Recensione Metro Redux

Quella delle rimasterizzazioni in HD sulle piattaforme di nuova generazione è ormai una pratica ampiamente sdoganata: dall’apripista Tomb Raider ritornato su PS4 e One nella sua Definitive Edition all’edizione Remastered di The Last of Us (senza contare poi “i porting che verranno” come Sleeping Dogs e Gran Theft Auto 5), il leitmotiv è quello di offrire una versione del prodotto riveduta e corretta dal punto di vista tecnico. Metro Redux, raccolta a cura di 4A Games, rivede questo concetto proponendo di fatto una versione 2.0 di Metro 2033 e Last Light, riveduta oltre che sotto il profilo visivo anche da quello dell’esperienza. Il risultato finale offrirà quindi due avventure dove i “peccati originali” dei titoli sono stati limtati oppure si tratta di una raccolta evitabile?

Versione testata: Playstation 4

In Soviet Russia
Metro 2033 e Metro Last Light si basano sull’omonimo romanzo di Dmitrij Gluchovskij
Metro 2033 e Metro Last Light si basano sull’omonimo romanzo di Dmitrij Gluchovskij, pubblicato originariamente nel 2002 in forma gratuita sul web e poi diventato un vero e proprio “esperimento narrativo” grazie ai miglioramenti apportati dall’autore secondo i feedback dell’utenza, che hanno portato l’opera prima in libreria in forma stampata e poi su PC e Xbox 360 come videogioco. A fare da sfondo alle vicende è una Mosca di un mondo post-apocalittico, ridotto quasi letteralmente in cenere a causa di una guerra nucleare e in cui i pochi sopravvissuti sono costretti a vivere nelle gallerie della metropolitana della cosiddetta “Terza Roma”. Nonostante la situazione non mancano divergenze di ideali tra i sopravvissuti del nuovo mondo, con i due fronti politici degli Imperialisti (di chiara matrice Nazista) e i Rossi (chiaramente di ideologia Comunista) in conflitto tra di loro e lo schieramento neutro dei Ranger dell’Ordine più interessati alla salvaguardia di quel che è rimasto della popolazione dalla minaccia dei Nosalis, i mutanti che abitano la metropolitana, e quella dei Tetri, che abitano la superficie. In questo complicato scacchiere si inserisce Artyom, protagonista di entrambi i titoli e motore delle vicende.

 

La nuova linea della vecchia Metro
Esaurito il preambolo narrativo (su cui scegliamo di non dilungarci troppo per non guastare il fascino dei due titoli, che ha nella storia uno dei suoi cardini) quello che più viene messo sotto la lente d’ingrandimento quando si parla di prodotti di questo tipo sono le differenze con le versioni originali.

Metro 2033 appare decisamente rimesso a nuovo: HUD ed interfaccia sono ripresi da last light
Nello specifico Metro 2033 appare decisamente rimesso a nuovo: HUD ed interfaccia in generale vengono mutuati dal capitolo successivo, creando un’esperienza meno “legnosa” ed in generale più godibile, oltre a rendere meno traumatico il passaggio tra un episodio e l’altro delle avventure di Artyom. Anche l’altro grosso difetto dell’originale, l’Intelligenza Artificiale nemica troppo limitata, viene tamponato riprendendo il lavoro fatto in Last Light con il risultato di offrire un prodotto veramente riveduto e corretto. I punti forti dell’originale poi fanno il resto, grazie all’ottima atmosfera e alla riuscita commistione tra il survival e lo sparatutto in prima persona che grazie alle differenze tra nemici umani e Nosalis permette di alternare le due anime del gioco (più stealth e ragionato quando si ha a che fare con nostri simili, più frenetico ma comunque “spruzzato” di un certo aspetto tattico per quanto riguarda la gestione delle risorse mentre si affrontano i mostri) valorizzandole entrambe.

 

La nuova Metro che ritorna al classico
4A Games ha inserito una modalità ad-hoc per enfatizzare l’importanza dello stealth
Se Metro 2033 si è lasciato contaminare dal suo sequel diretto, un discorso molto simile si può fare anche per Last Light, anche se la “direzione del flusso” è giocoforza invertita: una delle maggiori critiche a Last Light era infatti quella di aver intrapreso una direzione più action del titolo precedente, distribuendo le munizioni in modo meno parsimonioso e dedicando meno scorci alla componente stealth. La versione Redux risolve questo problema inserendo una modalità ad-hoc e facendo scegliere al giocatore il comportamento del gioco: è possibile fruire di Last Light sia in modalità originale facendo conto su un numero di munizioni e armi più congruo che “tornando alle origini” forzando il gioco a disseminare sulla nostra strada meno munizioni e risorse. A questa impostazione poi si affianca il classico sistema che permette di scegliere il livello di difficoltà, permettendo quindi di ottenere un livello di sfida personalizzato e a misura delle necessità di ogni giocatore. Per il resto, il senso di novità qui è fisiologicamente minore rispetto alla versione Redux del capitolo precedente visto che interfaccia e meccaniche vengono riprese dall’originale Last Light, ma la sensazione anche in questo caso è quella di trovarsi davanti ad un’edizione riveduta e corretta.

 

Luci a San Siro
L’unico neo è l’assenza delle luci volumetriche su console
L’altro aspetto principe di questo tipo di prodotti è quello tecnico. 4A Games ha lavorato bene anche da questo punto di vista, confezionando un pacchetto ludico fluido a 60 FPS anche nelle situazioni più concitate e, nella versione PS4, arrivando anche a 1080p (su One Metro Redux si “accontenta” dei 912p). A far un po’ storcere il naso per quanto riguarda l’edizione per console è la mancanza delle luci volumetriche, arrivate invece su PC con una patch postuma e capaci di rendere al meglio uno dei tasselli fondamentali dei due titoli: l’atmosfera. Da riportare infine qualche bug (presenti nell’originale e non corretti) assolutamente secondario legato al sonoro, con un paio di tracce audio parlate “invertite” di posto con altre e non coerenti con i sottotitoli a video.

Verdetto
8.5 / 10
in Soviet Russia, Games plays you!
Commento
Metro Redux non è la classica rimasterizzazione a cui siamo abituati, ma si posiziona piuttosto a metà strada tra quel tipo di prodotti ed i remake completi: Sia Metro 2033 che Metro Last Light in questa nuova edizione vedono i loro principali difetti limarsi, con il risultato di confezionare un prodotto con molte meno ombre rispetto ai due originali. L'unico neo riguarda l'assenza delle luci volumetriche nella versione console che va un po' a colpire uno dei tratti salienti del prodotto (l'atmosfera), ma rimane comunque un prodotto assolutamente consigliato a prescindere dalla piattaforma
Pro e Contro
Gameplay ed ambientazione riuscitissimi
Limati tutti i difetti dei due originali

x Niente luci volumetriche nella versione console

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