approcciato NBA 2K17 con la sensazione che nulla fosse cambiato e che ci saremmo dovuti aspettare gli stessi problemi che da qualche anno affliggono la serie; le nostre aspettative sono state, per nostra fortuna, smentite, e siamo riusciti a fare qualche partita online senza problemi anche nella modalità MyPark, dove, finalmente, i match 2 vs 2 o 3 vs 3 sono risultati godibili senza quel fastidioso lag che ha contraddistinto le precedenti uscite.

 

Danilo step baaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaack
NBA 2K16 era praticamente perfetto ma 2K17 lo è ancora di più
Durante la recensione di un anno fa, abbiamo notato come non ci fosse praticamente nulla da migliorare nel gameplay di NBA 2K16. Gli sviluppatori ci hanno voluto smentire e hanno proposto una vera e propria rivoluzione, migliorando IA e gran parte della fisica. Ora le squadre, oltre a reagire a ogni nostro schema, saranno in grado di studiare i nostri migliori giocatori e proporre adeguate contromosse, analogamente a quanto abbiamo già visto poco tempo fa nella recensione di PES 2017; sarà nostro il compito di fermarci e capire come cambiare rotazioni e schemi per vincere la partita. L’IA avversaria, però, non è solo questo; basti osservare anche solo come i giocatori si muovono per intercettare un rimbalzo, e si avrà un’idea dell’enorme lavoro svolto da 2K e Visual Concepts nell’anno che ormai volge al termine.

Visual Concepts ha lavorato molto sulla fisica di pallone e giocatori
Nello specifico, si è lavorato parecchio anche sulla fisica di giocatori e pallone: per quanto riguarda i primi, abbiamo notato dei centri “piazzati” che fanno sentire il loro fisico al portatore di palla; per fare un esempio, ora un Curry non potrà mai battere fisicamente un DeAndre Jordan, ma dovrà, invece, aggirarlo giocando di furbizia e velocità. L’enorme lavoro della difesa, poi, è aiutato dalla fisica del pallone: questo ora reagirà diversamente ai vari tocchi, e non sarà più calamitata in mano al giocatore sia in fase di intercetto che per quanto riguarda la famosa fase di rimbalzo di cui abbiamo parlato prima. 2K, però, non ha cambiato solo la difesa e ora il gioco si è fatto più duro anche mentre si attacca il canestro, grazie alle modifiche effettuate al gioco in fase di tiro. Se fino all’anno scorso la levetta destra era utilizzata di meno (era possibile fare tutto con il tasto X/Quadrato), da NBA 2K17 – a difficoltà più alte – sarà assolutamente necessario rendere propria la tecnica di tiro più efficace utilizzando proprio l’analogico. Grazie ad esso sarà possibile, ad esempio, compiere diversi tipi di tiri, come quello “di tabella” o i vari sottomano, che ora saranno molto più difficili a causa del controllo dell’estensione del braccio e del rilascio della palla. Tutto questo rende NBA 2K17, un po’ come tutti i suoi predecessori, un titolo non propriamente facile da giocare sopratutto per coloro che si stanno avvicinando per la prima volta alla serie. Questo, però, non deve scoraggiare quelli che avranno difficoltà, poiché saranno disponibili dei tutorial in grado di mostrare come compiere determinati movimenti avanzati. In pochissime partite, anche il meno esperto potrà padroneggiare le meccaniche di gioco più complesse.

 

 

Non c’è bisogno del Paradiso… ci sono le finali NBA!
Grande lavoro svolto sul commento
Grande lavoro svolto sul commento che garantisce un grande liveLa serie 2K è sempre stata uno splendore dal lato grafico, ma quest’anno i lavori fatti da Visual Concepts sono stati straordinari. Oltre alle varie migliorie durante le introduzioni, i timeout o le poche pause che i giocatori si prendono durante le partite, gli sviluppatori hanno lavorato molto sul commento grazie ad alcune aggiunte al team di commentatori (tra i quali possiamo trovare Chris Webber, Steve Smith, David Aldridge & Brent Barry) che si alterneranno ad ogni partita, garantendoci, così, un livello di realismo mai visto in un videogioco.

NBA 2K17, come i suoi predecessori, contiene anche altre squadre oltre a quelle della lega di basketball più famosa al mondo; quest’anno i team “extra” includono la nazionale di basket degli Stati Uniti che ha conquistato l’oro a Rio il mese scorso, la nazionale Australiana, il Dream Team del ’92 e alcune squadre storiche come i Chicago Bulls del 1995/1996, i Lakers di Kobe Bryant e Shaquille O’Neal e molte altre. Inoltre, sono disponibili 21 squadre dall’Eurolega, tra cui Milano e Siena, finalmente aggiornate alla stagione in corso. Si tratta di un grosso segno da parte di 2K, che testimonia il loro interesse per il mercato europeo.

Tutti i testi in NBA 2K17 sono tradotti in italiano; le voci rimangono, invece, in lingua inglese.

Verdetto
9.5 / 10
...Ginobili! OH MIO DIO, HO PERSO LA FEDE, HO PERSO LA FEDE!
Commento
NBA 2K17 è ciò che i fan dello "sport più bello del mondo" stavano aspettando da tanto tempo, nonostante i titoli 2K siano sempre stati comunque tra i migliori del genere. Sicuramente ottima la decisione di fare un passo indietro e non riproporre l'esperimento visto lo scorso anno con Spike Lee, tornando alla vecchia MyCareer senza un taglio cinematografico. Inoltre Visual Concepts ha migliorato sensibilmente le altre due modalità che i videogiocatori hanno sempre apprezzato, come la MyGM e la MyLeague. Notevoli passi avanti sono stati fatti, inoltre, per quanto riguarda il comparto online, che ora sembra non dare più problemi nonostante i grandi carichi che i server hanno dovuto supportare nei giorni successivi al D1. Ogni anno 2K e Visual Concepts riescono a sorprendere e migliorare un prodotto già al top; anche quest'anno la serie NBA 2K rischia di aggiudicarsi l'ambito premio di "Titolo sportivo dell'anno" a meno di sorprese da parte di EA e Fifa.
Pro e Contro
Ritorno alla vecchia MyCareer
Online finalmente senza problemi
Gameplay sensibilmente ritoccato...

x ... Anche se può essere difficoltoso per i neofiti

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